domenica 16 luglio 2017

Chi vuole uccidere il fotovoltaico italiano?



Un Post di Gianni Girotto


di Gianni Girotto 

Produrre energia pulita in Italia è un atto di coraggio ripagato con multe salatissime che scoraggiano i cittadini a prendere la strada delle rinnovabili. Nel nostro paese ci sono 550.654 impianti fotovoltaici incentivati con le tariffe del Conto Energia per 17.750 MW di potenza, oltre ad altri 150 mila installati negli ultimi 4 anni circa che non prendono tariffe incentivanti. Ma chi decide di investire in questo settore oggi, come più volte denunciato, è esposto al rischio fallimento a causa della sovrabbondanza di ostacoli architettati dai governi Renzi-Gentiloni per affossare un settore di assoluta avanguardia. Se non si cambiano subito le regole, si rischia di schiacciare l’esperienza italiana, una delle più avanzate al mondo, mandando gambe all’aria i bilanci di Enti pubblici, privati e operatori del settore che hanno scelto le buone pratiche delle rinnovabili, contribuendo alla transizione energetica.

A causa di strumenti normativi inadeguati, infatti, il GSE applica sanzioni sproporzionate sulle irregolarità per gli impianti fotovoltaici incentivati negli anni scorsi. In parole povere, basta un banale vizio di forma, un documento scritto male, per far scattare una penale eccessiva, che puo’ prevedere la cancellazione della tariffa incentivante e la restituzione degli incentivi erogati negli anni. Dobbiamo quindi evitare ulteriori storture che mettano a rischio gli investimenti del settore. Chi agisce in buona fede va tutelato, non punito.

È questo il senso dell’interrogazione urgente ai ministri dello Sviluppo economico e delle Finanze presentata dal Movimento 5 Stelle a mia prima firma. Non possiamo permettere che le sanzioni – per giunta retroattive – si espandano a macchia d’olio solo perché la norma è sbagliata. Ma vediamo qualche numero: degli oltre 550 mila impianti installati, più di 480 mila (ovvero quasi l’89%) sono stati fatti da utenti residenziali e da attività produttive piccole e medie. In buona sostanza si tratta di proprietari di casa e aziende i cui investimenti sono a rischio a causa di un sistema poco equilibrato.

A riprova dello squilibrio in essere i dati sui controlli pubblicati dal GSE stesso dai quali si nota che nel 2016 si sono rilevate irregolarità per il 35% dei controlli effettuati, una quota più che tripla rispetto al 10% del 2015. Le verifiche del 2016 sono state effettuate su oltre 4.000 impianti per quasi 3 GW di potenza. Con la conclusione dei procedimenti si è ridotto il costo di tutti gli incentivi di circa 39 milioni di euro. 

La legge dice che gli incentivi vengono tolti e devono essere restituiti in caso di irregolarità. E fin qui nulla da dire. Ma qui siamo di fronte al paradosso che sbagliare a compilare un documento equivale alla truffa architettata per rubare i soldi degli incentivi. In questo caso ci si prende una sanzione allo stesso modo, con la sospensione della tariffa e l’obbligo di restituire quanto ricevuto fino ad allora. Una stortura inaccettabile, che rischia di mandare in fumo gli sforzi di quanti credono nella produzione dell’energia pulita. L'allarme arriva contemporaneamente anche dagli imprenditori del settore. Mentre il recente l'annuncio di Eni che vuole installare 220MW di fotovoltaico non passa inosservato, dal momento che si tratta proprio della stessa potenza che il GSE sta colpendo in queste settimane. Qualcuno mira a costituire un regime di oligopolio anche sul fronte fotovoltaico?

Senza contare che per esempio nel caso dei Comuni tutto questo rischia di trasformarsi in un doppio danno per la collettività in quanto non solo viene punito chi non ha colpa, sia pure un ente pubblico, ma addirittura si finisce per sottrarre importanti risorse destinate alle comunità. Inoltre di fatto si finisce per privare gli impianti della valenza finanziaria necessaria per continuare a produrre, minando di fatto il raggiungimento degli obiettivi internazionali per le fonti rinnovabili e rischiando l’abbandono di una parte sostanziale degli impianti più recenti ed innovativi costruiti in Italia. Insomma, oltre il danno anche la beffa ambientale.

