martedì 2 luglio 2013

Consigli di sopravvivenza da parte dei Gitani

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR

Immagine: Il campo Rom incendiato da una folla inferocita a Torino il 10 dicembre 2011 - da"La Stampa".

Anni di contatto con i Roma, che chiamiamo anche “Gitani” o “Zingari”, hanno cambiato in molti modi la mia visione del mondo. Non che potessi penetrare, se non superficialmente, una cultura che ho scoperto essere la più aliena che abbia mai incontrato e della quale non parlo nemmeno uno dei tanti dialetti. Ma credo di aver assorbito abbastanza da poter provare a dare un'interpretazione personale dei modi dei Gitani: di come sono riusciti nell'impresa straordinaria di sopravvivere per più di mezzo millennio in Europa, all'interno di una società spesso ostile. Non prendete questo mio testo come un tentativo di glorificare i Roma – capisco i problemi che stanno affrontando. Ma riconosco anche che si può essere umani in molti modi e che i Roma ne hanno scelto uno specifico e, per questo, meritano rispetto. Forse, da loro possiamo imparare qualcosa di utile per i tempi duri che stanno arrivando. 


Nel Dicembre del 2011, una ragazza italiana di 16 anni di un sobborgo di Torino tornava a casa lamentandosi di essere stata violentata da due zingari provenienti da un campo vicino. Apparentemente, è stata subito creduta e in breve tempo una folla di circa 500 persone si radunava per marciare sul campo Rom portandosi dietro torce e bastoni

Quando la folla è arrivata al campo, lo hanno trovato completamente vuoto. I Rom se ne erano andati in fretta, portandosi dietro tutte le cose di valore. Così, non c'era rimasto niente da fare per gli assatanati oltre che sfogarsi spaccando vetri, facendo a pezzi i mobili e dando fuoco ad alcune delle baracche. Più tardi, i pompieri hanno spento gli incendi e la ragazza ha confessato che si era inventata tutto. Aveva paura di raccontare ai suoi genitori che aveva perso la sua verginità con il suo ragazzo. (qui, la storia completa).

Vi potete domandare come può essere che una storia che sembra arrivare dal Medio Evo sia potuta accadere in un paese (teoricamente) moderno come l'Italia nel 2011. Ma quello che mi ha fatto impressione non è tanto la stupidità dei membri della folla o l'ingenuità della ragazza. E' la reazione dei Roma.

Immaginatevi di venire a sapere che una banda di gente armata di torce e bastoni si dirige verso la vostra casa. Non so come la pensate voi, ma la mia prima reazione sarebbe di aspettarli con un fucile in mano. Sarebbe, credo, la reazione tipica di molti di noi: classe media occidentale. Tendiamo a vedere la nostra casa come il nostro castello e a difenderla anche fino all'ultimo.

Ma i Roma di questa storia non hanno ragionato in questo modo. E hanno fatto la cosa giusta: sono scappati. Immaginate, invece, che avessero tentato di difendere le loro case. Si è saputo poi che c'era gente nella folla che aveva delle pistole. Vi potete immaginare cosa sarebbe successo? Considerando come queste cose sono normalmente raccontate sulla stampa, è probabile che i Roma avrebbero finito per essere considerati come gli aggressori e non come le vittime.

Invece, quando il fumo si è disperso, è stato chiaro per tutti chi aveva ragione e chi aveva torto. Così, I Roma sono potuti tornare indietro a riparare le loro baracche, avendo evitato il peggio. Mi sembra un esempio interessante di come si può essere sorpresi da una cultura e un modo di pensare che improvvisamente si rivelano completamente differenti.

Dopo alcuni
anni di contatti con i Roma che vivono a poche centinaia di metri dal mio ufficio, credo di aver cominciato a capire qualcosa di questa cultura che si rivela come la più aliena di tutte quelle che ho incontrato fino ad oggi. E' una cultura che si basa su più di mezzo millennio di esperienza di vita in un mondo spesso ostile, dal tempo in cui i Roma cominciarono ad arrivare in Europa, emigrando lentamente dal loro paese di origine, l'India. Ci può non piacere il modo di vivere e il modo di fare dei Roma, e soprattutto la loro cocciutaggine nel resistere l'integrazione. Ma il fatto che siano sopravvissuti tanto a lungo vuol dire che qualcosa di giusto lo hanno fatto.

