Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR
Art Berman riporta nel suo blog gli ultimi dati della IEA. Questi dati rivelano una grande quantità di informazioni su quanto è successo nei mercati petroliferi durante gli ultimi due anni circa. Tutta la cosa sembra essere finita fuori controllo, con tutti che pompano il più possibile, preoccupandosi solo di danneggiare i concorrenti e senza troppa preoccupazione circa il disastro generale causato dalla sovrapproduzione. L'eccesso ha stimolato la domanda, ma solo debolmente. Il risultato è stato il collasso del prezzo del petrolio, che osserviamo ancora oggi.
Ora sembra che il mercato stia lentamente riequilibrando lo squilibrio. La domanda sta crescendo e l'offerta sembra aver raggiunto il picco a luglio 2015. In pochi mesi, potremmo tornare ad una situazione in cui la domanda corrisponde all'offerta e a quel punto vedremo salire di nuovo i prezzi. Probabilmente vedremo la produzione scendere e l'intero sistema ritroverà un qualche tipo di equilibrio, almeno per un po'. Di certo l'elemento principale dell'adeguamento è il declino della produzione dagli scisti statunitensi (immagine da Ron Patterson).
Il picco di luglio è “il” picco di tutti i combustibili liquidi? Non possiamo ancora dirlo, ciò che possiamo dire è che il periodo di abbondanza di petrolio ha fatto un danno enorme all'industria. Forse stiamo iniziando proprio adesso il declino terminale dell'industria petrolifera mondiale. Ma dobbiamo ancora aspettare per esserne sicuri. Gli americani, pare, amano i cicli di espanmsione e contrazione e, se i prezzi salgono ancora, potrebbero voler mettere ancora soldi nell'industria dello scisto. La sola cosa sicura è che i combustibili fossili devono andarsene, prima o poi.
Art Berman riporta nel suo blog gli ultimi dati della IEA. Questi dati rivelano una grande quantità di informazioni su quanto è successo nei mercati petroliferi durante gli ultimi due anni circa. Tutta la cosa sembra essere finita fuori controllo, con tutti che pompano il più possibile, preoccupandosi solo di danneggiare i concorrenti e senza troppa preoccupazione circa il disastro generale causato dalla sovrapproduzione. L'eccesso ha stimolato la domanda, ma solo debolmente. Il risultato è stato il collasso del prezzo del petrolio, che osserviamo ancora oggi.
Ora sembra che il mercato stia lentamente riequilibrando lo squilibrio. La domanda sta crescendo e l'offerta sembra aver raggiunto il picco a luglio 2015. In pochi mesi, potremmo tornare ad una situazione in cui la domanda corrisponde all'offerta e a quel punto vedremo salire di nuovo i prezzi. Probabilmente vedremo la produzione scendere e l'intero sistema ritroverà un qualche tipo di equilibrio, almeno per un po'. Di certo l'elemento principale dell'adeguamento è il declino della produzione dagli scisti statunitensi (immagine da Ron Patterson).
Il picco di luglio è “il” picco di tutti i combustibili liquidi? Non possiamo ancora dirlo, ciò che possiamo dire è che il periodo di abbondanza di petrolio ha fatto un danno enorme all'industria. Forse stiamo iniziando proprio adesso il declino terminale dell'industria petrolifera mondiale. Ma dobbiamo ancora aspettare per esserne sicuri. Gli americani, pare, amano i cicli di espanmsione e contrazione e, se i prezzi salgono ancora, potrebbero voler mettere ancora soldi nell'industria dello scisto. La sola cosa sicura è che i combustibili fossili devono andarsene, prima o poi.