Da “Resource Crisis”. Traduzione di MR
Di Ugo Bardi
Sembra che non ci sia categoria peggio vilipesa e disprezzata di quella dei politici. Eppure, in teoria gli elettori possono votare per chi vogliono. Perché continuano ad eleggere persone che disprezzano? (Somiglia alla vecchia barzelletta: 'un masochista è uno a cui piacciono le cose che gli fanno schifo'). La maggioranza degli elettori è masochista o cosa?
Penso che ci sia una spiegazione a questo comportamento apparentemente bizzarro degli elettori. Ha a che fare coi metodi di PR usati nelle campagne elettorali e, in particolare, con la pubblicità negativa che ha generato un vilipendio auto-inflitto generale su tutti i politici. Lasciate che vi spieghi.
Nelle pubbliche relazioni ci sono due approcci fondamentali per promuovere le idee o i prodotti di qualcuno: uno negativo ed uno positivo. L'approccio negativo (demonizzare l'avversario) di solito è molto più potente di quello positivo (idolatrare l'amico) Devono esserci ragioni psicologiche profonde per questo, ma è così che vanno le cose (*).
Il problema della pubblicità negativa è lo stesso che si ha con le armi chimiche: fa miracoli, ma può ritorcersi contro chi la usa. Questa è una cosa che gli eserciti della prima guerra mondiale hanno imparato quando il vento riportava indietro su di loro il gas che avevano diretto contro i loro nemici.
Infatti, la pubblicità negativa è così potente – e così pericolosa – che non viene quasi mai usata nella pubblicità commerciale (**). Pensate cosa accadrebbe se, diciamo, la Pepsi dovesse mettere in piedi una campagna basata sull'accusa che la Coca Cola fa venire il cancro. Ed immaginate che la Coca Cola dovesse ribattere dicendo che la Pepsi causa attacchi di cuore. Un'idea non buona, ovviamente: ci sarebbe qualcuno che berrebbe ancora una bibita gassata? E' un principio ben conosciuto: se la butti sul ventilatore, si diffonde dappertutto.
Ma in politica? Non si applicano gli stessi limiti. In politica, la dimensione del mercato è fissa: è una poltrona in parlamento (o nel comune, o dove sia). Non importa quante persone si presentano a votare ai seggi elettorali, qualcuno avrà lo stesso la poltrona. Per cui, per un politico, le PR negative non comportano un rischio di contrazione del mercato. Di conseguenza, le PR sono uno strumento fondamentale per venire eletti. E' risaputo: vilipendere il proprio avversario fa miracoli (***). Ma, naturalmente, se tutti se ne avvalgono il risultato è la demonizzazione generalizzata di tutti i politici. Ancora una volta, si vede l'effetto di buttarla sul ventilatore; si sparpaglia dappertutto.
Così, è probabile che la sfiducia diffusa rispetto ai politici sia il risultato di una lunga serie di campagne di demonizzazione politica che hanno portato il pubblico a concludere che tutti i politici siano ladri, bugiardi, psicopatici, maniaci sessuali, idioti, inetti e cose simili. Forse alcuni di loro meritano di essere definiti così, ma il problema è che le campagne di vilipendio tengono lontane le persone oneste dalla corsa. E questo è il problema della democrazia, in poche parole.
Possiamo fare qualcosa per migliorare? In linea di principio, sì. Dopotutto, gran parte dei governi hanno promulgato leggi pensate per proteggere i consumatori dalla pubblicità ingannevole. Spesso, la pubblicità dispregiativa verso il prodotto di un concorrente è proibita e persino la pubblicità comparativa è strettamente regolamentata. Ma nessuna di queste regole si applica alla politica, dove tutto è lecito ed arrivare a regole simili sembra essere semplicemente impensabile.
Possiamo usare una tattica diversa? Possiamo rendere le campagne negative una cattiva idea per coloro che usano questo metodo? Possiamo, per esempio, rendere il “mercato” politico più simile al mercato commerciale nel senso che il numero totale di poltrone in parlamento potrebbe diventare come la dimensione del mercato di un prodotto. Cioè, che il numero di poltrone in parlamento potrebbe essere proporzionale al numero delle persone che votano realmente. Così, se si presenta solo metà degli elettori, vengono assegnate metà delle poltrone. Quelle che restano rimangono vuote, o forse riassegnate da una lotteria nazionale. In questo modo, i politici diffiderebbero dell'uso di tattiche che rischiano di ridurre la dimensione del mercato (per esempio il numero di poltrone assegnate).
