Un politico che fa qualcosa di utile: Gianni Girotto del M5S che si è impegnato in un tentativo di rimuovere le assurde regole punitive nei riguardi del fotovoltaico in Italia; il risultato di una crociata contro l'energia rinnovabile nella quale il governo di Renzi si è impegnato con passione. Ne sono venute fuori una serie di sanzioni draconiane che mandano automaticamente in fallimento una ditta, un privato, o un intero comune, per il minimo dettaglio fuori posto. Per esempio, è sufficiente una discrepanza nel numero di serie di un pannello.
Questà è una follia per tante ragioni. Oltre ad aver danneggiato moltissime persone che avevano investito in buona fede nell'industria fotovoltaica, ha anche eliminato decine di migliaia di posti di lavoro e distrutto un intero comparto industriale in Italia. Oggi, dopo questa ventata di sanzioni, chi investirebbe ancora in un impianto fotovoltaico sapendo che questo ti può far diventare un criminale agli occhi del governo?
Renzi e i suoi sono stati giustamente puniti dagli elettori per questo e tanti altri motivi. Ora, bisogna assolutamente eliminare queste inutili norme per far ripartire l'industria fotovoltaica in Italia e dare a questo paese l'energia di cui ha bisogno.
FOTOVOLTAICO: M5S, SANZIONI SPROPORZIONATE GSE METTONO A RISCHIO BILANCI DI COMUNI E IMPRESE
Roma,
28 giu - “Le regole sul fotovoltaico vanno cambiate per evitare di
mandare gambe all’aria i bilanci di Enti pubblici, privati e operatori
del settore che hanno scelto le buone pratiche delle rinnovabili. A
causa di strumenti normativi inadeguati il GSE applica sanzioni
sproporzionate sulle irregolarità per gli impianti fotovoltaici
incentivati negli anni scorsi. È sufficiente un banale vizio di forma a
far scattare una penale eccessiva. È il caso ad esempio del Comune di
Avolasca (AL), a cui il Gestore dei servizi elettrici ha chiesto la
restituzione di 1.200.000 euro, non per aver infranto le regole
ottenendo maggiori guadagni, ma per un semplice errore formale. Quelle
regole, dunque, vanno cambiate immediatamente per evitare ulteriori
storture che mettano a rischio gli investimenti del settore. Chi agisce
in buona fede va tutelato, non punito”. Lo dichiara il senatore del
Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, che ha presentato un’interrogazione
urgente ai ministri dello Sviluppo economico e delle Finanze.
“Sono
potenzialmente decine i Comuni italiani nella stessa situazione di
Avolasca. Non possiamo permettere che le sanzioni – per giunta
retroattive – si espandano a macchia d’olio solo perché la norma è
sbagliata. Dai dati sui controlli pubblicati dal GSE si evince che nel
2016 si sono rilevate irregolarità per il 35% dei controlli effettuati,
una quota più che tripla rispetto al 10% del 2015. Le verifiche del 2016
sono state effettuate su oltre 4.000 impianti per quasi 3 GW di
potenza. Con la conclusione dei procedimenti si è ridotto il costo di
tutti gli incentivi di circa 39 milioni di euro”, insiste Girotto.
“La
legge impone la decadenza degli incentivi e la loro restituzione in
caso di irregolarità. E fin qui nulla da dire. Ma qui siamo al paradosso
che una svista nella compilazione di un documento equivale alla truffa
architettata per rubare i soldi degli incentivi. In questo caso vengono
sanzionate ugualmente con la sospensione della tariffa e l’obbligo di
restituire quanto ricevuto”, spiega il senatore 5 Stelle.
“Nel
caso ad esempio dei Comuni questo rischia di trasformarsi in un doppio
danno per la collettività: da una parte si condannano soggetti
sostanzialmente incolpevoli, dall’altra si privano gli impianti della
spinta finanziaria a continuare la produzione, minando di fatto il
raggiungimento degli obiettivi internazionali per le fonti rinnovabili e
rischiando l’abbandono di una parte sostanziale degli impianti più
recenti ed innovativi costruiti in Italia. Calenda e Padoan intervengano
con urgenza per modificare il regime sanzionatorio, bloccando il
rischio di sanzioni sproporzionate relative alle verifiche sugli
impianti a fonte rinnovabile, nel rispetto e degli sforzi da parte di
Enti pubblici e privati”, conclude Girotto.
