martedì 30 novembre 2010

James Hansen e il tipping point climatico


In occasione della visita di James Hansen in Italia, un'illustrazione del principio del "Tipping Point" climatico, ovvero il "cambiamento climatico brusco" di cui Hansen parla spesso.

13 commenti:

  1. Immagine scelta magistralmente!!
    Ho comprato ieri sera il libro di Hansen "Tempeste" e, per ora, ho potuto dare solo una occhiata veloce. Mi sembra scritto molto bene anche per i non addetti ai lavori - come me. Però è MOLTO incentrato sulle sue vicende umane e sugli incontri che ha avuto con i vari politici USA, presidente compreso. Forse - ma è una opinione personale - avrei gradito qualche dato in più e qualche descrizione degli incontri coi politici di meno,ma aspetto di leggere tutto il libro

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  2. @A. Tauro
    non disperi, prima spiega il contesto in cui s'è trovato, poi la scienza del clima

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  3. Il libro di Hansen è un po' disordinato. Non è da pensarsi come un'introduzione alla scienza del clima; piuttosto come un messaggio di Hansen a tutti noi. E' come lui sente le cose, come le vede. In effetti, si pone nel ruolo del nonno preoccupato per la salute e le speranze dei suoi nipotini. E' più emozionale che scientifico, ma nel complesso efficace

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  4. Corretto! Infatti tutte le rotture di equilibrio sono repentine. Le fluttuazioni che le precedono sono un segnale di ciò che sta per accadere, ma il passaggio d uno stato di equilibrio ad un altro é immediato ed irreversibile.

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  5. TEMPESTE: di JAMES HANSEN IL CAVALIERE DELL’APOCALISSE


    Sto leggendo il libro appena uscito Tempeste di J Hansen ed Ambiente e 24, inizierò a commentarlo da due affermazioni che condivido perché nella scienza chi omette, mente!
    cito:

    “Nella scienza, bisogna infatti valutare proprio le informazioni che sembrano discordare dall’ipotesi iniziale, per essere sicuri di non stare ingannando se stessi”
    J. Hansen

    Ma anche :

    “L’unico modo per avere successo nella scienza è descrivere molto attentamente le evidenze,
    senza tenere conto di come senti che dovrebbero essere le cose.
    Se hai una teoria, devi cercare di spiegarne tanto i pregi quanto i difetti.
    Nella scienza impari una sorta di integrità e onestà di fondo”
    R Feynman

    Questa la predica che però stride enormemente con un’altra nota affermazione di J. Hansen e cioè:

    “L’uso di scenari estremi per drammatizzare il riscaldamento globale,
    è stato un tempo opportuno”

    James Hansen (117)


    Tanto per non drammatizzare e descrivere invece solo le evidenze, nelle prime pagine il Mercalli cita J Hansen.

    cito: “La conclusione sorprendente (di J Hansen) è che il continuo sfruttamento di tutti i combustibili fossili presenti sulla terra minaccia non solo le specie, milioni, che vivono sul pianeta, ma anche la sopravvivenza dell’umanità stessa-e i tempi sono più brevi di quanto pensassimo.”

    Moriremo tutti e moriremo presto!

    Per non parlare del livello dei mari, cito:

    “Se bruciamo tutti i combustibili fossili, le calotte glaciali si fonderanno completamente, con un innalzamento finale del livello del mare di 75 mt e gran parte di questo processo si svolgerà nell’arco di qualche secolo”

    Queste affermazioni sono la crema della crema del catastrofismo climatico, peccato però che le evidenze ci dicano che

    “http://www.skepticalscience.com/images/Reconstructed_Sea_Level_Cha.gif



    Da Martin Vermeer, and Stefan Rahmstorf "Global sea level linked to global temperature" PNAS October 26, 2009


    non c'è nessun segno di particolari accelerazioni nella fine del '900, (ocme evidente nel grafico) quindi se il trend proseguirà come nel '900 avremo a fine secolo 15-20 cm di più di ora, ma mettiamo anche 30 cm che però è sempre 20 volte meno di quello stimato da Al Gore cioè 6 mt. previsione con la quale ha terrorizzato il mondo. Anche analizzando i periodi con i ratei più ripidi si evince che i 30 anni dal 1910 al 1940 sono comunque più ripidi rispetto al periodo dei 30 anni dal 1975-1995