Potremmo quindi pensare modi di sistemare la democrazia. Ma il problema non è che ci sia qualcosa di sbagliato nella democrazia. Il problema è con le PR – e con le PR negative in particolare. Non andiamo da nessuna parte in nessun campo finché non capiamo il potere straordinario delle PR negative nella nostra percezione del mondo. E' davvero un'arma di distruzione della mente, come testimonia quanto siano state efficaci le PR nell'attaccare la scienza del clima e gli scienziati del clima e nel convincere un gran numero di persone che il cambiamento climatico sia una truffa.
C'è solo un'arma buona contro questo tipo di PR: è ricordare che, come ha detto Baudelaire, “Il miglior inganno del diavolo è persuaderti che non esiste”.
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(*) Sul maggior potere del negativo, vedete per esempio “Il cattivo è più forte del buono”.
Baumeister, Roy F.; Bratslavsky, Ellen; Finkenauer, Catrin; Vohs, Kathleen D.
Review of General Psychology, Vol 5(4), Dec 2001, 323-370 http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=search.displayRecord&uid=2001-11965-001
(**) Un caso famoso di pubblicità commerciale negativa potrebbe essere la campagna “dov'è la ciccia?” ("where's the beef?") usata da Wendy's nel 1984 per denigrare i sandwiches venduti dai loro concorrenti, McDonald's e Burger King. Notate, tuttavia, che non era realmente una pubblicità negativa; era una pubblicità comparativa ('i nostri hamburger sono più grandi dei loro'). Ciononostante era abbastanza aggressiva che è stata copiata da Walter Mondale che ha usato con successo lo stesso slogan contro il suo avversario nelle primarie di quell'anno.
(***) Circa le campagne negative in politica, c'è un sacco di documentazione sul Web. Potete cominciare, per esempio, da questo articolo su Wikipedia.
Di Ugo Bardi
“Non sono un truffatore” Non è stato uno scambio di armi per ostaggi” “Non ho fatto sesso con quella donna” (fonte dell'immagine)
Questo post non è una proposta di riforma della democrazia. Ogni vera riforma sembra essere impossibile in un mondo in cui la regola principale (e forse la sola) sembra essere “non pensarci nemmeno di cambiare qualcosa di importante”. Detto questo, ho notato un recente articolo di Dean Burnett su "The Guardian" che ha cercato di rispondere alla domanda del perché le persone continuano ad eleggere degli idioti. Questo ha messo in moto la mia mente e mi sono uscite fuori alcune considerazioni sulla base dell'effetto delle “pubbliche relazioni” (PR) sul processo democratico. Non dico di essere un esperto in PR ma, se avete a che fare col cambiamento climatico, come spesso faccio io, è impossibile perdersi il ruolo delle PR in un dibattito che è stato basato su bugie ed esagerazioni volte a demonizzare la scienza e gli scienziati. Così, questo post è più che altro una riflessione mia sull'importanza della PR nel nostro mondo.
Sembra che non ci sia categoria peggio vilipesa e disprezzata di quella dei politici. Eppure, in teoria gli elettori possono votare per chi vogliono. Perché continuano ad eleggere persone che disprezzano? (Somiglia alla vecchia barzelletta: 'un masochista è uno a cui piacciono le cose che gli fanno schifo'). La maggioranza degli elettori è masochista o cosa?
Penso che ci sia una spiegazione a questo comportamento apparentemente bizzarro degli elettori. Ha a che fare coi metodi di PR usati nelle campagne elettorali e, in particolare, con la pubblicità negativa che ha generato un vilipendio auto-inflitto generale su tutti i politici. Lasciate che vi spieghi.
Nelle pubbliche relazioni ci sono due approcci fondamentali per promuovere le idee o i prodotti di qualcuno: uno negativo ed uno positivo. L'approccio negativo (demonizzare l'avversario) di solito è molto più potente di quello positivo (idolatrare l'amico) Devono esserci ragioni psicologiche profonde per questo, ma è così che vanno le cose (*).
