Da “New York Times”. Traduzione di MR (h/t Luca Pardi)
Di Naomi Oreskes
Cambridge, Massachussets. - Gli scienziati sono stati spesso accusati di esagerare la minaccia del cambiamento climatico, ma sta diventando sempre più chiaro che dovrebbero essere più enfatici sul rischio. L'anno appena conclusosi sta per essere dichiarato il più caldo mai registrato e in tutto il globo il cambiamento climatico sta avvenendo più rapidamente di quanto avessero previsto gli scienziati.
La scienza è conservativa e le nuove affermazioni di conoscenza vengono salutate con alti gradi di scetticismo. Quando Copernico ha detto che la Terra orbitava intorno al Sole, quando Wegener ha detto che i continenti andavano alla deriva e quando Darwin ha detto che le specie si sono evolute per selezione naturale, l'onere della prova è spettato a loro, per mostrare che fosse così. Nel 18° e 19° secolo, questo conservatorismo ha assunto la forma di una richiesta di grandi quantità di prove. Nel 20° secolo, ha assunto la forma della richiesta di significanza statistica. Abbiamo tutti sentito lo slogan “la correlazione non è causalità”, ma questo è un modo fuorviante di pensare il problema. Sarebbe meglio dire che la correlazione non è necessariamente causalità, perché dobbiamo escludere la possibilità che stiamo semplicemente osservando una coincidenza. Tipicamente, gli scienziati applicano un limite del 95% di sicurezza, il che significa che accetteranno una dichiarazione causale solo se possono mostrare che le possibilità che la relazione avvenga per caso non sono più di 1 su 20. Ma ciò significa anche se che c'è anche più di uno scarso 5% di possibilità che l'evento si è verificato per caso, gli scienziati rifiuteranno la dichiarazione di causalità. E' come non scommettere a Las Vegas anche se si avesse circa il 95% di possibilità di vincere.
Oliver Munday |
Cambridge, Massachussets. - Gli scienziati sono stati spesso accusati di esagerare la minaccia del cambiamento climatico, ma sta diventando sempre più chiaro che dovrebbero essere più enfatici sul rischio. L'anno appena conclusosi sta per essere dichiarato il più caldo mai registrato e in tutto il globo il cambiamento climatico sta avvenendo più rapidamente di quanto avessero previsto gli scienziati.
La scienza è conservativa e le nuove affermazioni di conoscenza vengono salutate con alti gradi di scetticismo. Quando Copernico ha detto che la Terra orbitava intorno al Sole, quando Wegener ha detto che i continenti andavano alla deriva e quando Darwin ha detto che le specie si sono evolute per selezione naturale, l'onere della prova è spettato a loro, per mostrare che fosse così. Nel 18° e 19° secolo, questo conservatorismo ha assunto la forma di una richiesta di grandi quantità di prove. Nel 20° secolo, ha assunto la forma della richiesta di significanza statistica. Abbiamo tutti sentito lo slogan “la correlazione non è causalità”, ma questo è un modo fuorviante di pensare il problema. Sarebbe meglio dire che la correlazione non è necessariamente causalità, perché dobbiamo escludere la possibilità che stiamo semplicemente osservando una coincidenza. Tipicamente, gli scienziati applicano un limite del 95% di sicurezza, il che significa che accetteranno una dichiarazione causale solo se possono mostrare che le possibilità che la relazione avvenga per caso non sono più di 1 su 20. Ma ciò significa anche se che c'è anche più di uno scarso 5% di possibilità che l'evento si è verificato per caso, gli scienziati rifiuteranno la dichiarazione di causalità. E' come non scommettere a Las Vegas anche se si avesse circa il 95% di possibilità di vincere.