Calenda e Padoan devono quindi intervenire subito per modificare le regole che portano a sanzioni sproporzionate relative alle verifiche sugli impianti che producono energia da fonte rinnovabile, nel rispetto degli sforzi da parte di Enti pubblici e privati che credono nella necessità di un rinnovamento energetico.

34 commenti:

  1. Complimenti, esempio di opposizione costruttiva

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  2. da quello che dice Diaz nel post precedente sembra che il FV sia una buona causa usata dai furbetti per ingrassare. Difatti il furbetto usa spesso le buone cause (vedi armi di distruzione di massa) per i propri interessi. Ci vorrebbe onestà. Morale ed intellettuale. Voi quanti ne conoscete con queste doti?

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    1. Mago, scusa la critica, ma uno che usa il termine "furbetti" si squalifica fin dalla prima riga che scrive.

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    2. veramente mi pare l'abbia usato Diaz, almeno nel senso, e poi, se, come ho detto, uno è onesto nelle intenzioni e nelle azioni, non vedo alcun problema. Nell'azienda dove lavoravo hanno licenziato per furto, molti che davano di ladro agli altri. Il furbetto ruba, facendo ricadere i sospetti sugli altri, ma per fortuna non sempre ci riesce.

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    3. Infatti mi riferivo anche a lui! :-)

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    4. Purtroppo conosco personalmente diverse persone che hanno fatto il contratto a 38 centesimi di incentivo per Kw prodotto per vent'anni per speculare sull'incentivo, consapevolmente.
      38 centesimi di solo incentivo... piu' il vero costo dell'energia alla borsa elettrica (che adesso quant'e', 5 centesimi?). Le finanziarie, quelle dedite alla speculazione pura e semplice, si sono buttate anche loro a capofitto nell'affare, chiedete agli esperti di finanza finti-ecologisti, elargendo mutui per l'impianto, garantiti dallo stato, da cui si aspettano rendimenti di quasi il 10 per cento annui per dieci anni (poi in teoria che ha contratto il mutuo dovrebbe cominciare a guadagnare lui, aspetta e spera). La realta' dei primi generosissimi "conti energia" e' stata questa, mentre saerbbe bastato aspettare qualche anno e i prezzi sarebbero scesi da raggiungere la grid-parity anche senza incentivi.
      Cosi' intanto ci becchiamo tutti, fra una cosa e l'altra, l'equivalente del valore di 3 IMU prima casa in bolletta elettrica per i prossimi vent'anni.

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    5. Comunque, che poi si attacchino a vizi di forma su tutti per rifarsi di quanto troppo generosamente elargito ad alcuni, punendo pure chi non c'entra nulla, fa schifo ma e' tipico di tutta la nostra legislazione (punirne uno a caso per educarne cento) e non dovrebbe stupire nessuno. Mi pare girasse pure l'ipotesi di applicare una patrimoniale tipo IMU sugli impianti (non sono un patrimonio, e che per di piu' produce reddito? allora va tassato!). Il massimo della beffa sarebbe che il proprietario dell'impianto dovesse pagare tale patrimoniale mentre in contemporanea sta pagando il mutuo sull'impianto, che e' suo ma ipotecato. Ma del resto non e' cosi' anche per le case? Che ci sarebbe di strano? Il sistema fiscale per essere giusto deve essere equo, cioe' vessare tutti allo stesso modo, senza sconti per nessuno ;)
      Paese di matti...

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    6. "Massimo della beffa"
      Io ho pagato imu come seconda casa sul terreno in cui aspettavo il permesso di costruire la prima casa.
      Perché seconda casa? Perché ovviamente vivevo altrove, in affitto.
      Ed ora che ho casa e mutuo credi che mi scontino qualcosa?

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    7. @Mauro20 luglio 2017 13:38

      "Massimo della beffa"
      Io ho pagato imu come seconda casa sul terreno in cui aspettavo il permesso di costruire la prima casa.


      E sei stato ancora fortunato perchè ho conosciuto persone il cui Comune di residenza ha trasformato il giardino (=terreno di pertinenza dello immobile che circonda, generalmente di qualche decina o al massimo centinaia di mq) in terreno edificabile e quindi soggetto ad IMU.
      Cosa non son disposti a fare pur di raccattare danaro da dare alle nuove risorse italiche dette anche da un tale doni di dio.
      Per chi ci specula sopra son prorio doni, se di dio non saprei.