Gianni Girotto
Ufficio: piazza San Luigi dei Francesi n. 34, terzo piano, stanza 305. Interno: 4123.
sito web: www.portavocegirotto.it
e-mail: giannipietro.girotto@senato.it
http://www.meteogiornale.it/notizia/47627-1-nuovo-studio-conferma-acque-oceaniche-si-stanno-riscaldando-rapidamente.
RispondiEliminaDifendiamo pure i posti di lavoro e il progresso, ma il risultato non deve essere quello di sopra. A me pare che l'uniche alternative valide siano il risparmio e figlio unico, perchè vanno contro vizi e istinti e per questo non saranno mai accettate da un mondo di locuste.
Abbiamo omesso il piccolo dettaglio che il "fotovoltaico" in Italia esiste in funzione dei sussidi statali e della de-fiscalizzazione che sono andati avanti per cent'anni, uno dei mille mila rivoli in cui si sono disperse le risorse dello Stato.
RispondiEliminaIl movimento contrario è sbagliato come quello a favore. Lo Stato non si deve impicciare, se la tecnologia sottesa al "fotovoltaico" è competitiva, si imporrà da se. Viceversa si trasforma nella ennesima azione del Pubblico controproducente, distorsiva, debitoria.
Mi viene in mente il Piano Nazionale Industria 4.0 e adesso devo correre al gabinetto. Il guaio non è nemmeno "in che mani siamo", è che dietro ci sono milioni di persone che se si mettono di profilo si sente il suono del vento da un orecchio all'altro.
@ Lorenzo:
EliminaA proposito dei sussidi statali dei quali si lamenta tanto, vorrei segnalarle un paio di fatti.
Nel 2015 la generazione CIP6 da fonti assimilate è stata 6909 GWh, mentre la generazione Cip6 da fonti rinnovabili è stata pari a 2196 GWh.
I dati li ho trovati qui:
http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem18rinn.htm
http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem18ass.htm
Invece di gridare al GOMBLOTTO di Stato per sovvenzionare il fotovoltaico, perché non va a vedere chi ha preso quanti soldi e bruciando cosa?
Alessandro B.
Ogni volta che si parla di fotovoltaico, viene fuori qualcuno che solennemente annuncia "il fotovoltaico riceve sussidi statali!" il che sembra sia un peccato mortale tale da condannare alle fiamme eterne chiunque lo sostenga.
EliminaScusate, ma lo stato serve proprio a questo: a fare cose che il libero mercato, da solo, non riesce a fare. Se ogni intervento dello stato fosse malvagio, arriveremmo alla situazione americana, dove se ti ammali e non hai soldi per pagarti le cure ti tocca schiattare. Sicuro, è il libero mercato! Massima efficienza dell'allocazione delle risorse, giusto?
Allora, questa idea che i sussidi sono sempre una cosa malvagia e orribile è pura ideologia e sarebbe ora di smetterla di raccontare queste scemenze.
Assolutamente d'accordo con lei Prof. Bardi sull'utilità dei sussidi impiegati bene. Non l'ho scritto nel commento ma concordo con lei: il sistema americano non mi piace affatto. E si è visto che risultati produce (tanto per fare un esempio fra i tanti, in che stato sono le ferrovie americane...).
EliminaNel commento volevo solo far notare al Sig. Lorenzo che il suo "ragionamento" è sbagliato, anche all'interno del suo bislacco sistema di "valori", anche a voler per forza usare la sua "logica" contorta.
Alessandro B.
