Di Bruno Sebastiani
Negli Stati Uniti, in Georgia, esiste un monumento che merita di essere descritto e interpretato. Si tratta delle “Georgia Guidestones” o “Pietre Guida della Georgia”, da qualcuno ribattezzato la Stonehenge americana.
Il riferimento è al sito devozionale neolitico che si trova in Inghilterra e la cui costruzione risale ad un periodo compreso tra il 3100 e il 1600 a.C.
Al
contrario, le Pietre della Georgia sono recentissime, hanno meno di 50 anni.
Nel 1979 un signore, sotto lo pseudonimo di R.C. Christian, commissionò a una ditta di Elberton la realizzazione della struttura. La scelta del luogo dipese dal fatto che Elberton, capoluogo della contea di Elbert, è considerata la “capitale del granito” degli Stati Uniti. Quanto allo pseudonimo pare che sia stato un tributo al fondatore del rosacrocianesimo, Christian Rosenkreuz, del XIV secolo.
Il monumento, inaugurato nel marzo 1980, consta di un pilastro al centro e quattro lastre rettangolari alte quasi sei metri attorno a forma di "X", con una lastra di copertura appoggiata al pilastro e alle lastre.
Nel 1979 un signore, sotto lo pseudonimo di R.C. Christian, commissionò a una ditta di Elberton la realizzazione della struttura. La scelta del luogo dipese dal fatto che Elberton, capoluogo della contea di Elbert, è considerata la “capitale del granito” degli Stati Uniti. Quanto allo pseudonimo pare che sia stato un tributo al fondatore del rosacrocianesimo, Christian Rosenkreuz, del XIV secolo.
Il monumento, inaugurato nel marzo 1980, consta di un pilastro al centro e quattro lastre rettangolari alte quasi sei metri attorno a forma di "X", con una lastra di copertura appoggiata al pilastro e alle lastre.
Un
foro posto nel pilastro centrale consente di individuare la stella polare,
mentre una fessura inquadra il sole nascente durante i solstizi e gli equinozi.
Un
altro foro, ricavato nella pietra orizzontale, a mezzogiorno preciso fa entrare
un raggio di sole, che, riflettendosi sul pilastro centrale, indica il giorno
dell’anno.
Per
realizzare l’opera fu necessario l’intervento di un astronomo che indicò come
orientare correttamente le pietre secondo il percorso del sole durante l’anno.
Ma l’elemento
di maggior interesse non è la funzione astronomica del monumento, bensì il “decalogo”
inciso in otto lingue (inglese, spagnolo, swahili, hindi, ebraico, arabo,
cinese e russo) sulle quattro grandi lastre verticali, e cioè:
1.
Mantieni l'Umanità
sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura.
2.
Guida saggiamente
la riproduzione, migliorando salute e diversità.
3.
Unisci l'Umanità
con una nuova lingua viva.
4.
Domina passione,
fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione.
5.
Proteggi popoli e
nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali.
6.
Lascia che tutte
le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un
tribunale mondiale.
7.
Evita leggi poco
importanti e funzionari inutili.
8.
Bilancia i diritti
personali con i doveri sociali.
9.
Apprezza verità,
bellezza e amore, ricercando l'armonia con l'infinito.
- Non essere un
cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura.
La
struttura del monumento è stata progettata per resistere agli eventi più
catastrofici che potrebbero abbattersi sulla Terra e i dieci “comandamenti” hanno
la funzione, nell’intendimento di chi li ha scritti, di indicare la via per
costruire un mondo nuovo, una civiltà che non finisca per autodistruggersi (nel
1979 l’ipotesi di un conflitto nucleare non appariva tanto remota, e per la
verità non lo è neppure oggi).
Ai
bordi della pietra sommitale c’è inciso un messaggio scritto in quattro lingue
morte (babilonese, greco antico, sanscrito, e geroglifici egiziani) che recita:
"Lascia che queste pietre-guida
conducano a un'era della ragione."
Discosta
dal monumento, c’è un’altra pietra dove ci sono incise le spiegazioni per l’uso
astronomico, l’autore (R.C. Christian), gli sponsor (un piccolo gruppo di
americani che cercano l’Era della Ragione), e il riferimento a una capsula del
tempo che dovrebbe essere sepolta sotto la pietra, ma senza indicazioni per la
data di apertura.
