mercoledì 27 dicembre 2017

Blog: Abbiamo Sbagliato Tutto? (Una mela che costa un'iradiddio)




Qui sopra, vedete una foto che ho fatto in questi giorni di un prodotto in vendita in un negozio vicino a casa mia. Sono circa 10 fettine di mela essiccate dentro un barattolo di plastica trasparente per un peso netto di 30 g. Il prezzo lo vedete sull'etichetta, Eur 3,50.

Scusate se ho fatto uno smudge sul nome del prodotto. In ogni caso, se per caso il produttore ritenesse che il suo prodotto è comunque riconoscibile, mi affretto a dire che questo post non deve essere visto come una critica alla bontà del prodotto stesso e neppure inteso a scoraggiare i lettori dall'acquistarlo (viviamo nell'era del "disclaimer")

Ciò detto, facciamoci un ragionamento sopra. Dai dati di etichetta vediamo che queste fettine costano quasi 120 Euro/kg. Sono sicuramente mele di altissima qualità (disclaimer), ma mi sa che forse queste fettine di mela sono un po care considerando che le mele si vendono a meno di 1 Euro/kg al supermercato. Fa venire in mente la barzelletta di Adamo ed Eva, quando una mela costava un'iradiddio.

D'altra parte, è anche vero che ognuno compra quello che gli pare e se vuol comprare delle fettine di mela a 120 euro al chilo, sono scelte sue (dopotutto, per una mela, Adamo ed Eva ci hanno rimesso il loro appezzamento di terra). Quello che veramente non va in questa confezione è il barattolo di plastica. Un caso classico di "iperimballaggio", questo barattolo è un costo non solo per chi lo compra, ma per tutti quanti. Se finisce in un inceneritore diventerà uno di quei gas serra che cerchiamo disperatamente di limitare. Altrimenti, finirà dispersa da qualche parte e andrà lentamente a pezzi che poi potrebbero finire nella catena alimentare e da lì nei nostri piatti. O magari finirà ad aumentare le dimensioni della grande "isola della plastica" nel mezzo dell'oceano.

Tutte queste cose sono ben note, ciononostante nessuna legge regola la vendita di questi prodotti iperimballati. E questo è uno solo dei tantissimi casi di follia in cui si continuano a produrre cose del tutto inutili, costose, inquinanti, e che fanno danno a tutti.

E allora com'è che stiamo dicendo queste cose da anni e nessuno muove un dito in pratica? Serve a qualcosa tenere un blog come "Effetto Cassandra" dove un gruppo di brave persone (Corna,  Migliorino, Molfese, Simonetta, Rupalti, e tanti altri) fanno del loro meglio per raccontare cose che ritengono utili per vivere meglio e fare meno danni? Come sta che il dibattito sui media è su tutto, salvo che sulle cose veramente importanti (ovvero, quelle che ci fanno vivere)?

Queste sono domande per i lettori di "Effetto Cassandra". Cosa ne dite? Vale la pena continuare con questo blog? Con l'Internet che sta diventando sempre di più un triumvirato (Facebook/Google/Amazon) ha ancora senso tenere un blog, o dovremmo pensare a qualche altra forma di comunicazione? E se si, che tipo di comunicazione? E come potremmo essere più efficaci nel muovere qualcosa?

Se avete un minuto, fatevi sentire. I commenti del blog sono riaperti dopo la pausa di riflessione.




47 commenti:

  1. Sì, questo blog vale la pena. Anzi di più.
    Io sono un fisico, lavoro nell'industria e per lungo tempo ho lavorato nell'industria dell'energia... quindi sul tema - scusate la presunzione - sono ben preparato.
    Eppure da questo blog ho imparato varie cose che non sapevo e ho imparato a guardare cose che conoscevo da angoli visuali differenti.
    Quindi, se questo blog è stato utile a me, figuriamoci a chi viene da settori completamente differenti e magari lontanissimi.
    Grazie di esserci.

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    1. Come per l'altro Mauro.
      (unica differenza non sono fisico ma ing.)

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  2. Sai che ci stavo pensando pure io da un po' di tempo in qua? Stesse domande, stessi spunti di riflessione, stesse considerazioni leggermente inquietanti...
    Probabilmente chi tiene un blog di questo tipo prima o poi domande del genere non può non farsele, guardandosi attorno. Al momento, però, io non ho risposte, anche se con l'anno nuovo ho in mente di tentare un esperimento.

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  3. Direi che sono arrivato a pormi le stesse domande.....sarà preveggenza?
    seguo il blog da anni, ma credo di aver commentato solo un paio di volte al massimo.
    premesso che i contenuti pubblicati, ritengo siano sempre di buon livello, credo anche che, se la mission del blog sia quella di "cambiare le cose" ho paura che il ritorno che lei professore e chi come lei ne ha, sia del tutto trascurabile. del resto, se devo basare le mie impressioni sul numero di commentatori (sono sempre le stesse tre anime) che, senza voler offendere, dicono sempre le stesse tre cose, il bilancio non sembra proprio dei migliori.
    se invece la mission di questo operato è trarne un piacere personale per lei e chi come lei divulga conoscenza, oltre che per noi che leggiamo, allora decisamente ne vale la pena.
    sia chiaro, non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, e spero di non esserlo stato. In ogni caso, escluso il numero di commentatori, che effettivamente posso quantificare perchè visibili non ho idea del numero effettivo dei frequentatori di questo blog e del successo che questo riscuote.
    auguri a tutti di buon fine anno.

