lunedì 9 giugno 2014

Il CO2 non fa necessariamente bene alle piante

Da “BBC News”. Traduzione di MR (h/t Nicola Caporaso). 

Di Matt McGrath


Il contenuto di nutrienti delle grandi colture come il grano viene probabilmente ridotto dall'aumento delle temperature

L'aumento dei livelli di CO2 nel mondo avrà un impatto significativo sul contenuto di nutrienti, secondo un nuovo studio. 

Gli esperimenti mostrano che è probabile che i livelli di zinco, ferro e proteine vengano ridotti fino al 10% nel grano e nel riso per il 2050. Gli scienziati dicono che questo potrebbe avere implicazioni sulla salute per miliardi di persone, specialmente nel mondo in via di sviluppo. Il rapporto è stato pubblicato sulla rivista Nature. I ricercatori negli ultimi due decenni si sono sforzati per progettare sperimentazioni sul campo su larga scala per modellare con precisione gli impatti dell'aumento dei livelli di CO2 nella composizione dei nutrienti delle colture. Ora, una squadra internazionale ha messo insieme un'analisi globale basata su esperimenti in Giappone, Australia e Stati Uniti. Hanno coltivato 41 diverse varietà di cereali e legumi in campo aperto, coi livelli di biossido di carbonio attesi per la metà di questo secolo. “Probabilmente è la più significativa minaccia alla salute che sia stata documentata da parte del cambiamento climatico”, ha detto l'autore principale, il dottor Samuel Myers della Scuola di Salute Pubblica di Harvard. “Abbiamo scoperto riduzioni significative di ferro, zinco e proteine nel riso e nel grano ed abbiamo scoperto riduzioni significative di ferro e zinco nella soia e anche nei piselli”, ha detto.

     Scala degli impatti
     Livelli di CO2 di 546-568 ppm ridurrebbero i nutrienti nei cereali e nei legumi delle quantità seguenti:
  • Grano: zinco -9,3%; ferro -5,1%; proteine -6,3%
  • Riso: zinco -3,3%; ferro -5,2%; proteine -7,8%
  • Piselli: zinco -6.8%; ferro -4,1%; proteine -2,1%
  • Soia: zinco -5,1%; ferro -4,1%; proteine -4,6%
  • Nessuna riduzione significativa per mais e sorgo

I ricercatori stimano che queste riduzioni che raggiungono il 10% potrebbero avere grandi conseguenze per la salute di milioni di persone nel mondo. Circa un terzo della popolazione globale sta già soffrendo di carenze di ferro e zinco, che portano come conseguenza alla perdita di circa 63 milioni di anni di vita ogni anno. “Abbiamo scoperto che circa 2 miliardi di persone stanno assumendo almeno il 70% del loro ferro e zinco da questi cereali e legumi. Quindi le riduzioni in queste colture sono potenzialmente molto preoccupanti in termini di aumento di quelle deficienze”, ha detto il dottor Myers. Mangiare più cibo per compensare queste riduzioni dei nutrienti non sarebbe una buona soluzione, ha detto. “Il problema è che se si mangiano il 5-10% di calorie in più ogni giorno, sarebbe questione di mesi il fatto di diventare patologicamente obesi, incorrendo in problemi circa le malattie metaboliche”. 


Diverse varietà di riso hanno reagito diversamente al CO2, dando la speranza che si possano sviluppare nuove razze che non perdano i propri nutrienti

Gli scienziati non sono sicuri del meccanismo attraverso il quale i livelli di biossido di carbonio di circa 550 ppm limitino i nutrienti delle colture. Si pensa che le colture sostituiscano i nutrienti coi carboidrati nel momento in cui il gas aumenta. Ma la nuova ricerca è stata incoerente su questo punto. 

Difficoltà di riproduzione

Gli autori hanno scoperto che in alcune specie come il riso ci sono considerevoli differenze nella risposta al CO2 che fa loro sperare di superare queste riduzioni. “Ciò che ipotizziamo è che ciò potrebbe costituire una base per programmi di riproduzione per produrre riso che sia meno sensibile al CO2. Non stiamo dimostrando che questo sia possibile, ma stiamo solo dicendo che potrebbe esserci una base genetica per farlo”, ha detto il dottor Myers. “Questi programmi di riproduzione sono tutti buoni sulla carta, ma non si possono produrre dei cultivar che magari riduce il rendimento, o non ha un buon sapore. E' complicato”. L'impatto del carbonio sul livello dei nutrienti è un altro colpo alla produzione globale di cibo. Secondo l'IPCC, i rendimenti delle colture sono destinate anche a soffrire in conseguenza dell'aumento delle temperature. I loro recente riassunto sugli impatti del riscaldamento globale ha dichiarato che la produzione di mais, grano e riso diminuirà nel corso di questo secolo.