Su
una lastra a breve distanza sono incise alcune note sulla storia e lo scopo del
monumento.
Quale
il significato e quale la portata dei messaggi incisi nel granito? Tralasciamo
l’interpretazione di chi crede che il monumento sia una base di atterraggio per
alieni con le indicazioni ai medesimi per ricostruire la società degli uomini.
Più
attendibile la versione di chi crede che con il “decalogo” qualcuno (non
importa chi) abbia voluto indicare i principi che – se applicati –
consentirebbero la sostenibilità della presenza umana sul pianeta.
Non
a caso il primo “comandamento” è “Mantieni
l'Umanità sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura”. È
indubbio infatti che tutti i problemi da noi creati ai danni della biosfera (e
in definitiva di noi stessi) derivino dalla proliferazione indiscriminata della
nostra specie.
In
altri articoli e nei miei libri ho paragonato questa pandemia alla crescita di
un cancro che divora i tessuti sani dell’organismo ospitante.
In
sintonia con questa ipotesi l’ultimo “comandamento” recita: “Non essere un cancro sulla terra, lascia
spazio alla natura, lascia spazio alla natura”.
Ma
un tumore può decidere di non essere più un tumore? Lasciamo in sospeso l’argomento
in attesa di riprenderlo in altra sede.
Osserviamo
invece che l’insieme dei “comandamenti” è stato interpretato come una sorta di
programma per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale.
In
tale direzione andrebbe il punto 3) “Unisci
l'Umanità con una nuova lingua viva”, ma, a mio avviso, non andrebbe il
punto 6) “Lascia che tutte le nazioni si
governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale”:
il fantomatico Nuovo Ordine, infatti, dovrebbe puntare all’unificazione amministrativa,
politica ed economica degli oltre duecento stati sovrani oggi esistenti, pena l’ingovernabilità
del pianeta a causa delle troppe unità amministrative separate, autonome e
spesso tra loro litigiose.
Indipendentemente
dai reali intendimenti del novello Mosè estensore di questo decalogo, le Pietre
Guida attirarono le ire dei nemici del mondialismo e alcuni di costoro nel 2008
le sfregiarono con scritte in vernice rossa. In particolare una delle scritte
diceva: “L’elite vuole l’80% di noi morto,
vedi il punto 1”.
Questa
affermazione, per quanto farneticante possa apparire, fa riferimento al dilemma
fondamentale della nostra specie, la sovrappopolazione, ed è sbagliata per
difetto. In quell’anno la popolazione mondiale era di 6.764 milioni di persone:
rimanere in 500 milioni avrebbe significato una riduzione di 6.264 milioni di
esseri umani, e cioè quasi il 93% del totale!
Sicuramente
chi aveva indicato la cifra di 500 milioni non pensava ad una riduzione con
sistemi violenti, bensì ad una decrescita demografica attraverso il controllo
delle nascite. Ma anche un simile sistema ha gravi controindicazioni.
Ho dedicato
a questo argomento un capitolo del mio libro “Il Cancro del Pianeta”, dal titolo “Le improponibili soluzioni al problema della sovrappopolazione”. A
quelle pagine rimando chi fosse interessato ad approfondire l’argomento.
Comunque
sia, l’aver messo il decremento degli esseri umani come prima raccomandazione
sta a significare che gli estensori del decalogo erano veramente “illuminati”, a
conoscenza cioè della reale origine dei problemi che affliggono la biosfera.
Questi
ultimi sono causati dalla crescita esponenziale della popolazione, e quindi dei
consumi, in un mondo dalle risorse limitate. Si potrà consumare meno e in modo
più razionale, così come potremo sfruttare le risorse in modo più produttivo,
ma prima o poi non ci sarà abbastanza cibo per una popolazione in continuo
aumento né energia per un numero di macchine sempre crescente.
Questa
consapevolezza è confermata anche dal già citato ultimo “comandamento”: “Non essere un cancro per la Terra, lascia
spazio alla natura, lascia spazio alla natura”.
L’aver
individuato il nocciolo della questione fa del monumento un punto di
riferimento importante, al quale si deve guardare con interesse.
