Tu
lo vorresti d'arcobaleno fatto
così
da non dovere macinare pietra
squadrarla
arrostirla costiparla
così
da non fondere lega siderurgica
e
doverla estrudere temprare tendere
ma
vorresti l'arco unire gli argini
più
di quel baleno successivo la tempesta
lo
vorresti in piedi mille anni
ma
poi per decenni trami traffici
che
porteranno guerra tra due sponde
tu
l'hai fabbricato ardito e incauto
sfidante
la malizia della ruggine
la
passione del gelo per le crepe
la
libidine del sale per la corrosione
certo
che il calcolo sposato ad eleganza
avrebbe
domato la più grave delle forze
tu
che da millenni unisci i lembi
di
valli scarpate e fossi e getti
dovunque
fra essi ponti e stralli
hai
trascurato di controllare i giunti
fra
la tua anima e i tuoi desideri
hai
reso nel vuoto la caduta quindi
inevitabile.
Marco Sclarandis