lunedì 14 novembre 2016

Trump: l'America abbandonerà l'accordo di Parigi

Sembra che Donald Trump sia intenzionato a mantenere le sue promesse pre-elettorali e fare tutto il possibile per sabotare gli accordi di Parigi; in parallelo con ripartire con il supporto a tutto campo per l'industria dei combustibili fossili. Non è una buona notizia, considerando che l'accordo di Parigi era comunque insufficiente a risolvere il problema, come ci racconta qui sotto James Hansen


4 ragioni per cui l'Accordo di Parigi non risolverà il cambiamento climatico


di James Hansen

(da ecowatch.com)

Traduzione di Stefano Ceccarelli


Il Dr. James Hansen con sua nipote Sophie Kivlehan

In molti hanno salutato l'accordo di Parigi - che è pronto a raggiungere questa settimana la soglia per entrare in vigore - come una panacea per il cambiamento climatico globale. Tuttavia, tragicamente, una tale prospettiva trascura di prendere in considerazione la realtà scientifica del nostro sistema climatico, che ci racconta una storia molto diversa.

La nostra ultima ricerca, Young People's Burden: Requirement of Negative CO2 Emissions (Il fardello delle giovani generazioni: la necessità di emissioni negative di CO2), pubblicata lunedì come discussion paper su Earth System Dynamics Discussion, sottolinea come, se i governi nazionali trascurano di mettere in atto politiche aggressive in materia di clima, i giovani di oggi erediteranno un sistema climatico così alterato da richiedere processi di estrazione della CO2 dall'atmosfera proibitivamente costosi, e forse non fattibili.

Le temperature globali hanno già raggiunto il livello del periodo Eemiano (da 130.000 a 115.000 anni fa), quando il livello dei mari era 6-9 metri più alto di oggi. Considerando l'ulteriore riscaldamento "in cantiere" dovuto alla risposta ritardata del sistema climatico e l'impossibilità di una sostituzione istantanea dei combustibili fossili, un aumento ulteriore della temperatura è inevitabile.

Le continue elevate emissioni dei combustibili fossili costituiscono un peso sulle giovani generazioni, costrette a realizzare emissioni negative di CO2, che richiederebbero una massiccia estrazione tecnologica di CO2 con costi minimi stimati di 104-570 trilioni di dollari durante questo secolo, con grandi rischi e dubbia fattibilità.

Il perdurare di elevate emissioni da fonti fossili indiscutibilmente condanna i giovani ad una massiccia, forse non plausibile, "ripulitura" dell'atmosfera, oppure a impatti climatici deleteri crescenti, o ad entrambi, scenari che dovrebbero rappresentare un incentivo e un obbligo per i governi a modificare le politiche energetiche senza ulteriore indugio.

Il lavoro fornisce il necessario supporto scientifico per l'azione legale Our Children's Trust (Coalizione dei nostri figli) contro il governo statunitense, sostenendo che i cambiamenti climatici mettono a repentaglio i diritti inalienabili alla vita, alla libertà e all'aspirazione alla felicità delle prossime generazioni riconosciuti dalla Costituzione degli USA. Il lavoro offre l'opportunità di esaminare l'attuale stato del pianeta rispetto al cambiamento climatico. I quattro messaggi comprendono:

1. Il trattato di Parigi sul clima è un accordo che si limita ad esprimere un intento, un pio desiderio, riaffermando sostanzialmente, 23 anni dopo, la Convenzione Quadro di Rio del 1992 sul cambiamento climatico. L'esigenza del mondo in via di sviluppo di disporre di energia affidabile e a costi accessibili è largamente ignorata, nonostante costituisca il requisito fondamentale per eliminare la povertà globale e la guerra. Piuttosto, il mondo sviluppato pretende di offrire una riparazione, sotto forma dell'eterea somma di 100 miliardi di dollari l'anno, permettendo nel contempo agli impatti climatici di crescere.

