Da “robertscribbler”. Traduzione di MR
Il fumo degli incendi siberiani ora ricopre gran parte dell'Artico russo. Fonte dell'immagine: Lance-Modis.
L'anello di fuoco dell'Artico
Sui continenti che circondano l'Oceano Artico che si sta riscaldando, una fascia da circa 70 gradi nord a 55 gradi nord è diventata sempre più soggetta a ondate di calore e incendi giganteschi. Quest'anno, enormi incendi hanno ricoperto sia il Canada sia la Russia, con una recente esplosione molto vasta che si sta diffondendo in Siberia.
Durante le ultime due settimane, numerosi incendi sono divampati nella tundra artica e analogamente nelle foreste boreali su una fascia sempre più grande della Russia settentrionale. Le fiamme si sono rapidamente moltiplicate fino a circa 200 incendi che hanno coperto gran parte della Russia con fumo pallido, denso e spesso. Lo nuvola di smog che ricopre la Siberia si sta allungando di quasi 3000 miglia in lunghezza e 1500 in larghezza, ricoprendo un'immensa fetta dell'Artico e delle regioni adiacenti. Gli incendi hanno coinciso con un grande impulso di metano che ha portato le letture locali a 2000 parti per miliardo, quasi 200 ppmiliardo al di sopra della media globale. Se questi alti livelli di metano siano stati dovuti da una prolungata ondata di calore sull'Artico, insediatasi sulla Siberia sin da giugno, o sono stati la conseguenza del contatto diretto degli incendi con la tundra che si scongela rimane poco chiaro. Ma la fusione della tundra ed il conseguente rilascio di carbonio ha quasi certamente scatenato le temperature sopra la media di questa area dell'Artico, essendo risultata chiaramente in condizioni che hanno favorito ed innalzato il livello di emissione (potete tracciare le attuali emissioni globali di metano su questo eccellente sito: Methane Tracker.) Queste fiamme enormi sono continuate oggi nella recente foto scattata da Modis che mostra un'ondata di punti rossi al di sotto di una copertura di fumo sempre più spessa:
(Fonte dell'immagine: Lance-Modis)
Gli incendi artici sono l'importante e pericoloso feedback di un clima polare che si riscalda. Gli incendi producono una fuliggine che intrappola ulteriore calore nell'aria mentre in quota e attraverso la riduzione dell'albedo delle superfici ricade dall'alto in basso. Se la fuliggine cade sulle calotte di ghiaccio, può amplificare grandemente il sole estivo, formando grandi buchi ed accelerando la fusione (il Progetto Neve Scura - Dark Snow Project – sta studiando questa dinamica molto preoccupante). Gli incendi rilasciano anche le riserve di carbonio racchiuse nella foresta e nell tundra attraverso la combustione diretta. Come tali, gli incendi risultano essere delle grandi fonti di emissione di CO2 aggiuntiva. Gli attuali incendi in Siberia sembrano anche aumentare il rilascio di metano dalla tundra che si scongela, in quanto sono apparsi grandi fuoriuscite di metano nelle regioni affette dagli incendi. Il risultato è che viene intrappolato più calore nell'Artico ed in un ambiente globale già vulnerabili.
L'Alaska sta frantumando i record di temperatura
Nel frattempo, lungo l'Artico, le Fairbanks riportano il quattordicesimo giorno di fila con temperature al di sopra dei 70°F, frantumando il precedente record di 13 giorni che risale al 2004. La località artica ha anche visto 80°F meteo per 29 giorni, finora durante questa estate e 85°F meteo per 12 giorni. Il record di giorni con 80°F in un'estate è di 30 in un'estate ed i precedente record di giorni con 85°F era di 1o. Un'estate 'normale' in Alaska ha aveva 11 giorni con 80°F e il numero attuale del 2013 quasi triplica quel limite. Quindi le Fairbanks hanno frantumato due record estivi di durata della temperatura e si sta avvicinando al terzo. Siccome le previsioni dicono che ci saranno 70°F in alto e 80°F in basso per almeno un'altra settimana, sembra probabile che anche questo ultimo record crolli. Si pensa che il caldo dell'Alaska continui almeno per questo fine settimana, dopo il quale le temperature dovrebbero scendere fino al di sotto dei 70°F, ancora al di sopra della media.
Date queste condizioni di caldo record in Alaska, ci si deve chiedere anche quale sia il potenziale di incendi che possono divampare in questa regione. In giugno, grandi incendi si sono divampati e si sono diffusi nella regione. Ma in confronto a Canada e Russia, che hanno entrambe assistito al divampare di grandi incendi, l'Alaska è rimasta relativamente tranquilla. Methane Tracker mostra poco nell'ordine delle 1950 ppmiliardo o di letture maggiori sull'Alaska, al momento. Ma questa è un'indicazione a dir poco incerta. L'attuale Mappa Meteo dell'Artico mostra vaste regioni di caldo nelle ore diurne calde lungo gran parte dell'Artico. Le aree con le temperature più alte si trovano in Alaska, Canada nord occidentale, Siberia e Europa Settentrionale. Queste condizioni artiche da ondata di calore sono persistite per tutta l'estate del 2013, alla deriva in un cerchio lento, con i loro picchi di calore e impulsi di grande ampiezza della corrente a getto. Finora, queste condizioni hanno mostrato pochi segni di cedimento.