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  3. http://newsenergia.com/enel-bolletta-peso-rinnovabili-0412.html
    Non lo so, io ho trovato questi dati, ma forse sono di parte. Tra rinnovabili, nucleare, petrolio, carbone e altro non ci si capisce niente. Troppi interessi in ballo.
    Angelo

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    1. Ad una lettura veloce, mi pare che tengono conto del peso dell'incentivazione solo nella bolletta elettrica dei privati, mentre esso e' presente anche nell'energia per gli altri usi tipo quelli industriali, che si traduce comunque in maggiori costi finali per il consumatore, e minore competitivita' internazionale per l'industria in uno scenario gia' di per se' gravemente compromesso, a causa degli altri gia' noti oneri del "sistema italia".

      Se non erro adesso infatti si sta "rimodulando" gli oneri, in modo da cercare di sobbarcare piu' ai privati e meno alle imprese, cosi' da non azzopparle troppo in termini di competitivita' che ne so con la francia dove l'energia elettrica costa una frazione che in italia (pare che un terzo dei 60 reattori nucleari glieli abbiamo pagati noi importando energia da loro, e ormai sono comunque ammortizzati, il costo maggiore per quel tipo di generazione - OK loro dovevano anche farsi la bomba atomica per la "force de frappe, il nucleare aveva anche ragioni militari con cui suddividere i costi.").

      Pero' il tempismo dei "conti energia" italiani non e' stato una genialata, ammettiamolo. Gli Svizzeri, che sono tre volte piu' ricchi di noi, stanno pensando adesso di passare al fotovoltaico, adesso che il progresso tecnologico, e la concorrenza di mercato, cominciano a rendere quasi competitiva la fonte senza bisogno di incentivazione.

      Fra l'altro, un altro dei problemi che c'era ai tempi della grassa incentivazione era l'impossibilita' di avere dei chiari prezzi dei componenti dell'impianto: i grossisti facevano solo preventivi ad hoc (magari a pagamento) adattandoli all'incentivazione del momento, in modo da lucrare il massimo: trasparenza e quindi concorrenza di mercato nell'interesse del consumatore, zero.

      Il costo annuo totale dell'incentivazione del fotovoltaico dovrebbe aggirarsi sui 10 miliardi di euro: diviso per 60 milioni di abitanti fa circa 166 euro pro capite!

      Ecco magari sarebbe utile se qualcuno riuscisse a trovare dati CERTI e non di parte su quanto costa in tutto questa cavolo di incentivazione. Ammesso che sia possibile, in questo paese di tribu' in perenne lotta fra loro, dove la prima a morire, come si suol dire, e' la verita'.

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    2. http://www.postcarbon.org/controversy-explodes-over-renewable-energy/
      “If, instead, the United States were to aim for an energy system, say, a tenth the size of its current one, then the transition would be far easier to fund and design”.
      Con le rinnovabili si può fare la “Transizione” ma bisogna scalare la produzione del sistema energetico a un decimo di quella attuale. Questo ha come effetto collaterale che bisogna spendere moltissimo per avere pochissimo. Se ci si incammina su questa strada ha poco senso guardare ai 50 o 100 euro in bolletta. Bisogna entrare in un’altra logica.
      Qualcuno dirà che investendo nel nucleare si risolve tutto, acqua nel deserto, uranio infinito ecc.
      https://nuclearpioneers.wordpress.com/
      Secondo me alla fine gran parte degli investimenti andranno nel nucleare. La prospettiva della decrescita non è molto popolare. Che poi non siano altri soldi buttati via, non lo possiamo sapere.
      Angelo

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    3. @ Angelo, a parte Fukushima, Chernobyl e Tree mile Island, quanti sono i piccoli incidenti nucleari tenuti nascosti? Decine, centinaia, migliaia? Mi ricordo che gli svizzeri registrarono sulle Alpi un picco di Cesio derivante da un incidente nucleare di cui non se n'è mai saputo nulla. Se i francesi hanno 12 centrali in stand by, vorrà dire qualcosa. Oh, no? Comunque il FV, usato con onestà è una risorsa, anche se misera rispetto agli idrocarburi, altrimenti è come il terremoto dell'Aquila, solo un buon motivo per ingrassare e far continuare a far viaggiare i suv e le mercedes di quelli di sopra.