    Paolo

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  4. Direi che sono arrivato a pormi le stesse domande.....sarà preveggenza?
    seguo il blog da anni, ma credo di aver commentato solo un paio di volte al massimo.
    premesso che i contenuti pubblicati, ritengo siano sempre di buon livello, credo anche che, se la mission del blog sia quella di "cambiare le cose" ho paura che il ritorno che lei professore e chi come lei ne ha, sia del tutto trascurabile. del resto, se devo basare le mie impressioni sul numero di commentatori (sono sempre le stesse tre anime) che, senza voler offendere, dicono sempre le stesse tre cose, il bilancio non sembra proprio dei migliori.
    se invece la mission di questo operato è trarne un piacere personale per lei e chi come lei divulga conoscenza, oltre che per noi che leggiamo, allora decisamente ne vale la pena.
    sia chiaro, non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, e spero di non esserlo stato. In ogni caso, escluso il numero di commentatori, che effettivamente posso quantificare perchè visibili non ho idea del numero effettivo dei frequentatori di questo blog e del successo che questo riscuote.
    auguri a tutti di buon fine anno.

    Paolo

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  5. se qualcuno ha la consapevolezza che questa società dello spreco è grazie al petrolio, può ringraziare blog come questo. Penso che il sogno del potere mediatico costituito sia chiudere la bocca a qualsiasi voce dissenziente, che è sempre un pericolo anche se piccolo piccolo, così da poter imbonire senza problemi le masse decerebrate. Per me sarete sempre degli eroi, anche se deciderete di alzare bandiera bianca.

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  6. Personalmente sarei dispiaciuto se questo blog,che seguo fin dall'inizio, dovesse chiudere i battenti. Offre sempre spunti di riflessione su cui meditare e punti di vista differenti, indipendentemente se poi si possa essere d'accordo o no.
    Quanto alle mele essiccate, condivido la considerazione della più totale follia economica per chi le acquista; però il prezzo a Kg, forse è più basso da quello calcolato in quanto la mela fresca è costituita essenzialmente da acqua, mentre il prodotto essiccato da molta polpa in più.
    Auguri di buon 2018 a tutti.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Ecco una bella riflessione...
    In effetti non sarà mai possibile determinare il reale impatto di blog come questi, ma possiamo sempre sperare in un effetto farfalla!
    Detto questo e da assiduo lettore non posso fare altro che ringraziare tutti per il lavoro svolto.
    Spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante che individui capaci e preparati abbiano spirito di servizio.
    Comprendo anche che portare avanti un progetto senza un resoconto concreto rattrista chi ci mette impegno e tempo.
    Idee su come cambiare/migliorare? Purtroppo al momento nessuna....
    Aaron

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Salve,
    io sono uno studente che ho impoarato italiano di Erasmus a Bologna, e a mio umile parere questo blog porta conosenza e informazioni di qualitá que non sono quasi possibili trovare in spagnolo, compressa tutta la hispanoamerica (solo in qualche gruppo di facebook "colapso" e theoilcrash di antonio turiel) e comunque sono idee que pian piano arrivano, ma tutte le persone non hanno il coraggio di capire che le cose possono non andare come loro desiderano (buisness as usual) ed é questo che fa sembrare che le idee non calano (arrivano?) penso. A me particolarmente piace molto. Scusatemi la mia povera grammatica. Difficilmente si trova una visione simile in internet, anche se é sullo stesso tema, ma la sfaccetature e opinioni aiutano sempre a migliorare, anche per il piacere di conoscere per conoscere. Saluti a tutti e buon finne anno!

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  11. Le mele secche costeranno troppo, anche eprchè ognuno se le puà produrre in casa da sè con un essiccatore elettrico che consuma pochissimo lavorando a 40 gradi più una debole ventola o con un essiccatore solare (Anche la macchina lasciata al sole coi finestrini abbassati un dito funziona benissimo per essiccare le verdure), ma il cibo in genere costa troppo poco: visto che in permacoltura, recuperano anche le cultivar antiche, che sono meno produttive ma molto più resistenti a parassiti e soprattutto estremi climatici stagionali, la produzione di calorie nette mondiale sarebbe quasi la metà, non considerando comunque l'effetto serra. Al signor Renato ricorderei ad esempio che un paio di anni fa i contadini italiani sono andati per l'ennesima volta in rosso col grano, visto che i costi di produzione non hanno retto il prezzo imposto dalla buona annata nell'est Europa e tasse sull'IMU agricola...Non ho capito se il signor Renato vorrebbe reintrodurre il baratto o cosa col suo commento od auspica un ritorno all'età dell'oro, nel qual caso mi trova d'accordo. Ricordiamo però che nell'età dell'oro non si campava di agricoltura ma di caccia e raccolta...“ Libera, non toccata dal rastrello, non solcata dall'aratro, la terra produceva ogni cosa da sé e gli uomini, appagati dei cibi nati spontaneamente, raccoglievano corbezzoli, fragole di monte, corniole, more nascoste tra le spine dei rovi e ghiande cadute dall'albero arioso di Giove.“
    ( Metamorfosi libro I, v 101-106 ) Quindi non si se il post è a trabocchetto, ma no direi che il cibo costa davvero pochissimo e quando i contadini si indebitano con le banche per produrre in perdita qualche altro anno ma si continuano a d erogare tali e quali gli stipendi pubblici il mondo è davvero alla rovescia...

