Da sinistra a destra, Michael Benton, Telmo Pievani e Peter Ward al convegno "La Fine del Mondo" al festival delle scienze del 2011 a Roma.
Sono di ritorno dal festival delle scienze di Roma - è stata una cosa un po' faticosa, ma ne valeva la pena. Ho parlato di picco del petrolio insieme a Kjell Aleklett, presidente di ASPO. Ma credo che la conferenza di Micheal Benton e Peter Ward sia stata più interessante della nostra.
Benton e Ward sono due grandi della paleontologia mondiale. Entrambi sono oratori favolosi. Quando cominci a sentirli, non ti stacchi più. Qualcosa di quello che hanno detto lo trovate in due post precedenti su "Cassandra," basati in buona parte sui lor testi. Il discorso di Benton è stato più che altro sulle estinzioni del passato, e ne trovate una versione molto simile qui. Ward ha parlato dell'evoluzione futura del pianeta, è molto di quello che ha detto lo trovate qui.
Una cosa è leggere quello che una persona pubblica, un'altra è parlargli di persona a cena. E, in effetti, Ward e Benton si rivelano persone affascinanti e di grandissima cultura. E' stato curioso questo confronto fra paleontologi e picchisti (c'era anche Kjell Aleklett a tavola). Sia picchisti che paleontologi hanno una visione a lungo termine del futuro, ma mentre i picchisti ragionano in termini di decenni, i paleontologi ragionano in termini di milioni di anni. In entrambe i casi, comunque, è sempre più della visione dei politici, che ragionano in termini dei pochi anni che li separano dalle prossime elezioni.
Dal punto di vista dei paleontologi, il cambiamento climatico è una minaccia terribile. Loro, che sono esperti di estinzioni di massa, vedono benissimo le somiglianze e capiscono benissimo come potremmo fare la fine dei dinosauri per gli stessi motivi, ovvero riscaldamento globale causato da un effetto serra incontrollato. Sia Benton che Ward non hanno dubbi sul fatto che stiamo distruggendo il pianeta con le nostre emissioni di CO2. Devo dire, però, che vedono la cosa con una certa filosofia. In fondo, tante specie sono esistite, tante sono scomparse, capiterà anche a noi; è nella natura delle cose.
Curiosamente, forse, sono rimasti piuttosto sorpresi dall'esposizione sul picco del petrolio che abbiamo fatto io e Aleklett. Non si aspettavano che il problema fosse così immediato. Un conto è parlare di estinzione; che prende pur sempre un certo tempo. Un altro è rendersi conto che stiamo vedendo - ora - la fine di un era: quella dei combustibili fossili a buon mercato. Peter Ward mi ha detto che era rimasto molto colpito e che era preoccupato per suo figlio, che ha 14 anni e che era anche lui con noi.
E questo porta alla domanda da qualche trilione di dollari: è possibile che il picco del petrolio ci salvi dal riscaldamento globale? E' qualcosa che più di uno mi ha chiesto al Festival e che ho cercato di esaminare nella mia conferenza.
In effetti, sembra che il picco, e il conseguente rallentamento dell'economia mondiale, stiano perlomeno riducendo la crescita delle emissioni di CO2. Questi sono i dati più recenti disponibili, da nature, una slide che ho fatto vedere al convegno. (Da Friedlingstein et al. Nature Geoscience (2010))
Basta questo a salvarci? Purtroppo, molto probabilmente no. Come ho discusso in un post su "The Oil Drum" anche con ipotesi piuttosto drastiche in termini della riduzione di emissioni causata dal picco, è probabile che arriveremo a una concentrazione intorno o maggiore di 500 parti per milione di CO2, che dovrebbe essere più che sufficiente per farci tutti bolliti, specialmente considerando gli ultimi risultati che indicano che il fattore di sensibilità del clima per la concentrazione di CO2 potrebbe essere maggiore di quanto non si credesse.
Se, in mancanza di petrolio, ci buttiamo sul carbone, siamo fritti. Trovo invece che una boccata di ossigeno ce la possa dare il metano: mi par di vedere molte speranze con i gas da scisto. Le turbogas sono flessibili e possono accomodare bene le variazioni di carico delle rinnovabili. Insomma, non una panacea, ma una buona aspirina.
RispondiEliminaSalve prof. Bardi; nel film "L'alba del giorno dopo " , di circa 3 anni fà, si affidavano asd un paleoclimatologo per individuare uno scenario climatico nuovo e subitaneo causato dall'interruzione della corrente del golfo per desalinizzazione da fusione dei ghiacci polari ( effetto serra, riscaldamento globale...) : che si siano ispirati a Ward ?...Ne ho ordinato dei libri su amazon uk a baso costo, ed ho approffittato per guardarne i video delle conferenze disponibili in rete : incredibili le sue battute, tipo "guardate che dopo i 45 anni iol medico che vi visita stà solo cercando di predire le data del tuo decesso ! "....Da quanto ho ascoltato però lui ha usato l'epsressione della " moneta lanciata in aria",ipotizzando se l'effetto serra potrebbe ritardare od accellerare una nuova glaciazione...Dice anche che l'unica cosa certa è che la stabilità climatica delgi ultimi 10000 anni è destinata a ribaltarsi probabilmente nel giro di pochi decenni...Poi in quale direzione e con quale modalità non è dato sapere....Questo assieme ai dati dei picchisti, escluso l'effeto serra, ci fà capire come la produzione agricola è destinata a crollare a breve, e come dice Kunstler nel SUo blog, è del tutto folle cercare la massima efficienza nella filiera agricola: non stiamo parlando di un motore, dobbiamo invece cercare un punto di equilibrio fra efficienza e resilienza, tipo fertilizzazione organica e recupero delle varietà autoctone, meno produttive ma più resilienti ai primi cambiamenti climatici...Cosa ne pensa , Prof. Bardi ? Grazie. ( Naturalmente sono stato molto felice nell'apprendere che Ward è un Lovelockiano convinto)...PS: se non ho capito male, glaciazione indotta da effetto serra vorrebbe dire che la produttività biologica dell Terra sarebbe ridotte a pochissime zone, non necessariamente le più vicine all'eqautore, ma aree disomogenee intorno ai 30-40 esimi paralleli....