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    4. Non vorrei che si fosse capito che sono pro nucleare. Dico che alla fine, siccome è più funzionale all'idea della crescita, la politica sarà più propensa a imboccare questa strada. Salvo poi, anche qui, dover affrontare dei costi forse troppo elevati per le nostre economie traballanti. Poi credo che sostituire le vecchie fonti fossili col nucleare comporti una proliferazione di impianti effettivamente pericolosa, perché il nucleare sicuro non esiste ancora. Bene che vada bisognerà aspettare almeno qualche decennio per avere qualcosa di concreto, aldilà degli altisonanti progetti.
      Finché si forza il sistema a restare dentro il paradigma della crescita le conseguenti scelte sono obbligate. Si tira la corda sempre di più, finché non rischia di rompersi. E' anche vero che alternative facili non ce ne sono.
      Angelo

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    5. https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-07-14/renewable-energy-not-a-threat-to-grid-draft-of-u-s-study-finds
      Qui ci sono diverse informazioni destinate a restare riservate nelle mani del governo statunitense, ricavate da una bozza preparata dallo staff del dipartimento dell’energia che non ha mai veduto la luce perché sostituita da una versione “politically-approved” Sono trapelate per vie traverse.
      Questa la bozza:
      https://www.scribd.com/document/353980477/DOE-Reliability-and-Baseload-Report-Draft-June-26
      Un commento che mi sembra condivisibile:
      “if existing nuclear power plants are unprofitable, it should be pretty obvious that building a new nuclear power plant, which costs many billions of dollars — makes no economic sense at all.
      Similarly, coal is also hurt by its high marginal cost: “[Coal] plants that have retired are old and inefficient units that were not recovering their operations and fuel costs, much less capital cost recovery.”
      http://www.resilience.org/stories/2017-07-18/coal-and-nuclear-are-uneconomic%e2%80%8a-%e2%80%8amore-bombshells-from-perrys-draft-grid-study/
      Angelo

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    6. @Angelo

      Scrivere tutta sta' roba èffatica, non meno di leggerla, spero di non innervosire troppo il moderatore (e gli altri):

      Non e' solo una questione di politici, ne' solo di industriali e di capitalisti: bisognerebbe vedere come muterebbe l'umore pubblico di fronte a negozi vuoti, distributori di benzina o di KWh vuoti, e interruttori che non accendono nulla. A noi che non abbiamo mai saltato un pasto in vita nostra, ne' e' mai successo di sperimentare nessuno degli eventi di penuria descritti sopra, credo sia difficile immaginare come potrebbe cambiare l'idea di sicurezza, rispetto ambientale, rispetto umano, e relativi costi, al cambiare della situazione.

      Anzi, proprio a causa della nostra abitudine a dare per scontate, per "diritto acquisito", le comodita' di cui sopra, probabilmente la reazione dell'umore pubblico sarebbe imprevedibie ma feroce, e si comincerebbe da subito a cercare dei responsabili, reali o immaginari, anche solo come capri espiatori, da ghigliottinare e poi esporre appesi per i piedi. Ne abbiamo gia' qualche avvisaglia, pur nel profluvio di beni materiali ed energia attualmente disponibili, solo perche' essi non aumentano al tasso di crescita a cui eravamo abituati.

      Per quanto riguarda la critica alla "crescita" e al "crescitismo", attenzione: in fin dei conti si tratta solo della traduzione in termini economici della direi naturale e istintiva tendenza dell'uomo a voler "migliorare" sempre e comunque la sua situazione: qualunque comodita', se costante, ci annoia, vogliamo qualcos'altro che percepiamo come "di piu'", siamo la specie incontentabile, cioe' mai contenta, per definizione. Questo e' un tratto antropologico che non possiamo illuderci di eliminare, se non eliminando l'uomo.
      (continua)

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    7. Per cui le critiche alla crescita vanno bene si', ma solo nel senso che certa crescita come viene propinata oggi non lo e' veramente, cioe' non migliora un bel niente nelle aspettative individuali se non nei numeri di qualche tabella di qualche commercialista od economista, ma attenzione non lo e' neanche se non nelle aspirazioni e il sistema di valori di qualcuno dei vari gruppi tribali in cui si sudddivide la nostra societa', compresi i decrescisti per i quali in realta' e' la decrescita che e' una crescita: ognuno ha la soluzione definitiva per la crescita del benessere non solo suo (cosa di cui gia' dubito fortemente possa avere chiara cognizione se non a posteriori), ma anche di tutti gli altri.

