venerdì 29 novembre 2013

I Limiti della Natura

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR

Guest Post di Graeme Maxton

Non possiamo gestire i limiti della natura perché sono limiti.

Vogliamo vivere in un mondo senza limiti. Come corridori su lunga distanza o piloti di automobili, la razza umana cerca sempre di superare i limiti, di ottenere di più. Nel momento in cui otteniamo delle conquiste, è facile pensare che viviamo già in un mondo simile.

Anche così, c'è una velocità massima alla quale possiamo correre, persino se dopati. C'è una velocità massima alla quale le automobili possono andare, prima di iniziare a volare. Noi non capiamo dove si trovano questi limiti, semplicemente perché non li abbiamo ancora raggiunti. Un giorno li raggiungeremo, comunque, e allora capiremo che non possiamo superarli.

Quando parliamo di oceani sconfinati, orizzonti senza fine e di infinite possibilità, è una cosa meramente poetica. Gli oceani e l'orizzonte non sono affatto senza limiti. Il loro confine è il pianeta. Mentre le possibilità possono essere tante, non sono mai infinite. Persino il nostro universo ha dei limiti. Ciò che sta nella nostra testa ha a sua volta dei limiti. La nostra immaginazione è limitata da qualsiasi cosa comprendiamo attualmente. E' impossibile concepire qualsiasi cosa in più.

Quando raggiungiamo i limiti naturali, anche le migliori tecnologie non possono superarli. Pensiamo che possano essere superati solo perché ne abbiamo incontrati tanti finora e perché i limiti che abbiamo infranto finora erano creati dall'uomo o non erano affatto dei limiti.

Alcuni dei limiti della natura sono conosciuti. La luce non può viaggiare a più di 300.000 km/s nello spazio. Niente può essere più freddo di -273°C. Il ghiaccio non può essere riscaldato oltre gli 0°C nel caso di una pressione normale. Questo è il limite della sua propria esistenza in forma di ghiaccio.

Se ci pensate, tutto è definito dai limiti propri – persino gli elementi creati dall'uomo. Una casa è delimitata dalle mura e da un tetto, i limiti della sua presenza fisica. Bottiglie, serbatoi di combustibile e scafi delle navi sono progettati per limitare l'influenza di qualsiasi cosa si trovi all'esterno. La dimensione della nostra società, dai tempi preistorici ad oggi, è limitata dalle regole che imponiamo.

Queste, tuttavia, non sono limiti naturali, ma artificiali.

La differenza fra i limiti creati dall'uomo e quelli naturali è che essi si possono cambiare. Possono essere superati. Possiamo abbattere muri e rompere le bottiglie che abbiamo costruito. Possiamo cambiare le leggi.

I nostri avanzamenti tecnologici supportano l'idea che possiamo dominare ciò che si trova intorno a noi, che possiamo spingere in avanti anche i limiti della natura. Possiamo prendere energia dal vento, modificare i contenuti delle cellule e dividere gli atomi. Ma questa comprensione del mondo e la nostra capacità di manipolarlo ci ha anche resi sciocchi.

Sciocchi, perché le nostre scoperte sono davvero piuttosto modeste. Quando prendiamo energia dal vento, catturiamo semplicemente ciò che è già lì. Quando cambiamo i contenuti delle cellule, stiamo solo copiando la natura. E quando dividiamo l'atomo, stiamo in realtà solo guardando dentro.

Quando si tratta di mondo naturale, c'è davvero tanto che non comprendiamo. Non conosciamo i limiti della consapevolezza, o persino che cosa sia. Non abbiamo esplorato gran parte degli oceani, la parte più ampia del pianeta. Non sappiamo nemmeno di quale sostanza o forza è costituito l'80% dell'universo e lo abbiamo scoperto solo di recente.

Continuiamo anche a cambiare le nostre idee. Le nostre teorie sull'origine della vita e la nascita dell'universo sono cambiate completamente negli ultimi 150 anni. Nonostante questo, ora pensiamo di avere tutte le risposte, o almeno quelle più importanti.

Questo potrebbe essere naturale, ovviamente. Siamo ambiziosi e capiamo già i limiti di gran parte delle strutture che usiamo ogni giorno, perché le abbiamo fatte noi. Sappiamo quando è probabile che le cose vadano male.

In natura, tuttavia, i segnali di avvertimento appaiono spesso solo quando il cambiamento è inevitabile. Quando si forma un tifone, non c'è nulla che chiunque possa fare per fermare il processo, o cambiare il suo percorso. Possiamo solo aspettare e vedere quale danno scatena. Analogamente, le calotte glaciali dell'Artico che si fondono, i ghiacciai che si ritirano e l'aumento dei livelli del mare non sono segnali di avvertimento, segni del fatto che dobbiamo cambiare. Sono l'inizio di una trasformazione di cui saremo testimoni.

I Cambiamenti che abbiamo scatenato sono già inarrestabili, sicuramente in qualsiasi quadro temporale che siamo in grado di capire. Gli effetti del nostro pompaggio di grandi quantità di carbonio nell'atmosfera sono diventati visibili nel giro di un secolo, un lampo di tempo terrestre. Ci vorranno molte centinaia di anni prima che i suoi effetti siano passati.

La natura è facilmente il sistema più complicato che conosciamo. Non possiamo sopravvivere senza di essa. Non ci sono altri posti, a quello che sappiamo finora, dove l'acidità degli oceani e i gas nell'atmosfera sono esattamente creature come noi richiedono. Sappiamo anche che l'aumento della temperatura media di anche solo pochi gradi cambierà tutto questo.

Abbiamo messo in moto un processo. Ora dobbiamo fare qualsiasi cosa possiamo per fermare quel processo e in fretta.


Graeme Maxton è un Membro del Club di Roma