domenica 24 luglio 2011

La tragedia di Oslo: ingegnosi nel male.


Il cappio mostrato al climatologo Hans Schellnhuber da un fanatico criminale a una conferenza in Australia. Riferendomi a questo evento, solo poche ore prima della strage di Oslo, scrivevo: "Per il momento, le varie minacce rimangono solo virtuali, ma cosa impedisce a qualche squilibrato di metterle in pratica?" Sono stato anche troppo profetico, purtroppo. (il post che segue è tradotto dalla versione inglese)


Si dice che il cervello umano è la cosa più complessa che conosciamo in tutto l'universo. I sistemi complessi, per via della loro natura, sono impossibili da prevedere e controllare. Un sistema che è dominato da cicli di retroazione si può stabilizzare su stati del tutto inattesi. Il cervello di Anders Behring Breivik, l'assassino di Oslo, è un sistema complesso che ha raggiunto un certo livello di orribile lucidità. Si può ottenere qualche sprazzo di questa lucida follia da questo documento che lui ha scritto sotto uno pseudonimo ovvio.

http://www.scribd.com/doc/60743276/2083-A-European-Declaration-of-Independence

Di tutte le cose che mi è capitato di leggere nella mia vita, questa è quella che si avvicina di più alla definizione del "male assoluto." Non è neanche tanto per quello che Breivik ha fatto, ma per quello che é, perlomeno come appare essere da questo documento. Ne otteniamo un'impressione di un grado di cattiveria spaventoso che non sembrerebbe neppure possibile. Eppure, come dicevo, il cervello umano è la cosa più complessa dell'universo e può raggiungere anche questa condizione. Provate a immaginarvi la solitudine di quest'uomo così come la descrive. Provate a immaginarvi di essere in questo stato di esaltazione personal, convinti che è il vostro dovere, da soli, di salvare l'Europa uccidendo i nemici dell'Europa. E' questo è scritto da un uomo che si definisce "cristiano".

Di fronte a una cosa del genere, posso solo citare Paolo di Tarso nella sua lettera ai Romani (1:30) quando dice "ingegnosi nel male." Il male prende molte forme, spesso inaspettate, Non c'è dubbio Anders Breivik è stato ingegnoso a trovarne una particolarmente orribile.

9 commenti:

  1. ...Sicuramente il cervello umano è la cosa più complessa che conosciamo, o, detta in altri termini, è una struttura che ha accumulato una quantità incalcolabile di entropia negativa attraverso milioni di anni di distillazione evolutiva ; non mi piace tuttavia prendere a riferimento il cervello umano, perchè ad esempio il cervello dei cetacei carnivori o degli orsi odei canidi selvatici non solo è nello stesso ordine di grandezza di complessità, am ci è davvero molto vicino, seppur diverso eppure siamo vicini ad estinguere molte di queste specie non mi piace dire per crudeltà umana ma per il mero interesse di 7 miliardi di persone, perchè sottraendo spazio vitale a molte di quelle creature per interesse diretto o per sfruttare le risorse del sottosuolo possiamo permetterci di essere in 7 e di avere 1-2 miliardi con i benefits del welfare...Quanto all ingegno nel male, sicuramente c'è dell'ingegno e sicuramente c'è del male in ciò che ha fatto l'attentatore norvegese, ma non lo chiamerei certo male assoluto...Se lei cita Paolo di Tarso, io mi permetto, da buon neopagano, di citare Ponzio Pilato, che come ben conosce disse al figlio di Dio : " Che cos'è la verità ? "...Parole sorde di fronte al sacrificio più grande che i cristiani ricordino o di grande profondità ? ...Se vogliamo parlare di male assoluto, perchè allora non palare dei comportamenti individuali e sociali che sfruttano le risorse non rinnovabili al di là del consentito ?..Se invece vogliamo parlare del male assoluto nel recente passato, a me prude la lingua, ed invece di ricordare i 6 milioni di morti dell'olocausto vorrei prima ricordare i 20 milioni di morti della seconda guerra mondiale, ma prima vorrei ricordare i 40 milioni di morti della repressione sui dissidenti nella russia adegli anni 20-30, prima ancora il genocido armeno, e last but not least la patata nell' Irlanda dell'ottocento, come lei ci insegna...Se avessimo portato la patata al tribunale di Norimberga probabilmente oggi non andremmo dove stiamo andando, cioè a sbattere contro un muro senza aver frenato nemmeno un pò, perchè frenare significa necessariamente far del male a qualcuno( in senso economico).....

