Gianni Girotto, senatore M5s. Uno dei pochi politici italiani che hanno capito l'importanza dell'energia rinnovabile.
In più di un'occasione ho dichiarato la mia approvazione per il lavoro dei parlamentari M5S. Questo mi ha tirato dietro le ire di qualche paleo-comunista che mi ha mandato lettere piene di accidenti. E invece, il movimento 5 stelle sta facendo bene nonostante la situazione politica difficilissima (incluso l'errore clamoroso che hanno fatto di allearsi con Salvini, ma quella è un'altra storia).
In pratica, il movimento 5s sta tenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale per quanto riguarda la promozione delle energie rinnovabili. E una posizione che va contro quasi tutti gli altri in politica, dove la faccenda "sostenibilità" si intende come dare una spennellatina di verde a questo o quello per poi dedicarsi alle cose "serie," crescita economica, cemento, grandi opere, ecc. In questo senso, il PD di Renzi si è distinto per la sua continua ed efficace lotta contro le rinnovabili che, fra le altre cose, ha distrutto un'industria nazionale che produceva ricchezza e dava lavoro a molta gente.
Pochi hanno capito che un sistema economico è come un motore che funziona soltanto se ha carburante -- ovvero energia. Non si può pensare di dare agli Italiani lavoro, servizi, giustizia e tutto il resto se il motore si ferma. E rischia di fermarsi se non troviamo una sorgente di energia che lo faccia muovere. In Italia, paese del sole, è ovvio quale deve essere questa energia: l'energia rinnovabile.
Non si sa che cosa ci porterà il futuro in questo momento molto difficile. Ma se riusciamo a far decollare l'idea che l'energia rinnovabile può dare un futuro all'Italia e agli Italiani, saremo già un passo avanti.
Qui di seguito, un commento di Max de Carlo dal suo blog "Mondo Elettrico"
Energia, firmato il decreto FER1 per le rinnovabili
Rinnovabili, Di Maio e Costa firmano il decreto FER1.
Gli obiettivi: incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili e creare migliaia di posti di lavoro
I Ministri Luigi Di Maio e Sergio Costa hanno firmato il decreto FER1, che ha l’obiettivo di sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento dei target europei al 2030 definiti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), attraverso la definizione di incentivi e procedure indirizzati a promuovere l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia in termini ambientali che economici, del settore.
Il provvedimento, in particolare, incentiva la diffusione di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione.
“Un grande lavoro di squadra dei due ministeri, ambiente e sviluppo
economico, che darà impulso alla produzione di energia rinnovabile,
creando migliaia di nuovi posti di lavoro – ha dichiarato Di Maio – e
puntando alla attuazione della transizione energetica, in un’ottica di
decarbonizzazione”.
“E’ una vera e propria rivoluzione copernicana, un cambio di paradigma – commenta Costa – si premia l’autoconsumo di energia per gli impianti su edificio fino a 100 kW e l’eliminazione dell’amianto, si incentiva la produzione di energia sostenibile oltre che rinnovabile. Questo decreto è una grande opportunità di sviluppo e di tutela ambientale”.
Dopo aver ottenuto il via libera della Commissione europea, il Decreto
FER1 è stato inviato per la registrazione alla Corte dei Conti prima
della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La sintesi del provvedimento
L’ attuazione del provvedimento consentirà la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10 miliardi di Euro.
Con gli incentivi verrà data priorità a:
- impianti realizzati su discariche chiuse e sui Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica;
- su scuole, ospedali ed altri edifici pubblici per impianti fotovoltaici i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
- impianti idroelettrici che rispettino le caratteristiche costruttive del DM 23 giugno 2016, quelli alimentati a gas residuati dai processi di depurazione o che prevedono la copertura delle vasche del digestato;
- tutti gli impianti connessi in “parallelo” con la rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche (a condizione che la potenza di ricarica non sia inferiore al 15% della potenza dell’impianto e che ciascuna colonnina abbia una potenza di almeno 15 kW).
Cambia, inoltre, la modalità di riconoscimento del premio sull’autoconsumo: per gli impianti di potenza fino a 100 kW su edifici, sulla quota di produzione netta consumata in sito è attribuito un premio pari a 10 euro il MWh
cumulabile con quello per i moduli in sostituzione di coperture
contenenti amianto. Il premio è riconosciuto a posteriori a patto che l’energia auto consumata sia superiore al 40% della produzione netta.
Saranno ammessi agli incentivi solo gli impianti idroelettrici in possesso di determinati requisiti che consentano la tutela dei corpi idrici, e in base a una valutazione dell’Arpa.
Gli impianti fotovoltaici realizzati al posto delle coperture in amianto o eternit avranno diritto, in aggiunta agli incentivi sull’energia elettrica, a un premio pari a 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta.
Impianti ammissibili
Potranno partecipare ai bandi per la selezione dei progetti da iscrivere nei registri gli impianti:
- di nuova costruzione, integralmente ricostruiti e riattivati, di potenza inferiore a 1MW;
- oggetto di interventi di potenziamento qualora la differenza tra la potenza dopo l’intervento e la potenza prima dell’intervento sia inferiore a 1 MW;
- oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1MW.
Sono ammessi impianti fotovoltaici esclusivamente di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione.
Inoltre, potranno partecipare alle procedure di registri anche aggregati
costituiti da più impianti appartenenti al medesimo gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia inferiore a 1 MW.
Gli impianti di potenza uguale o maggiore ai valori sopra indicati per
accedere agli incentivi dovranno partecipare a procedure di asta al
ribasso nei limiti dei contingenti di potenza.
In analogia, potranno partecipare alle procedure di asta anche gli
aggregati costituiti da più impianti appartenenti al medesimo gruppo, di
potenza unitaria superiore a 20 kW e non superiore a 500 kW, purché la
potenza complessiva dell’aggregato sia uguale o superiore a 1 MW.
Lunedì, 08 Luglio 2019
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