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sabato 3 gennaio 2015

Grafico del giorno: impronta ecologica mondiale e consumo umano

Da “Desdemona Despair”. Traduzione di MR


(Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite - UNDP) – “Negli anni si è molto dibattuto del significato della sostenibilità e di quali misure possano tracciare il progresso sostenibile – o della loro mancanza. Nel 2012 la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile a Rio ha adottato una visione ampia per la quale il progresso sostenibile deve coprire tutte e tre le dimensioni che condizionano i cambiamenti di vita delle persone – sociale, economica ed ambientale. Proteggere l'ambiente può essere visto come buono in sé, ma Amartya Sen ed altri hanno obiettato che un approccio più fruttuoso è quello di concentrarsi sulla sostenibilità delle persone e delle loro scelte. Gli esseri umani sono stati sempre alle dipendenze della generosità e della resilienza del mondo naturale. Ma è chiaro che il futuro è precario, aumentando quindi la vulnerabilità delle persone. Il degrado ambientale e il cambiamento climatico minacciano la sopravvivenza a lungo termine dell'umanità. La sfida di sostenere il progresso riguarda quindi assicurarsi che le scelte presenti e le capacità non compromettano le scelte e le libertà disponibili per le future generazioni. Mentre la sostenibilità può essere tracciata attraverso gli adjusted net savings (ANS) e le impronte ecologiche, queste misure non riflettono adeguatamente la natura dinamica delle scelte a disposizione delle persone. Un aspetto importante di questo inquadramento è che, oltre a richiedere una maggiore attenzione alle tensioni che ci sono fra scelte presenti e future, evidenzia la necessità di proteggere i vantaggi dello sviluppo umano dagli shock negativi e dagli eventi avversi”.

“I Rapporti sullo Sviluppo Umano del 2011 e 2013 (RSU) hanno sostenuto che i disastri ambientali potrebbero non solo rallentare lo sviluppo umano, ma persino invertirlo. Il cambiamento climatico potrebbe diventare il maggiore ostacolo alle ambizioni degli obbiettivi di sviluppo sostenibile e dei programmi di sviluppo per dopo il 2015. Le minacce ambientali evidenziano potenziali contrasti fra il benessere delle generazioni attuali e future. Se l'attuale consumo supera i limiti imposti dal nostro pianeta, le scelte delle generazioni future e presenti verranno seriamente compromesse. Se un paese o una comunità si trova in un percorso di sviluppo sostenibile dipende dalla sua posizione in relazione alle soglie locali e globali. Una soglia locale è in relazione alle risorse disponibili all'interno dei confini di un paese, mentre un soglia globale abbraccia una prospettiva più ampia considerando i limiti planetari. Per esempio, il consumo di risorse naturali di un paese potrebbe essere al di sotto della propria soglia locale – a causa dell'abbondanza di risorse entro i propri confini – ma il suo consumo pro capite può avere conseguenze dannose entro ed oltre i confini, quindi è importante esaminare in che modo equilibrare i limiti locali e globali”.

“Il principio universalista fornisce un buon punto di partenza per mettere insieme equità nell'uso di risorse ambientali e di altro tipo all'interno e fra generazioni. La scienza fornisce un'idea delle soglie globali per risorse specifiche, mentre la giustizia sociale richiede che tutti abbiano eguale diritto alla risorsa disponibile all'uso da parte della generazione presente. Questo ci permette di identificare i paesi che si trovano su strade di sviluppo insostenibile, in particolare su certi indicatori ambientali. Anche se l'ambiente è una dimensione chiave che condiziona le scelte delle generazioni presenti e future, non è l'unica. Ciononostante, soglie della sostenibilità ambientali globali stabilite ragionevolmente bene permettono valutazioni più formali. Molti paesi, specialmente quelli che rientrano nei gruppi di alto sviluppo umano, ora seguono percorsi di sviluppo insostenibile. Dei 140 paesi dei quali si dispone di dati, 82 hanno impronte ecologiche al di sopra della capacità di carico globale. Di conseguenza, l'impronta mondiale pro capite è significativamente maggiore della soglia di sostenibilità globale. Le emissioni di biossido di carbonio di 90 di 185 paesi superano la soglia globale e le loro emissioni sono sufficientemente alte da spingere le emissioni globali pro capite oltre la sostenibilità globale. I prelievi di acqua potabile di 49 dei 172 paesi dei quali si dispone di dati a loro volta superano la soglia globale. Complessivamente, c'è una correlazione positiva fra i risultati dei RSU e le impronte ecologiche insostenibili e le emissioni, mentre il consumo d'acqua è insostenibile in tutti i paesi sviluppati e in via di sviluppo”.

“L'impronta ecologica mondiale del consumo è attualmente maggiore della sua biocapacità totale, cioè, la capacità della biosfera di soddisfare la domanda umana per il consumo materiale e lo smaltimento dei rifiuti (figura 2.8). Il gruppo di sviluppo umano molto alto, in particolare, ha un deficit ecologico molto alto – in quanto la sua impronta ecologica è significativamente maggiore della biocapacità disponibile. Mentre lo sviluppo umano richiede l'espansione delle scelte attualmente disponibili per le persone, è anche importante considerare l'impatto sulle scelte delle future generazioni – per un'equità intergenerazionale. Lo sviluppo umano non dovrebbe provenire a scapito delle future generazioni. Per garantire e sostenere lo sviluppo umano ed evitare ripercussioni locali e globali drammatiche, un'azione coraggiosa e urgente sulla sostenibilità ambientale è cruciale”.

Human Development Report 2014