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  12. Ne vale la pena. Grazie per tutti i contributi ed il cibo per la mente che date a tutti.
    Lunga vita e prosperità

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  13. Seguo questo blog da poco e finalmente trovo una coscienza globale in armonia con la mia. Personalmente mi aiuta a riflettere e alimenta la mia coscienza critica, non in senso distruttivo ma nella possibilità di trovare nuove soluzioni. Le scintille di speranza e cambiamento spesso sono poco visibili e necessitano di tempi lungi per appiccare grandi fuochi; l'importante è alimentarle.

    buon 2018 a tutti

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  14. Certamente questo blog interessa poco o nulla alla maggioranza degli italiani e sicuramente non influenzerà i nostri decisori politici. Ma interessa molto ad una minoranza (me compreso) che vuol sentire una voce fuori dal coro e che ne trae quotidianamente spunti di riflessione. Saluti. Domenico

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  15. “Non puoi vincere contro l'entropia, ma devi comportarti come se potessi farlo”. L’hai detto proprio tu Ugo, a Barbastro nel 2011. Da parte mia posso solo dirti che in tutti questi anni la divisione didattica di Cambiamo (ndr, per i lettori: siamo una think tank di professionisti che opera sui temi della sostenibilità sul fronte progettuale e della formazione; Yuri, uno dei nostri soci storici che lavora al CNR di Pisa ha anche partecipato alla scorsa Summer School del Club di Roma) ha raggiunto migliaia di studenti liceali e universitari, con i quali abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare discutendo e progettando sui contenuti che vengono postati su questo blog. Lo possiamo fare grazie alla lunghezza e alla modalità di comunicazione che è tipica di questo strumento. Che noi siamo convinti abbia ancora una sua dimensione e un suo senso. E’ vero, sembra che attorno a noi non succeda assolutamente nulla. Ma non è proprio così. Nel suo prezioso libricino “La rivoluzione del filo di paglia”, Masanobu Fukuoka ci spiega che la sua tecnica consiste nel lanciare ovunque delle palline di argilla che contengono dei semi, con lo scopo di dare a questi la possibilità di germinare nel luogo che loro reputano sia il migliore. Vorrei tanto, e tutti gli studenti che vi seguono vorrebbero, che tutti quelli che concorrono a tenere attivo questo blog continuasssero a svolgere questo prezioso lavoro. Noi continueremo a svolgere il nostro, e tutti quanti ci comporteremo come se l’entropia non esistesse. Sebbene anch’io sia spesso amareggiato e sconfortato, vi posso assicurare che ci sono dei semi che germinano: dobbiamo solo abituarci all’idea che non ci è dato sapere quando e dove questo avviene.
    Gabriele

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  16. "Vale la pena continuare con questo blog?"

    Tutto sommato direi di sì, a lungo andare (tendenz.te) "gutta scavat lapidem" e cmq. differenti modalità comunicative possono tranquillamente coesistere con questa...

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  17. Se siamo arrivati agli accordi di Parigi (per quanto insufficienti) e anche perchè l'opinione pubblica mondiale è più attenta e consapevole su questi temi. Questo blog deve proseguire, non scoraggiatevi. E' solo grazie a voi, al blogroll e ad altri blog simili (climalteranti, climafluttuante, ocasapiens ecc) se negli anni sono riuscito a farmi un'idea corretta e molto più completa su molte cose. E le ripeto nelle scuole (Papa Paolo VI diceva "lasciateceli dai sei ai 10 anni...) dove forse si può ancora fare qualcosa. Grazie Maresciallo Stefano.

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  18. La verità scomoda non andrà mai a genio alle masse. Questo luogo rimane un faro nel mare di idee bislacche, di credenze, di ismi vari.
    Commenti accesi sono segno di passione e parte della realtà (che non è affatto la finzione perbenista politicamente corretta che va per la mavgiore).
    Grazie per l'encomiabile attività di divulgazione.

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  19. Dobbiamo ognuno di noi contribuire al cambiamento. per questo questo blog diventa una tappa del cambiamento. Buon 2018 a tutti voi.

