Da “Union of Concerned Scientists”. Traduzione di MR
Di Doug Boucher, consigliere scientifico su clima ed energia.
Serata cinematografica lo scorso fine settimana a casa mia, proiezione di Cowspiracy. Il nome dice tutto. Il film del 2014/2015 con quel nome - “Il film che le organizzazioni ambientali non vogliono che voi vediate”, secondo il suo sito web – ha scoperto un'immenso complotto ordito in combutta dai governi e le più grandi organizzazioni ambientali, per ingannare l'opinione pubblica sulla causa principale del riscaldamento globale. Ma la premessa del film è basata su interpretazioni gravemente viziate – e rifiutate quasi in modo unanime – della scienza. Lasciate che vi spieghi...
Secondo Cowspiracy, la più grande fonte di inquinamento che provoca il riscaldamento globale non sono i combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale, come ci dicono gli scienziati di tutto il mondo. No, è l'allevamento – non solo mangiare mucche, ma tutti gli altri tipi di carne, uova, latte ed anche pesce. Quindi la soluzione principale al riscaldamento globale non è l'energia rinnovabile. E' che tutti diventino vegani.
Mucche peggio dei combustibili fossili. No, neanche lontanamente
Al centro della teoria della cospirazione di Cowspiracy c'è il presunto “fatto” secondo cui uno studio del 2009 ha scoperto che il 51% di tutte le emissioni di gas serra sono prodotte dall'allevamento. Buona parte del film è utilizzato per interviste con persone delle organizzazioni ambientaliste, come Rainforest Action Network, Oceana e il Natural Resources Defense Council, che non sembrano accettare questo “fatto” e che quindi devono essere parte della cospirazione per nasconderlo. Greenpeace ha gentilmente rifiutato, due volte, di essere intervistata, dimostrando che anch'essa fa parte della cospirazione.
Visto che il valore del 51% è un elemento chiave della teoria della cospirazione del film, vediamo lo studio da cui proviene. Ironicamente, alla luce della tesi di Cowspiracy che le ONG stanno nascondendo la scienza, questo studio, che propone il valore sul quale si basa così pesantemente, non è stato pubblicato su una rivista scientifica, ma in un rapporto di una organizzazione ambientalista, il Worldwatch Institute. Gli autori del rapporto, Jeff Anhang e Robert Goodland, non sono stati nominati nel film ma sono stati descritti semplicemente come “due consiglieri della Banca Mondiale”.
Gonfiare le emissioni del bestiame interpretando male la biologia di base
In che modo Goodland ed Anhang se ne sono usciti con il 51% invece di circa 15% di gas serra di cui è responsabile il bestiame secondo il consenso scientifico (che comprende le emissioni dirette degli animali, delle emissioni per la produzione di mangimi, dell'uso di terreno e del letame)?
La differenza più grande è che Goodland ed Anhang contano anche il biossido di carbonio emesso dagli animali addomesticati – cioè la respirazione. Probabilmente ricordate i fondamentali di questo dalle lezioni di biologia. La biosfera è fondamentalmente alimentata dalla fotosintesi delle piante, che cattura le molecole di CO2 dall'atmosfera ed usa l'energia solare per collegare insieme quelle molecole, facendo zuccheri, amidi, grassi e (aggiungendo altri elementi)proteine, DNA e tutte le altre parti del mondo vivente. Facendo questo, le piante emettono ossigeno, che ora costituisce circa il 21% dell'atmosfera.
Gli “eterotrofi” del pianeta – animali, funghi e gran parte dei batteri ed altri microbi – non sono in grado di fare la fotosintesi, quindi devono prendere la loro energia mangiando o decomponendo le molecole prodotte dalla fotosintesi. Generalmente, gli eterotrofi lo fanno invertendo il processo di fotosintesi – prendendo l'ossigeno ed usando per spezzare le molecole ricche di energia create dalle piante e rilasciando CO2 nell'atmosfera. Questo è il processo della respirazione. Ma l'aggiunta del CO2 prodotto dal bestiame alle emissioni di gas serra planetarie fatta da Anhang e Goodland ignora un punto semplice ma cruciale: anche le piante respirano. Svolgono entrambi i processi fondamentali, non solo fare la fotosintesi ma anche respirare.
Questa respirazione è il modo in cui prendono l'energia di cui hanno bisogno per sostenersi, assumono acqua e nutrienti ed effettuano tutte le altre reazioni chimiche necessarie alla vita. Nel processo, rilasciano gran parte del CO2 che hanno assunto. E quello che non rilasciano viene quasi tutto rilasciato dopo la loro morte, dalla respirazione fatta dagli organismi decompositori come funghi e batteri.
Di conseguenza, il CO2 che le piante prendono dall'atmosfera, torna nell'atmosfera, che vengano o meno mangiate da animali. Pertanto, il bestiame (ed altri animali, compresi quelli selvaggi e quelli domestici) non aggiungono niente alla quantità di CO2 che viene emessa in atmosfera. Ecco perché gli scienziati hanno rifiutato il conteggio fatto da Goodland e Anhang sulla respirazione del bestiame come fonte antropogenica aggiuntiva di gas serra. Non è aggiuntiva – succederebbe comunque, quindi non si è giustificati nell'aggiungerla.
Cambiare l'impatto del metano
C'è una differenza importante quando si tratta di un piccolo numero di specie animali. Questi sono i ruminanti, che comprendono specie addomesticate come mucche, pecore e capre così come quelli selvaggi come cervi ed antilopi.
Il loro sistema digestivo comprende un “rumine”, che contiene microbi che possono spezzare la cellulosa, che gran parte degli animali non possono fare. Sfortunatamente, nel processo questi microbi metanogenici trasformano parte del carbonio in metano (CH4), che è un gas serra molto più forte del CO2. Causa un riscaldamento globale di circa 25 volte per molecola più grande del CO2, secondo il recente consenso scientifico.