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  2. Si, ci sono state tragedie ben più grandi di quella di Oslo in termini di numero di vittime. Quello che fa impressione in quella di Oslo è la solitudine del male nel cervello dell'attentatore. L'olocausto, per esempio, è stato fatto in gran parte da gente che obbediva a ordini dati da gente che obbediva ad altri ordini e forse non c'era una singola mente che gestiva tutta la faccenda. Non che non fossero malvagi, ma c'era un elemento di umana debolezza in questa malvagità. Questo qui, invece non obbediva agli ordini di nessuno. Si è costruito la sua malvagità in un unico sistema complesso - tutto nella sua mente e soltanto li'

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  3. ..Ovviamente prof. Bardi considero il suo post come prodromico al mio commento, anche perchè in pochi non si và da nessuna parte ed ogni tanto è necessario fare un sunto della lezione, altrimenti gli studenti tendono a perdersi dopo poco...Vorrei anche dire che concordo col suo comemnto, anche perchè più si moltiplicano i livelli di decisione e più si allungano i tempi ed i luoghi meno è possibile attribuire una volontà specifica al singolo, ma prefrerirei dire al singolo "lavoratore/operatore", ( arbeiter, citando l'opera omonima di Junger sullla civiltà di massa e quindi dei consumi), e quindi anche oggi, tornando ai temi a noi più cari, non si può certo dire che i consumatori siano persone "malvage", semmai i loro comportamenti..Il punto è se ci sia la possibilità/ tempo per educare i "consumatori" /cittadini con cotanto di welfare al seguito, ( per alcuni sì, per altri no, ovviamente, a seconda dei natali sociali e del natale anagrafico), con le buone maniere oppure no...Gli scenari del Club di Roma aggiornati ci dicono di no, od ho mal interpretato anche il suo ultimo lavoro ?..Insomma, non per portare altro cosìdetto "pessimismo" nel suo blog, che lei egregiamente cerca di giostrare fra il registro della tragedia e della commedia con vignette e battute di spirito,ma i fatti di Oslo sembrano cronaca rosa più che cronaca nera se volgiamo contuniuare a monitorare i presenti e prossimi avvenimenti intorno a noi....

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  4. Beh, diciamo che esiste una banalità del male; che è quella che mostriamo nel distruggere gli ecosistemi. Lo facciamo senza nemmeno rendercene conto. Immagino che quello che ha fatto arrosto l'ultimo dodo del pacifico non si rendesse conto minimamente che stava assassinando un'intera specie. Invece, a Oslo c'è stato un po' il male metafisico, quello strutturato - il male che sa di essere male e ci gode anche in modo perverso.

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  5. Nell'analisi ci si dimentica che quest'uomo non poteva essere da solo:

    1) Non poteva avere tanti soldi per prendersi il tempo necessario, comprarsi una fattoria enorme, comperarsi tanto fertilizzate per farsi le bombe, comperarsi armi e munizioni.

    2) Non aveva le conoscenze per fabbricare le bombe e progettare un attentato ben pianificato ma anche per finalizzare il dopo strage e altre conoscenze.

    3) Non poteva gestire una complessità di buttare bombe e soprattutto sparare all'impazzata uccidendo 83 persone e ferendone altrettante.

    4) Testimoni (questa notizia è da accertare) al raduno dicono che c'erano altre 5 o 6 persone con lui.

    Dunque qui vediamo non solo la complessità di un solo cervello ma quello di un gruppo di persone.


