Quando vi scrive uno che si qualifica come un principe Nigeriano e vi chiede soldi per recuperare 50 milioni di Euro bloccati in una banca svizzera, non ci state a pensare troppo sopra prima di cliccare sul tasto "elimina." Ci possiamo anche domandare come sia possibile che qualcuno caschi in un imbroglio tanto ovvio. Eppure, qualcuno ci deve cascare per davvero, altrimenti gli imbrogli alla nigeriana non esisterebbero, e nemmeno tanti altri imbrogli solo un tantino più sofisticati. (nota: il termine "imbroglio alla nigeriana" è una definizione comune di un certo tipo di imbroglio. Non va inteso come un insulto nei riguardi dei nigeriani che, per quanto mi risulta, sono bravissime persone)
Questa faccenda apre una finestra su una caratteristica della mente umana che tendiamo a ignorare. E' parte di un conflitto tra bugia e verità che probabilmente continua fin dai nostri antenati del paleolitico. Imbrogliare il tuo prossimo può dare dei grandi benefici, ma è anche pericoloso. Il tuo prossimo si può imbufalire non poco quando scopre il trucco e rincorrerti con la sua ascia di pietra.
Per questa ragione esistono strategie e contro-strategie della bufala. La principale è quella di dire subito che la bufala è una bufala (le bufale portano la bandiera).
La caratteristica degli imbroglio alla nigeriana è proprio questa: sono imbrogli così ovvi che se uno ci casca poi non può che maledire se stesso. E prima di arrivare a maledire se stesso, cercherà ogni scusa ragionevole e irragionevole per auto-convincersi che quello che gli ha portato via i soldi è veramente un principe nigeriano con un conto in banca in Svizzera.
Il meccanismo funziona sempre allo stesso modo, anche se non sempre in modo così evidente. Ve lo spiego con un esempio di qualche anno fa, di cui ho parlato in un post su Cassandra's Legacy. Era a proposito di un clip pubblicitario per un sito finanziario dove, subito al primo minuto, compare un signore con l'aria molto sicura di sè che dice "Sono Michael Crawford, avrete sicuramente letto di me su Forbes." (il filmato è nel frattempo sparito dal Web, ma lo potete trovare menzionato anche, per esempio, a questo link.)
Ti bastano 30 secondi per verificare che non esiste nessun Michael Crawford che sia mai stato menzionato su Forbes. Non è un'ingenuità da parte dell'imbroglione: è una scelta precisa per selezionare gli ingenui.
Una volta selezionato il target, gli puoi raccontare più o meno quello che vuoi. Qui, il protagonista, il cosiddetto Michal Crawford, ripete molte volte -- in modo quasi ossessionante -- che quello che sta facendo non lo fa per profitto. Lo fa per amore dell'umanità, per il puro piacere di aiutare la gente. Anche questa è una tecnica per selezionare gli ingenui. Se credono veramente che un'ipotetico genio della finanza si rivolga a loro soltanto per aiutarli, sono facilmente influenzabili e imbrogliabili.
Questa tecnica cerca di sviluppare fiducia negli interlocutori. E' impressionante come la si possa ottenere ripetendo esplicitamente "datemi fiducia, me la merito." E' una delle tecniche più note e più efficaci della propaganda. Ripetendo un concetto molte volte, finisce per diventare familiare, e quindi vero.
Ora, è noto che la verità è sempre basata sulla fiducia, ma la fiducia può essere -- e spesso è -- mal riposta. Lo vedete nel filmato di cui stiamo parlando, ma è normale.