Da “Resource Crisis”. Traduzione di MR
Di Ugo Bardi
Ho vissuto l'entusiasmo della “era spaziale”, a partire dagli anni 60 e non sono felice di vedere la fine di quel vecchio sogno. Eppure i dati sono chiari e non possono essere ignorati: il volo spaziale umano si sta esaurendo. Guardate il grafico sotto. Mostra il numero totale di di persone lanciate nello spazio ogni anno. (I dati provengono da Wikipedia – ulteriori dettagli).
Come vedete, il numero di persone mandate nello spazio ha raggiunto un picco negli anni 90, seguendo un ciclo che può essere misurato ragionevolmente bene usando una curva a campana (una Gaussiana, in questo caso). Non siamo ancora arrivati alla fine dei viaggi spaziali, ma il numero di persone che viaggiano verso lo spazio sta diminuendo. Con la stazione spaziale internazionale che verrà smantellata nel 2020, potrebbe essere che “l'era spaziale” sia destinata a finire i un futuro non lontano.
La forma del ciclo può essere vista come una “curva di Hubbert”. Questa curva descrive tipicamente lo sfruttamento di una risorsa non rinnovabile, in particolare i combustibili fossili, ma descrive anche come le attività economiche sono condizionate dalla disponibilità decrescente di risorse. In questo caso, la forma della curva suggerisce che stiamo gradualmente finendo le risorse necessarie per mandare esseri umani nello spazio. La cosa non sorprende, considerando che stiamo raggiungendo i limiti planetari alla crescita. In parte stiamo reagendo alla disponibilità decrescente di risorse sostituendo gli esseri umani con robot meno costosi, ma il declino dell'esplorazione spaziale è evidente anche da altri dati, guardate per esempio questo grafico che mostra il budget disponibile alla NASA (da “Starts with a bang”).
Di Ugo Bardi
Intelligente, specializzata, competente, poliglotta ed altro ancora, Samantha Cristoforetti sembra sia stata inventata per un episodio di “Star Trek”. Qui è mostrata nella Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova al momento della pubblicazione di questo post. La Cristoforetti potrebbe non essere l'ultima astronauta ad orbitare intorno alla Terra, ma è possibile che la fine di quella che una volta veniva chiamata “era spaziale” non sarà troppo lontana. (Immagine ESA/NASA)
Ho vissuto l'entusiasmo della “era spaziale”, a partire dagli anni 60 e non sono felice di vedere la fine di quel vecchio sogno. Eppure i dati sono chiari e non possono essere ignorati: il volo spaziale umano si sta esaurendo. Guardate il grafico sotto. Mostra il numero totale di di persone lanciate nello spazio ogni anno. (I dati provengono da Wikipedia – ulteriori dettagli).
Come vedete, il numero di persone mandate nello spazio ha raggiunto un picco negli anni 90, seguendo un ciclo che può essere misurato ragionevolmente bene usando una curva a campana (una Gaussiana, in questo caso). Non siamo ancora arrivati alla fine dei viaggi spaziali, ma il numero di persone che viaggiano verso lo spazio sta diminuendo. Con la stazione spaziale internazionale che verrà smantellata nel 2020, potrebbe essere che “l'era spaziale” sia destinata a finire i un futuro non lontano.
La forma del ciclo può essere vista come una “curva di Hubbert”. Questa curva descrive tipicamente lo sfruttamento di una risorsa non rinnovabile, in particolare i combustibili fossili, ma descrive anche come le attività economiche sono condizionate dalla disponibilità decrescente di risorse. In questo caso, la forma della curva suggerisce che stiamo gradualmente finendo le risorse necessarie per mandare esseri umani nello spazio. La cosa non sorprende, considerando che stiamo raggiungendo i limiti planetari alla crescita. In parte stiamo reagendo alla disponibilità decrescente di risorse sostituendo gli esseri umani con robot meno costosi, ma il declino dell'esplorazione spaziale è evidente anche da altri dati, guardate per esempio questo grafico che mostra il budget disponibile alla NASA (da “Starts with a bang”).
Se l'esplorazione spaziale è direttamente collegata con la disponibilità di risorse, è anche vero che, dall'inizio, non era intesa come un semplice spreco di risorse. L'idea della conquista dello spazio comportava il superamento dei limiti dell'ecosfera terrestre e l'accesso dell'intero sistema solare. Alcuni dei concetti sviluppati in quest'area erano stati pensati esplicitamente come modi di evitare i terribili scenari dipinti nello studio del 1972 “I Limiti dello Sviluppo (crescita)”. Alcune proposte comprendevano l'installazione di giganteschi habitat presso i Punti di Lagrange, dove non serviva alcuna energia per mantenerli lì. L'idea ha preso un po' di spinta negli anni 70 e, nella figura, vedete un'interpretazione di uno di quegli habitat – la “Sfera di Bernal”. (Immagine: NASA)
Oggi, non possiamo guardare questi vecchi disegni senza scuotere la testa e chiederci come qualcuno possa averli presi sul serio. Eppure, queste idee non erano impossibili in sé stesse e, negli anni 70, avevamo ancora risorse sufficienti per rendere possibile un qualche tipo di espansione umana nello spazio, anche se non su grande scala come proponeva qualcuno. Ma abbiamo perso quell'occasione ed abbiamo preferito investire il nostro surplus in giocattoli militari. Oggi, non possiamo nemmeno più sognare di colonizzare lo spazio.
L'era spaziale non è completamente finita, ancora, ma sta diventando sempre più difficile sostenerne i costi. In questo momento, i russi sono ancora disponibili a lanciare in orbita astronauti dell'Europa Occidentale. Ma per quanto tempo lo saranno ancora mentre l'Europa Occidentale sta emanando sanzioni pensate per fare a pezzi l'economia russa? Samantha Cristoforetti, coraggiosa e competente astronauta italiana, potrebbe essere un membro dell'ultima pattuglia di esseri umani che orbitano intorno alla Terra per un lungo periodo.