Lo stato ha avuto una azione iniziale di incentivazione di un nuovo comparto tecnologico e produttivo, come del resto per esempio ha fatto lo stato tedesco. Ora il fotovoltaico è competitivo perchè stimolando la ricerca pura e quella applicata, e questo non lo ha mai fatto da solo il mondo industriale, si sono avute le conseguenti ricadute a livello tecnologico e produttivo. Faccio notare che il comparto petrolifero, quello delle biomasse, l'idroelettrico godono di incentivi nascosti ben più cospicui di quelli trasparenti del comparto fotovoltaico.
RispondiEliminaCome ha fatto lo Stato Tedesco che ha il Debito uguale ma il PIL doppio dell'Italia.
EliminaInoltre, seguendo questa logica, invece del "fotovoltaico" lo Stato dovrebbe sovvenzionare il complesso dell'industria militare come fanno gli USA, che spendono in armi come tutto il mondo messo insieme. Le ricadute tecnologiche sarebbero probabilmente maggiori perché è risaputo che (quasi) tutte le innovazioni commerciali nascono dalla ricerca bellica e ci sarebbero anche le conseguenze geo-politiche non dell'uso diretto delle armi ma anche della dipendenza di tutti dal proprio fornitore, vedi faccenda del F-35.
Io non so cosa siano gli "incentivi nascosti", quello che so è che un signore che conosco mi diceva tutto contento di avere messo i pannelli sul tetto e io gli ho detto, ok, bravo, peccato che i pannelli tuoi sul tetto di casa tua li ho pagati io.
Non ci libereremo mai dall'idea che lo Stato deve "garantire" la felicità.
E lui ti avrebbe dovuto rispondere: "E l'energia elettrica che tu consumi la produco io"
EliminaNo, io avrei preteso di vedere la fattura, autentica, con la certificazione del pagamento della fornitura dell'impianto fotovoltaico.
EliminaIo non perderei altro tempo con chiunque abbia un'ossessione che poi inficia ogni sua argomentazione, anche se in linea di principio parte da argomenti discutibili.
Discutibili nel senso che valga la pena di discutere, sia chiaro.
Una visita ai blog di certi commentatori che spuntano qui ogni tanto, fuga ogni dubbio sulle passioni che portano a scrivere infine certi commenti, "neanche sbagliati" come avrebbe detto quel genio ruvidissimo di Wolfgang Pauli.
Ecco,ogni tanto sono ossessionato dall'idea di perdere tempo, ed in cambio non ottenere nulla, neanche lunghi momenti di felicita.
Spero che lo stato in cui verso non sia troppo grave.
Marco Sclarandis
Gentile Sig. Lorenzo, vedo che insiste con la sua tesi infondata ("i pannelli tuoi sul tetto di casa tua li ho pagati io"). Non ha visto a chi vanno la maggior parte degli incentivi? Oppure lo ha visto ma lo sta ignorando a bella posta?
EliminaDice di non sapere cosa sono gli "incentivi nascosti", ma nei dati che le ho indicato di "nascosto" non c'è proprio niente.
Perché non mi risponde nel merito? Le cifre dell'AEEGSI sono sbagliate? Lei ha altri (diversi) dati? Oppure non li legge per principio perché anche l'AEEGSI fa parte del perfido GOMBLOTTO?
In attesa di una sua risposta, la saluto speranzoso.
Alessandro B.
Mi scusi Prof. Bardi, ma devo chiederle una cosa. Sono io che sto sbagliando tutto con il Sig. Lorenzo? I dati che ho indicato non sono giusti o pertinenti? Oppure non mi risponde per altri motivi? Sicuramente non sono una persona particolarmente simpatica e tollerante (per usare un eufemismo...), e sono il primo a riconoscerlo, ma mi capita raramente di essere ignorato in questo modo.
EliminaPurtroppo non ho nè la sua competenza, nè la sua saggezza e, meno che mai la sua pazienza. Ecco perché la prego, Prof. Bardi, di dirmi lei cosa sto sbagliando...
La ringrazio!
Alessandro B.
Ma non ti preoccupare, Alessandro. I commenti di un blog sono come le chiacchere di calcio al bar. Vanno presi con filosofia.
