lunedì 9 novembre 2015

Il Club di Roma; quasi mezzo secolo dopo

Da “Resource Crisis”. Traduzione di MR

Di Ugo Bardi



Il Club di Roma ha tenuto la sua assemblea generale a Winterthur, in Svizzera, il 16-17 ottobre 2015. Nell'immagine, potete vedere Ugo Bardi (al centro) insieme ai co-presidenti del Club, Anders Wijkman (a destra nella foto) ed Ernst Von Weizsacker (a sinistra).


Quasi mezzo secolo fa, nel 1968, Aurelio Peccei riuniva per la prima volta il gruppo che in seguito sarebbe diventato famoso come il “Club di Roma”. L'obbiettivo del gruppo non era quello per cui il Club è diventato famoso, “I Limiti dello Sviluppo”. A quel tempo, il concetto di limiti era vago e scarsamente compreso e l'interesse dei membri era, piuttosto, verso una distribuzione equa delle risorse della Terra. Ciò che ha spinto Aurelio Peccei era il tentativo di combattere la fame, la povertà e l'ingiustizia.


Quell'approccio ha portato il Club a commissionare un rapporto sulle risorse mondiali ed i loro limiti ad un gruppo di ricercatori del MIT. Il risultato è stato lo studio per cui il Club di Roma è diventato famoso da allora: “I Limiti dello Sviluppo”, pubblicato nel 1972. Da quel momento in avanti, il dibattito si è principalmente spostato su quale scenario de “I Limiti dello Sviluppo” fosse corretto e se lo studio descrivesse realmente la possibile traiettoria dell'economia mondiale ed il suo collasso come conseguenza della combinazione di inquinamento persistente ed esaurimento delle risorse. Il dibattito è presto degenerato in insulti diretti contro le “Cassandre” e i “catastrofisti.” Ancora oggi, si ritiene comunemente che lo studio fosse "sbagliato" anche se non lo era.

Ma i modelli del mondo non erano proprio quello che Peccei e gli altri fondatori avevano in mente all'inizio. Il loro obbiettivo era rimasto quello iniziale: giustizia, equità sociale, libertà dal bisogno. La scoperta dei limiti del mondo ha reso questi obbiettivi più difficili di quanto fossero sembrati essere all'inizio, ma non erano comunque diventati un obbiettivo impossibile. Il rapporto sui “Limiti”, infatti, prospettava in che modo l'economia mondiale poteva essere condotta in modo tale da evitare il collasso e mantenere per lungo tempo un livello ragionevole di produzione di beni e servizi per ciascuno.

Da quello che ha scritto Peccei, è chiaro che lui (come gran parte dei membri del Club) pensava che creare un mondo migliore dovesse essere il risultato di un dibattito pubblico e della democrazia. Nel dibattito, i leader mondiali e l'opinione pubblica si sarebbero convinti della necessità di rallentare la crescita economica, evitare la sovrappopolazione, conservare le risorse e investire in azioni contro l'inquinamento. Poi, la maggioranza avrebbe democraticamente votato per attuare queste azioni. Sfortunatamente, Peccei aveva valutato male il potere della propaganda di sviare la discussione e demonizzare tutti i tentativi di lavorare per un mondo migliore. Peccei stesso è stato vittima della propaganda e, se oggi cercate nel Web, troverete ancora molte pagine che descrivono lui (e il Club di Roma) come intento a lavorare per la schiavizzazione o lo stermino della razza umana o, a volte, delle "razze di colore" .

E' passato quasi mezzo secolo dalla prima riunione del Club di Roma e i suoi membri stanno ancora lottando con la stessa domanda: come creare un mondo più equo, libero e prosperoso? Mentre capire il nostro futuro si è rivelato essere possibile, agire di conseguenza si è rivelato diabolicamente difficile. Oggi, siamo ancora bloccati al livello più basso del cercare di far capire alle persone il pericolo che abbiamo di fronte. Pensate a quanto sia stata facilmente ostacolata da trucchi di propaganda l'azione sul cambiamento climatico ( ricordate il “climategate”?).