    Claudio Costa

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  6. Ma la cosa che mi ha più sbalordito sono le forzanti vulcaniche che magicamente J Hansen stima come riscaldanti. Lo so, lo so non ci crederete, dopo 20 anni che ci raccontano la favoletta dei solfati raffreddanti ma è proprio così. J. Hansen stima le forzanti vulcaniche come riscaldanti almeno di 0,15 wmq e le somma alle forzanti solari per un valore di 0,5 w mq ( già le somme non tornano a me risulta infatti 0,45 wmq) e non può essere un refuso perché mette le forzanti vulcaniche nei riscaldanti anche nella tabellina delle forzanti in fig 1.
    Già J Hansen ci aveva abituati a dei colpi di teatro quando di colpo in bianco aveva quasi raddoppiato la stima dei raffreddanti dal 2000 al 2005 (dimostrando che nel 2000 le stime erano completamente sbagliate) seconod Lindzen girando le manopoline per far quadrare i conti.
    Ma la forzante vulcanica riscaldante è un’assoluta novità perché non ve ne’è traccia in nessuna tabella delle forzanti radiative in nessuno dei 4 rapporti dell’IPCC.

    Poi Hansen si sbilancia sugli incrementi di temperatura dal 1600 al 1950 cito:

    “..durante la piccola era glaciale (1600) la temperatura media del pianeta fu inferiore di mezzo grado centigrado”

    Eh NO questi sono i conti della serva di Mann, che però non tornano perché dal 1600 al 1950 l’IPCC stima un incremento delle temperature di almeno il doppio, anzi secondo il Pasini da “Kyoto e dintorni”:

    “Le caratteristiche del clima nella piccola età glaciale si possono riassumere in: diminuzione delle temperature media dell’aria di circa 1°C 1,5°C…in complesso l’aumento della temperatura media planetaria si può stimare in 0,6° C a secolo!”


    C’è da chiedersi come mai J Hansen sminuisca il riscaldamento avvenuto dal 1600 al 1950?
    Semplicissimo perché no sa giustificarlo con le misere stime delle forzanti naturali che ha fatto a cui come in una magia ha aggiunto le forzanti vulcaniche come riscaldanti, che sembra un altro mannello per far quadrare i conti che ancora non tornano.


    Claudio Costa

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  7. Caro Costa, al solito ti improvvisi climatologo per raccontare le storielle che racconti.

    Immagino che stai facendo del tuo meglio per tranquillizzare te stesso. Lo posso anche capire. Però, mi risulta che tu abbia dei figli piccoli- dovresti pensare anche a loro qualche volta. Certo, raccontandogli storielle puoi tranquillizzare anche loro, come si fa sempre con i bambini. Ma che cosa gli racconterai quando saranno grandi e si renderanno conto di come stanno le cose?

    Pensaci sopra, qualche volta.

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  8. @ Bardi

    intanto al ringrazio per darmi almeno voce
    (è già qualcosa)

    si ho un bimba di 6 mesi è la mia gioia, e sono convinto che nel futuro sarà danneggiata dal fatto che l'Italia abbia buttato 20 miliardi di euro nel fv (report di domenica) e ne butterà chi sa quanti ancora... per non parlare della presa pel naso degli assimilabili, della biomassa ecc

    ma torniamo ad Hansen

    Cito:

    “L’aumento della forzante climatica a metà del ventesimo secolo a causa della variazione dell’attività vulcanica è stimata in 0,15 wmq rispetto al diciottesimo secolo, con un’incertezza si circa 0,1 wmq. Di conseguenza, il cambiamento delle forzanti climatiche naturali degli ultimi due secoli è stato al limite di 0,5 wmq, valore almeno equivalente alla forzante climatica di natura umana fino a metà del ventesimo secolo.”