RispondiEliminaGuarda, Francesco, il tema dell' Alba del Giorno dopo mi è sempre parso parecchio stiracchiato. Ho sentito anch'io vari climatologi parlare degli effetti di un'interruzione della corrente del golfo, ma non credo che i risultati sarebbero quelli del film. Più che altro, hanno fatto una grande confusione che ha dato spago a vari incompetenti strampalati per mettersi a urlare "arriva l'era glaciale".
RispondiEliminaComunque, Ward non ha parlato di questo effetto - lui dice piuttosto che stiamo andando verso un mondo completamente differente - molto più caldo, anche se la distribuzione del riscaldamento non è completamente chiara. Cmq causerà estinzioni di massa a catena. E chi si estinguerà? Io ho qualche ideuzza......
Passami il link a Kunstler quando dice quella cosa. Molto intelligente, invero.
Se penso che qualcuno vede nell'idea di costruire un SUV a Torino la salvezza per la città.... mi viene ancor più tristezza.
RispondiEliminaPossibile che non ci sia nessuna buona notizia?
Ok ci estingueremo ( e questa magari per Gaya è una buona cosa) Ma possibile che tocchi proprio a noi e ai nostri figli iniziare a scendere la china? Scusate l'egoismo ma speravo ancora in qualche millennio di civiltà prima che accadesse...
Giusto il tempo per realizzare cosette come la pace universale e il motore a curvatura :-)
Salve Prof. Bardi : in effetti l'ultimo dell'anno, a tarda notte, ho fatto uno shake fra il blog di Kunstler, qui , http://kunstler.com/blog/2009/03/what-next.html
RispondiEliminae TOD http://www.theoildrum.com/node/6140
...Spero che Kunstler non se ne dispiaccia.
@Orsovolante
RispondiEliminaOk per il motore a curvatura, ma la pace universale scordatela!
Salve Prof. Bardi,
RispondiEliminala volevo ringraziare per l'interessante conferenza che ha tenuto al Festival delle Scienze. Ho seguito con molta curiosità sia l'intervento sulle estinzioni di massa che quello sul petrolio. Sono state molto interessanti, rispetto sopratutto alla desolante propaganda della nostra classe dirigente, politica e scientifica, riguardo gli argomenti trattati, in particolar modo i combustibili fossili ed energie alternative.
Pierpaolo
@markogts
RispondiEliminaPare che le riserve di carbone siano minori del previsto, rif. The End of Cheap Coal di Heinberg e Fridley su Nature, circa due mesi fa.
@Orsovolante
Strano, vero? General Motors aveva puntato sulle SUV ed era andata a picco, nel 2009 ha eliminato quasi tutti i modelli e s'è ripresa.
@Ugo
"ha dato spago a vari incompetenti strampalati"
Magari dopo Avatar vanno su Pandora.
Orsovolante, lo sai che il futuro non si può mai prevedere. Non è detto che siamo condannati, non è detto che non riusciremo a risalire la china. Forse noi non ce la faremo, ma saranno i nostri figli o i nostri nipoti a farlo.
RispondiEliminaLoro, la battaglia la possono vincere; a noi spetta combatterla meglio che possiamo. Per loro e anche per noi. E per poterli guardare in faccia un giorno potendo dire che abbiamo fatto del nostro meglio.
Grazie per questo commento, Pierpaolo
RispondiEliminaAnch'io Ugo, credo che ora che si avvicina il fatidico secondo anno del secondo decennio del secondo millennio dell'era cristiana, ovvero il 2012, si comincino a vedere i segni del mutamento necessario, affinchè si possa vivere il resto del millennio tutti insieme appassioantamente su questo pianeta.
RispondiEliminaBisognerà accettare però le conseguenze della sigmoide.
Per chi credesse che questa sia una dea di qualche religione o culto esotico-esoterico chiariamo subito che è invece un'umile curva matematica, imparentata con la forse più celebre curva a campana o altrimenti detta "gaussiana".
In qualche modo ha a che fare anche con il proverbio "Il troppo stroppia" o "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino".
O il più esplicito e prosaico: "Chi troppo vuole nulla stringe"
Ah, già, la sigmoide.
Ha la forma di una "s" stirata e allungata, ma ciò che importa è che rappresenta bene il destino di ogni cosa che tenti d'impennarsi verso l'infinito come tenta di fare qualsiasi curva esponenziale che si rispetti, ma dovendo confrontarsi con un mondo fisico dove l'infinito è appannaggio esclusivo di poeti e gran sacerdoti,deve rassegnarsi a chinare la testa e sommessamente dirigersi verso un irremovibile asintoto.
Marco Sclarandis.
Ho avuto il privilegio di assistere alle due conferenze del Festival e , pur concordando con Lei sulla magia dei due oratori paleontologi, sono stata più catturata dal Suo modo calmo, ironico e competente di esaminare i difficili temi attuali. Complimenti e grazie.
RispondiEliminaBeh, grazie. Un commento così, ti vale tutta la giornata!
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