      Questa peraltro e' una delle principali critiche al "sistema" anche da parte dei "marginalisti austriaci", gli innominabili di cui i libertarians sono una minoranza purtroppo abbastanza fanatica: se in un certo regime politico-economico, a causa delle varie distorsioni, il prezzo che si sta pagando per qualcosa non riflette il reale apprezzamento di colui che paga per cio' che sta scegliendo liberamente di comprare, il calcolo economico del valore, cioe' di cosa sia considerato meglio e peggio, crescita o decrescita, utile o inutile, e' impossibile. Ci siamo inventati i costi delle esternalita', ma chi li decide? Quale delle tribu' in cui siamo suddivisi? Come? Alla fine li decide il piu' forte secondo i suoi interessi, puo' trattarsi di una minoranza come di una maggioranza democratica, che li impone a tutti gli altri. Non si tratta di una misura condivisa dalla societa', evidentemente, puo' essere condiviso solo il modo in cui e' imposta, con la speranza di rifarsi alla successiva tornata elettorale, rovesciandone i contenuti a svantaggio della ex-maggioranza.

      L'inesistenza di un sistema di prezzi che rifletta il reale apprezzamento dei consumatori verso i produttori, pare sia il motivo fra l'altro per cui l'unione sovietica e' implosa economicamente, dopo essere stata tenuta artificialmente in vita per qualche decennio dopo la sua morte naturale dal mercato nero che era tollerato per non ripetere l'esperienza dell'holodomor ucraino degli anni '30 (per chi non ne sa nulla, e' una storia molto interessante, venuta fuori solo decenni dopo, trattata in un paragrafo di uno dei lavori di Kapuchinski, Imperium, un gran piccolo libretto).

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    8. @ Firmato Winston Diaz,

      Nei suoi numerosi commenti lei critica gli incentivi al fotovoltaico, addirittura quantificandoli in qualcosa come: "166 euro pro capite" o "l'equivalente del valore di 3 IMU prima casa in bolletta elettrica per i prossimi vent'anni".

      In un altro commento dice anche: "magari sarebbe utile se qualcuno riuscisse a trovare dati CERTI e non di parte su quanto costa in tutto questa cavolo di incentivazione".

      Io vorrei segnalarle questi dati, reperiti sul sito dell'AEEGSI, relativi all'anno 2015:

      http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem18rinn.htm
      http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem18ass.htm

      Nel 2015 la generazione CIP6 da fonti assimilate è stata 6909 GWh, mentre la generazione Cip6 da fonti rinnovabili è stata pari a 2196 GWh.

      Spero di averla aiutata a trovare i dati certi e da fonti affidabili che stava cercando.

      Alessandro B.

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  4. Ho anche io il fotovoltaico sul tetto di casa, con lo "scambio sul posto"
    Quest'anno GSE mi ha pagato l'energia prodotta in surplus nel 2016, solo 10 centesimi a Kilowattora.
    Lo scorso anno, era 16 centesimi.
    L'energia io la acquisto mi pare a 28 centesimi a kilowattora.
    Gli incentivi sono quindi diminuiti.
    .----
    Parte due :
    ----> vanno bene questi post di stampo "economico-soldi-denaro"
    ----> ma ancora meglio, a mio NON modesto parere, andrebbero dei post che affrontino il problema di petto :
    la nostra energia naturale è quella muscolare, e usare altro tipo di energia (in questo caso quella elettrica) ci pone fuori dalla natura, avulsi, e questo ci ha precipitati nella "Sesta Estinzione di Massa", che se non cambiamo super-extra-tantissimo-e-subito il nostro comportamento, sarà compiuta entro pochissimi anni (nove, secondo Guy McPherson, e io concordo in buona parte con le sue osservazioni e riflessioni).

    Gianni Tiziano

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  5. "solo 10 centesimi a Kilowattora. Lo scorso anno, era 16 centesimi.
    L'energia io la acquisto mi pare a 28 centesimi a kilowattora."

    Premessa esplicita: prendere quanto sotto con beneficio di inventario, approssimato, e da verificare (e implicita per qualsiasi altra cosa io dica, pensi, o scriva).