Il rilascio di metano nell'atmosfera da parte dei ruminanti, sia direttamente da entrambi gli orifizi dell'animale (quella che viene chiamata “fermentazione enterica”) e dal loro letame, è aggiuntivo. Non si verificherebbe se i ruminanti non mangiassero le piante, permettendo ai microbi metanogenici dei loro rumini di spezzarle ed usarle per produrre metano. Così gli scienziati tengono decisamente conto del metano dei ruminanti nelle loro stime dell'inquinamento che genera riscaldamento globale, infatti è il contributo maggiore, di quasi un quarto del totale delle emissioni, che proviene dall'agricoltura globale. Tuttavia, Goodland ed Anhang non lo hanno conteggiato allo stesso modo in cui lo fanno la maggioranza degli scienziati. Invece di misurare il contributo del metano come 25 volte maggiore, per molecola, rispetto al CO2, loro usano un fattore di misura di 72 volte, aumentando il suo impatto stimato quasi di 3 volte.
Perché lo fanno? Invece di usare il metodo standard che stima l'impatto di riscaldamento globale delle molecole di gas su un secolo, loro contano solo il suo impatto su un periodo di 20 anni, così come per il CO2. Visto che il metano dura solo per un decennio o due in atmosfera prima di spezzarsi, mentre il CO2 vi rimane per molti secoli, contare gli effetti di entrambi solo per i primi 20 anni aumenta l'impatto relativo del metano in modo considerevole. Quindi, anche se non ci fosse stato nessun cambiamento nella quantità di CO2 o nella quantità di metano che vengono emessi realmente, la stima dell'inquinamento che produce riscaldamento globale sale in modo sostanziale – con gran parte della colpa che viene attribuita ai bovini .
C'è stata molta discussione scientifica sul modo migliore per mettere insieme l'impatto in termini di riscaldamento globale delle diverse molecole ed è probabile che questo continui.
Dipende solo da quanto tempo si pensa che il riscaldamento globale è probabile che sia un problema urgente. Se è una cosa che sarà cruciale per la società umana per il resto del XXI secolo, questo è l'uso del periodo standard di 100 anni per il calcolo dell'effetto dei gas serra. Se si è pessimisti e si pensa che non saremo in grado di stabilizzare le temperature globali anche più a lungo di così, allora si può sostenere un periodo anche più lungo di 100 anni.
D'altra parte, scegliere di prendere una media su soli 20 anni, come ha fatto lo studio del Worldwatch, equivale a dire che ci interessa solo di noi stessi, non dei nostri figli, dei nostri nipoti e delle future generazioni. Se il riscaldamento globale continua oltre i prossimi due decenni, è il problema di qualcun altro. Non trovo accettabile questo approccio, sia scientificamente sia moralmente.
Queste due discrepanze dal consenso scientifico – conteggiare il CO2 non aggiuntivo respirato dal bestiame e misurare il metano emesso dagli animali ruminanti quasi tre volte in più di quanto faccia la maggior parte degli scienziati – costituiscono le differenze più grandi fra il consenso scientifico di circa il 15% delle emissioni e il valore del 51% usata da Cowspiracy.
Ci sono altre differenze che aggiungono quantità più piccole – per esempio la stima delle emissioni della deforestazione alimentata dall'allevamento, il loro uso di un conteggio maggiore riguardo alla quantità di bestiame presente globalmente rispetto a quanto fa l'ONU, il loro dividere il loro totale di “allevamento” per un denominatore relativamente piccolo, il che rende la percentuale maggiore, ecc. Tutte queste cose hanno debolezze scientifiche simili, che hanno tutte lo stesso tipo di impatto sulla percentuale, facendola risultare molto più grande (e quindi rendendo l'importanza dei combustibili fossili e dell'energia minore) di quanto non dica il consenso scientifico.
Come ha risposto la comunità scientifica allo studio del 2009 di Goodland ed Anhang e al loro valore del 51%? L'abbiamo rifiutato, in modo quasi unanime, per le ragioni che ho spiegato.
Né una replica al loro studio in una rivista scientifica, né i più recenti articoli di ricerca sul tema, Nè le ultime revisioni dello stato della scienza, né il più recente rapporto del IPCC, scritto da migliaia di scienziati di tutto il mondo ed accettato come il consenso scientifico sulla scienza del clima – nessuno di questi ha adottato il valore del 51%.
Nonostante gli sforzi di entrambi i sostenitori, gli autori di Cowspiracy e l'industria dei combustibili fossili (vedete il recente rapporto di Union of Concerned Scientists - UCS – I dossier sull'inganno del clima per i dettagli), c'è un forte consenso fra gli scienziati così come fra l'opinione pubblica che il cambiamento climatico sta avvenendo e gli esseri umani, principalmente tramite i combustibili fossili che bruciamo, ne sono la causa principale.
Cowspiracy ignora questo ampio consenso, infatti gli scienziati sono praticamente assenti fra le molte teste parlanti del film. Ciò ci dice che anche se ci sono un sacco di affermazioni riguardo a presunti numeri scientifici, le persone che fanno quelle dichiarazioni non sono identificate come scienziati, ma piuttosto da didascalie come “Scrittore di ambiente ed etica”, “Fondatore di Greenpeace Alaska”, “Ex dirigente di mercato della Whole Foods”, “Ex allevatore di bovini” e “Agricoltore vegano”.
E chi altri c'è in combutta?
Devo ammettere che c'è un'altra ragione, più personale, per cui mi risulta difficile credere che ci sia una grande cospirazione fra le ONG e gli scienziati per nascondere l'impatto dell'allevamento sul clima.
Ed è perché i miei colleghi di UCS ed io – scienziati di una ONG che si concentrano sul cambiamento climatico – abbiamo scritto e parlato in modo esteso dell'impatto climatico del bestiame ormai per diversi anni. E in particolare sull'impatto delle mucche, specialmente dei bovini da carne, che hanno un'impronta molto più pesante sul riscaldamento globale rispetto ad altre fonti di cibo (compresi gli altri alimenti animali).
Abbiamo diffuso questa informazione scientifica non solo in questo blog (sia di recente sia anni fa) ma anche in ampi rapporti come Radici del problema (2011), Soluzioni per una carne senza deforestazione (2012), Un uso della terra amico del clima (2013), così come in articoli scientifici e nel libro del 2012 Più freddo, più intelligente.
Immagino che si debba concludere che gli autori di Cowspiracy, nonostante le affermazioni del suo narratore di aver fatto ricerche estese, non siano proprio riusciti a trovare nessuno di questi lavori. O forse è solo che il nostro rifiuto del valore del 51% mostra che, insieme al resto della comunità scientifica, siamo anche noi parte della cowspirazione.