Personalmente
non approvo il richiamo alla ragione
per il dominio delle passioni e per la creazione di una nuova era. Il motivo è
che è stata proprio la ragione a condurci nella attuale situazione di tragico degrado
ambientale. È stata la ragione che ci ha consentito di uscire dallo stato di
natura e ci ha condotto, passo dopo passo, a sfigurare il volto del pianeta e a
distruggere innumerevoli specie animali e vegetali.
Ma quel
che è fatto è fatto. C’è da chiedersi se la causa di tutti i mali sia ora in
grado di ripararli, se un tumore possa decidere di non essere più un tumore.
Le
Pietre Guida della Georgia sono fatte per durare millenni. Chissà se qualcuno le
troverà in futuro e le leggerà così come noi oggi leggiamo gli antichi caratteri
cuneiformi! Una cosa è certa: in un’epoca in cui le costruzioni sono fatte solo
per soddisfare esigenze materiali e per durare pochi decenni il monumento
americano rappresenta una importante eccezione degna di rispetto e attenzione.
Io credo che i Dieci Comandamenti incisi sulle Georgia Guideston non possono assicurare la sostenibilità di Homo Sapiens (?) sul pianeta Terra.
RispondiEliminaCi dovrebbe essere un unico comandamento :
"Ogni società umana non dovrà superare i cento individui, totalmente autosufficienti sul territorio che occupano, senza scambi commerciali con altri gruppi, sono permessi matrimoni inter-tribali per mantenere forte il genoma."
Io credo che qualunque società umana che supera i cento individui sia destinata a fare gravi danni all'ambiente, diventi un cancro per il pianeta Terra.
Gianni Tiziano
carine le scritte a spray; sono molto suvage;
RispondiEliminaNon è stata la ragione a portarci al punto in cui siamo, ma l'istinto di soddisfare i nostri desideri. Se siamo così tanti è anche perchè alla gente piace ciulare. E ricchezza, benessere, potere, tecnologia ecc. aumentano le possibilità di ciulare.
RispondiEliminaMi domando perché, tra gli articoli che descrivono l'umanita come un cancro, non c'è mai uno che finisca con "... E quindi ho deciso di togliermi dai piedi. Addio mondo crudele!"
RispondiEliminaIl problema non è personale. Io amo la vita e l'umanità. Ciò non toglie che si possa e debba osservare la realtà anche con gli occhi della natura!
EliminaTuttavia l'evoluzione della natura e della vita si scandisce in milioni di anni, decine o centinaia di milioni di anni. Non credo che l'umanità abbia la possibilità di incidere neppure in modo infinitesimale su tali scale temporali. Quindi, se anche la Natura avesse un punto di vista e se anche potesse osservare le umane vicende, credo che ci vedrebbe più come un foruncolo che come un cancro.
EliminaPaolo P
Anonimo 29 novembre 2019 19:58, la ragione è semplice e dovrebbe raggiungere anche le menti semplici: una cosa è non essere, altra cosa è porre volontariamente termine alla propria esistenza. Nel mezzo, ci sta l'istinto di conservazione. Già, l'istinto. Sai, siamo tutti animali, dominati dagli istinti. Talmente dominati dagli istinti da spingerci a inventare mitologie per convincerci che sono "grandi ideali". Forse, se i nostri antenati avessero accettato di volare più basso e d'essere quel che siamo senza alimentare le fantasie di onnipotenza, oggi avremmo assai meno dei tanti grattacapi che ci assillano. Forse.
EliminaMrKeySmasher
Si è concluso il Black Friday, ossia la festa orgiastica dello schifoso consumismo imperante.
RispondiEliminaIl capitalismo andrebbe archiviato. Il denaro stesso - quale strumento di potere - andrebbe definitivamente abolito per ristabilire la pratica sobria e corretta del baratto.
L'avidità di tanti bipedi ed il consumo di massa stanno stuprando la Madre Terra; attualmente umiliata, ma un tempo rispettata ed amata presso numerose popolazioni indigene dei paesi cosiddetti esotici.
Homo sapiens rappresenta solo lo 0,01% di vita sulla Terra, ma ha già distrutto l'83% delle specie.
O si stabilisce un regime globale ecologista di salvezza avente la volontà di emanare provvedimenti veementi e schietti (e necessari), oppure la sovrastruttura nociva umana terminerà di annientare quanto è stato disegnato dal Creatore.