Il problema della pubblicità negativa è lo stesso che si ha con le armi chimiche: fa miracoli, ma può ritorcersi contro chi la usa. Questa è una cosa che gli eserciti della prima guerra mondiale hanno imparato quando il vento riportava indietro su di loro il gas che avevano diretto contro i loro nemici.
Infatti, la pubblicità negativa è così potente – e così pericolosa – che non viene quasi mai usata nella pubblicità commerciale (**). Pensate cosa accadrebbe se, diciamo, la Pepsi dovesse mettere in piedi una campagna basata sull'accusa che la Coca Cola fa venire il cancro. Ed immaginate che la Coca Cola dovesse ribattere dicendo che la Pepsi causa attacchi di cuore. Un'idea non buona, ovviamente: ci sarebbe qualcuno che berrebbe ancora una bibita gassata? E' un principio ben conosciuto: se la butti sul ventilatore, si diffonde dappertutto.
Ma in politica? Non si applicano gli stessi limiti. In politica, la dimensione del mercato è fissa: è una poltrona in parlamento (o nel comune, o dove sia). Non importa quante persone si presentano a votare ai seggi elettorali, qualcuno avrà lo stesso la poltrona. Per cui, per un politico, le PR negative non comportano un rischio di contrazione del mercato. Di conseguenza, le PR sono uno strumento fondamentale per venire eletti. E' risaputo: vilipendere il proprio avversario fa miracoli (***). Ma, naturalmente, se tutti se ne avvalgono il risultato è la demonizzazione generalizzata di tutti i politici. Ancora una volta, si vede l'effetto di buttarla sul ventilatore; si sparpaglia dappertutto.
Così, è probabile che la sfiducia diffusa rispetto ai politici sia il risultato di una lunga serie di campagne di demonizzazione politica che hanno portato il pubblico a concludere che tutti i politici siano ladri, bugiardi, psicopatici, maniaci sessuali, idioti, inetti e cose simili. Forse alcuni di loro meritano di essere definiti così, ma il problema è che le campagne di vilipendio tengono lontane le persone oneste dalla corsa. E questo è il problema della democrazia, in poche parole.
Possiamo fare qualcosa per migliorare? In linea di principio, sì. Dopotutto, gran parte dei governi hanno promulgato leggi pensate per proteggere i consumatori dalla pubblicità ingannevole. Spesso, la pubblicità dispregiativa verso il prodotto di un concorrente è proibita e persino la pubblicità comparativa è strettamente regolamentata. Ma nessuna di queste regole si applica alla politica, dove tutto è lecito ed arrivare a regole simili sembra essere semplicemente impensabile.
Possiamo usare una tattica diversa? Possiamo rendere le campagne negative una cattiva idea per coloro che usano questo metodo? Possiamo, per esempio, rendere il “mercato” politico più simile al mercato commerciale nel senso che il numero totale di poltrone in parlamento potrebbe diventare come la dimensione del mercato di un prodotto. Cioè, che il numero di poltrone in parlamento potrebbe essere proporzionale al numero delle persone che votano realmente. Così, se si presenta solo metà degli elettori, vengono assegnate metà delle poltrone. Quelle che restano rimangono vuote, o forse riassegnate da una lotteria nazionale. In questo modo, i politici diffiderebbero dell'uso di tattiche che rischiano di ridurre la dimensione del mercato (per esempio il numero di poltrone assegnate).
Potremmo quindi pensare modi di sistemare la democrazia. Ma il problema non è che ci sia qualcosa di sbagliato nella democrazia. Il problema è con le PR – e con le PR negative in particolare. Non andiamo da nessuna parte in nessun campo finché non capiamo il potere straordinario delle PR negative nella nostra percezione del mondo. E' davvero un'arma di distruzione della mente, come testimonia quanto siano state efficaci le PR nell'attaccare la scienza del clima e gli scienziati del clima e nel convincere un gran numero di persone che il cambiamento climatico sia una truffa.
C'è solo un'arma buona contro questo tipo di PR: è ricordare che, come ha detto Baudelaire, “Il miglior inganno del diavolo è persuaderti che non esiste”.
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(*) Sul maggior potere del negativo, vedete per esempio “Il cattivo è più forte del buono”.