Una recente ricerca da parte di sociologi ha scoperto che i negazionisti della scienza del clima tendono ad essere a loro volta associati con altri tipi di teoria della cospirazione. Come dice l'articolo di Stephen Lewandosky e colleghi, “La NASA ha simulato l'atterraggio sulla luna – pertanto la scienza del clima è una truffa”.
Sebbene i temi siano diversi, ciò che hanno in comune teorie della cospirazione sul luogo di nascita del presidente Obama, sugli attacchi del 11 settembre, sulle scie di cndensazione degli aerei, sulle vaccinazioni, e sul cambiamento climatico, è che ci raccontano che un numero incredibilmente vasto di persone – nei governi, nei media e, nel caso di Cowspiracy, della scienza e anche della comunità ambientalista, si sono accordate per nascondere una parte di informazione fondamentale all'opinione pubblica.
Film come Cowspiracy non sono credibili, non solo perché manipolano la scienza, ma anche a causa di quello che ci chiedono di credere: che l'industria dei combustibili fossili - le ExxonMobil del mondo – non siano la causa principale del riscaldamento globale; che la transizione all'energia pulita non sia ciò che importa di più per il nostro futuro o per quello dei nostri nipoti e che migliaia di scienziati abbiano nascosto la verità sul problema ambientale del nostro tempo.
Nota del traduttore: chiedo scusa per l'insistenza su questo tema particolare ma, come sappiamo bene, il diavolo è nei dettagli. Il meme vegano si sta diffondendo a ritmi vertiginosi, spesso legato a cospirazionismi ed atteggiamenti irrazionali ed antiscientifici quantomeno problematici ai fini di interpretare correttamente le cose. Anche la Union of Concerned Scientists ha ritenuto opportuno dire la sua su questo tema ed ho pensato che valesse la pena di diffondere questo loro articolo. In ogni caso, se potete, mangiate meno carne, specie di manzo. Ma, soprattutto, verificate sempre da dove viene il vostro cibo e come è stato prodotto. A volte è meglio una bistecca che viene dall'allevatore vicino casa vostra di un cibo biologico che viene dall'altra parte del mondo. Buona lettura.
http://www.ilfattoalimentare.it/carne-biologica-sicurezza-ambiente-nutrizione.html
RispondiEliminaIl settore delle carni biologiche rappresenta una fetta di circa il 2% di tutta la carne in commercio. E il fatto che sia biologica non garantisce che sia perfettamente sana o che non sia stata trasportata da un capo all'altro del mondo.
Quella che normalmente si mangia in Italia e penso anche negli altri paesi è carne proveniente da allevamenti intensivi.
Chi ha il coraggio di difendere gli allevamenti intensivi?
Fino a qualche anno fa di queste cose non si parlava se non nei siti vegetariani.
Secondo me più se ne parla e meglio è.
Adesso cerchiamo pure i difetti del film in questione, ma quest'ultimo almeno solleva un problema. Non importa quanto metano emettono le mucche. Nessuno sceglie di rinunciare alla carne solamente in base elle emissioni di metano delle mucche, ci sono altri motivi.
Per il resto pare che finalmente l'idea che si debba ridurre il consumo di alimenti di origine animale stia prendendo piede.
Angelo
Tempo fa è stato sollevato il problema dei troppi grassi saturi contenuti nel burro....
EliminaL'abbiamo sostituito con grassi vegetali idrogenati e poi con olio di Palma frazionato.
Parlare a vanvera di un problema ne crea altri.
Gli uomini sono onnivori (mangiano sia carne che vegetali); e chi dice il contrario lo fa o in mala fede o per ignoranza.
RispondiEliminaChe poi ci sia un consumo eccessivo di alimenti, me lo ricorda costantemente anche la mia bilancia! :-)
Ma nel mio caso non è il consumo eccessivo di carne, ma di derivati zuccherati.
Facendo un lavoro d'intelletto, il mio cervello chiede continuamente zuccheri (lo zucchero è il carburante del cervello); soltanto che dovrei fare più attività fisica.... inizierò lunedì! :-)
Ricordiamoci poi che mentre la CO2 si misura in parti per Milione in volume (ppmv), il metano si misura in parti per Miliardo in volume (ppbv).
Visto che la CO2 è passata da 280 ppm a 400 ppm attuali;
mentre il metano è passato da 700 ppb a 1750 ppb del 2000.
Possiamo vedere che di metano nell'atmosfera ce né almeno 3 ordini di grandezza (1000) in meno e non potrà aumentare di molto, in quanto tende a dissociarsi velocemente (in 12 anni) in CO2 e acqua.
Quindi, di una grande emissione di metano, dopo 20 anni, non ne resta quasi niente (solo la CO2).
Certo che l'idea dell'uomo che si nutre di carne animale principalmente attraverso la caccia, magari all'interno di enormi foreste come in neanderthal parallax, mi stuzzica molto...( Aggiungo io foreste quanto più possibile di castagno, e quindi foreste ben curate e seguite dall'uomo, visto che il castagno assicura più calorie per ettaro del grano, ma ovviamente richiede più manodopera e soprattutto non è impiantabile ovunque)..Certo da 7,3 miliardi dovremmo prima scendere a non più di 1,5-1...Chi si prende la briga del repulisti ?
RispondiEliminati dovrai accontentare di un pollo da batteria come questo
Eliminahttp://www.teatronaturale.it/tracce/mondo/22164-in-polli-e-maiali-cinesi-batteri-resistenti-agli-antibiotici-e-allarme-globale.htm
Al repulisti ci pensa il batterio
Angelo
Questo è il classico atteggiamento antiscentifico:
EliminaUn commento anonimo di uno che riporta il caso più estremo di allevamento intesivo per farne la regola.
(molte pratiche americane sono vietate in europa)
Non ho commentato...Cmq la principale causa delle antibiotico resistenze sono i pazienti umani e la nostra pretesa di provare a curare tutti ad ogni costo! (in questo caso costo biologico, più che di risorse in senso stretto),come se l'individuo debba essere immortale sacrificando le generazioni e gli animali non umani !
Elimina@Fra
EliminaAggiungi pure la pretesa di una vita frenetica!
Oggi quando uno sta poco bene prende un pugno di pastiglie colorate e esce ugualmente spargendo in giro batteri sempre più resistenti.