    Ciao

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  6. Ciao. Io spero che dal "complesso cervello umano" possa uscire qualcosa di diverso dalla banalità del male sugli ecosistemi che ci mantengono in vita e dunque sul pianeta Terra oppure dal "male metafisico" di Oslo (è solo male puro oppure pensando "ad altro" si rischia di vedere complotti dappertutto?).
    Solo noi "prodigiosi" esseri umani riusciamo a godere del amale ad altri, nessun'altra razza o specie vivente lo fa.
    Dal tuo sito, prof. Bardi, leggo che i dati scientifici dicono esplicitamente che stiamo andando verso il Global Warning, ma che molti scienziati, per comodità politica, dicono anche il contrario.
    Quando cerco di spiegare che oramai è OBBLIGATORIO occuparsi degli ecosistemi e di giustizia sociale (quella si globale) su questo pianeta che mi pare, a tutt'oggi, essere l'unico che abbiamo a disposizione, faccio molta fatica a farmi ascoltare.
    Scopro intorno a me SOLITUDINE e distacco dalla realtà, persone più abituate alla manipolazione televisiva che al dialogo tra pari, e soprattutto una incredibile incapacità di porsi in ascolto. Troppa fatica.
    E su questo substrato coloro che comandano l'economia e la finanza continuano a fare ciò che vogliono.
    Oslo è solo un "episodio" (non certo per chi ha perso un figlio o una figlia, per costoro sarà un dolore immenso) della "vita moderna" fatta più di Facebook che di rapporti umani.
    Gli scienziati devono fare divulgazione e dovrebbero farla sempre più spesso perchè adesso è nelle loro mani la "verità" su questo pianeta. E dovrebbero zittire con argomenti scientifici i colleghi "venduti".
    Mi viene in mente la grande qualità divulgativa e esplosiva di Rachel Carson.

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  7. Caro signor Bardi, quello li, nonostante tutto, e' un "semplice" sociopatico, una di quelle persone prive di neuroni specchio e quindi incapaci di provare acun tipo di empatia.

    Scherzetti tragici della natura.

    Ci sono molti esempi nella storia di tipi del genere, di solito sono semplici fanatici ma non forniti di mezzi per fare troppi danni. Quando sfortunatamente sono anche dotati dell'intelligenza per mettere in pratica il loro pensiero, si contano morti a decine.

    Un caso similare di questo tipo di delirio lucido lo si puo' trovare anche in un bel Manga ( e conseguente serie animata) chiamato Death Note.

    Il protagnista, Light Yagami, entra casualmente in possesso di un artefatto "magico" un apparentemente innocuo diario-agenda, che rende possibile un comune sogno di potere: quello di causare la morte di qualcuno conoscendone sempliemente il volto ed il nome, scrivendolo appunto sulle sue pagine.

    Il protagonista e' donato di una intelligenza fuori dal comune, e' figlio di un commissario della polizia, e ritiene che il mondo sia marcio e che vada purificato.

    Inutile dire che di morto ammazzato in morto ammazzato (anzi, pacchi di morti ammazzati, dato che il suddetto si prende come impegno principale la briga di fare da giudice, giuria e boia dei criminali) si passa poi all'omicidio di poliziotti rei di poterlo intralciare, alla morte del padre, via via discendendo agli inferi della abiezione che coglie sempre chi vuol costringere gli altri a fare il cosiddetto "bene" rendendolo indistinguibile dal male (come ben dice Gandalf).

    Stupiti se parlo di fumetti e letteratura fantastica per parlare di questo tizio e i suoi 75 morti?

    Nessun stupore, se le opere sono ben fatte, e parlano cosi' bene di noi.

    Saluti
    Phitio

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  8. Ah, e per aggiungere un tocco di sarcasmo al tutto, pare che uno studio recente affermi che abbiamo pure raggiunto il picco dell'intelligenza possibile nel cervello umano.

    Su Repubblica online del 01/08/2011

    Saluti
    Phitio

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  9. Infatti, la letteratura scava più profondamente di altre cose negli abissi della mente umana. I manga ne sono parte

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