Baumeister, Roy F.; Bratslavsky, Ellen; Finkenauer, Catrin; Vohs, Kathleen D.
Review of General Psychology, Vol 5(4), Dec 2001, 323-370 http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=search.displayRecord&uid=2001-11965-001
(**) Un caso famoso di pubblicità commerciale negativa potrebbe essere la campagna “dov'è la ciccia?” ("where's the beef?") usata da Wendy's nel 1984 per denigrare i sandwiches venduti dai loro concorrenti, McDonald's e Burger King. Notate, tuttavia, che non era realmente una pubblicità negativa; era una pubblicità comparativa ('i nostri hamburger sono più grandi dei loro'). Ciononostante era abbastanza aggressiva che è stata copiata da Walter Mondale che ha usato con successo lo stesso slogan contro il suo avversario nelle primarie di quell'anno.
(***) Circa le campagne negative in politica, c'è un sacco di documentazione sul Web. Potete cominciare, per esempio, da questo articolo su Wikipedia.
Obvviamente BAUDELAIRE avev a ragione. Ma a mio parere anche "complottisti" come Antony Sutton. Il quale nei suoi libri spiega (e documenta) NON solo come Wall Street e la City of London (stessa pappardella) finanziarono l'ascesa di Hitler al potere e poi dopo, tutto il suo apparato militare, ma anche come i vertici della Bilderberg e del Council of Foreign Relations e della Trilateral Commission Pre-Scelgono tutti i primi ministri e i presidenti di tutti i paesi Occidentali (ivi compreso il Giappone) e poi li finanziano massicciamente le loro "campagne" elettorali e li appoggiano con le loro "philantropic foundations" "think" thanks e la mainstream media la quale è completamente nelle loro mani . Questo forse spiega anche "come mai" non solo personaggi come Bush il primo e Blair e la Merkel con abbastanza esperienza previa sono stati eletti (senza nemmeno parlare del Fedele Monti) ma anche personaggi con pochissima esperienza tali il peanut farmer Carter, ed il playboy-drug trafficker Clinton ed il low level community organizer Obama ed il bamboccione sindaco di Firenze Renzi vengono "miracolosamente" "eletti" o semplicemente messi li attraverso diverse manovre. E Sutton non è senz'altro l'unico a spiegare e soprattutto a documentare queste cose. Ma credo sia il migliore seguito (as a distant second) da Carroll Quigley con "Tragedy and Hope" e diversi altri. Ottima opportunità per Feltrinelli (?) ed i suoi bravissimi traduttori. (better late than never)....
RispondiEliminaAntony Sutton: può indicarne anche i testi e da chi sono editi? Ringrazio
EliminaE c'è da dire anche questo, collegato alla democrazia e alla dittatura e alle forme di società varie sorte in millenni di Storia.
EliminaPrendiamo il problema del commesso viaggiatore:
Come visitare tutti i clienti facendo la minore strada possibile?
Finchè questi si contano sulle dita di una o due mani si trova,con difficoltà, la migliore soluzione.
Ma se la clientela aumenta, la migliore soluzione si nasconde in modo fulmineo fra innumerevoli altre buone e le restanti mediocri fino alle peggiori.Che però, tutti capaci sono a trovare.
Bisogna poi considerare il paradosso di Jevons:
Dare a tutti una cosa desiderata contando sull'efficienza di un processo tecnologico oltre che organizzativo e commerciale, si può scontrare e ne abbiamo numerosissime prove che si scontri, con la limitatezza di varie risorse, una per tutte, la terra coltivabile.
E ancora ricordiamoci del Numero di Dunbar (Robin),150.
La nostra mente riesce a gestire una dozzina di dozzine di rapporti umani quotidiani profondi e duraturi.
Il resto sono attimi fuggenti che ci rendono la vita anche meravigliosa ma non possono diventare identiche relazioni aggiunte a meno di non sostituirne altre.
A questo punto, qualunque politico che illuda più o meno consapevolmente i suoi elettori dell'inconsistenza e irrealtà di questi fatti, mente a sè stesso per prima e sovente in modo spudorato.