2. Fintanto che ai combustibili fossili verrà permesso di essere sussidiati così da costituire l'energia più economica, essi continueranno ad essere la più abbondante fonte di energia mondiale, facendo crescere le probabilità di conseguenze disastrose per i giovani fino quasi alla certezza.

3. Tecnicamente, è ancora possibile risolvere il problema climatico, ma a due condizioni essenziali: (1) una semplice tassa globale crescente sul carbonio, riscossa alla fonte dai produttori di combustibili fossili, e (2) il supporto dei governi per la RS&D (ricerca, sviluppo e dimostrazione) delle tecnologie energetiche pulite, compresa l'energia nucleare sicura di ultima generazione.

4. I tribunali sono cruciali per la soluzione del problema climatico. Il "problema" climatico è stato ed è un'opportunità per la trasformazione verso un futuro di energia pulita. Tuttavia, la mano pesante dell'industria delle fonti fossili opera in massima parte con mezzi legali, come con la campagna I'm an Energy Voter negli USA. L'incapacità di affrontare il cambiamento climatico da parte del potere esecutivo e di quello legislativo fa sì che sia essenziale che i tribunali, meno soggetti a pressioni e corruzione ad opera di interessi finanziari particolari, entrino nella partita per proteggere i giovani, come fecero con le minoranze nel caso dei diritti civili.

Per un approfondimento, si veda qui.

26 commenti:

  1. Grazie bellissimo articolo.

    Mi permetto di fare alcuni appunti al blog.
    Alcune volte si scrivono articoli che poco hanno a che fare con la divulgazione scientifica. Per me non è interessante commentare le dichiarazioni di Feltri.
    Poi sarebbe gradito far conoscere le persone (referenze) che scrivono certi post.

    Andrea Pietranera

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  2. Trump può strappare le leggi dell'uomo ma madre natura non farà altrettanto.
    Ci penseranno gli uragani?
    Ci penserà la siccità?

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    1. //ironic mode on
      Basta costruire un muro alto alto alto, lungo lungo e si rispediscono gli uragani e la siccità in Messico
      //ironic mode off

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  3. La miopia di certi personaggi è allucinante. Forse non si rendono contro che in una catastrofe climatica globale la stessa esistenza degli Usa come nazione, e gli altri paesi, è fortemente a rischio. Suicidi inconsapevoli...

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  4. buon articolo, peccato per qualche ossimoro del tipo "tecnologie energetiche pulite, compresa l'energia nucleare sicura di ultima generazione". L'autore sa (o dovrebbe sapere) che non esiste energia nucleare pulita (reattori a parte, quanto sono pulite le miniere di uranio, che tra l'altro lasciano, dopo l'estrazione, un'enorme estensione di territorio completamente devastato e inabitabile? quanto sono pulite le scorie?) e nemmeno sicura (l'unica davvero sicura è la l'avveniristica fusione, che pare abbia qualche problemino di fattibilità, di costi e di Eroei). Tutto questo a costi proibitivi, già oggi non concorrenziali con le rinnovabili; che tra l'altro hanno anche il non trascurabile vantaggio di assicurare un numero di posti di lavoro stabili nemmeno lontanamente paragonabili a quelli del nucleare

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    1. Peccato con le soli rinnovabili non si va da nessuna parte o meglio si deve andare indietro. Poi vedo che non sei informato sui reattori a neutroni veloci di quarta generazione. Bastano 5 grammi di biossido di uranio naturale per avere l'equivalente di 400 Kg di carbone. Inoltre le scorie vengono riciclate e il risultato finale sono scorie che impiegano solo qualche secolo a raggiungere la radioattività dell'uranio naturale. Prova a calcolare la superficie necessaria con il fotovoltaico per soddisfare la domanda di energia senza tener conto del grosso problema dello stoccaggio e distribuzione. Ti renderai conto quanto si improponibile una tale estensione....

      Senza nucleare non si va da nessuna parte anzi solo ad una la catastrofe.....