Purtroppo quello che dici ha influito in parte minore: considera solo che in sessanta anni abbiamo sconvolto l'equilibrio fra procarioti ed eucarioti !...Sarebbero serviti serie quarantene alle frontiere, vedi tubercolotici andini antibiotico resistenti, e veri centri di isolamento, senza nemmeno personale ,tipo vecchi lazzaretti, per i primi casi di multiresistenze, oltre a consentire l'uso degli antibiotici tout court solo in ospedale quindi tipo 50 volte meno all'attuale...Ovviamente ciò avrebbe richiesto non solo conoscienze scientifiche più complete ma soprattutto una morale della sostenibilità i grado di privilegiare i molti al caso singolo.
EliminaA prescindere :
RispondiEliminal'allevamento di animali è una forma di schiavitù, inaccettabile per chi ha amore per la giustizia e non è antropocentrico.
Gianni Tiziano
"antropocentrico"
EliminaParliamo di religione o di scienza della sostenibilità?
E poi c'é modo e modo di allevare.
"antropocentrico" per me è un grave errore, un grave squilibrio, un grave peccato.
Elimina"antropocentrico" significa "che pone l'uomo al vertice della gerarchia dei viventi e anche non viventi, o al centro, come si preferisce".
Per me,
il Rispetto (il Biocentrismo),
ha più importanza di
qualunque Religione,
qualunque Scienza,
qualunque Sostenibilità.
Il rispetto prima di tutto verso Sè Stesso, individuo, e poi ma anche contemporaneamente, verso Tutto il mondo che ci circonda,
sotto qualunque forma sia manifesto,
Essere Umano, Animale, Pianta, Roccia, Acqua, Aria.
"biocentrico"
Gianni Tiziano
@Tiziano: "Il rispetto prima di tutto [...] sotto qualunque forma sia manifesto, Essere Umano, Animale, Pianta, Roccia, Acqua, Aria."
EliminaConcordo.
Soltanto che bisognerebbe anche specificare meglio, cosa significa rispetto.
Estrarre del Ferro dalle rocce, è mancanza di rispetto verso le rocce?
Io penso di no.
Inquinare... quello si, è già una mancanza di rispetto verso le forme viventi, compresa la nostra.
@Madre Terra
Elimina"antropocentrico" Se ne può discutere a lungo....
per me essere antropocentrico non giustifica devastare la "casa" in cui viviamo; anzi!!
Inquinare e degradare l'ambiente per me equivale ad uccidere i nostri figli.
Secondo me, che mi definisco antropocentrico, ritienere che l'ambienente possa essere sacrificato per l'uomo e la sua economia è una pazzia.
Forse il problema non è l'antropocentrico ma l'egocentrismo e quindi l'egoismo di chi sacrificherebbe tutti, anche il proprio futuro per beni immediati.
@Alessandro Pulvirenti8 luglio 2016 08:04
Elimina“Estrarre del Ferro dalle rocce, è mancanza di rispetto verso le rocce?”
Con la dinamite, con enormi scavatrici, si estrae il ferro. Si spacca la roccia.
Si, per me è mancanza di rispetto verso la roccia. (Tiziano)
“bisognerebbe anche specificare meglio, cosa significa rispetto.”
.----
IL RISPETTO
Mathew King (1902-1989), anche conosciuto come "Nobile Uomo Rosso", era un Anziano molto rispettato della Nazione Lakota
Le nostre Istruzioni sono molto semplici : rispettare la Terra e rispettarci a vicenda, rispettare la vita di per se stessa. Questo è il nostro primo Comandamento, la prima riga del nostro Vangelo.
Il rispetto è la nostra Legge: rispetto per la Creazione di Dio, per tutti gli esseri viventi su questa Terra, per nostra madre Terra.
Non possiamo fare del male alla Terra o all'acqua, perchè rispettiamo il loro posto nel mondo.
Non potremmo mai uccidere tutti i bisonti, perchè sarebbe una totale mancanza di rispetto nei confronti del motivo per cui i bisonti sono qui.
Dovete rispettare l'animale che uccidete, queste sono le Istruzioni di Dio.
Dovete rispettare i sogni delle altre persone. Rispettate i loro sogni e loro rispetteranno i vostri.
Dobbiamo avere rispetto anche per coloro che non sono ancora nati, per le generazioni a venire. Anche loro hanno dei diritti e noi dobbiamo rispettarli.
Così dicono la nostra religione e la nostra Legge. Questa è la nostra Via, queste sono le nostre Istruzioni.
Noi Indiani non le abbiamo dimenticate e non le dimenticheremo mai.
.----
IL RISPETTO
(Nube che corre, pagina Facebook)
Il concetto di "rispetto" è oltremodo importante nell’interpretazione del mondo degli Indiani d’America e non c’è forse altro termine che venga usato così spesso dalle culture native per caratterizzare il loro rapporto con la realtà. Stima e rispetto gli Indiani hanno non solo verso il Creatore, gli altri uomini e i miti, ma anche verso gli animali, le piante, e le forze dell’universo, poiché essi si considerano inseriti nel creato di cui anche Dio è parte, con la potenza e l’energia che da Lui irradiano. Di conseguenza, l’etica e la morale non riguardano soltanto il comportamento dell’uomo dei confronti di altri uomini, della società e di Dio, ma vengono applicate anche al comportamento dell’uomo verso gli animali, le piante e le altre manifestazioni della natura.
Si comprende facilmente che una simile impostazione, unita alla convinzione dell’interdipendenza e della natura spirituale di tutte le cose, lasci ben poco margine al danneggiamento e alla distruzione dell’ambiente.
Gianni Tiziano
A me sembra che, nel documentario, non ci sia nessun complottismo. Mostra solo che, quando si parla di cibo, spesso lo si tratta come 'scelta personale', privata. E coloro che non consumano più prodotti di origine animale come 'estremisti'. Il film mostra che l'impatto delle nostre scelte alimentari è importantissimo e che una dieta vegana non è affatto da estremisti sentimentalisti.
RispondiEliminaSembra che l'autore del pezzo abbia fermato la visione del documentario dopo pochi minuti, fermandosi su quel dato: 51%, citato come "secondo un altro studio", dopo aver citato il rapporto FAO del 2006 che parla del 18% delle emissioni di gas serra.