    Quando acquisti l'energia fuori, devi pagare gli oneri di dispacciamento, gli incentivi altrui, forse ancora la dismissione delle 4 centrali nucleari di 30 anni fa, e le tasse, il tutto nel suo insieme molto "oneroso", mentre a te il gestore ovviamente ritira e paga solo l'energia prodotta in sovrappiu' al prezzo di mercato della "borsa elettrica" (10 centesimi mi pare un prezzo un po' alto rispetto al mercato corrente, dato che sarebbero 100 euro a MWh, mentre il mercato medio corrente e' della meta', circa 50 euri a MWh, trovi qui i prezzi in tempo reale: http://www.mercatoelettrico.org/it/ , una volta c'erano anche i confronti con gli altri paesi, adesso non li trovo piu').

    La bolletta elettrica, come ormai tutto tranne il "nero", incorpora una pletora di tasse esplicite, implicite od occulte, che rendono il prezzo del vero prodotto cui la bolletta dovrebbe riferirsi, in questo caso l'energia elettrica, impossibile da discernere nel caos, e probabilmente minoritario.
    L'ultima aggiunta, il canone TV, e' stata una ulteriore bassezza che rendera' sempre piu' impossibile tornare a condizioni di lealta' e chiarezza nello scambio. In Grecia, altra repubblica delle banane, pare abbiano incorporato nella bolletta pure l'IMU, prima casa compresa, cosi' se non la paghi ti tagliano la corrente. Le chiamano "semplificazioni": si', ma sono semplificazioni fittizie e truffaldine, che rendono impossibile capire quanto si paga e per cosa, e impossibile effettuare un ragionevole e responsabile "opting out", cioe' la scelta di non pagare cio' che si considera inutile quando non immorale.

    La convenienza dello "scambio sul posto" si ha con la detrazione del circa 60 per cento sul costo dell'impianto (non ricordo mai l'importo esatto), che in sostanza ti regala la collettivita' in termini di sconto fiscale sulla tua dichiarazione dei redditi rispetto a cio' che dovresti pagare normalmente. Si tratta di migliaia di euro risparmiate, e' un incentivo anche questo, e non da poco, infatti il mio commercialista che questi conti li sa fare era sul punto di mettersi su anche lui l'impianto con scambio sul posto (tanto le varie scartoffie burocratiche se le fa da solo e non gli costano nulla).

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    1. @ Firmato Winston Diaz18 luglio 2017 16:32

      I 10 centesimi a kilowattora sono per i kilowattora ceduti dall'impianto fotovoltaico alla rete dal primo gennaio al 31 dicembre del 2016, in quanto non autoconsumati, però solo per un numero di kilowattora che non sia superiore a quello prelevato dalla rete dal primo gennaio al 31 dicembre 2016.
      La quota eccedente (cioè quando i kwh ceduti sono maggiori dei kwh prelevati) viene rimborsata da GSE a 5 centesimi a kilowattora, proprio il valore che tu dici (" il mercato medio corrente e' della meta', circa 50 euri a MWh").
      Vengono inoltre detratte spese fisse di amministrazione (ogni anno 36,60 euro per la nostra convenzione con GSE, fotovoltaico 3,9 KW sul tetto).
      L'importo calcolato per l'anno 2016, ci è stato pagato a giugno 2017 (a parte 2 piccoli anticipi nel corso del 2016).
      .----
      La detrazione fiscale di cui usufruisco è del 50 per cento in quanto l'impianto è stato fatto come "ristrutturazione edilizia".
      Questa detrazione è diluita in dieci anni, cioè si può recuperare il 5 per cento ogni anno per dieci anni.
      A patto che ci sia capienza in fase di dichiarazione dei redditi, come tu giustamente fai notare.
      Chi invece ha installato o fatto installare l'impianto fotovoltaico come "risparmio energetico", usufruisce del 65 per cento.

      Ciao.
      Tiziano

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    2. Nel mercato all'ingrosso si parla di energia ma non di costi di trasporto.
      L'energia ceduta da un piccolo impianto FV non percorre i km e quindi non ha i costi dell'energia prodotta nelle grandi centrali.

      Ed è così in tutti i settori: i prezzi al dettaglio nel negozietto sotto casa sono molto superiori ai prezzi del produttore.