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  20. Quest'estate, quando c'erano 40 gradi a Bologna, lo facevo notare a un mio collega che la vive, il quale mi rispose che "d'estate fa sempre caldo e poi quando sarà inverno saremo lì a lamentarci del freddo". La nuova "normalità" del clima è percepita dai più come qualcosa di naturale al di fuori di ogni controllo umano. Io frequento questo blog da un paio di anni e ho imparato tante cose (anche dai commentatori) che mi hanno aperto gli occhi e reso consapevole di dove la barca dell'umanità sta andando. E questa consapevolezza la sento solida, grazie a chi si è sbattuto e che spero continui tenacemente a tenere accesa questa fiammella.
    Ho l'impressione però che molti come il mio collega acquisiranno consapevolezza solo di fronte all'inevitabile evidenza o, continuando a negarla, cercheranno dei capri espiatori (aprendo le porte a regimi autoritari o peggio).
    Allora c’è bisogno di un salto di qualità: la funzione di questo blog potrebbe essere quella di aggregare tutti coloro che hanno capito/intuito che i cambiamenti in un futuro prossimo saranno molto forti, per costituire comunità e gruppi resilienti e affrontarli più preparati. Evidentemente abbiamo ancora la pancia piena: qua si discute anche animatamente, ma nella pratica, a parte qualche caso, non si fa nulla e si lascia passare il tempo sperando che le menti si illuminino. Intanto il clima peggiora, le risorse si depauperano e l'economia vacillerà o collasserà. Chi segue questo blog lo ha capito e ha anche chiaro che nessuna elite intende fermare la macchina del “profitto”; i cambiamenti saranno pertanto ineludibili. Dunque quelli (i frequentatori del blog) inizino a organizzarsi, altri magari seguiranno.
    Prof aggreghi Lei queste coscienze e iniziamo a pensare a come costruire questi gruppi e a come adattarci.

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    1. R"Allora c’è bisogno di un salto di qualità: la funzione di questo blog potrebbe essere quella di aggregare tutti coloro che hanno capito/intuito che i cambiamenti in un futuro prossimo saranno molto forti, per costituire comunità e gruppi resilienti e affrontarli più preparati. " Quello che dici ovviamente a senso, ma il cambiamento climatico ed il peak everything è fortemente anti universalista ed anti-mondialista: a seconda delle regioni, delle nazioni e delle arees pecifiche le possibilità di adattamento saranno diversissime, anche zero in molti casi. Quello che possiamo fare fin d'ora, è iniziare a digerire certi concetti su un piano morale, perchè si tratta di nuove realtà de facto che cozzano tanto con la dottrina liberale classica tanto sul piano dei diritti individuali che economici; con questo non voglio dire che la soluzione sia il comunismo classico, anche perchè anch'esso è un figlio ultimo della dottrina liberale ottocentesca, ma certe pratiche ed usi di comunità delle campagne prima dell'uso dei combustibili fossili. Potresti dire "io speriamo che me la cavo", ma nel lungo periodo quasi nessuno se la caverà essendo appunto la produzione ed il trasporto del cibo ad uso umano destinato a ridursi fortemente; ho la sensazione che più ci si ostinerà a voler "sfamare il mondo", come reputa quello slogan farlocco, visto che il mondo non umano si sfama benissimo da solo, soprattutto quando non c'è o non c'è stato l'uomo, più si produrrà una fame più grande per umani e vita selvatica. Insomma più che "io speriamo che me la cavo", direi cerchiamo di capire cosa è giusto e nel nostro piccolo adoperiamoci per farlo e divulgarlo non guardando in faccia a nessuno.

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    2. "Insomma più che "io speriamo che me la cavo", direi cerchiamo di capire cosa è giusto e nel nostro piccolo adoperiamoci per farlo e divulgarlo non guardando in faccia a nessuno."
      Concordo, iniziare a avere comportamenti più sobri è essenziale per essere più pronti dopo, ma da soli si fa poca strada, l'ideale è un piccolo gruppo ("tribù") ben organizzato che sfrutta tutte le conoscenze che, grazie ai fossili, abbiamo potuto acquisire in 300 anni di straordinario progresso scientifico che è lo stesso che oggi ci avverte che tra poco la pacchia sarà finita.
      E’ plausibile che i cambiamenti saranno diversi da zona a zona, ma qua ragioniamo sull’Italia e dovremo adattarci a come sarà fra 10/20 anni o anche prima.
      L'essere umano agisce in base al soddisfacimento dei propri bisogni: quando quelli primari sono appagati (per cibo e vestiti ci pensa il centro commerciale, per la sicurezza e la salute lo stato, o almeno dovrebbe), allora c'è spazio per quelli più astratti o voluttuari. Ora siamo in questa seconda fase, quando la torta si farà più piccola necessariamente torneranno prioritari i bisogni di sopravvivenza e sicurezza. A quel punto meglio essere in un gruppo che ha capito questo, che si è adattato e dato delle regole per gestirsi. Quando la disponibilità di risorse si restringerà, presumibilmente avremo tre tipi di risposte:
      1) chi non ha capito le cause vere, la maggioranza, e agirà secondo impulsi di rabbia e paura, trovando un capro espiatorio su cui scaricarli, oppure, se non sufficientemente giovane o in salute, facendosi prendere da ansia o peggio:
      2) chi ha capito le cause e agirà individualmente, ma con sforzi evidentemente superiori e risultati inferiori a chi è in un gruppo coeso, essendo maggiormente alla mercé dei “disperati” del punto 1 e del clima impazzito;
      3) chi ha capito le cause, si è aggregato in piccole comunità e preparato per tempo, dotandosi di un piano B pratico che permette di soddisfare i bisogni di cibo, acqua, abiti, sicurezza, riparo con maggior resilienza. Per arrivarci e metterlo in pratica ci vuole tempo, testarlo e all’occorrenza attuarlo. Questa è la sfida che dovremmo affrontare.
      Magari non ci sarà bisogno e le cose andranno meglio se, come sotto qualcuno spera, troveremo fonti di energia sufficientemente pulite, abbondanti e a basso costo per rimpiazzare i fossili e impareremo a vivere in equilibrio con la biosfera. Dalla lettura di molti pensatori e studiosi, sembra che questo “tecnottimismo” sia fallace, pertanto meglio iniziare a prepararsi con chi condivide queste preoccupazioni.