EliminaNon sapevo che il fotovoltaico fosse incentivato in Italia fin dal 1917.
RispondiEliminaE nemmeno che esista una possibilità che il fotovoltaico possa essere una tecnologia competitiva.in futuro, sia chiaro, mica adesso.
Ma ancora non capisco se sia una tecnologia per far soldi o energia.
O invece la verità è che la conversione fotovoltaica dell'energia solare è una realtà ormai comprovata con un ritorno energetico di non meno di 1 (uno) a 10 (dieci,)una durata accertata degli strumenti per ottenerla, di almeno tre decenni, e che ormai fatti tutti i conti, costa meno dell'energia ottenuta da fonti fossili?.
Mi viene da mettermi le mani nei capelli e le dita nelle orecchie per non sentire le sirene della menzogna.
Chi può distogliermi da questi dubbi amletici che mi prendono quando sto seduto sulla tazza del cesso?.
Marco Sclarandis.
Doverosa precisazione:"ritorno energetico di non meno di 1 (uno) a 10 (dieci,)".
RispondiEliminaIl termine ritorno è quindi sbagliato, quello giusto è guadagno.
Avevo in mente l'EROEI e ciò mi portato all'errore per inversione di termini.
Guardando a quanto investo in energia per ottenerne una maggiore, vale
1 (uno) a 10 (dieci,).
Guardando all'energia ottenuta rispetto a quella investita vale l'inverso 10 (dieci ) a 1 (uno).
Ma approfitto di questo errore per dire che esistono persone che credono che i pannelli fotovoltaici producano meno energia in tutta la loro durata di funzionamento, di quella impiegata perfabbricarli, installarli e smantellarli.
Questo, però, se fosse vero sarebbe un mistero.
A meno che l'energia fotovoltaica non fosse DAVVERO un'attività economica di tipo criminale, intesa solo a lucrare a danno di milioni di poveri fessi.
P.S. nel commento che ho eliminato ho scritto la parola "votovoltaici".
Che', sono quelli installati indipendentemente da ogni ragione d'efficienza energetica.
Purtroppo esistono anche quelli.
Marco Sclarandis.
http://energyskeptic.com/2017/big-fight-21-top-scientists-show-why-jacobson-and-delucchis-renewable-scheme-is-a-delusional-fantasy/
RispondiEliminahttp://www.resilience.org/stories/2017-06-27/100-renewables-a-few-remarks-about-the-jacobsonclack-controversy/
Non si sa cosa pensare.
Stamattina mi sono ricordato
Di che cos’ero prima d’esser nato.
Ero una particella elementare
Quelle che non si posson misurare.
Ecco perché mi porto sempre addosso
Il dubbio che sia tutto un paradosso
Lasciatemi sparar parole a caso
Decidere le cose andando a naso
Più cerco di capir più m’incasino
Divento vecchio ma son già bambino.
Angelo
Eh sì Angelo, ogni tanto è meglio astenersi dal pensare, e coltivare un minimo di sano fatalismo.
EliminaD'altronde,l'energia rinnovabile,se non sarà utilizzata da una umanità rinnovata, sarà comunque insufficiente.
Stiamo ancora perdendo tempo, utile ad evitare che l'adattamento alle conseguenze della fase attuale dell'Antropocene sia ancora più
rude di quanto non si prospetti nel vicino futuro.
Questa penna perduta
da un ignoto piccione
dal selciato raccolta
per il quarto d'un ora
mi ha sottratto al tumulto
a pensieri pesanti dovuto
l'ho lasciata cadere
per vedere più volte
la sua lenta aerea vite
l'ho raccolta ogni volta
per palpare rapito
la sua leggera tenacia
e poi l'ho lasciata
ad una folata di vento
che la portasse a destino
d'un meno fosco domani
del suo traslucido calamo
scriverò in sua memoria.
Marco Sclarandis
alla superbia umana non bastano i fossili, figuriamoci le rinnovabili. Il problema non è fuori, ma dentro.
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