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  6. Diverso era il discorso dei "conti energia", li' si e' promesso un ammontare fisso in centesimi per ogni KWh prodotto, con la promessa che tutta l'energia prodotta sarebbe stata acquistata (infatti nel periodo estivo se non erro adesso arriviamo a quasi la meta' del totale dell'energia prodotta da fotovoltaico, purtroppo pero' per una parte di essa gravata dei famosi 38 centesimi di incentivo del 2do costo energia, per ogni KWh prodotto e automaticamente messo sul mercato (sono gli altri produttori convenzionali che devono spegnere i loro impianti se sono in sovrappiu', anche se la loro energia costa una frazione, il rinnovabile incentivato ha la precedenza su tutto, nel dispacciamento).

    Con l'attuale relativamente basso costo dei pannelli, da grid-parity (si e' scesi abbondantemente sotto l'euro per Kw di picco, un pannello da 250W lo si trova sotto i 200 euri) l'incentivo con scambio sul posto e' sufficiente a invogliare all'istallazione quelli che hanno soldi da spendere e redditi su cui pagare meno tasse (chi non avesse reddito sufficiente recupererebbe meno, ma la maggior parte li monta perche' quando si fa qualsiasi lavoro di ristrutturazione, con le nuove norme edilizie e' obbligatorio raggiungere un'efficienza energetica che col solo isolamento termico e senza pannelli fotovoltaici e' dura da raggiungere senza buttare giu' tutto e rifare daccapo (bisogna incentivare anche l'edilizia incentivata, che cosi' non si puo' fare in nero, e aumentano le entrate per lo stato ma anche i costi generali, uno degli scopi e' questo). I tetti delle case nella mia zona sono pieni di pannelli fotovoltaici, mi vien da dire che ce l'hanno ormai quasi una meta' delle case e degli stabilimenti).

    A costare ancora veramente molto e' l'inverter omologato, qualche tempo fa sui 2000 euri e oltre, la meta' del costo dell'intero impianto. Non sono aggiornatissimo, la situazione potrebbe essere un po' cambiata. Trattandosi di un apparecchio che deve immettere la tensione in rete pubblica soddisfacendo elevati requisiti di precisione dell'onda immessa, deve anche essere dotato di affidabili dispositivi di sicurezza (se viene staccata la rete e' tassativo che deve smettere automaticamente di funzionare, altrimenti chi fa lavori di manutenzione sulla linea resta fulminato per la tensione che gli arriva dalle case coi pannelli), quindi e' sottoposto a mille certificazioni che restringono il mercato a pochi grossi produttori in oligopolio che se lo fanno pagare salato.

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    1. Un inverter per un impianto fotovoltaico da 3kwp costa ormai tra i 500 e i 700 euro.
      Su un noto sito di aste online basta cercare "Kit fotovoltaico con accumulo 3KWp" e puoi portarti a casa un impianto con batterie a partire da 4500 euro (installazione esclusa)! E si trovano anche molti prodotti italiani. I prezzi, da quando io ho fatto il mio impianto nel 2006 sono calati enormemente, forse gli incentivi (con tutte le distorsioni tipiche dell'Italia) hanno messo in moto delle economie di scala.
      Qui c'è un altro motivo per spingere sulle rinnovabili:
      http://www.qualenergia.it/articoli/20170718-la-scarsita-di-acqua-mette-sotto-pressione-il-sistema-energetico

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    2. Il mio impianto a isola da 6 kW con 7.2kw di accumulo mi basta per tutti gli utilizzatori ( compresa auto elettrica ) con spese in bolletta minime : 1000 euro all' anno risparmiate...

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  7. Wiston sei al settimo commento, e tutti belli lunghi. Non è che mi innervosisco, ma suggerisco un po' di auto-controllo.