Così, ho provato a mettere insieme alcuni “consigli per la sopravvivenza”, mettendomi nella parte di un Rom per quanto mi è possibile, essendo io soltanto un umile Gadjo. Non so se queste note possono essere considerate come un manuale di sopravvivenza, ma di sicuro sono interessanti. (E mi scuso in anticipo con i miei amici Rom per gli errori che posso aver fatto in questa interpretazione.)

Dieci Consigli per la sopravvivenza da parte dei Roma


1.
In battaglia, la miglior strategia è la fuga (la regola d'oro). Molti secoli di sopravvivenza in un mondo ostile hanno insegnato ai Roma che combattere in condizioni di inferiorità non è una buona idea. Questo non vuol dire che i Roma siano persone miti come individui e gruppi familiari. Al contrario, possono essere aggressivi e occasionalmente impegnarsi in scontri rumorosi con i loro pari. Ma, in generale tendono a evitare tutti i conflitti con i Gadje, scappando se necessario. Non ci sono resoconti di Roma impegnati in guerre in quanto gruppi etnici e si riporta solo di pochi Roma che hanno combattuto negli eserciti dei Gadje. E' un atteggiamento che sembra essere ancora utile e valido oggi, come dimostrato dal caso dell' attacco al campo Rom di Torino nel 2011, dove la rapida fuga dei Roma ha evitato lo scontro.

2.
Non portare e non usare armi. Questa regola deriva direttamente dalla regola d'oro (la miglior strategia è la fuga). Se sei il più debole in uno scontro, renderlo più distruttivo è una pessima idea perché, molto probabilmente, le armi che metti in gioco saranno usate contro di te. I Roma sembrano aver messo in pratica questa strategia durante tutta la loro storia di vagabondi, e la mantengono ancora oggi. Anche se alcuni di loro possono essere impegnati in attività illegali, è estremamente raro leggere di Roma che portano o usano armi. Il concetto di “diritto di portare armi” sembra del tutto alieno per loro. Su questo punto, sono ben più avanzati dei Gadje occidentali.

3. Prenditi cura della tua mobilità. Questa regola è una conseguenza delle prime due. Se non hai armi e se sei il più debole, non puoi stare fermo a fare da bersaglio: devi essere mobile. Per secoli, i Roma hanno usato questa strategia. La loro vita è stata sulla strada e rimane tale anche oggi; anche se non usano più i loro carri trainati da cavalli, preferendo di gran lunga le automobili (e non sembra che esista una Mercedes che non piaccia a un Rom). Così, i Roma non sembrano essere particolarmente interessati a scambiare le loro roulotte e i loro camper per dei normali appartmenti, anche se a volte sono invitati (o forzati) a farlo dalle autorità locali. Ma le cose cambiano e sparire all'orizzonte sta diventando sempre più difficile in un mondo che sta diventand sempre più controllato e regolato. Oggi, i Roma sono spesso segregati in campi che somigliano sempre di più a delle prigioni a cielo aperto; una situazione che devono accettare a malincuore.

4.
Viaggia leggero nella tua vita. I Roma di oggi sembrano aver ereditato dai loro antenati il concetto che devono sempre essere pronti a fare le valige e correre via all'improvviso. Uno dei risultati di questa abitudine è che un alloggio Roma (che sia una baracca o una roulotte) non mostra la tipica confusione delle case dei Gadje. Questo non è soltanto perché i Roma sono più poveri, ma perché sembrano applicare un qualche tipo di regola del “Feng Shui” nel senso che buttano via spietatamente tuto quello che non è strettamente necessario. Come conseguenza, l'interno di un alloggio Roma è sempre lindo e pulito, non come succede spesso in molte case dei Gadje. E' anche vero, tuttavia, che i Roma non usano la stessa attenzione per tenere bene l'esterno dei loro alloggi. D'altra parte, se devono essere sempre pronti a scappare, che senso ha prendersi cura del prato del condominio? Così, un accampamento Roma ha spesso l'aspetto di essere stato bombardato solo qualche giorno prima. Questa è di solito l'unica cosa che i Gadje che visitano il campo vedono, il che non è molto bene per l'immagine pubblica dei Roma.