C'è stato un tentativo politico nella storia americana dell' '800 per rendere diciamo, "più democratico" il pi greco, ma è andata a finire inquesto modo:
(fonte wikipedia)
Progetto di legge dell'Indiana sul pi greco è il nome con cui è conosciuto il progetto di legge № 246 del 1897 dell'Assemblea generale dell'Indiana ed è stato uno dei più famosi tentativi di stabilire la verità scientifica per legge. Nonostante il nome, l'obiettivo principale del progetto era di stabilire un metodo per quadrare il cerchio piuttosto che di imporre un determinato valore per la costante matematica π (pi greco), il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Tuttavia il progetto stabiliva indirettamente diversi valori errati di π, tra cui 3,2.
La proposta non diventò mai legge grazie all'intervento di un professore di matematica.
L'impossibilità di quadrare il cerchio usando solo riga e compasso, ipotizzata già nei tempi antichi, è stata dimostrata rigorosamente nel 1882 da Ferdinand von Lindemann. Inoltre delle approssimazioni di π migliori di quelle ricavabili dal progetto di legge erano note già dall'antichità.
Marco Sclarandis
Sicuuuuuro che non sia un pesce d'aprile ?
EliminaSul come e perché i politici continuino ad essere eletti, nonostante le continue ruberie e l'atavico perseguimento del proprio interesse è magistralmente disvelato da due famosi saggi: "Psicologia delle folle" Le Bon e "Propaganda" di Bernays.
RispondiEliminaOggi, i mezzi e gli strumenti tecnologici sono aumentati a dismisura: tecniche manipolative subliminali, sonore e visive, istupidimento di massa per via di trasmissione televisive sciatte e ignobili, spin doctor che studiano il linguaggio comunicativo in guisa da influenzare e far leva sull'emotività di massa, etc.
No caro Autore, credo che il tipo di pubblicità cui Lei si riferisce non c'entri. A meno che non vogliamo pensarla come il Cipolla (nel suo "allegro ma non troppo"), ossia che la maggior parte delle persone siano stupide (il che, a mio avviso, on è del tutto infondato)
La mia opinione e' che non esiste liberta' politica ne' tantomeno democrazia: sono solo una finzione, un teatrino per "inconsapevoli". Anche se esitesse una democrazia perfetta e si votassero persone competenti non si potrebbe sfuggire nel governo delle popolazioni a influenze molto piu' potenti e tese a pianificare il corso degli eventi secondo logiche a noi sconosciute nella nostra realta' emersa. I nostri gradi di liberta', nonostante le apparenze, sono molto piu' limitati di cio' che non si sappia. Non c'e' salvezza nel pubblico, io punto sul privato dove i gradi di liberta' sono maggiori.
RispondiElimina....
RispondiEliminaCerto bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così co....ni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
....
Nella mia ora di libertà - Fabrizio De André
Letture:
Hans-Hermann Hoppe
Democrazia: il dio che ha fallito
Oltre la democrazia. Sul perché la democrazia non conduca alla solidarietà, alla prosperità e alla libertà, ma sia causa di conflitti sociali, debiti...
di Frank Karsten e Karel Beckman
Ogni tanto cercare di rompere il modo di vedere imposto non può fare che bene.
Se pensiamo che la democrazia sia l'ultimo e l'unico sistema politico, credo proprio che siamo finiti dentro Orwell. Infatti la esportiamo in tutto il mondo, con i bombardamenti e le guerre.
Walter
Non c'è dubbio che la demagogia democratica funzioni proprio perché asseconda le pulsioni di specie che tendono alla massimizzazione del tornaconto a brevissimo termine.
RispondiEliminaLa tecnologia e il furto delle risorse createsi in tempi geologici e consumate in alcuni decenni hanno rotto ciò che Randers indica come il patto del fattore o del podere, ovvero lasciare il podere ai figli meglio di come lo si ha creato.
Qual'è il problema se posso distruggere i campi con un centro commerciale, usarli come discariche per smaltire PCB o cromo esavalente, se devastarne il sottosuolo con la fratturazione idraulica (fracking)? Coi soldi andrò a prender acqua, cibo, metalli e prodotti da un'altra parte, no!?
Dunque la rottura del rapporto terra - homo è alla base della finzione (pseudo) democratica: crescitismo, dirittismo, servizismo, diritti del più tutto per più tutti e altre puttanate del genere ostilità alle resistenze rurale, contadine, antimoderniste, identitarie e furore ideologico contro la realtà dei limiti fisici ed ecologici.