Le immagini sopra mostrano la previsione delle rispettive temperature diurne fornite da Arctic Weather Maps. Le aree in rosso indicano temperature che oscillano dai 77 agli 86°F. La prima immagina mostra le ore diurne per giovedì 1 agosto in Alaska e Canada. La seconda immagine mostra le temperature diurne prevista per Siberia ed Europa per la stessa data.
L'anomalia dell'Oceano Artico aumenta
In aggiunta ad un immensa esplosione di incendi che producono enormi pennacchi di fumo che ora ricprono gran parte della Russia Settentrionale e le fasce di temperature record in Alaska, continuiamo a vedere un'aumento di temperatura anomalo su una vasta regione dell'Oceano Artico. Questa region comprende il Bacino Centrale Artico ha visto aree ampie ed anomale di copertura dei ghiacci più sottile e più dispersa. Le regioni isolate stanno mostrando temperature dai 2 ai 4°C più alte della media, risultando la regione sul mare di Barents e sul mare di Kara, vicino alla Norvegia e alla Russia Settentrionale, la più calda.
(Fonte dell'immagine: NOAA)
La regione dove sono apparse le misure della più grande anomali di calore, mostra anche una fioritura di alghe molto grande. Questa specie di macchia d'olio è chiaramente visibile come un bizzarro cambiamento di colore rispetto alle acqua tipicamente scure dell'Artico. Il più alto contenuto di calore dell'oceano e l'aggiunta di nutrienti alimentano sempre di più questo tipo di fioritura che può portare alla moria di pesci e all'anossia del mare, nelle aree colpite. Questa particolare fioritura è molto ampia e si allunga per circa 700 miglia in lunghezza e 200 miglia in larghezza lungo un'area lungo la costa settentrionale della Scandinavia.
Fioritura molto ampia di alghe al nord della Scandinavia. Fonte dell'immagine: Lance Modis.
Mentre l'oceano si scalda a causa delle forzanti climatiche antropogeniche, c'è un rischio sempre maggiore che grandi fioriture di alghe e aree di anossia dell'oceano sempre più vaste continueranno a diffondersi e a crescere nel sistema oceanico mondiale. Nel caso più estremo, l'attuale ambiente misto oceanico può trasformarsi in un pericoloso ambiente oceanico anossico stratificato. Casi passati di tali eventi sono avvenuti durante il Paleocene e durante le età precedenti. Gli oceani che vanno verso uno stato più anossico pongono un forte stress su numerose creature che abitano i vari livelli oceanici ed è un stress ulteriore da aggiungere allo sbiancamento del corallo causato dal riscaldamento e dall'acidificazione dell'oceano dovuti all'aumento della dissoluzione di CO2.
Il rimescolamento dell'oceano è guidato da enormi correnti di calore e sale conosciute come circolazione termoalina. Gli schemi di rallentamento e cambiamento possono risultare in passaggi da un ambiente oceanico mescolato ed ossigenato ad uno stratificato ed anossico. Attualmente, alcune della maggiori correnti, comprese la Corrente del Golfo e la corrente di acqua calda vicino all'Antartico, hanno rallentato in qualche modo a causa dell'aggiunta della fusione di acqua dolce causata dal cambiamento climatico antropogenico.
Il movimento verso uno stato anossico dell'oceano è un ulteriore stress sul sistema climatico mondiale ed un'altra fra le miriadi di impatti scatenati dal riscaldamento umano. Sebbene un passaggio completo da un oceano miscelato ad uno anossico sia ancora lontano, è comunque un importante rischio a lungo termine da considerare. Forse, uno dei peggiori effetti in assoluto del consumo senza sosta di combustibili fossili e della relativa emissione di carbonio da parte degli esseri umani sarebbe l'emergere di un terribile stato dell'oceano chiamato Canfield Ocean. Ma questo è un altro tema, piuttosto sgradevole, che probabilmente vale la pena di esaminare in un altro post (un accenno ai procarioti che hanno paurosamente accennato a questi rischi associati a questo meccanismo climatico particolarmente sgradevole su schede internet, nei blog e nei commenti per anni). Nel frattempo, vale la pena considerare gli effetti chiari e visibili dell'amplificazione artica attualmente in atto: massicci incendi in Siberia insieme a immensi pennacchi di fumo e preoccupanti impulsi di metano, un'ondata di calore artico in corso che continua a battere i record di temperatura e temperature dell'Oceano Artico molto alte che stanno scatenando enormi fioriture di alghe a nord del Circolo Polare Artico.