5. Coltivate l'arte dell'offuscazione creativa. Se siete sempre di fronte al rischio di una pulizia etnica nei vostri riguardi, fate bene a fare attenzione a evitare di dare troppe informazioni ai vostri vicini più potenti. I Roma sembrano aver capito questa idea in termini di uno schermo per sviluppare una cortina fumogena linguistica che rende tutto molto vago. Se vi capita di chiaccherare con dei Roma, noterete che non viene mai detto chiaramente chi fa cosa, quando, e come. Gli appuntamenti sono sempre molto elastici (per non dir di peggio) e se siete invitati a cena da una famiglia Roma potete essere sicuri che arriverete sempre troppo tardi o troppo presto. In più, i Roma sembrano positivamente gelosi del loro linguaggio e non forniscono molto aiuto per chi prova a impararlo. Tutte queste caratteristiche danno qualche vantaggio ai Roma, ancora oggi, anche se non in termini di rendersi cari ai Gadje. Ma è tutto parte dell'essere Roma.

6. La famiglia di un uomo è il suo rifugio. Un Rom diventa davvero un uomo solo è sposato ed ha dei figli e la stessa cosa vale per una Romni, una donna. Ma la famiglia per i Roma è vista più come un “clan” che include un gran numero di parenti, in un dedalo di relazioni ed obblighi. E' su questa rete o membri famigliari che i Roma fanno affidamento per i propri bisogni in tempi difficili. Il clan fornisce sostegno, difesa, divertimento ed aiuto d'emergenza. Tutto ciò è fondamentale per gente che non ha un lavoro, un fondo pensione e, in molti casi, nessuna assistenza medica. Il problema è che questa tradizione incoraggia le famiglie ad avere bambini ed i Roma ne hanno spesso anche 5 o 6 per coppia. Questa era una buona strategia nei tempi duri di una volta, quando solo una parte della prole di una famiglia sopravviveva fino a diventare adulta. Oggi, invece, avere molti figli crea una moltitudine di problemi pratici aggiuntivi ai molti problemi che i Roma già hanno. Di questi problemi, uno è che i Gadje tendono a disapprovare i Roma che adottano una strategia, le famiglie numerose, che loro stessi hanno adottato fino a non molto tempo fa. Questo potrebbe cambiare con una nuova generazione di Romnie che spesso spesso dichiarano di non avere alcuna intenzione di caricarsi del fardello di molti figli come hanno fatto le loro madri. Se la “transizione demografica” avrà luogo per i Roma è da vedere, ma una cosa è certa: i Roma amano molto i propri figli.

7. Ciò che hai imparato da solo, non te lo potranno mai portar via. I Roma sono sempre stati degli eccellenti artigiani. Hanno lavorato come vasai, fabbri, maniscalchi e jolly di tutti i mestieri. Anche oggi, un Rom può costruirsi da solo una baracca completa usando legno di scarto e lo può fare sufficientemente bene da fare in modo che il tetto non crolli sulla testa della famiglia. Non perde acqua quando piove ed è persino accogliente d'inverno, con la stufa che la riscalda così bene! Sfortunatamente, tuttavia, i moderni Roma hanno anche perso gran parte delle capacità specifiche dei loro antenati: non c'è più bisogno di riparare vecchi vasi e pentole e gran parter degli oggetti meccanici sono costruiti in modi che rendono loro impossibile ripararli. Ciononostante, i Roma conservano una notevole flessibilità ed adattabilità. Apprendono rapidamente: se dovesse esserci ancora bisogno di gente che può riparare un ombrello rotto, i Roma possono di nuovo imparare a farlo.

8. Cogli l'occasione quando ti capita. Vivendo sempre sulla strada, spesso scappando da nemici più forti, i Roma hanno imparato ad essere flessibili, pieni di risorse e sempre pronti a cogliere l'opportunità del momento. Potrebbe essere questa caratteristica che li rende dei grandi commercianti; hanno una capacità quasi incredibile di capire cosa abbia valore e cosa no e la sfruttano al massimo. Naturalmente, rimangono spesso dei dubbi legittimi sulla fonte degli oggetti che commerciano ed è vero che alcuni Roma perseguono una carriera da ladruncoli. Se ciò sia parte dei modi tradizionali Roma è discutibile, ma è sicuro che il numero di Roma che sono realmente coinvolti in attività illegali è grandemente sopravvalutato da gran parte dei Gadje. Per un verso, è sempre più difficile rubare qualsiasi cosa in un mondo di sensori, allarmi, carte elettroniche e telecamere nascoste. Ma “illegale” è anche una questione di definizione. Per esempio, una delle attività tradizionali dei Roma era quella di raccogliere metalli di scarto per il riciclo, una cosa che vedevano (e vedono ancora) come una attività del tutto legittima. Tuttavia, i governi hanno cominciato a fare leggi e regolamenti che hanno trasformato questo tipo di raccolta dei rifiuti in attività illegale. Ciò ha spinto gran parte dei Roma specializzati in questo campo nel mondo oscuro della “economia parallela”, dove riescono ancora a raccogliere metalli sfruttando la propria creatività ed adattabilità, ma in condizioni molto più difficili.