    Ma ci sta prendendo in giro?
    Ma da quando i vulcani sono riscaldanti? Da quando?

    cito ar4 wg1 ch2 del rapporto IPCC 2007

    “Gli effetti radiativi a causa degli aerosol vulcanici delle principali eruzioni si manifestano nelle anomalie della media globale come un riflesso della radiazione solare, questa variabile permette una buona stima degli effetti della radiazione e possono essere effettivamente testati con le osservazioni. Tuttavia, a differenza di altre forzanti RF, questa variabile contiene effetti dovuti ai feedback (ad esempio,
    cambiamenti nella distribuzione delle nubi) in modo che sia in realtà una firma della risposta del clima.
    Nel caso dell’ eruzione del Monte Pinatubo, ci fu un picco globale nel visibile ottico di profondità di circa 0,15, le simulazioni producono una grande perturbazione negativa notata sopra i -3 W m-2 (Ramachandran et al, 2000.Hansen et al., 2002)”

    La perturbazione negativa vuol dire raffreddante di - 3 wmq ed è lo stesso Hansen che adesso ci racconta che i vulcani sono riscaldanti di + 0,15 wmq.


    Ma anche le forzanti antropiche dal 1600 al 1950 di 0,5 w mq non mi risultano, infatti il CO2 dal 1600 al 1900 è piuttosto stabile nella concentrazione e sono 3 secoli di riscaldamento con ratei del tutto simili al riscaldamento della seconda metà del 900

    Claudio Costa

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  9. Costa, hai una bella faccia di bronzo a ringraziare per averti "dato voce". Proprio tu che hai impestato l'internet con almeno 50.000 commenti sul clima. Tutti a vanvera.

    Adesso basta, per favore. Questo blog non accetta mini-trattati di pseudoclimatologia che arrivano da incompetenti. Grazie.

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  10. @Ugo
    eh...vedi: gli avvoltoi sono sempre in volo quando sentono odore di carogne succose. Chissà se il nostro Costa preferisce invece le ciliegie..;-) A giudicare dalla sua competenza sui vulcani e dal suo progressismo sulle tecnologie rinnovabili non ho dubbi al riguardo...

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  11. Beh, certo, un avvoltoio non credo canti bene come un canarino, ma - chissà - forse è più intelligente e gli puoi dare degli ossi da rosicchiare. Magari se gli fai un trespolo vicino alla porta di ingresso ti fa la guardia......

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  12. @ Steph
    Steph ti rispondo con le stesse parole di Hansen
    Sperando che il Bardi pubblichi però

    pg 66 ” Ci saranno più nubi o meno nubi ( intende a causa del GW)?
    L’altezza del livello di condensazione delle nubi aumenterà o diminuirà?
    Ancora non sappiamo nemmeno se il feedback delle nubi è positivo o negativo”

    Ancora Hansen

    pg 58 ” il clima è notevolmente sensibile- grandi cambiamenti climatici possono cioè avvenire in risposta a forzanti molto deboli”

    Dunque le stime delle forzanti di naturali da parte di Hansen sono minime dal 1750 al 2000 ma sono esattamente le stesse forzanti che hanno dato gli altri picchi caldi dell’olocene ( e anche dell’eemiano come picchi)
    Picchi del tutto simili al nostro, il che vuol dire
    - o che le forzanti naturali sono enormemente sottistimate
    - o che la terra è ipersensibile ad esse (svalgaard)
    In entrambi i casi non può essere l’uomo a dare il 90% del valore delle forzanti, ci sono quelle naturali come ci sono sempre state, o c’è l’ipersensibilità della terra come c’è sempre stata.

    Senza sapere in che modo agiscono sul clima le nubi le proiezioni sono diciamo monche ( vedi Prodi e Visconti) non hanno alcun valore , perchè l’andamento del clima potrebbe essere di molto diverso.

    Malgrado questo sempre Hansen dice

    pg 63 ” Jimmy Carter approvò una serie di progetti finalizzati all’estrazione di petrolio, e gas dal carbone e di petrolio dagli scisti bituminosi…se tutti quei progetti fossero stati portati a termine, avrebbero potuto sterminare tutti gli esseri viventi sulla terra.”

    Il drago dell’apocalisse a sette teste!!!
    ( quello che c’è sulla volta del meraviglioso duomo mediovale di Baceno in val d’ossola)

    Non c’è nulla che giustifichi questo catastrofismo

    Claudio Costa

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  13. Costa, insisti a mandare mini trattati di pseudo-climatologia. Te li passo proprio perché ormai ci conosciamo bene.

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