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    2. Gentile Francesco G,

      A proposito dell'importanza di essere informati: ho appena consultato il database PRIS dell'IAEA e ho notato che di reattori a neutroni veloci ne sono riportati solo tre.

      E questa sarebbe la tecnologia che risolverà tutti i nostri problemi energetici? Ah beh...

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    3. Veramente mi riferivo a reattori ancora in fase di progettazione che quindi ancora non esistono. Quelli che hai trovato non sono di quarta gen. Beh allora? che credi che con le rinnovabili in 20 anni possano fare miracoli? beato te se ci credi ma certi problemi sono difficili da risolvere motivo per cui rimarranno di "nicchia" per molto tempo e forse per sempre....

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    4. Caro Francesco G., non è ripetendo sempre la stessa cosa che finirai per aver ragione. Scusa, ma non ti passo ulteriori commenti

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    5. Gentile Francesco G,

      Nel suo commento del 14/11 lei esorta Guido Rizzi a "calcolare la superficie necessaria con il fotovoltaico per soddisfare la domanda di energia senza tener conto del grosso problema dello stoccaggio e distribuzione".

      Presumo che lei si riferisca alla domanda di energia attuale. A questo punto vorrei proporle io una riflessione:

      Perché non prova lei a calcolare quante centrali nucleari ci vorrebbero per soddisfare la sola domanda di energia elettrica mondiale? Poi magari ci potrebbe spiegare dove trovare abbastanza uranio per farle funzionare. Per non parlare degli altri problemi.

      Mi sembra incredibile doverglielo spiegare, ma non è che se lei vuole una cosa quella cosa diventerà possibile o fattibile. Non è così che funziona. In futuro dovremo vedere cosa potremo realisticamente fare e regolarci di conseguenza e, se potremo disporre di meno energia rispetto a ora, dovremo regolarci di conseguenza. Non serve a niente credere a cose impossibili o imprecare contro chi cerca soluzioni forse meno affascinanti delle sue ma almeno realistiche e fattibili.

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    6. sempre con questa storia del consumismo ad oltranza, costi quel che costi. I reattori nucleari danno una forma inferiore di energia, che non serve ad una società consumistica come la nostra. Caro Ferruccio, i tuoi sogni eterni di energia per le lampadine non serve a una minchia. Anche se il mld di mld di titoli tossici e derivati messi in giro da stati e banche possono far pensare ad una cornucopia infinita. Questa impressione di infinita ricchezza è tenuta in piedi dal petrolio e quando comincerà a scarseggiare, sarà finita per sempre. Che ci piaccia o meno. Purtroppo questa bulimia finirà con un pianeta devastato. Il che mi ricorda l'Eden devastato dal tentatore.

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  5. "4. I tribunali sono cruciali per la soluzione del problema climatico."

    mah, mi sembra che più che tribunali in questi tempi servirebbero manicomi spaziosi e tanti buoni psichiatri. Una bella terapia di gruppo per l'umanità intera. Acnhe qualche cisterna di Prozac da rovesciare nei serbatoi degli acquedotti potrebbe essere d'aiuto.

    L.

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  6. Ehi, è appena arrivata la notizia. 2016 +1.2°C rispetto all'era preindustriale... si procede spediti!

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  7. James Hansen è una figura di spicco nella scienza della climatologia.