Io non sto additando la tecnologia quale causa di ogni male, ma le industrie, con il trascorrere dei decenni, senza dubbio hanno accumulato un potere enorme ed opprimente. Oggi, c'è una certa sintonia tra l'apparato industriale e l'infida classe media, altrimenti non si comprenderebbe perché sia proprio quest'ultima classe economico-sociale a compiere acquisti inutili ed inquinanti su piattaforme schiaviste come Amazon.
Il progressivo benessere economico è una jattura sia per la Terra sia per i rapporti umani medesimi. Ricchezza significa avidità, egoismo, trasgressione.
Quindi... io sogno un ritorno ad un mondo più povero, più giusto, più pulito. Occorrerà forse un conflitto nucleare per distruggere siffatta mondana società?!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaL'infida classe media. Dunque lei auspica una società costituita da da super ricchi e super poveri. L'apparato industriale. Dove lo vede? In Cina sì, nel mondo occidentale non esiste più apparato industriale. E in tutto il mondo non dominano i padroni delle ferriere, ma l'ipercapitale liquido, che non ha proprio nessuna simpatia per l'infida classe media, che viceversa costituisce il suo principale nemico, ormai in larga misura distrutto.
EliminaIl regime globale ecologista. A parte che bisogna trovarlo il mentecatto che avendo potere assoluto non lo usi per i propri interessi. Poi, per definizione, se usasse il potere per un bene comune il suo potere non sarebbe piu assoluto. Ma pur ammesso che si instaurasse un tale regime, la vita dei sudditi sarebbe ben grama. A 20 anni sarebbero morti per al meno il 50%, per il restante 50 % sarebbero più di 10 anni che lavorerebbero duramente e a 40 i sopravvissuti sarebbero vecchi decrepiti distrutti dalle fatiche.
Mi chiedo perché quando si cercano soluzioni "ambientaliste" bisogni sempre perdere qualunque razionalità. Poi chissà perché l'appellativo ambientalista è ormai diventato un insulto.
Se si tornasse ai livelli di consumo solo di 30 o 40 anni fa (a tra parentesi aggiungo, di felicità e sicurezza), anche con i miglioramenti tecnologici intercorsi nel frattempo, trovo che sarebbe già un buon risultato. Non sarebbe la soluzione di ogni male, ma insomma, meglio del continuo peggioramento.
Guido.
Concordo con anonimo (che ritengo però debba palesarsi in qualche modo, in quanto credo sia una forma minima di rispetto degli altri nella discussione). Trovo alquanto illogico, per citare Spock, che nel 2020 si ritenga ancora la ragione responsabile dei casini in cui ci troviamo. La ragione ci dà la possibilità di conoscere e valutare le cose, da questo possono essere ricavate tecnologie che possono esserci utili o meno. In un mondo ancora dominato da credenze religiose senza alcuna base scientifica e razionale, o da stupidi nazionalismi, o da tradizioni dell'età del bronzo, o da atteggiamenti acritici ed irragionevoli, ecc. che fanno un uso improprio degli strumenti che la ragione ci ha fornito, non si può certo attribuire alla ragione la colpa di questo.
RispondiEliminaLa ragione ci ha permesso di mettere il naso nell'infinitamente piccolo, nell'infinitamente grande, nell'infinita complessità dei sistemi e di averci capito almeno qualcosa. Senza la ragione, saremmo ancora dei cacciatori raccoglitori che campano 25 anni in totale miseria e senza capire niente delle meraviglie che abbiamo dentro ed intorno.
Se c'è un problema con la ragione è esattamente il contrario, cioè che la sua mancanza (nella visione del mondo e nelle decisioni prese per gestirlo) è direttamente proporzionale ai problemi che ne derivano. In sostanza, il problema è che come specie siamo (non tutti a tutti i livelli, ovviamente, ma tutti per almeno un aspetto o più aspetti) sostanzialmente dei primitivi (primati, uomini dell'età del bronzo, ognuno scelga la definizione che più gli aggrada) che maneggiano tecnologie e conoscenze che necessiterebbero un salto evolutivo considerevole per essere gestite. La celebre figura del primate con lo smartphone. E qui, ancora, come può una civiltà che considera ancora il paranormale, il sovrannaturale, il wishful thinking, l'ideologia come punti di riferimento del pensare ed agire (il più delle volte schifando la realtà scientifica così difficilmente assemblata in secoli di brillanti ricerche e di menti brillanti) pensare di gestire senza far danni gli strumenti ottenuti grazie alla ragione?
