sabato 14 settembre 2013

Carbonio non bruciabile 2013: capitale sprecato e attivi non recuperabili

Da “Carbon Tracker”. Traduzione di MR


Questa nuova ricerca di Carbon Tracker e del Grantham Research Institute sul Cambiamento Climatico  e l'Ambiente al LSE è un richiamo per legislatori, governi e investitori a rivalutare i modelli di mercato dell'energia in funzione dei bilanci del carbonio, per prevenire la bolla di carbonio da 6 trilioni di dollari nel prossimo decennio.

Carbonio non bruciabile 2013: capitale sprecato e attivi non recuperabili ha rivelato che le riserve di combustibili fossili eccede già di gran lunga il bilancio del carbonio  per evitare un riscaldamento globale di 2°C, ma nonostante questo, l'anno scorso sono stati spesi 674 miliardi di dollari per cercare e sviluppare nuovi capitali non recuperabili.

“Gli investitori intelligenti possono vedere che investire in compagnie che si affidano soltanto o pesantemente in riserve in costante reintegro di combustibili fossili sta diventando una decisione molto rischiosa. Il rapporto solleva gravi interrogativi in quanto alla capacità del sistema finanziario di agire sul rischio a lungo termine su scala industriale, visto che attualmente la sola misura del rischio è la prestazione contro il parametro di riferimento industriale”. Professor Lord Stern.

Il deficit del bilancio del carbonio

Dal 60 al 80% delle riserve di carbone petrolio e gas delle società quotate in borsa è “non bruciabile” se il mondo vuole avere una speranza di non superare un riscaldamento globale di 2°C.

  • Il totale delle riserve di carbone, petrolio e gas elencate nel mercato azionario mondiale eguaglia le 762 Gt (gigatonnellate) di CO2 – circa un quarto delle riserve mondiali totali; 
  • Se applichiamo la stessa proporzione ai bilanci globali del carbonio per avere una possibilità del 80% di limitare il riscaldamento globale ai 2°C, la loro assegnazione del bilancio del carbonio è fra le 125 e le 225 GT di CO2, che illustrano la scala del “carbonio non bruciabile”. 


  • Questo diagramma mostra che anche un obbiettivo meno ambizioso di 3°C darebbe ancora delle limitazioni significative al nostro uso delle riserve di combustibili fossili; 
  • Tuttavia, le compagnie del settore di carbone, petrolio e gas stanno cercando di sviluppare ulteriori risorse che potrebbero raddoppiare il livello di CO2 potenziale nel mercato azionario mondiale, portandolo a 1541 miliardi di tonnellate.
Attivi non recuperabili

Globalmente, le riserve di carbone sono localizzate nel Pacifico e nelle regioni orientali, mentre il petrolio è prevalente nelle regioni settentrionali ed occidentali. 

Anche se il CCS (Carbon Capture & Storage) venisse implementato in uno scenario idealizzato entro il 2050, ciò estenderebbe il bilancio del carbonio dei combustibili fossili di sole 125 Gt di CO2

  • Questo equivale al 12-14% (50-80% di probabilità) del bilancio del carbonio per limitare il riscaldamento globale a 2°C e solo al 4% del totale delle riserve; 
  • Come illustra lo scenario idealizzato qui sotto, il CCS sarà implementato su scala dal 2030 in avanti, data per la quale il bilancio del carbonio potrebbe essere già stato  usato
Capitale sprecato

La valutazione delle compagnie e le metodologie della classe di solvibilità normalmente non informano gli investitori sulla loro esposizione a questi attivi non recuperabili, nonostante queste azioni a sostegno delle riserve siano state di 4 trilioni di dollari nel 2021 ed abbiano mantenuto 1,27 trilioni di dollari di debito societario in sospeso nello stesso periodo. Dobbiamo sfidare queste metodologie.

Per evitare rischi sistemici come il cambiamento climatico, gli investitori dovranno richiedere di andare aoltre alla definizione tradizionale di rischio come non raggiungimento del punto di riferimento
Il riequilibrio e la redistribuzione di fondi, se richiesto, per proteggere l'interesse degli azionisti e prevenire lo spreco di capitale, la cui scala può essere vista sotto. Una maggiore comprensione delle incertezze e del rischio riguardo ai combustibili fossili può aiutare la redistribuzione di questi fondi verso alternative più attraenti.

Raccomandazioni

Pertanto, questo studio fa alcune raccomandazioni per l'azione dei governi, degli intermediari finanziari, degli investitori istituzionali e dei cittadini per gestire questo rischio (vedete immagine sotto, in inglese).

























Aggiornamento grafico (h/t Bill Everett via Information is Beautiful)

(Per visualizzare bene l'immagine salvatela ed aprite il file)