    https://en.wikipedia.org/wiki/James_Hansen

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  8. Condivido in pieno i timori per il probabile collasso climatico che graverà sulle attuali giovani generazioni (e sulle meno giovani aggiungerei), mi lasciano perplesso le soluzioni. Bisogna investire massicciamente più sulle rinnovabili come sono adesso e metterle in funzione da subito su larga scala (ammesso che l'umanità riesca tecnicamente a farlo e che questo serva per stabilizzare il clima) che sulla ricerca e sviluppo che daranno i loro frutti in termini di industrializazione e commercializzazione dei futuri sistemi di produzione di energia pulita chissà quando! Non solo, bisogna azzerare le emissioni di CO2 da oggi in poi ma anche riassorbire quelle già mandate in atmosfera, quindi stop immediato a deforestazione e ripiantumazione di qualche miliardata di alberi. Altra politica da attuare subito: programmi massicci di educazione al controllo delle nascite per stabilizzare la popolazione mondiale.
    E poi che senso ha sperare nei tribunali? E' la politica che decide e questa si muove - con riluttanza- in una certa direzione quanto l'opinione pubblica la spinge, ergo se la gente non prende coscienza del problema col cavolo che la politica lo risolve.
    Ultima annotazione per il nucleare: se qualcuno dimostra che ne stanno inventando uno sicuro al 100%, che abbia abbondanza di materiale fissile senza che questo generi poi un nuovo problema di picco di risorsa, di militarizzazione e armamento, di dipendenza dai paesi estrattori e che sia ECONOMICAMENTE realizzabile in tempi ragionevoli allora forse lo si potrebbe considerare, ma visto quello che succede ai reattori in costruzione ora ho forti dubbi.

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    1. MI trovo molto in sintonia con il tuo pensiero.
      Aggiungerei una revisione delle politiche dei trasporti, cioè RITORNARE a economie sempre più circolari, come era una volta, mi ricordo da bambino che era così !!!! DEGLOBALIZZARE.
      Inoltre, assurdo che per andare sui luoghi di lavoro e ritornare a casa si facciano anche centinaia di chilometri al giorno in macchina !!!!
      Oppure che si prenda l'aereo per andare a lavorare a Londra, il lunedì, e si ritorni a casa in Italia il sabato mattina !!!!

      Gianni Tiziano

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Con i reattori a neutroni veloci non ci sarà carenza di materiale fissile per molti secoli e sono reattori pensati per essere più sicuri. Inutile che ci girate intorno con le sole rinnovabile non si risolve un tubo non senza "spiacevoli" conseguenze....

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    4. Caro Francesco G.
      Sento parlare di mirabolanti nuove tecnologie legate al nucleare, sia come fissione che come fusione, da quando portavo i calzoni corti (e non sono proprio giovanissimo), ed ancora si è visto poco e niente. Anzi oggi realizzare un reattore è diventato ancora più complicato.
      Mentre le rinnovabili,come solari ed eolico, sono diventate delle realtà consolidate a livello commerciale, passando dal sogno alla realtà. Ovvio hanno delle limitazioni, come tutte le umane cose, ma almeno so che possono essere usate.
      Poi se l'idea di queste mirabolanti tecnologie ti esalta...beh! è una questione tua.
      CMQ questo è un servizio di Euronews che ci ricorda quale è il vero costo del nucleare:
      https://youtu.be/f8b9xfOBnRg
      Peccato che non lo abbiano trasmesso i media nazionali

