domenica 10 luglio 2016

La sabbia del mondo scompare

Da “New York Times”. Traduzione di MR (via Maurizio Tron)

Di Vince Beiser




Sally Deng 

La maggior parte degli occidentali che affrontano accuse penali in Cambogia ringrazierebbero le loro stelle fortunate nel ritrovarsi al sicuro in un altro paese. Ma Alejandro Gonzalez-Davidson, che è mezzo britannico e mezzo spagnolo, sta supplicando il governo di Phnom Penh di permettergli di presenziare al processo con tre colleghi cambogiani. Sono stati accusati, essenzialmente, di interferire con la raccolta di una delle risorse più preziose del XXI secolo: la sabbia. 
Che ci crediate o meno, usiamo questa risorsa naturale più di qualsiasi altra fatta eccezione per acqua ed aria. E' di sabbia che sono fatte le città moderne. Praticamente ogni condominio, grattacielo per uffici e centro commerciale, da Pechino a Lagos, in Nigeria, è fatto almeno in parte di calcestruzzo, che fondamentalmente non è altro che sabbia, ghiaia e cemento. Ogni metro di strada asfaltata che collega tutti quegli edifici è fatta a sua volta di sabbia. Di sabbia è fatta ogni finestra di quegli edifici. La sabbia è l'ingrediente essenziale che rende possibile la vita moderna. E stiamo cominciando a finirla. Questo principalmente perché numero e la dimensione delle città sta esplodendo, specialmente nel mondo in via di sviluppo. Ogni anno ci sono più persone sul pianeta ed ogni anno sempre più di queste persone si trasferiscono nelle città. Dal 1950, la popolazione urbana mondiale si è gonfiata fino ad oltre 3,9 miliardi da 746 milioni. Secondo il Programma Ambientale delle Nazioni Unite, nel solo 2012 il mondo ha usato una quantità di calcestruzzo sufficiente a costruire un muro di 27 metri e largo 27 metri intorno all'Equatore. Dal 2011 al 2013, la Cina ha usato più cemento di quanto gli Stati Uniti non abbiano usato nell'intero XX secolo. 

Per costruire quelle città, le persone stanno estraendo quantità indicibili di sabbia dal sottosuolo. La sabbia utilizzabile è una risorsa finita. La sabbia del deserto, formata più dal vento che dall'acqua, in genere non è adatta per costruire. Per ottenere la sabbia che ci serve stiamo devastando i letti dei fiumi, le pianure alluvionali e le spiagge. L'industria che estrae questa robe è stimata in un valore di 70 miliardi di dollari. Si va dalle multinazionali che dispiegano enormi draghe agli abitanti dei villaggi con pale e secchi. Nei posti in cui le risorse sulla terraferma sono state esaurite, gli estrattori di sabbia si stanno rivolgendo al mare. 

Ciò spesso infligge costi terribili all'ambiente. In India, l'estrazione della sabbia dai fiumi sta distruggendo gli ecosistemi, uccidendo un numero incalcolabile di pesci e uccelli. In Indonesia, si pensa che circa due dozzine di piccole isole siano scomparse dal 2005 a causa dell'estrazione di sabbia. In Vietnam, i minatori hanno divelto centinaia di acri di foresta per raggiungere il suolo sabbioso sottostante. I minatori di sabbia hanno danneggiato le barriere coralline in Kenya e compromesso ponti in Liberia e Nigeria. Gli ambientalisti collegano il dragaggio della sabbia nella Baia San Francisco all'erosione delle spiagge circostanti.

Le persone si fanno anche male. L'estrazione della sabbia è stata ritenuta colpevole di morti accidentali in Arabia saudita e Gambia. In India ed Indonesia, gli attivisti e i funzionari di governo che affrontano le gang del mercato nero dell'astrazione della sabbia sono stati uccisi. 

Regolamenti più forti possono impedire molto questo danno e lo fanno nei paesi più sviluppati. Ma c'è un rovescio della medaglia. La sabbia è tremendamente pesante, il che la rende costosa da trasportare. Se proibite l'estrazione di sabbia nel vostro giardino – come stanno cercando di fare molte comunità americane – questa dev'essere trasportata in camion da qualche altra parte. Ciò ne aumenta il prezzo. Il calcestruzzo è relativamente economico, se il costo della costruzione di un nuovo edificio o strada dovesse raddoppiare, ciò potrebbe colpire duramente l'economia. Per non parlare dell'ulteriore traffico di camion e di inquinamento. Dei funzionari dello stato della California hanno stimato che se la distanza media di trasporto di sabbia e ghiaia aumentasse da 40 ad 80 km, i camion brucerebbero quasi 50 milioni di galloni in più di gasolio ogni anno. 

Possiamo fare altra sabbia, ma tritare la roccia o polverizzare il calcestruzzo è costoso e la sabbia che ne risulterebbe è poco adatta per molte applicazioni. Possiamo usare sostanze alternative per alcuni scopi, ma quale altra sostanza possiamo trovare in una quantità di 40 miliardi di tonnellate all'anno?

I villaggi di pescatori negli estuari ricchi di mangrovie della provincia di della Koh Kong Cambogia potrebbero essere il canarino nella miniera globale di sabbia. Per anni, la gente del villaggio si è lamentata che l'estrazione di sabbia dilagante sta spazzando via i granchi e il pesce che forniscono il loro sostentamento. Gente del posto durante una recente visita mi ha detto che le famiglie hanno dovuto mandare dei loro membri a lavorare nelle fabbriche di indumenti a Phnom Penh, o si sono semplicemente trasferiti. Il dragaggio minaccia anche i delfini, le tartarughe e le lontre del luogo in via di estinzione.

Lo scorso anno, membri di Mother Nature, un gruppo ambientalista guidato dal signor Gonzalez-Davidson e da altri, ha cominciato  una campagna per limitare l'estrazione, organizzando gli abitanti del villaggio per bloccare e abbordare le navi da dragaggio. Il governo, che aveva espulso il signor Gonzalez-Davidson pochi mesi prima per aver bloccato l'accesso stradale a dei funzionari governativi che cercavano di raggiungere una diga per l'energia idroelettrica nella provincia, ha arrestato tre degli attivisti, accusandoli di minacciare di danneggiare le navi da dragaggio, un reato che potrebbe significare due anni di prigione (il signor Gonzalez-Davidson è stato accusato in contumacia come i suoi complici qualche mese dopo.

Il signor Gonzalez-Davidson, che vive a Barcellona, sta facendo una petizione per assistere al proprio processo. Nel frattempo, negli ultimi 10 mesi, ai tre cambogiani incarcerati è stata negata l'uscita su cauzione. Il loro processo è stato infine programmato per la fine di giugno. 

C'è una questione urgente di giustizia per loro. Per il resto di noi, c'è una lezione profonda. Difficilmente si pensa alla sabbia, da dove viene o cosa facciamo per averla. Ma un mondo di sette miliardi di persone, delle quali sempre di più vogliono appartamenti in cui vivere, uffici in cui lavorare e centri commerciali per fare spesa, non si può più permettere quel lusso. 

Una volta sembrava che il pianeta avesse disponibilità di petrolio, acqua, alberi e terreno illimitate che non avevamo bisogno di preoccuparcene. Ma, naturalmente, stiamo imparando nel modo peggiore che nessuna di queste cose è infinita e il prezzo che abbiamo pagato finora per il loro uso sta salendo rapidamente. Dobbiamo conservare, riusare, trovare alternative e in generale diventare più intelligenti riguardo al modo in cui usiamo quelle risorse naturali. Ecco perché dobbiamo cominciare a pensare alla sabbia.