Ma il film va avanti e 'funziona' anche dimenticando quella cifra: basta, infatti, quella ufficiale della FAO.
Addirittura si accusa gli autori di essere dei " negazionisti della scienza" (?!), dei "manipolatori della scienza" perché sosterrebbero che "l'industria dei combustibili fossili - le ExxonMobil del mondo – non siano la causa principale del riscaldamento globale".
Forse avrò visto un altro film, ma in Cowspiracy l'idea centrale è mostrare il grande impatto ambientale dell'industria della carne ad un vasto pubblico (questione abbastanza sottaciuta dalle organizzazioni ambientaliste), aprendo ad un ambientalismo non superficiale, oltre la concezione del mondo come insieme di risorse. Un esempio di questo è quando, nell’allevamento biologico, il documentarista parla con la bambina, figlia degli allevatori, vicino ai maiali, elogiati dalla bambina come molto intelligenti, tanto che “devi stare attento perché ti ci puoi affezionare”. E quale sarebbe il problema di questo? Le viene chiesto. “Che devono diventare pancetta!”, risponde la bambina sorridendo alla domanda ingenua del documentarista. Queste domande ingenue penso abbiano molto valore, oltre una visione ‘scientifica’ che ha precodificato il mondo come risorsa.
Dimenticare?
EliminaNon è una chiaccherata tra amici!!
Proponi un documentario e spari numeri a vanvera per esaltare una teoria trascurando problemi ben più importanti?
Ben li ha definiti: "MANIPOLATORI DELLA SCIENZA" !
da quando faccio il pane con la macchina e farina bio, non ho più dolori al fegato. Penso basti mangiare cibi di qualità, con moderazione e pochi additivi chimici, per essere sano. Il veganesimo non è l'unica via.
RispondiEliminaHo visto cowspiracy e mi ha fatto arrabbiare. Mi è sembrato quasi impossibile quello che hanno evidenziato gli autori, ma ci ho creduto. Poi piano piano ho trovato le varie critiche al film (anche grazie a questo blog che ne ha discusso altre volte ed ai commenti dei frequentatori) e me lo hanno ridimensionato. Il modo di esprimersi degli autori è troppo sensazionalistico, anche nei concetti, sembra che l’unica via sia la loro, sono assolutisti.
RispondiEliminaRestano però alcuni punti che ritengo rimangano validi, anche se non consiglio più la visione ai miei amici/conoscenti.
Penso di aver capito l’obiezione che muove questo articolo alla scelta arbitraria degli autori dello studio di aumentare il peso del metano.
Ora però mi viene un altro ragionamento che vorrei condividere: è vero che ridurre drasticamente la carne consumata possa incidere molto velocemente nella riduzione del metano in atmosfera? E sul consumo di acqua?
Se è vero allora chi vuole fare qualcosa per il riscaldamento globale dovrebbe ridurre o eliminare il consumo di carne come ridurre o eliminare l’utilizzo di fonti non rinnovabili, usando la stessa convinzione. Se non è vero rimangono solo motivi etici e non ambientalistici.
Spero di non andare OT nel chiedere se qualcuno di voi già sappia dire dove hanno sbagliato nel consumo di acqua. Hanno mentito anche lì dicendo che il consumo di carne sia causa di inquinamento di falde acquifere?
Prima Alessandro scriveva della assoluta certezza che l’uomo sia onnivoro. Sarà vero? Per tanti anni ho pensato che fosse così, poi ho notato su me stesso che la salute migliori con l’aumentare della frutta e verdura che si mangia e con la diminuzione dei cibi di origine animale. Sembra che anche la ricerca scientifica confermi questo trend. Che abbiano ragione quelli che dicono che l’uomo si sia evoluto come frugivoro?
"chi vuole fare qualcosa per il riscaldamento globale dovrebbe ridurre o eliminare il consumo di carne come ridurre o eliminare l’utilizzo di fonti non rinnovabili, usando la stessa convinzione."
Eliminagiusto.
Gianni Tiziano
La zootecnia più perniciosa è quella che si occupa di allevare mandrie di umani. L'entità delle mandrie di vacche non è che una conseguenza dell'entità di quelle altre. Sempre lì dovrebbe tornare chi avesse un minimo di oggettività, e invece...
RispondiEliminaUn parallelo piccono piccino. Qualche anno fa ebbi una notevole infestazione da afidi nell'orto. Osservai che quell'infestazione era accompagnata da una anomala proliferazione di formiche. Anziché attaccare gli afidi, pensai di attaccare i formicai. La presenza degli afidi si à ridimensionata entro un paio di settimane. Un caso? Ecco, sostituite "formiche" con "persone", e "afidi" con "bovini" (o altro bestiame). Colti i termini della questione? Ovviamente Nel film non hanno mancato di fare due più due (seeeeeee...).
Un giorno il problema della carne bovina si risolverà.
RispondiEliminaOggi ci sono al mondo circa 1 bovino ogni 5 persone (più di un Miliardo di bovini).
Un giorno la scienza riuscirà a produrre carne sintetica ECONOMICA
https://it.wikipedia.org/wiki/Carne_sintetica
Quel giorno, non si ammazzeranno più i bovini...
come è anche vero che non ci saranno più un miliardo di bovini,
non serviranno più tutti quegli animali.
Forse ne useremo di meno per il latte, se non faranno anche lì quello sintetico (già il vino sintetico esiste da parecchio tempo).
Siccome anche le persone del terzo mondo, se potessero, mangerebbero più proteine animali; allora la scienza cerca di accontentare tutti.
Non sarà più necessario ammazzare animali,
ma poi, cercate di non fare gli schizzinosi se il sapore non sarà come quella reale,
vi ci abituerete a tale sapore; a qualcosa si deve pur rinunciare.
Così finalmente...
la popolazione potrà continuare a crescere ancora di più! :-)
Altro che carne sintetica, ci rifileranno insetti e meduse: spero di essere già morto, per allora...
Eliminahttp://www.greenstyle.it/expo-2015-meduse-e-insetti-cibi-del-futuro-secondo-il-cnr-172493.html
Bravo Alessandro!
Elimina"la popolazione potrà continuare a crescere ancora di più"
E nell'arco di una o max 2 generazioni i problemi si ripresenteranno ancora più gravi!
