lunedì 1 luglio 2013

Segni di cambiamento: siete pronti alla grande transizione?


Da “The frog that jumped out”. Traduzione di MR




I segni di cambiamento si stanno accumulando, ma gran parte della gente non ci fa ancora caso

Di Alexander Ac

L'Homo Sapiens è davvero un progetto evolutivo? E con ciò intendo sostenibile, siamo in grado di sostenere tutto quello che abbiamo fatto e costruito; costruzioni, reti e conoscenza per un lungo periodo in un (lontano) futuro? Possiamo scegliere una strada drammaticamente diversa da quella sulla quale ci troviamo attualmente? 

Ci sono molte persone che pensano costantemente e profondamente alla sostenibilità, problemi globali, sovrappopolazione, deforestazione, sovrasfruttamento della pesca, erosione del suolo, inquinamento dell'aria... e sopra a tutto il cambiamento climatico, visto che è un problema di sopravvivenza per la nostra specie. Ma la domanda vera non se un certo numero di persone pensa alla sostenibilità e prova e vivere di conseguenza. La domanda vera è se lo facciamo (faremo) collettivamente. In altre parole, non è importante cosa fanno 50.000 persone per poche ore al giorno (per esempio, protestare contro l'oleodotto Keystone), ma è importante cosa fanno 7 miliardi di persone per 365 giorni all'anno.  

Possiamo vedere come il grande cambiamento da cacciatori-raccoglitori a società agricole è stato reso possibile da un clima locale stabile e prevedibile (e quindi rendimento dei raccolti!) durante gli ultimi 12.000 anni. Alla fine dell'Era Glaciale, questo pianeta era abitato da non più di 20.000 persone. Non ci conviene  davvero lasciarci l'Olocene alle spalle. 

Guardate bene i due grafici seguenti: 


Fig. 1.: Il grafico in alto mostra che ci stiamo rapidamente lasciando alle spalle le temperature dell'Olocene. Il grafico in basso mostra che questo periodo dell'Olocene è eccezionalmente stabile nei 100.000 anni di temperature registrate dalla Groenlandia Centrale. Alcuni lo confondono con la registrazione della temperatura globale, ma non è così.

Ora, l'ultimo discorso del Presidente Obama potrebbe suonare ottimistico per alcuni scienziati ed anche se le promesse fossero mantenute, il che è molto dubitabile dato il passato, considerate anche il grafico seguente: 


Fig. 2. Non dovete essere dei matematici, o saper misurare la funzione esponenziale, per vedere che questo tasso di aumento del debito non è sostenibile. Le risorse del pianeta non permetteranno di ripagare tutti i debiti che abbiamo creato. Fonte: St Louis FED. L'effetto del Pianeta Terra è stato aggiunto solo a scopo illustrativo.

Nel grafico potete vedere il Debito di Mercato Totale Dovuto negli Stati Uniti. Lo stesso paese in cui Obama ha promesso (finalmente) di risolvere la crisi climatica. Questo non per criticare il Presidente Obama, ma per mostrare ciò che stiamo facendo collettivamente. Chiunque abbia un mutuo, o quasi ogni altro tipo di debito, fa aumentare una domanda in crescita esponenziale delle risorse planetarie. Come può essere questo compatibile con il declino dell'impronta di carbonio? 

Il debito è fondamentalmente un credito sulle risorse (energetiche) del futuro. Quindi, se vogliamo ripagare TUTTI i debiti, dobbiamo proseguire nella crescita esponenziale. Se non vogliamo ripagare tutti i debiti, la deflazione del debito ci è addosso. E l'iperinflazione subito dopo. Bene, sta già accadendo, nonostante la politica monetaria ultra liberista  e la “stampa dei soldi” (esperimenti di calcio alla lattina), che è l'esatto opposto di quanto si dovrebbe fare per risolvere il cambiamento climatico e gli altri problemi di sostenibilità. Ma non lo sentirete dire da un monetarista come Ben Bernanke o Paul Krugman.

Naturalmente, la deflazione del debito significa enormi problemi economici e disordine sociale. Ancora una volta, questo sta già avvenendo. Ma è anche una soluzione per il problema climatico. Almeno finché dura. Dobbiamo sbarazzarci del debito cattivo e usare il debito buono per allontanarci dai combustibili fossili e dal caos climatico.

Siamo pronti per questo?