La demagodia democratica è come il capitalismo, funziona perché modella bene le istanze e le pulsioni della specie, potenziandole con la tecnologia. Nel 99% dei casi le peggiori.
Vedi famoso antipattern "antibiotico sì - pillola no" che, peraltro, è apologizzato da ... Da cosa? Proprio dalle religioni che nonostante il pattume con cui farciscono le menti delle masse, avrebbero un qualche pontenziale di resistenza al peggior progressismo post-modernista.
Invece le religioni, in primis quelle rozze, monoteistiche, con la loro antiscientifica e assurda pretesa di ugualizzazione del gregge, sono partecipi a questo degrado dei quali la pseudo democrazia sradicata dalla terra è solo una delle forme.
Visto che siamo in vena di citazioni, mi permetto di consigliare : "La ribellione delle élite. Il tradimento della democrazia" di Christopher Lasch.
RispondiEliminaPer il resto, concordo sostanzialmente con l'autore dell'articolo, ma aggiungerei che, fra gli altri co-fattori, ce n'è uno particolarmente potente: il tipo di situazione che la politica si trova a fronteggiare. Ci sono, infatti, casi in cui è possibile indicare una linea d'azione capace di portarci fuori dai guai, almeno per un poco. In questi casi, un'organizzazione politica può elaborare e promuovere un piano d'azione ed avere successo, senza ingannare gli elettori.
la nostra situazione attuale è però diversa. Esistono infatti molte strategie possibili, ma NESSUNA in grado di portarci fuori dalle secche senza che molta gente si faccia molto male. Ma quanti voterebbero un politicoche dicesse "se si fa come dico io probabilmente un numero inferiore di noi morirà malamente?" Credo pochi. Mentre un sacco di gente è pronta a credere che se rovesciamo questo o quel potere, se facciamo questa o quella riforma, tornerà la pacchia per tutti. Giulio Cesare di politica se ne intendeva e mi pare sia stato lui a scrivere "E' facile far credere alla gente quello che desidera".
Vediamo il successo dei politici che, semplicemente, sono abili a travestire da programma politico il mugugno dei bar.
Immaginaimo un politico che parla di termodinamica, picco energetico e complessità, contrapposto ad uno che indica un nemico mortale da sconfiggere e distruggere per la nostra salvezza. Secondo voi chi vincerà?
Soprattutto perché poteri che sarebbe utile rovesciare esistono e riforme utili se ne potrebbero fare parecchie, ma niente di ciò sarebbe indolore! Se si indicano i probabili effetti di questi pur utili interventi, molti entusiasmi subito si raffreddano.
Premetto che sono contento di vivere in democrazia. Con tutte le limitazione dell'espressione reale di questa parola ed il fatto che non c'é un on-off della democrazia, a mio parere, ma una serie di livelli applicativi. Una impossibilità di espressione di un diritto civile minoritario é non democratico anche in democrazia, una certa redistribuizione dei proventi in funzione del reddito o della situazione contingente (di cui io stesso sto godendo) é espressione democratica, l'elasticità sociale accentuata é, a mio parere, la piena espressione democratica. Poi se si ha la pretesa che la democrazia sia l'espressione di tutto ciò che si desidera o delle più varie libertà si dimentica secondo me che la costituzione in società pretende in cambio una perdità di gradi di libertà per concedere altro. Su di un piano più filosofico, libertà é una parola vaga che trova a livello interiore la sua espressione (questo in un ambito democratico che in dittatura vera chi la subisce direbbe che son seghe mentali, che già poter dire ció che si vuole vale tutto)
RispondiEliminascimmiottando Baudelaire, "il miglior inganno di chi comanda è far credere al popolino che, siccome è in democrazia, comanda grazie al suo voto. Personalmente penso che da noi conta molto più il potere del Vaticano e della mafia, che non dello Stato.
RispondiEliminaInteressante quando l'autore dice che si potrebbe tentare di ovviare al problema eleggendo solo tante persone quanti sono i votanti in percentuale sul totale degli elettori, destinando il resto dei posti disponibili all'estrazione a caso (ovviamente non funziona l'ipotesi, sempre ventilata dall'autore, di eleggere solo tante persone quanti sono i votanti, dato che comunque questi, sebbene pochi, farebbero maggioranza, ovvero bello e cattivo tempo, il che e' ancora peggio).