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  21. In televisione si parla poco anche di Slow Food, eppure ha fatto e fa la differenza per migliaia se non milioni di piccole realtà imprenditoriali e per l'enorme cultura e biodiversità che le connatura.

    E che dire dell'epurazione di Luca Mercalli?

    Se il suo programma era "inutile", perché i poteri forti avrebbero dovuto scomodarsi con una goffa e vistosa censura?

    Certo, è vero, Internet sta fallendo, i grandi accentratori dominano e, grazie a Trump, il Web potrebbe definitivamente snaturarsi in senso anti-democratico (e già sta iniziando a farlo purtroppo).

    Ma non è asciando il campo libero all'avversario che si migliora. Slow Food non si è arresa al dominio dei fast food, anzi è nata come reazione a quel tipo di fallimento umano.

    Alla fin fine sarà tutto inutile, ma come mai i consumatori in un paese retrogrado come l'Italia di oggi hanno chiesto ed ottenuto un'enorme e repentina riduzione dell'olio di palma nei prodotti industriali?

    Forse non è poi tutto inutile ciò che sembra tale. Forse sembra tale perché censurare è facile mentre fare le cose è difficile.

    Il mio parere perciò è di... Resistereeeeeeeeee!!!

    Un abbraccio a tutti

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  22. Buongiorno e buon anno al Prof e a tutti.

    Post interessante. Per come la vedo io l'interrogativo può essere esteso a comprendere tutto il movimento ambientalista (realtà variegata entro la quale ci metterei tutte le persone per bene, che con differenze, si interessano alle conseguenze delle proprie azioni sull'ecosistema).
    Chi, come il sottoscritto, nel passato ha partecipato, seppure saltuariamente, a qualche attività legambientina, o wweffina ecc la domanda se la pone da un pezzo. In sintesi, io ho praticamente smesso: sempre le stesse facce, pochissimi giovani (il futuro è loro, ma a quanto sembra che niente li sfiora), sempre a raccontarci le stesse cose tra noi, mentre le decisioni che contano passano molto sopra, in altre stanze a noi precluse.
    Fatta questa premessa, la conclusione non è conseguente: io penso che nonostante tutto occorra insistere. Un blog come questo, per esempio, più che l'azione di denuncia (tra noi abbiamo capito come stanno le cose, male, ripeterlo in continuazione mette solo depressione) potrebbe svolgere un compito informativo, specialmente scientifico e con focus sulle soluzione dei problemi, che ci permetta di affrontare con migliore preparazione le discussioni che avvengono nel mondo fuori.
    Grazie per l'attenzione e perdonata la lunghezza

    L.

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  23. Dopo un anno di intenso lavoro e formazione, torno a parlare degli argomenti che particolarmente ci interessano (quelli trattati da questo blog) e per fare gli auguri di buon anno.

    Partendo dal contenuto di questo articolo, posso dire che: vendere dei prodotti alimentari a pressi esagerati, io la vedo da un’ottica positiva, cioè: è una forma di redistribuzione della ricchezza, da chi ha tanto (e compra tali beni) a chi ha meno e ci guadagna dalla vendita. Il barattolo (l’imballaggio) è il minimo che possano offrire dopo una tale… rapina! :-)

    Si potrebbe parlare anche delle bottigliette di acqua da mezzo litro; il paragone sarebbe lo stesso: la bottiglietta piena d’acqua viene venduta nei supermercati a pochi centesimi di euro, mentre nei luoghi turistici viene venduta tranquillamente a 2 Euro ed anche più. Stesso problema di prezzo e imballaggio.