Alessandeo il tuttologo ma non ti eri stufato
Elimina@Anonimo: "Alessandeo il tuttologo ma non ti eri stufato"
EliminaSi, mi sono stufato, infatti, rispetto ad una volta, questi commenti sono quel poco che rimane e ne farò prossimamente sempre meno.
Gli impegni in Ricerca, sviluppo di siti e App sono finiti.
Così anche i mediocri potranno dire cavolate senza paura di essere corretti.
@ Alessandro Pulvirenti: "Così anche i mediocri potranno dire cavolate senza paura di essere corretti".
EliminaForse vogliono solo farti un po' di compagnia...
@Anonimo:
EliminaE tu solo in modalità anonima puoi scrivere...
Internet, permettendo di scrivere in modalità anonima,
è il paradiso dei vigliacchi!
Tra vigliacchi, mediocri e persone in malafede (che raccontano solo mezza verità per trarre in inganno le persone per bene) è pieno il mondo.
Aggiungerei pure poco intelligenti e autolesionisti, perché pensano solo al proprio tornaconto nel breve periodo e si rovinano l'esistenza e quella dei loro figli, nel lungo periodo.
Contenti voi!
Forza... avanti...
ora c'è spazio per i ciarlatani che hanno inventato la soluzione miracolosa.
Poveretti!
@ Alessandro Pulvirenti: Visto cosa ha scritto Lei, Dott. Pulvirenti, nei commenti al post: "Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?", solo per fare un esempio fra i tanti, mi verrebbe da risponderLe che se avesse scritto Lei quei commenti in modalità anonima avrebbe fatto una figura migliore.
EliminaFior di scienziati come Einstein o Fermi non avevano neanche la centesima parte della Sua strafottente sicumera. Mi permetto di suggerirLe umilmente, da persona ignorante e senza titoli di studio quale purtroppo sono, di mantenere un profilo un po' più modesto. Otterrà risultati sicuramente migliori di quelli ottenuti asserendo che: "anche la meccanica quantistica risulta errata".
Anonimo ignorante (ma almeno conscio di esserlo).
Caro Anonimo,
Eliminacerte mie affermazioni un po’ forti servono solo per stuzzicare le persone (specialmente le più colte) ad intervenire nella discussione; e così mi lancio in affermazioni del tipo:
- Questa legge della Fisica è sbagliata!
- L’economia NON è una scienza!
- E basta con questi catastrofisti!
- Ecc.
Sono affermazioni che danno fastidio, ma servono a istigare le persone, che non partecipano mai al blog, ad intervenire. Ad Ugo Bardi l’ho detto che certe affermazioni sono fatte apposta, anche lui c’era rimasto male!
Io magari faccio l’antipatico e il presuntuoso, ma poi nasce una discussione un po’ più approfondita e dinamica.
Invece, spesso capita che su temi importanti ci siano pochi commenti e nessun approfondimento.
Tornando a noi, se mi conoscesse veramente saprebbe che sono una persona buona che se puoi aiutare il prossimo, anche rimettendoci, lo cerco di fare.
Altruismo che mi ha causato parecchi problemi economici (mi resta meno tempo per il mio lavoro) e scolastici (facevo il compito ad un amico e non ebbi il tempo di finire il mio).
Soltanto che poi, quando ho bisogno io, si vede poi come molti erano solo degli opportunisti approfittatori, e quindi adesso, cerco di limitare il tempo dedicato alle attività che non mi portano un ritorno economico.
Mi dispiace pensare che, il mondo vada in una direzione in cui saranno la maggior parte a soffrirne, e saranno le classi medie e basse/povere.
Un futuro che si preannuncia tutt'altro che positivo e che io non potrò, quasi sicuramente, far niente per cambiarlo (sia che mi comporti in un modo che nell'altro).
Caro “Anonimo” le posso solo dire che: sta sbagliando obiettivo da colpire.
Cosa insegna la polemica dell’ecologia superficiale contro Cowspiracy?
RispondiEliminaUn testo di Paolo Scroccaro dell’Associazione Eco Filosofica in risposta alle numerose polemiche nate in ambiente ecologista a causa del documentario Cowspiracy
http://www.veganzetta.org/cosa-insegna-la-polemica-dellecologia-superficiale-contro-cowspiracy/
Grande articolo.
EliminaSono pienamente d'accordo.
Angelo
Anch'io lo ho trovato un ottimo articolo.
EliminaGrazie per la segnalazione.
Tiziano
Ecologia superficiale? E definire non degni della definizione di ecologisti coloro che mangiano prodotti animali che cos'è? E contrapporre l'articolo di un blog vegano ad un articolo di una associazione scientifica internazionale è una 'prova' della veridicità della tua tesi? Non c'è niente da fare, una volta abbracciata una religione, non c'è NIENTE che possa far recedere di un millimetro da quella posizione. Al diavolo tutto il resto. Sarà per questo che mi tengo alla larga da qualsiasi culto.
EliminaLe persone non possono essere competenti in ogni settore del sapere, allora, se gli viene spiegato in modo abbastanza intuitivo che una cosa funziona in un certo modo, ci credono.
EliminaDiventa poi una questione di fiducia perché non hanno le competenze per avere una capacità critica.
Cambiare spesso idea, poi, rischia di farli mettere a disagio rispetto alle persone che avevano cercato di convincere.
"Lo vedi... te l'avevo detto!..."
Allora, restano ostinatamente nella loro idea (sbagliata), anche contro ogni logica, pur di non farsela rinfacciare.
Della serie, ormai, dopo che ci sei dentro, è difficile uscirne; significherebbe contraddire tutto quello che hanno detto fino ad ora.
Questo è valido sia per i vegani che per qualsiasi idea che si ha su:
ambiente, clima e problemi energetici.
“la separazione tra scienza e religione oggi non è più sostenibile: una religione che pretende di fare a meno dei risultati della scienza (o addirittura di negarli) è cieca; similmente, una scienza che pretenda di ridurre la realtà a ciò che è scientificamente categorizzabile (secondo le esigenze della matematica, della misurazione, ecc.), è in pieno delirio di onnipotenza”
Eliminahttp://www.filosofiatv.org/news_files/151_Germani%20%20Cal.pdf.pdf
Se religione e' pensare che tutte le forme di vita partecipino della creativita' dell'universo allora probabilmente il veganesimo e' una forma di religione. Ma non e' l'unico modo di intendere il veganesimo.