RispondiEliminaMa a questo punto sorge una considerazione obbligata: non e' che l'approssimazione migliore alla vera democrazia rappresentativa si avrebbe eleggendo SOLO attraverso l'estrazione a sorte, a caso? Che se non sbaglio e' il modo che si uso' nell'antica Grecia. Se la normale lotta politica seleziona alla rovescia, questa e' la soluzione piu' ovvia, semplice, e probabilmente accettabile.
Nessuna democrazia funziona bene.
RispondiEliminaNessuno stato funziona bene.
Sono sistemi innaturali, dannosi al pianeta.
Nessun animale non umano, o pianta, penserebbe mai di organizzarsi in stati, basati sulla democrazia.
Le loro organizzazioni funzionano meglio delle nostre, che stanno distruggendo la vita sul pianeta.
Perché non abbandonare il nostro solito modo di essere ed iniziare ad imparare dalla natura, la grande maestra ?
Gianni Tiziano
[..] Perché non abbandonare il nostro solito modo di essere ed iniziare ad imparare dalla natura, la grande maestra ???????
RispondiEliminaPerché è dispersiva, disordinata, fottutamente arbitraria, profondamente iniqua, immorale, per molti versi assurda. I suoi errori si replicano per via genetica per generazioni. Bravissima a riciclare, a fare del Mors tua Vita mea un paradigma inviolabile, obbliga ogni giorno ogni individuo ad una esistenza feroce e conflittuale, fatta di abusi e sopraffazioni per il possesso di territorio e risorse. Aldilà del mito, la Natura è questo: Una logorante quotidiana fatica di vivere, Se vuoi sperimentare in prima persona il modo in cui la natura si occuperebbe di te, smetti di procurarti un reddito....
"Se i malvagi prosperano e solo i più adatti sopravvivono allora la natura è il Dio dei delinquenti"
Si lo è..... Replicarsi e sopravvivere non è un gran vivere.
Arbitrio per arbitrio quindi, piuttosto che mitizzare e scopiazzare modelli su cui non abbiamo alcun controllo, Potremmo è dovremmo iniziare a svilupparne di nuovi usando le nostre capacità d'astrazione per riscrivere da Zero in primo luogo le leggi che regolano le relazioni tra individui.
Se qualcuno ha messo da parte una "Weltanschauung" bene, questo è il momento di tirarla fuori e chiedere con umiltà e rispetto ai propri simili una mano per il suo sviluppo altrimenti continueremo a scrivere e commentare articoli per migliorare cose di cui non è nemmeno possibile dimostrare l'esistenza fino a quando gli effetti del nostro lassismo diverranno drammaticamente visibili..
Maggiore la consapevolezza, maggiore la responsabilità..... che ricade paradossalmente sempre sulle fragili spalle delle Cassandre :)))
Another Life, una domanda :
EliminaTu sei nato in città o in prossimità della natura ?
Tu vivi in città o in prossimità della natura ?
Tu lavori in ambiente artificiale o naturale ?
Quali sono i tuoi hobbies ? Recarti nella natura o no ?
Perchè penso che solo ricercando e vivendoci vicino o dentro, in modo naturale, umile, si possa capire la bellezza della natura, la sua etica.
E, osservandola, che ha tanti insegnamenti che ci può regalare.
E, quanti danni le stiamo infliggendo.
Ciao.
Gianni Tiziano
Siamo molto più vicini di quanto immagini :)
EliminaMi piacciono i giardinieri, più dei palazzinari ( la lobby del tondino )
Cervo Zoppo ha scritto cose molto più intelligenti e sagge del Presidente Andrew Jackson col suo criminale "Indian Removal Act" tuttavia.......
Continuiamo ad avere feroci, insanabili conflitti di interesse con topi, zanzare, mosche, virus e batteri ( non tutti, alcuni li assumiamo part-time per lavoretti + o - sporchi ) comunque quando hai una gastroenterite, il mondo ti appare molto meno romantico ed etico.
Con simpatia
Ondino