    Il fatto è che: se le persone hanno un reddito, specialmente, per alcuni, se questo è elevato, si ritroveranno a spenderlo in cose superflue ed anche solo per apparire (vedi certe automobili di lusso).

    Questo ha ispirato una mia prossima Ricerca di Economia/Energia, che tende a calcolare qual è il debito pubblico massimo che è sostenibile, visto che tale debito non è altro che ricchezza futura anticipata. Tale debito per essere sostenibile dovrebbe essere possibile ripagarlo con la produzione di beni e servizi, per i quali è necessario consumare energia.

    Abbiamo a disposizione tale energia?

    Me lo dirà la mia Ricerca qual è il punto in cui tale debito si trasformerà in sola inflazione. Penso che sia una Ricerca molto importante, visto che la maggior parte delle banche centrali sta stampando denaro come se non ci fosse un domani!

    Anche l'aspetto economico è molto importante.
    -----
    Per quanto riguarda l’efficacia della comunicazione con un blog, voglio dire che un blog da solo non basta.

    Dovrebbe essere affiancato da siti internet che raccolgano le informazioni.

    Il blog sarebbe utile per trattare le novità (aggiornamento statistiche), eventi particolari, commentare alcuni argomenti; ma poi si dovrebbe rimandare sempre a dei siti che raccolgono tutti i risultati (anche dei commenti) e che mettano dei punti fermi su certi argomenti, ed evitare di trattare e dire sempre le stesse cose.
    Oltre a siti e blog, poi si potrebbero trovare altri modi di aggregazione (conferenze) o di divulgazione (video).

    Solo unendo le caratteristiche peculiari di ogni mezzo, è possibile andare avanti e concretizzare.
    -----
    Come augurio per il nuovo anno, voglio dare un segno di speranza.

    Non è detto che tutto sia destinato a crollare irrimediabilmente. E’ chiaro che se contiamo su delle risorse energetiche finite, prima o poi si esauriranno.

    Penso che sia possibile trovare una soluzione che possa modificare la società attuale quel tanto che le permetta di non crollare.

    Chiaramente si dovrà trovare una soluzione alla seguente domanda:

    Con cosa sostituiremo i combustibili fossili, prima che essi si esauriscano?
    Trovata una soluzione a tale risposta, il resto dovrebbe essere più semplice da gestire.

    Auguri di Buon Anno

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    1. non esiste, nè esisterà mai una sostituzione dei fossili alla pari di energia. Per quel che riguarda la modificazione della società attuale, i sessantottinui avevano capito che i poteri forti non l'avrebbero permessa pacificamente e la volevano con una rivoluzione violenta. Non sono stati seguiti grazie al welfare che si stava affermando. In compenso la violenza è già qui, pianificata dall'alto, difatti togliere diritti ormai indifendibili ai lavoratori(diritti figli dei fossili, badiamo bene), come è il job act, mascherandolo da riforma per dare lavoro ai giovani, come lo vogliamo chiamare? La società di poveri nutriti dalla Soylent è sempre più vicina. Hanno già messo su il partito che la farà, ma non dico qual'è per non urtare la sensibilità di tante brave e illuse persone.

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  24. rileggendomi, vi chiedo di perdonare (causa fretta) anche i numerosi errori infilati nel testo. Grazie di nuovo a tutti e buona continuazione.

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  25. Una buona giornata a tutti e Auguri (non posso esser da meno, anche se ho a volte il timore che non porti sempre bene...).
    Credevo che la domanda fosse retorica e l'attenzione la si dovesse concentrare su altro.
    Insomma: i "Grandi della Terra" (sigh!) si incontrano nei loro convegni per raccomandare alla popolazione l'austerità e la riduzione di emissioni, come se fossimo noi i responsabili del sistema in cui siamo nati e viviamo (le rivoluzioni sono politicamente scorrette, vedi Venezuela, e quindi non possiamo che "agire" civilmente e legalmente "cominciando da noi" ma senza troppi freni alla già asfittica economia...), le Madonne appaiono ai bambini e ai poverelli raccomandando loro di pentirsi e non peccare mai più che il Figliuol Suo è tanto triste... Certo, i Bush, i Rockfeller, gli Onassis, tutta la stirpe dei Merovingi e gli altri ricchi del pianeta son nati senza peccato e conducono vita ascetica. E non parliamo dei partiti, dei sindacati, degli economisti, degli esperti, che raccomandano continuamente risparmi, tagli, rinunce, sacrifici e sempre a chi è già abituato, che la pratica non è acqua! Perché si vendono fettine di mele in barattoli di plastica a 120 euro al chilo? Si sono viste anche arance già sbucciate e riconfezionate in plastica! E Bill Gates che progetta nanomacchine da impiantare nelle cellule per stimolare il rilascio di farmaci quando "sentono" insorgere una qualche patologia?
    Sicuri che si possa attribuire tutto alla stupidità? Oh, la nostra, forse, che ci beviamo tutte le storielle che ci raccontano!
    Nessuno, nessuno fra chi "conta", farà mai nulla per "risolvere" questo genere di problemi (lo spreco, l'inquinamento, la fame, lo sfruttamento, l'ignoranza, il degrado, la corruzione... uff... e tutto il resto): si sono così tanto impegnati e per così tanto tempo a costruire le condizioni necessarie al loro progetto... Ah, scusate: è complottismo.
    Almeno, così dicono loro.