Io comunque non ho vicini di casa che fanno gli allevatori. Non saprei neanche dove andarlo a cercare un vicino del genere.
La quasi totalita' della carne, del latte e delle uova che ci sono in giro provengono da allevamenti intensivi.
Quasi tutti quelli che mangiano prodotti animali, mangiano prodotti di allevamento. In piu' l'allevamento intensivo ha bisogno delle monocolture e queste hanno bisogno di fertilizzanti e pesticidi, macchinari ecc. Quindi l'allevamento presuppone l'agricoltura industriale.
Se il consumo di carne biologica in Italia e' di circa il 2% e togliamo le mamme benestanti che si possono permettere di comprare una bistecca biologica al figlio, quanta ne resta per gli
ecologisti carnivori e benestanti?
Angelo
Più insistiamo a trasformare la Terra in un Inferno, più vaneggiamo di riportarla allo stato di Paradiso Terrestre primigenio.
EliminaMa vale ancora di più l'inverso.
Ma è inutile farsene una colpa.
La specie umana è proprio unica nel suo genere perchè può essere consapevole di quello che fa e del perchè non fa altrimenti.
Questo ci permette anche di rinunciare a questa specie particolare di consapevolezza.
E a quanto pare è proprio quello che sta avvenendo in massa ed in crescendo di questi tempi.
Ed uno degli effetti di questa rinuncia è l'inizio della sesta estinzione planetaria, alla quale è improbabile noi possiamo scampare.
Certamente non illudendoci che per scamparvi basti mangiare qualche mucca di meno e sostiture qualche lampadina ad incandescenza con una LED.
Marco Sclarandis.
Grazie ad anonimo per la citazione dell'articolo pubblicato su Veganzetta.
EliminaSolo brevemente una risposta a Massimiliano Rupalti per chiarire che non è un assunto matematico che chi è vegano non abbia competenze in altri campi.
E' possibile che nell'universomondo esastano anche dei biologi vegani, o dei chimici vegani o climatologi vegano o naturalisti vegani che probabilmente qualcosa sull'argomento in questione hanno masticato nella loro carriera universitaria. Ad ogni modo il problema che viene in questa sede discusso non dimostra altro che la tendenza sconsiderata a prendere in esame solo ciò che ci preme e che può arrecarci danno o portare vantaggio. Dal punto di vista antispecista (e quindi vegano), poco importa se il danno ambientale della schiavitù e della morte di miliardi di esseri senzienti possa ammontare al 15% del totale o al 51%: saremmo strenuamente contrari anche se tale danno non vi fosse affatto. La questione quindi è squisitamente etica e morale e poco ha a che fare con le nude cifre che sono facilmente manipolabili e interpretabili dai vari "guru" liberi o prezzolati che siano. Stiamo parlando di una forma di schiavitù che deve cessare, che tale fenomeno causi anche dei danni al Pianeta tutto è un'altra questione che va sicuramente considerata, ma che non rappresenta il cuore del discorso.
Giustamente Rupalti scrive:
"Non c'è niente da fare, una volta abbracciata una religione, non c'è NIENTE che possa far recedere di un millimetro da quella posizione"
Parole "sante" verrebbe da dire con un filo di ironia, la verità è che esistono molti tipi di religione, una delle più subdole è l'assoluta fiducia nei nostri mezzi e nella nostra capacità di comprendere le cose e piegarne i risultati a nostro vantaggio, tale religione ha radici antiche e si chiama scientismo.
E' del tutto evidente che Rupalti - contrariamente a ciò che dice - ne sia un seguace.
Saluti antispecisti.
@Veganzetta
Elimina"poco importa se il danno ambientale della schiavitù e della morte di miliardi di esseri senzienti possa ammontare al 15% del totale o al 51%: saremmo strenuamente contrari anche se tale danno non vi fosse affatto."
Finalmente qualcuno che ammette la verita: la scienza non vi interessa, salvare il pianeta, neppure. Vi interessa solo spezzare la catena alimentare.
"E' del tutto evidente che Rupalti - contrariamente a ciò che dice - ne sia un seguace."
E' del tutto evidente che lei non conosce Rupalti né questo blog.
Noi
@Mauro
EliminaNon è nostra intenzione scatenare polemiche di alcun tipo, non serve ammettere alcuna verità, serve solo chiarire qualcosa che evidentemente persone umane come te non intendono capire: il veganismo antispecista nasce da un fondamento etico.
Lo stesso fondamento che ha per esempio l'antirazzismo, l'antisessismo, l'antifascismo e via discorrendo. Quindi per esempio è indubbio dal punto di vista economico che la schiavitù umana sia stata sia vantaggiosa per chi la esercita, nonostante ciò la società umana la considera inaccettabile, allo stesso modo è semplice e chiaro affermare che a prescindere dalle cifre - che potete continuare snocciolare per anni - la questione animale è un problema morale e come tale va affrontato. Il mondo della scienza - e chi scrive ne ha fatto parte per anni - è facilmente manipolabile e può produrre cifre che dimostrano tutto e il contrario di tutto a seconda delle esigenze (la scienza ha impiegato ben 50 anni per ammettere che il fumo è la principale causa dell'insorgere del cancro ai polmoni, ciò perché ci sono stati scienziati che per decenni hanno affermato che ciò non era vero facendo fumare forzatamente Scimmie, Ratti e Cani per dimostrarlo, oggi il parallelo fumo-cancro è universalmente accettato anche se le prove erano sotto gli occhi di tutti già 50 anni fa), pertanto non ci interessa dibattere se il danno apportato dall'allevamento possa ammontare ad una certa cifra piuttosto che ad un'altra, ci interessa invece sottolineare che l'allevamento è una forma di schiavitù che va eliminata.
Il concetto di "catena alimentare" fa parte del bagaglio di motivazioni tese a giustificare il nostro comportamento ma non è un concetto obiettivo, anche perché caro Mauro se davvero tu volessi rispettarla dovresti ammettere che esiste qualcuno in natura che ha il diritto di predarti e di mangiarti, cosa che invece la civiltà umana non ammette ponendo la nostra specie al vertice della catena alimentare anche se anatomicamente, fisiologicamente ed ecologicamente non è un posto che ci compete (un esempio? E' probabile che tu ricordi l'Orsa Daniza e la fine che ha fatto solo perché ha osato graffiare un Umano che la importunava nel bosco). Quindi lasciamo perdere tali argomentazioni che sono facilmente confutabili.