9. Sii geloso della tua identità. I Roma si rifiutano ostinatamente di essere integrati nella società dei Gadje e preservano gelosamente la loro lingua e le loro tradizioni. Questo sembra essere un atteggiamento comune ancora oggi, nonostante il fatto che molti bambini Roma vadano a scuola e nonostante la presenza di televisori e connessioni Internet nelle case Roma. A questo proposito, i Roma si comportano come gli Ebrei, anche se non vedono la propria identità in termini religiosi (di solito adottano la religione della regione nella quale si trovano). Inoltre, diversamente dalla tradizioni ebraica, quella Romani non è scritta. E' completamente orale e potrebbe esserci una ragione per il fatto che i Roma non sembrano essere particolarmente interessati ad imparare a leggere e scrivere. Ciò che i Roma hanno bisogno di sapere lo conservano nelle loro teste, a differenza di gran parte dei Gadje che sono sempre più sperduti in uno tsunami di informazioni che non sono più in grado di controllare. Enfatizzare l'identità etnica è un concetto utile a mantenere la coesione nella comunità Roma, ma potrebbe rivoltarsi contro di loro generando un obbiettivo facile per quella parte di Gadje che sono inclini al razzismo e all'odio etnico e che oggi sembrano essere in tanti, proprio quanti ce n'erano in passato. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i Roma hanno subito un tentativo di sterminio simile a quello degli Ebrei per mano dei Nazisti. Oggi, gli attacchi in stile progrom contro i Roma sembrano essere rari, ma avvengono ancora a volte. Ad ogni modo, se i Roma sono riusciti a sopravvivere ai Nazisti, probabilmente possono sopravvivere a qualsiasi cosa.

10. Sii uno spirito libero. In tempi antichi, l'occupazione preferita dei Roma era quella di musicisti e la loro celebre capacità con gli strumenti musicali non era solo un modo per guadagnarsi da vivere, era anche un modo per celebrare la fuggevole bellezza del mondo. Oggi, solo pochi Roma hanno conservato questa capacità in un mondo dove la musica è divenuta principalmente un prodotto dell'industria dell'intrattenimento. Tuttavia, i Roma si prendono ancora cura della propria libertà e normalmente rifiutano di sottomettersi alla schiavitù di un cartellino. Ciò non rende facile per loro trovare lavoro in un mondo che enfatizza l'affidabilità, l'efficienza e il controllo – il risultato è che la maggior parte dei Roma che vivono in paesi occidentali sembrano essere condannati a una condizione di estrema povertà. Forse, nei tempi che furono, i Roma erano felici grazie alla loro vita “sulla strada” spensierata, ma oggi nei campi Romoani ci sono casi di depressione, malattia mentale e infelicità. Tuttavia, è difficile dire se in media i Roma sono più stressati dalle loro condizioni di povertà di quanto lo siano i loro vicini Gadje dalla loro lotta quotidiana coi mutui, gli affitti, gli sfratti, la disoccupazione e cose simili. Ciò che si può dire di certo è che la libertà, per chiunque, non è solo una scelta ma anche un costo.

Questi consigli possono essere utili a noi Gadje? Sicuramente, oggi lo stile di vita dei Roma sembra irrimediabilmente obsoleto. Nessuno ha più bisogno di gente capace di riparare ombrelli, di vendere cavalli, di cantare e, inoltre, nessuno sembra concepire la possibilità che qualcuno possa non voler vivere nel modo in cui vivono i Gadje moderni. Ma il mondo cambia sempre e le virtù che hanno reso l'Occidente così potente e di successo un giorno potrebbero diventare obsolete. Dmitry Orlov nota, nel suo libro “I cinque stadi del collasso”, come i Roma abbiano prosperato nel collasso dell'Unione Sovietica. Quando anche per noi arriveranno tempi difficili, scommetto che i Roma ci saranno ancora e forse ci insegneranno un paio di cosette.