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  26. Se si ritornasse alle origini lo seguirei più spesso e volentieri, adesso trovo molto più interessante questo
    http://peakoilbarrel.com/
    e soprattutto questo
    http://peakoil.com/

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  27. " E’ vero, con quello che sappiamo e sappiamo fare potremmo benissimo vivere tutti su questo pianeta senza fare danni eccessivi agli ecosistemi (o facendone di nuovi mentre cerchiamo di riparare quelli vecchi), in attesa di ridurre, con dolcezza, la popolazione umana ad un livello accettabile, senza morire di fame, con una mobilità accettabile per tutti, senza soffrire il freddo e magari facendo anche dei lavori soddisfacenti. Sappiamo produrre cibo senza devastare la biosfera, sappiamo estrarre energia dal flusso solare senza alterare sensibilmente la composizione dell’atmosfera e inquinare l’ambiente, sappiamo produrre gli oggetti in modo intelligente e riciclare quello che usiamo, sappiamo come ridurre il flusso di materia ed energia che attraversa la nostra società. E’ vero, potremmo fare tutto questo. Il problema è che non lo facciamo".
    http://www.apocalottimismo.it/la-biblioteca-delle-belle-idee/
    Concordo con questo articolo. Non è soltanto un problema tecnico, ma culturale. (Anche il prezzo delle mele essiccate).
    Angelo

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    Risposte
    1. https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/26120-green-macho
      Cose del genere.
      Angelo

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    2. "Non è soltanto un problema tecnico, ma culturale"

      Credo che pero' sarebbe bene fin da subito non farsi troppe illusioni sul potere risolutivo della cultura: l'uso corretto (cioe' sempre scettico e possibilista) della ragione porta all'atarassia socratica e si elide in se stesso, quello che invece resta potente e' il lato istintivo, che si appropria con la massima disinvoltura di qualunque per quanto nobile concetto al fine di pretestuosamente esprimere la propria insopprimibile aggressivita' e ferinita' tribale. Se non ci fossimo immersi costantemente (il fenomeno e' evidente anche nei blog), non faremmo cosi' fatica ad avvedercene.

      Morale: secondo me dovremmo, al contrario dell'ipotesi, stare molto attenti nel promuovere troppo indottrinamento culturale monodirezionale, perche' sotto l'eccesso ideologico-culturale, in qualsiasi direzione, sonnecchiano pericolosi mostri che ciclicamente, una volta scatenati, non ritornano a cuccia prima di aver distrutto tutto.

      So di dire la cosa sbagliata nel posto sbagliato, ma il posto giusto per dire queste cose non c'e' mai (a molti non dispiacerebbe neanche un po' di risvegliare quei mostri: si illudono di poterli poi tenere al guinzaglio, e che faranno cio' per cui sono stati evocati).

      L'attuale business consumistico su base ecogreen (chi, nel settore degli affari, non propaganda di essere "greeen" ed "eco", e non cerca di ottenere leggi e leggine che obblighino al consumo o quantomeno al finanziamento coatto del suo prodotto?), da cui l'oggetto di questo post, e' un esempio da manuale. Non so se davvero l'autore intendesse esprimere questo dubbio col suo articolo sulle mele da boutique e la plastica (green?) ma se lo voleva, mi pare che quasi nessuno se ne accorga, il che sarebbe sintomatico e confermativo del problema.

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    3. http://forummistermandarino.forumfree.it/?t=30398186
      4) L’INVASIONE BIOLOGICA: il quarto step. Questo è logica conseguenza del precedente. La popolazione aumenta ogni anno vertiginosamente di numero, libera da ogni controllo efficace, che ne limiti, se non in misura marginale, la crescita esponenziale. I danni all’ambiente diventano sempre più ingenti, sia in termini di scomparsa di popolazioni competitive, che di distruzione di risorse alimentari.

      5) LA STABILIZZAZIONE: quando la popolazione supera le risorse disponibili oltre una certa misura va incontro ad un processo di autolimitazione numerica che la riporta su un livello di nuova stabilizzazione. Questa nuova stabilizazione non rimedia ai danni creati, l’ambiente diventa quasi monospecifico, la biodiversità appare distrutta in modo irreversibile. E’ cioè TROPPO TARDI.

      I nostri istinti naturali ci portano su questa strada.
      Per questo dico che serve la cultura. (niente di che, intendo accettare i limiti).
      Ma non mi illudo.
      Angelo

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    4. Ho una certa esperienza sui problemi di crescita esponenziale di una popolazione.