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    1. Volevo rispondere all'alessandro b. relativamente al cip6 di cui sopra, forma di incentivazione antica sostituita dai certificati verdi gia' quasi 10 anni fa, ma allora mi astengo.
      Sul sito ufficiale del gse comunque, dove all'epoca erano riportate in prima pagina le cifre dell'incentivazione e da cui probabilmente estrapolai i dati, adesso e' stato tolto tutto, ma vedo che qui, relativamente ai soli "conti energia", si parla di 6.7 miliardi annui. L'ICI prima casa, quando c'era, dava complessivamente piu' o meno la meta' di questo gettito.
      La verosimiglianza spannometrica del resto dei dati viene da se'.
      http://www.gse.it/it/Conto%20Energia/Pages/home.aspx

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    2. @ Firmato Winston Diaz,

      Il CIP 6 non mi sentirei di defnirlo una "forma di incentivazione antica". Infatti è vero che il CIP 6 è stato sostituito dai certificati verdi nel 1999 a seguito del Decreto Bersani, ma mi risulta che la gran parte dei vecchi contratti sia rimasta attiva. Sul sito del GSE, che vedo che anche lei ha consultato, ci sono le tabelle riportanti le tariffe relative all'anno in corso.

      http://www.gse.it/it/salastampa/GSE_Documenti/Tabella%20CIP6_92%20valori%20acconto%20II%20trim%202017.pdf

      Comunque dai due link che ho messo nel mio commento precedente credo si possa dedurre che le fonti assimilate sono incentivate più delle rinnovabili.

      Poi, se proprio vuole fare riferimaento al sito del GSE, può guardare la sezione "Open Data":

      http://opendata.gse.it/dataset?q=CIP+6&sort=score+desc%2C+metadata_modified+desc

      Alessandro B

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  8. Conto Energia, sospensione degli effetti delle verifiche per gli impianti fotovoltaici con moduli non certificati o con certificazioni non rispondenti alla normativa di riferimento
    conto energia, verifiche, fotovoltaico Categoria: GSE Servizi |11 Luglio 2017

    http://www.gse.it/it/salastampa/news/Pages/conto-energia-sospensione-degli-effetti-delle-verifiche-per-gli-impianti-fotovoltaici-con-moduli-non-certificati.aspx

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    1. @ Firmato Winston Diaz

      Conto Energia. Sospensione degli effetti delle misure restrittive volte a limitare l'incidenza dei provvedimenti in conflitto con le delibere relative al contrasto delle agevolazioni concernenti il mantenimento degli incentivi alla produzione di energia elettrica prodotta da pannelli solari di ogni e qualsivoglia tipo, purché usati per l'alimentazione di: motocarri e motocarrozzette con massa a vuoto fino a 3 ton. escluso il conducente; velocipedi a pedalata assistita esclusi i monocicli; vasche idromassaggio purché non di forma ovale; sottomarini ad esclusione di quelli a propulsione nucleare; spremiagrumi e motociclette 10 HP.

      Http://www.tarapiatapioca/sblindolalasupercazzolaprematurata/conscappellamentoadx/x2/comefosseantani/salastampa/news/gomblotto/lamaggiorpartedegliincentiviliprendonogliinceneritorieipetrolierimavaglielounpoaspiegareallitaliotabue/downloads/haivistomaichemagarisvegliocome6locopieloincollipure/sciechimiche/elvisèvivoedèunalieno/

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    2. @ Firmato Winston Diaz,

      Nel "Rapporto Attività 2016" del GSE è riportato il dato relativo all'ammontare degli incentivi alle fonti assimilate: 593 Milioni di € nel solo 2016.

      Si può discutere quanto si vuole su come è stato incentivato il fotovoltaico in Italia, ma a me fa molto più schifo il fatto che miliardi di € (sommando gli importi dal 2007) siano andati ad inceneritori e impianti che bruciano scorie di raffineria.

      Se a lei da fastidio il fatto che degli incentivi siano andati a chi ha montato i pannelli solari sul tetto di casa, mentre non la disturba che centinaia di milioni siano andati a dei petrolieri che hanno bruciato morchie di raffineria, in tal caso penso che la vediamo in modo troppo diverso perché possiamo dirci altro.

      Cordialmente
      Alessandro B.

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  9. Relativamente all' articolo sopra che tra l' altro ho trovato molto interessante, vorrei permettermi di suggerire un link relativo ad un progetto attinente Fotovoltaico Grid Parity e i terreni, che rappresenta la nuova frontiera dopo la fine degli incentivi statali. Naturalmente sempre se questo rientra nelle regole del sito . Ringrazio per la collaborazione

    http://www.doingbusinessibs.it/news/generali/fotovoltaico-grid-parity-terreni/?lang=it

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  10. Per investire sul tuo terreno con il fotovoltaico https://www.affittoterreno.com/

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