potrebbe farlo rispettando il soprannaturale e la ragione, come consigliato dall'Alighieri 700 anni fa (fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza). Dio vuole che gli uomini siano suoi figli, che si rispettino e rispettino il creato, ma le religioni hanno modificato ed interpretato i libri sacri a piacimento e secondo il comodo del momento. I primi cristiani subivano persecuzioni e condanne anche capitali per non voler uccidere in guerra, dopo Costantino cominciarono a partecipare alle guerre dell'impero, perchè le guerre di un impero cristiano erano giuste, ma uccidere era sempre un grave peccato. Con le crociate le guerre divennero sante, come la jihad, e uccidere gli infedeli non era più un peccato, anzi si andava in paradiso. Questo per far vedere come le religioni mutino il messaggio divino in base alle esigenze del momento. Maometto non fu da meno, inventandosi la jihad poco prima della battaglia per la conquista di Medina. Stesso destino ha fatto la ragione o canoscenza, che viene utilizzata per aumentare il piacere edonistico con l'utilizzo di tecnologie sempre più massificate e sofisticate, invece di mettere un freno al suddetto piacere realizzando nella società i principi fisici e matematici. Con la negazione o un uso improprio di Dio e intelligenza umana si ha il solo risultato di trasformarsi in dei bruti o locuste. Purtroppo siccome fondere e utilizzare correttamente i due aspetti migliori della vita umana, intelligenza e spiritualità, si è dimostrato storicamente impossibile per la quasi totalità degli esseri umani, mi sento di poter dire che l'umanità non potrà mai avere una tale civiltà. Le conclusioni sono sotto i nostri occhi.
Elimina"Senza la ragione, saremmo ancora dei cacciatori raccoglitori che campano 25 anni in totale miseria"
EliminaIo credo che bisogna confutare questo mito radicato della vita breve dei nostri antenati, altrimenti non saremmo qui, non avrebbero potuto trasmetterci i loro geni. I bambini/ragazzi senza i genitori e nonni, senza lo "scudo" sociale della tribù non sarebbero diventati adulti e riprodotti.
A me sembra un'affermazione poco razionale e molto dettata dall'irrazionale (e comprensibile) paura, la paura di perdere quello che abbiamo, di ritornare a una vita più dura.
La ragione della scienza antropologica ci dice invece il contrario. Dagli studi sulle popolazioni ancora esistenti di cacciatori-raccoglitori, quelle più lontane dalla contaminazione "occidentale", nelle tribù ci sono anziani di 70 anni perfettamente sani e attivi, senza le malattie degenerative tipiche della nostra società. Gli anziani esistono, ci sono e svolgono il loro compito di servizio alla tribù e custodia dell’esperienza accumulata, la loro presenza è un tratto radicato profondamente nella cultura sociale umana.
La vita della tribù è dura, è fisica (non è un vagheggiare ritorni a epoche idilliache, ne sostenere che il sistema primordiale sia meglio o peggio di quello attuale), ma non è misera, hanno tutto quello che serve loro per campare nell’ambiente in cui sono inseriti e in cui si sono forgiati i nostri geni. Si muore in genere prima della vecchiaia per morte violenta o infezioni, ma sono distribuzioni non così frequenti.
L’antropologo Herman Pontzer ha studiato le tribù Hadza in Tanzania, un articolo interessante in questo senso è apparso su “Le Scienze” di aprile 2017 pag. 55.
Questa la sintesi dello studio di altri antropologi:
https://www.evolutamente.it/altro-mito-sfatare-cacciatori-raccoglitori-morivano-30-anni/
https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/dec/02/ditch-harmful-myth-noble-hunter-gatherer
EliminaQuesto è di oggi. Le tribù se la ridono.
40 anni fa era come adesso. Bisogna tornare agli anni 50 o primi 60 per non trovare le classi medie e il consumismo. Attualmente lo scenario che si sta delineando è quello di un collasso, non di ritorno graduale e morbido a stili di vita più sostenibili. Credo che la vera difficoltà sarà gestire una cosa caotica e imprevedibile come un crollo sistemico con qualche strumento tecnologico di bassa complessità e un po’ di conoscenze accumulate nel tempo.
