Un precedente post riportava misurazioni di 2.500 ppb (parti per miliardo) registrate a Barrow, Alaska. Purtroppo, difficilmente altre misurazioni in situ sono state rese pubbliche da barrow da allora, come dall'immagine sotto.
I flaconi delle misurazioni continuano ad essere disponibili e le cinque misurazioni più recenti mostrano livelli ben al di sopra dei 2.000 ppb.
L'immagine sotto mostra i livelli di metano su un periodo di tre anni, dal primo agosto 2008 al primo agosto 2011.
L'immagine sotto mostra i livelli di metano durante sul periodo dell'anno più recente dal primo agosto 2011 al primo agosto 2012. C'è un netto aumento del metano alle alte latitudini in confronto ai tre anni precedenti.
L'immagine sotto mostra i livelli di metano nell'agosto 2012, con livelli alti che si segnalano in molti luoghi.
L'immagine sotto mostra la misurazione più recente dei livelli di metano disponibile, dal primo al 7 settembre 2012. Si segnalano alti livelli di metano in più luoghi ancora, come nella regione Artica e nel Nord America.
Per confrontare ulteriormente, c'è un'immagine sotto che mostra i livelli di metano durante lo stesso periodo del 2010.
Le immagini evidenziano alcune preoccupazioni:
1. I livelli di metano stanno aumentando nel corso degli anni;
2. I livelli di metano sono particolarmente alti nell'Artico;
3. Livelli molto alti di metano sono registrati nell'Artico nel mese di settembre, nello stesso momento in cui il ghiaccio artico si trova ai suoi minimi;
4. Misure sporadiche, come a Barrow, mostrano che i livelli possono aumentare bruscamente con quantità significative.
Il metano è un fattore di potenza più di 100 volte maggiore di gas serra come la CO2 per 20 anni e anche più potente su un periodi più brevi. Questo rende il metano un potente fattore riscaldante nell'Artico. Mentre l'Artico si sta già scaldando ad una velocità tre volte maggiore del resto del mondo, il ghiaccio marino agisce ancora come un tampone per prevenire un'accelerazione anche più rapida del riscaldamento nell'Artico, ma questa situazione deteriorerà drammaticamente quando il ghiaccio marino scomparirà, come ha descritto recentemente il Professor Peter Wadhams.
Il pericolo più grande è che il feroce riscaldamento nell'Artico innescherà il rilascio di metano dagli idrati e dal gas libero nei sedimenti, il che accelererà ulteriormente il riscaldamento nell'Artico e innescherà ulteriormente il rilascio di metano in un circolo vizioso a spirale verso un riscaldamento globale autosostenuto, a meno che non venga intrapresa un'azione per ridurre il pericolo.