      Ho dovuto affrontare il problema con una moltiplicazione incontrollata di pesci nel mio acquario.
      Pesci quasi tutti della stessa specie che quindi non venivano limitati da specie antagoniste.
      Ho provato in vari modi a limitare tale crescita e vi posso dire che è un problema più complesso di quanto si possa immaginare.
      Magari un'altra volta vi spiego cosa accadeva per ogni mio intervento...

      Ci dobbiamo augurare che l'uomo sia più intelligente dei pesci e dei loro istinti naturali.

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    5. nell'eterna lotta tra io-conscio ed inconscio è la palissiano chi la spunta. L'atarassia del saggio è il massimo dono della ragione ai quei pochi che ce l'hanno, ma per nostra fortuna, il super-io (che non c'entra nulla col superomo) può mettere dei paletti agli istinti, anche se la storia ci insegna quanto riescano a prendere il sopravvento: basta vedere cosa sono riuscite e riescono a combinare le religioni colla scusa di Dio, messo a copertura di interessi egoistici e di potere.

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  28. Il blog è da un po che è meno interessante, pochi dati, poche notizie e molte riflessioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque se anche tornasse a essere fatto meglio come in passato non servirebbe comunque a nulla nella sostanza. Al punto in cui siamo, più che la divulgazione servirebbe l'azione e ne servirebbe tanta, ma non è certo un blog il luogo per l'azione quindi...

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  29. Alessandro Pulvirenti ha fatto un egregio sommario delle cose.
    ora dico la mia, Effetto Cassandra
    deve esistere ed aggregarsi, abbiamo veramente bisogno di blogs alternativi come questo, c'è troppo ciarpame in giro per infernet.

    a Bergamo (l'Eco) si compiace perché l'aeroporco, ha visto superare i 12 milioni di viaggiatori, (dove vanno non lo so), noi anche con questo piccolo blog dobbiamo contrastarli questi milioni di inquinatori. il percorso sarà lungo ma chi la dura la vince. saluti a tutti e buone feste. t l

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  30. Credo che questo articolo metta acutamente il dito sulla piaga: il risultato netto e' proprio nella metafora di quelle 4 fette di mela a prezzo da boutique in un bell'involucro con ancora piu' plastica inutile di prima (magari" ecologica", magari obbligata dalla "nuova legge europea" sull'igiene degli imballi, ma...). Si potesse almeno alla fine ricavarne un'utilita' bruciandola sulla stufa per scaldarsi e cucinare un po'... ma non si puo'...

    E la "crescita" ringrazia con un inchino.

    La nemesi dell'eterogenesi dei fini, e delle immancabili conseguenze non previste di qualsiasi azione umana.

    Personalmente, quando vedo che troppi cominciano a darmi ragione, freno e passo gia' da subito all'opinione opposta, nel tentativo disperato di tentare di cominciare ad arginare gli eccessi che mi aspetto sicuramente conseguiranno dalla applicazione maniacale, squilibrata e snaturata delle mie idee di prima.

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  31. Io ho condiviso il post su Facebook. Se questo è l'internet che va per la maggiore, allora sfruttiamolo. E condividerò tutti i post adatti a risvegliare e informare la coscienza ecologica in tanta gente.

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  32. Si, ne vale e ne deve valere la pena.
    Complimenti per il lavoro, siete più di un gruppo di brave persone.
    Se leggiamo e commentiamo questo blog vuol dire che siamo interessati agli argomenti trattati quindi da ora più impegno nella società anche da parte di noi lettori.
    Ps
    Buon Anno a tutte le Cassandre!!!

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  33. Se oggi il GW è qualcosa di acquisito dalla maggioranza lo si deve anche a blog come questo. Le Cassandre ben informate, purtroppo, serviranno sempre e spero che questo blog continui.

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  34. Ad essere pignoli, nella mela essiccata non pago l'acqua che invece pago nella mela fresca quindi il prezzo dovrebbe essere normalizzato a parità di umidità. E poi la mela secca avrà, immagino, una conservabilità piu lunga che la rende piu preziosa.

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  35. Adamo non ti fu la mela
    proibita per un mio capriccio
    tu nemmeno Eva fosti creata ingenua
    così chè recitaste tanto tragica commedia
    per sollevarmi da mortale noia
    io di me vorrei sapere tutto
    questo è il desiderio assurdo
    che mi costrinse a generarvi
    eppur sapevo che avreste aperto gli occhi
    e con quelli visto accecante luce
    e buio perenne quasi avreste
    infine preferito
    voi mi siete così simili
    curiosi al punto da impaurirmi
    incauti talmente da suscitare tenerezza
    folli da voler trarre senso
    anche da incontro per il puro caso
    ora che cosa dovrei darvi
    affinchè tutto si rimetta in ordine
    un giardino nuovo in un'altra Terra
    un universo intero ma ricreato inverso
    ve lo darò purchè mi mostriate il torsolo
    che con umana astuzia avete ben nascosto
    lì ci sono i semi per un altro mondo
    qui presso di me gl'irrigati campi
    anche quest'anno aspetto come tutti gli altri
    di seminare l'albero che darà i frutti
    buoni per chiunque
    di vita sia mai sazio.



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