Noi non conosciamo Rupalti e Rupalti - e anche questo è del tutto evidente - non conosce noi, pertanto essendo sullo stesso piano di palese ignoranza è plausibile che Rupalti faccia affermazioni errate su di noi, tanto quanto noi ne possiamo fare su di lui.
Saluti antispecisti.
@Vegazzetta
EliminaAvete sostenuto un sacco di balle, con "Cowspiracy" avete raggionto l'appice.
Invece di fare un "mea culpa" cambiate argomento.
La schiavitù (animale od umana) non sono argomento di questo blog: SEI FUORI TEMA.
P.S. Il mio vicino è morto di tetano, il mio nonno di polmonite, ... Come vedi abbiamo predatori.
Ma siamo ancora fuori tema.
@Vegazzetta:
EliminaIl paragone con il fumo è ottimo: pseudoscienziati venduti che forniscono numeri falsi per tirare acqua al loro mulino: venditori di fumo come venditori del veganesimo.
L'uomo è stato onnivoro per miglioni di anni, se la carne oggi ha un impatto ambientale eccessivo non vuol dire che dobbiamo diventare vegetariani e comunque non sarebbe risolutivo.
Non sono i vegani non comprendono il paradosso di jevons ma dimenticano l'impatto dell'agricolutra.
Inoltre a leggere i tui commenti qui e su vegazzetta dipigi i vegani come per sone incredibilmente e ammirevolmente attente all'ambiente.
Scendi dal tuo palazzo di ipocrisia, vai in strada a conoscere i veri vegani:
Viaggiano con SUV, fumano, bevono alcolici, mangiano cibi esotici.... E si sento superiori perché sono vegani.
Hanno infatti creduto alle alle vostre sballatissime stime sull'impatto ambientale della carne.
Sono convinti che sia sufficiente eliminare la carne per continuare con il BAU.
E, ripeto: E' COLPA DELLE VOSTRE BALLE.
Qualora vi fosse interesse ad approfondire l'argomento seriamente - e non mediante slogan qualunquisti e sproloqui da bar dello sport - rimaniamo a disposizione sul nostro sito web.
EliminaGrazie per lo spazio dedicatoci.
Saluti antispecisti
Premessa che l'animale più grande che ho ucciso è un topo.
EliminaC'è chi vuole vedere la realtà e chi, invece, si costruisce un mondo ideale (nei suoi pensieri) e cerca d'imporlo alla natura.
Spiacente, ma non funziona così!
Se un lupo uccide una mucca per sfamarsi, i vegani lo considerano lecito; se lo fa un uomo, è una cosa atroce!
Se un uomo bianco viene offeso e ferito da uno di colore, è una cosa normale che può succedere; se è un uomo bianco a offendere e ferire una persona di colore, allora è un razzista.
Ecc.
Per tutti quelli che hanno il paraocchi,
forse non volete guardare la realtà perché la realtà vi fa paura.
Comunque, se qualcuno dei vegani è pure religioso, come si spiegherebbe che il buon Dio abbia fatto un mondo (Universo) in cui, per vivere è necessario uccidere.
Che sia un animale o una pianta, poco cambia.... sempre di uccidere un essere vivente si tratta!
La realtà, invece è ben diversa da quello che appare o che si crede.
Vi cito solo un principio:
"Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma".
Qualsiasi essere è composto da corpo e anima (o chiamatela come volete, io le chiamo: parte coerente il corpo, e parte incoerente l'anima).
Il corpo si trasforma (non muore, ne nasce), l'anima si riconfigura.
Questo non sapere com'è la vera natura della realtà, porta vari gruppi di persone in varie direzioni.
Bisogna capire, perché si sappia qual'è la vera via.
@Angelo (Anonimo8 luglio 2016 08:50)
RispondiEliminaSe vicino a casa tua non ci sono allevamenti non intensivi, se le coltivazioni sono solo di tipo industriale/monocoltura allora il problema non è la carne.
La sovrapopolazione ha costretto oltre il 50% della popolazione a vivere in città, a nutrirsi di cibo che percorre decine/centinaia di km in camion.
In queste condizioni la carne è solo un po' più insostenibile della frutta/verdura.
P.S. Io abito in campagna, con gli scarti dei campi crescono molti animali che vengono consumati localmente quindi non vengono conteggiati in quel 2%.
Vedo che l'argomento ti appassiona.
EliminaAnch'io abito in campagna. Quello che tu mi descrivi e' il mondo contadino dei miei nonni. Ma per quello che ne so fino agli anni 50'nelle campagne di carne se ne mangiava ben poca. Il mondo contadino e' sempre stato caratterizzato dalla fatica e dalla fame.
Tutti questi animali nutriti con gli scarti faccio fatica a immaginarli. In Emilia Romagna le campagne sono diventate dei deserti percorsi da immensi trattori che corrono a tutta velocita' rivoltando la terra in profondita'.
Se ti fidi puoi leggere questo
http://www.ciwf.it/impatti/
Angelo
"Molti" ovviamente è relativo.
Elimina(Criticando l'assolutismo vegano ma non voglio certo difendere la dieta americana)
I miei nonni parlavano di carne una volta a settimana.
Il discorso fame è difficile da valutare perché dai racconti si parla di guerra e di famiglie con 8-12 figli...
Vi prego non usiamo il termine mucche che va bene al massimo per la pubblicità del cioccolato :-)
RispondiEliminaSi chiamano "vacche" e non è una parolaccia.
Il mio professore di estimo agrario fu molto chiaro il primo giorno di lezione. "Se le chiamate mucche vi do tre"
ma non avete capito che il maggior danno per l'ambiente è causato dall'agricoltura intensiva che a sua volta favorisce l'allevamento intensivo, proprio per smaltire il surplus prodotto a basso costo, causando un danno enorme alle piccole economie locali (contadini e allevatori)... l'ideologia vegan in questo contesto non aiuta...
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaMa non hai capito che ogni persona che parla di ecologia ritiene che ad inquinare siano gli altri?
P.S. In questi giorni in romagna c'erano livelli di polveri dalle 3 alle 5 volte i limiti di legge.
Gli allevamenti ci sono tutto l'anno.