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  9. Ferruccio, non ci sarà mai nessuno che dimostrerà l'esistenza di un reattore nucleare sicuro, al 100 x 100 (100 %,cento per cento).*
    E tutto quello che condividi e ti porta a dichiarare quei bisogni riguardanti la popolazione, l'energia rinnovavile ed il ripristino di un'atmosfera identica o almeno simile a quella preindustriale, fa parte di quello che viede definito di solito ultima speranza.
    Ma dire come dici tu che "é la politica a decidere" (che decide) e a muoversi per dirigere le sorti del mondo, rivela, secondo me l'insidioso meccanismo mentale ricorsivo che porta al'inazione la maggior parte di utti noi.Che aspetto ha "Madame Politica"? E'sexy, o sciatta e pure grifagna?
    O é maschia, puteolente ma ipnotica?.Dove abita' Che cosa mangia?
    Quanto dorme,al pomeriggio sul divano?
    Già, come mai il da farsi è così tanto e tutto ragionevole, logico, comprensibile, ma altrettanto difficile da fare, ed infatti rimane inattuato?
    Per giunta, lasciare le cose come stanno, prosaicamente, in piedi ciminiere vomitanti biossido di carbonio e industria di roba usa e getta,sta cominciando ad essere veramente insopportabile.Nel senso letterale del termine, non letterario.
    Ma, nonostante ciò, il peggio resiste e gode di ottima salute.
    Come mai non sorgono atroci dubbi, diurni e notturni, nell'animo di miliardi di persone, dubbi capaci di produrre un cambiamento vòlto a rendere il rapporto fra noi umani ed il resto dei viventi, meno infernale?
    Forse, la pretesa di quel 100 x 100 (100 %,cento per cento) riferita a qualsiasi aspetto dell'esistenza è la chiave per capire la tragica ma pure comica assurdità del nostro vivere contemporaneo.
    Il 90% (novanta per cento) è possibile, il 99(per cento) possibile ma difficile, il 99,99 per cento realizzabile ma titanico.
    E così via.Nella fabbricazione di parecchie cose bisogna arrivare alla parte su un miliardo ovvero 0,0000001 per cento
    e simmetricamente una purezza del 9,9999999 per cento.
    Il cento per cento, impossibile. Quindi, crepi Sansone e tutti i filistei, Amen.
    Non so se sono stato troppo perfido con il mio commento, ma ormai la noia mi prende alla gola con una stretta mortifera ogni volta che sento parlare di ottime intenzioni, buone solo per lastricare vie verso perdizioni irrimediabili.

    *La rogna di disfarsi di quasi cinquecento centrali atomiche che diverranno tutte pericolosamente obsolete, anche prima della fine secolo in corso dovrebbe farci ravvedere tutti quanti, e forse dissuaderci da procurarcene dell'altra.
    Ma abbiamo coniato il detto "Tanto peggio,tanto meglio, e magari in questo caso essendo il peggio del peggio pensa a quanto di meglio potrebbe arrivarcene.

    Un saluto, Marco Sclarandis.

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  10. Interessantissimo articolo sul presente e soprattutto sul futuro prossimo del petrolio, tra le altre cose si afferma che nel 2015 la produzione di convenzionale è la più bassa dagli anni '50....non è che dall'illusione dell'abbondanza di oggi tra tra pochi anni staranno tutti a parlare di picco?
    http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-16/la-domanda-petrolio-comincera-scendere-2040-134214.shtml?uuid=ADMv8EwB

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  11. scoperto maxi giacimento da 20 mld di barili negli USA....chi dice picco chi dice il contrario, qua non si capisce più nulla
    http://thetruthdivision.com/2016/11/breaking-america-just-found-enough-oil-to-put-saudi-arabia-in-the-gutter/

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    1. gli USA ci vanno avanti 3 anni. E solo per la benzina. Per il gasolio devono farselo sempre dare dai venezuelani e sauditi.

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    2. Gentile Anonimo,

      Il giacimento di cui si parla nella notizia da lei linkata si trova "in the Wolfcamp shale, which is in the Midland Basin portion of Texas’ Permian Basin". Quindi nel Permian Basin, in Texas, dove con il fracking stanno trivellando da anni e stanno raschiando il fondo del barile. Cosa possano avere "scoperto" dopo anni che stanno lì ad arrabattarsi vorrei proprio saperlo.

      Mi ricorda tanto la notizia data con tono trionfale e roboante del giacimento di Monterey in California: inizialmente stimato in 15,5 miliardi di barili e poi ridimensionato dall'USGS in 600 milioni di barili.

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  12. Anonimo 17 novembre 2016 18:55.

    Dividi venti miliardi per novanta milioni e vedi quanto ottieni.
    Poi considera che il dividendo è quella cifra relativa alla notizia da te riportata e il divisore, il consumo globale giornaliero di petrolio, in barili,circa.(barili equivalenti,comunque sia).
    Magari riesci a capire qualcosa della faccenda.;-)
    Volendo poi, si può approfondire l'argomento, ma forse é meglio rinunciarvi per proseguire beatamente la propria esistenza.

    Marco Sclarandis

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