RispondiEliminaBe', ho appena scoperto di essere veramente "illuminato". Non male.
RispondiEliminaMrKeySmasher
Anche io.
EliminaSono circa 20 anni che mi sono reso conto che la distruzione della natura dipende non solo dai consumi individuali, ma anche dal numero dei consumatori.
Gianni Tiziano
Tiziano, e quante volte ti sei sentito dare del pazzo furioso, del nazista, del fascista, del razzista, del disumano... quante volte ti sei sentito ripetere che "c'è tempo per rimediare" e, immediatamente dopo se non nello stesso momento, che "è inutile intervenire, perché è troppo tardi"? O che "è un problema che non ha soluzioni". O che "è un problema di distribuzione". O che "è un problema globale, non ha senso pensare soluzioni locali". E via cianciando. Ora siamo "veramente illuminati". Mmm... che sia il green deal che prende piede? Quello che vorrebbe risolvere tutto con investimenti e tasse?
EliminaAh, non dimentichiamo: il controllo demografico è impossibile e immorale. Già. Perché il sostegno alle famiglie numerose e le mille formule di assistenza d'altro tipo implementate a favore della natalità cosa sono, se non controllo demografico? Direi che è da parecchio che quella cosa nominalmente impossibile che è il controllo demografico viene praticata a piene mani. Aspetta di vedere come implementeranno (a breve, tempo una ventina d'anni, o meno) il controllo demografico tramite le imminenti leggi sul fine vita, quel buon cuore che si scopre improvvisamente quando ad avvicinarsi all'età "costosa" sono i numerosissimi figli del baby-boom. Ottimi, quando pagano. Poveretti da aiutare a lasciare questo mondo (ripeto: per buon cuore) quando costano.
Accetterei tutto, se non fosse per la schifosa ipocrisia pelosamente interessata che c'è alla base di tutto questo. Siamo una mandria, né più né meno. E i mandriani hanno tante caratteristiche, certamente non il buon cuore.
i complessi d'inferiorità, che tutti contraggono nella pubertà, se non elaborati portano alla depressione o all'egocentrismo o a tutti e due nei bipolari. La ragione dovrebbe permettere di elaborarli, ma a ben vedere non ci sono molti che lo fanno. Se non la usano nemmeno per sè, figuriamoci se la usano per gli altri. Un cancro potrebbe smettere di esserlo solo se realizza di esserlo.
RispondiEliminahttps://www.ted.com/talks/lisa_dyson_a_forgotten_space_age_technology_could_change_how_we_grow_food
RispondiEliminaCibo dall'aria. Pazzesco. Sarà una cosa seria?
https://www.forbes.com/sites/rrapier/2019/11/29/why-oil-demand-wont-follow-coals-death-spiral/
RispondiEliminai paesi OCSE hanno ridotto le emissioni di CO2 di svariate centinaia di mln di tonnellate in 10 anni grazie soprattutto alla sostituzione delle centrali a carbone con gas e rinnovabile, gli altri le hanno aumentate di 4 mld. Chi glielo va a dire alla COP 25, che non è servito a nulla? Che il GW procede ancora più spedito che 10 anni fa? Che il consumo di petrolio è in forte aumento anche nei pochi paesi (Norvegia, USA, Cina) dove le vendite di auto elettriche hanno raggiunto la "smodata" % del 5%? Di questo passo ci vorranno 50 anni per vedere ridotto il consumo di oil coi veicoli elettrici, se non aumenteranno a dismisura i consumi in altri settori (trasporto merci, aereo, navale, petrolchimico in primis). Se lo mettessero in testa che l'unico modo per ridurre le emissioni è smettere di fare figli oltre il primo e vivere tutti di sostentamento, altro che prendere l'aereo per destinazioni esotiche per rilassarsi dallo stress dell'ufficio, negozio, ecc. Ben venga il reddito di cittadinanza per tutti gli abitanti della terra, ma poi la crescita come fa ad aumentare?
Il monumento al senno di poi, di cui notoriamente son piene le fosse.
RispondiEliminaDemenziale.