mercoledì 25 agosto 2010

In calo la produttività dell'ecosistema terrestre? La Terra non ce la fa più a reagire al cambiamento climatico


Da Zhao e Running, 2010, variazione spaziale della produttività planetaria (NPP) negli ultimi 10 anni. Le zone rosse indicano una riduzione di produttività, quelle verdi un aumento. La NPP media è statica o in lieve diminuzione. 

Esce in questi giorni un articolo molto interessante di Zhao e Running su Science (richiede abbonamento). Gli autori hanno misurato la "Net Planetary Production", (NPP) ovvero la produzione di biomassa planetaria. In sostanza, hanno usato misure satellitarie per determinare quante foreste ci sono.

I risultati sono che negli ultimi 10 anni la produttività ha avuto un vero tracollo in certe zone tropicali, tipo l'Amazzonia e l'Indonesia. In altre regioni, invece, si è visto un certo aumento. La media è approssimativamente costante o in lieve diminuzione.

La misura della produttività media è piuttosto incerta e Stuart Staniford nel suo blog critica gli autori per non aver stimato l'errore sperimentale. Staniford ha ragione su questo punto, ma il significato delle musure di Zhao e Running non è tanto quello di determinare se la produttività è statica o in diminuzione; il significato è di confrontare con uno studio precedente di Nemani et al. (2003) (anche questo richiede un abbonamento) che avevano trovato la tendenza opposta per i due decenni a partire dal 1980:


Vedete qui come la produttività planetaria era in aumento un po' ovunque fino al 2000, circa; questi risultati sono in netto contrasto con quelli dell'ultimo decennio.

Cosa sta succedendo? Beh, si sa che il CO2 nell'atmosfera è in aumento e che il clima sta cambiando come conseguenza. Questo deve avere degli effetti sulla produttività degli ecosistemi. C'è chi si diverte a raccontare che il CO2 è "cibo per le piante"; il che è vero in senso stretto, ma il CO2 non è il solo fattore che influisce sulla produttività delle piante. Nella pratica, è probabile che, fino al 2000 circa, l'aumento della concentrazione di CO2 abbia fatto bene - nella media - alle piante; rendendo le foreste più rigogliose. Dal 2000 a oggi, invece, questo effetto non si vede più, molto probabilmente a causa della siccità generata dal cambiamento climatico.

Non siamo sicuri al 100% che questa interpretazione sia corretta, ma non c'è bisogno di essere completamente sicuri di una cosa per essere preoccupati. E se questa è la tendenza, vuol dire che la Terra non ce la fa più a reagire allo stress da cambiamento climatico: si sta cominciando a inaridire. Per ora è solo un accenno, ma è veramente preoccupante.


(Da notare anche un altro effetto interessante trovato in entrambi gli articoli che ho citato: il fatto che la crescita/decrescita della vegetazione sia in proporzione inversa alla crescita annuale del CO2. E' probabile che questo sia dovuto al fatto che la decrescita della vegetazione riemette CO2 nell'atmosfera e viceversa)