domenica 27 marzo 2011

Il clima non è una bicicletta.


La bicicletta è un classico esempio di sistema di quelli che si chiamano "lineari": più pigi sui pedali, più forte vai. Ma non tutti i sistemi che si studiano nella scienza sono lineari: anzi, quelli lineari sono una piccola minoranza. Il clima terrestre, per esempio, è un sistema completamente diverso e considerarlo come lineare può portare a fare degli enormi errori. 



Probabilmente conoscete la vecchia storiella "Se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una bicicletta" (e forse anche il suo corollario, "se Chuck Norris avesse le ruote, sarebbe la batmobile"). Certo, confondere la nonna con una bicicletta è piuttosto raro, ma sembrerebbe non troppo infrequente applicare ragionamenti validi per le biciclette a cose che biciclette non sono, il clima terrestre, per esempio.

Vi faccio un esempio: Si sa che il CO2 è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale. Questo si vede, fra le altre cose, dalla correlazione fra concentrazione e temperature globali.


A una prima occhiata, l'impressione è che l'accordo sia qualitativamente buono. Ma bisogna stare molto attenti a queste cose. Il fatto che si veda un accordo di un parametro con un altro non vuol dire necessariamente che ci sia un rapporto di causa e effetto fra le due cose. Se non avessimo buoni modelli fisici che ci dicono che il CO2 causa un riscaldamento dell'atmosfera, questo diagramma non significherebbe gran che. Dato però che questi modelli li abbiamo, allora lo possiamo prendere come una conferma qualitativa di quello che i modelli ci dicono.

Da tenere conto anche che la relazione fra riscaldamento e concentrazione di CO2 non è lineare, ma comunque ci aspettiamo una proporzionalità fra le due cose. La figura che segue è presa dal quarto rapporto dell'IPCC (Capitolo 10.8). La linea nera è il valore più probabile, sono mostrate anche le incertezze entro il 95% di confidenza.


Vedete però che, entro i limiti dell'incremento di concentrazione dell'ultimo secolo, da circa 300 ppm a circa 400, l'incremento si può prendere come lineare con buona approssimazione. Perciò ci aspettiamo una proporzionalità diretta fra concentrazione di CO2 e incremento di temperatura, ed è in effetti quello che vediamo.

Però, se esaminiamo bene la figura che mostra gli incrementi di temperatura e la concentrazione, vediamo che l'accordo non è perfetto. Notate come, dal 1940 al 1975, circa, non c'è stato nessun riscaldamento - anzi, un leggero raffreddamento. Ma la curva del CO2 ha continuato ad aumentare. C'è chi da quesa osservazione (per esempio, qui) arriva a sostenere che è sufficiente evidenza per negare la correlazione fra concentrazione di CO2 e temperatura. In molti casi, si continua a sostenere che "le temperature non aumentano più da 10 anni"; interpretando male una frase infelice di Phil Jones, il direttore del Climate Research Unit dell'Università di East Anglia. Non è vero ma non è questo il punto. Il punto è che ci fa questa critica ritiene - evidentemente - che debba esistere una correlazione precisa e immediata fra la concentrazione di CO2 e la temperatura; così come ce n'è una in una bicicletta fra il movimento dei pedali e quello delle ruote.

Questo atteggiamento lo possiamo chiamare "riduzionista"; un termine usato spesso in senso dispregiativo nei confronti della scienza da parte di gente che di scienza sa poco o nulla. Il riduzionismo è pensare che tutto possa essere ridotto a una concatenazione di cause ed effetti. Dai pedali alla corona, dalla corona alla catena, dalla catena al cambio, dal cambio alla ruota. E' così che funziona una bicicletta dei riduzionisti.

Ma questa è una visione parziale - addirittura brutale - della scienza. Gli scienziati non sono meccanici di biciclette; sono persone che si rendono perfettamente conto che la maggior parte dei sistemi fisici sono molto più complicati di così e non possono essere trattati come se fossero delle biciclette da riparare.

Allora, non si può pretendere di capire come funziona il clima terrestre se si pretende che ci sia un rapporto semplice e diretto di causa ed effetto fra concentrazione di CO2 e temperature. Il CO2 è uno degli elementi che influenzano il clima - certamente uno dei più importanti, ma non il solo. Il clima terrestre è determinato da una serie di effetti, positivi e negativi: polveri atmosferiche, variazioni della nuvolosità, oscillazioni delle correnti tropicali ("El Nino"), cambiamenti di albedo dovuti allo scioglimento dei ghiacci e tante altre cose.

Quindi, non c'è da stupirsi se i cambiamenti climatici sono più una tendenza che una progressione lineare di causa ed effetto. Col tempo, la media delle temperature tende ad aumentare, ma ci sono stati e ci saranno probabilmente sempre dei periodi che i propagandisti dell'anti-scienza potranno citare come "ma in questo periodo la temperatura non è aumentata". Alla fine dei conti, tutto il loro ragionamento si riduce al discorso becero e scontato "ma oggi fa freddo e allora dov'è il riscaldamento globale?"