Così, il Club non si è allontanato dall'eredità di Peccei ed è rimasto vicino al suo approccio e alla sua struttura iniziale. E' un forum in cui le persone si incontrano per discutere come si può creare un mondo migliore e mostrare come si può lavorare in quella direzione. Era chiaro all'assemblea generale di quest'anno a Winterthur, in Svizzera, dove la discussione ha spaziato dai limiti dei minerali alle strutture sociali, compresa la politica e nuove strade commerciali. I membri hanno parlato di modelli a lungo termine, ma anche dei loro risultati pratici quotidiani su come migliorare la vita dei poveri e ridurre l'inquinamento a livello locale. La bacchetta magica che curerà i mali del mondo potrebbe non esistere, ma tutti possiamo fare qualcosa per un mondo migliore.

Grazie a Graeme Maxton, Alexander Stefes e Thomas Schauer per essere stati i principali organizzatori di questo incontro a Winterthur!



26 commenti:

  1. ..Interessante..Non ho capito però se l'obiettivo dei limiti dello sviluppo è rimasto sempre quello di creare un "mondo" più equo,( con mondo si intende una sommatoria di uomini ?..Se sì mi ricorda tanto lo slogan dell'expo "sfamare il mondo "....) , o piuttosto riportare in equilibrio la pressione antropica con il resto dell'ecosistema...Non riesco proprio a vedere come sia possibile e d anche giusto, coniugare una pressione antropica sopportabile con i diritti individuali, considerando non tanto il problema della sovrappopolazione, ma l'estrema difformità delle capacità di carico dei vari territori sul nostro pianeta; ergo importante riconoscere gli obiettivi morali originali dei fondatori dei limiti dello sviluppo, e che alla luce degli approfondimenti non tanto sociali quando proprio scientifici mi sembrano oggi più che irrealistici profondamente sbagliati...A voi la parola...

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    1. "ma l'estrema difformità delle capacità di carico dei vari territori sul nostro pianeta"

      Non è importante che ogni Paese al mondo sia in equilibrio con l'ambiente;
      ma è importante che il totale dell'impronta umana sia in equilibrio con la natura.

      Se un Paese può avere una carenza, essa deve essere compensata in un altro Paese del mondo.
      Infatti, questo richiede un'organizzazione a livello internazionale.

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    2. ..Ecco ...Benissimo ed illuminante sul tuo pensiero !...Quindi i più virtuosi devono essere più cornuti e mazziati? ..E chi impedirà loro di andare in overshoot quando si stuferanno di fare da bestie da soma per gli altri ? Al momento la bestie da soma sono i combustibili fossili, e din overshoot quasi tutti, particolarmente i paesi più sovrappopolati dell'area africana e mediorientale...Finalmente ti sei rivelato !

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    3. India:
      3,2 M kmq (Superficie)
      1.266 M (popolazione)
      385 p/kmq (Densità)

      Russia
      17,1 M kmq (Superficie)
      143 M (popolazione)
      8 p/kmq (Densità)

      Quindi: secondo "Fra" la Russia dovrebbe aumentare la sua popolazione a dismisura,
      mentre l'India dovrebbe diminuire la sua popolazione.

      Per quanto riguarda l'India, sono d'accordo che diminuisca la sua popolazione;
      ma non vorrei che la Russia si sentisse autorizzata a superare il Miliardo di persone!

      Io sono dell'idea che (se non ci fossero problemi di trasporto):
      le persone dovrebbero abitare in zone semi-aride (quindi con impossibile equilibrio ambientale),
      in modo da lasciare le zone fertili a disposizione sia della natura che dell'agricoltura.

      Questa suddivisione, secondo me, ha più senso logico; e non la suddivisione delle Terre emerse in Stati/Paesi.

      Perché cementificare le pianure fertili?!

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    4. Gentile Fra. Finora ti ho passato tutti i commenti. Ti devo dire, però, che apprezzerei (e credo di non essere il solo qui) dei commenti un tantino più costruttivi e meno aggressivi. Solo un suggerimento amichevole, che però mi farebbe piacere che tu prendessi in considerazione.

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    5. "Non riesco proprio a vedere come sia possibile ed anche giusto, coniugare una pressione antropica sopportabile con i diritti individuali"

      Questa e' una cosa di cui secondo me e' assurdo preoccuparsi: quando la pressione antropica e' eccessiva, i diritti individuali vengono necessariamente, e automaticamente, conculcati, prima quelli di "liberta' positiva", poi quelli di liberta' "negativa".
      Del resto di questo gli individui hanno una consapevolezza istintiva: quando possono, specie le donne, evitano di riprodursi troppo: e' l'agggressivita' di gruppo (dal clan alla nazione) che spinge verso l'inflazione del gruppo stesso, al fine di sopraffare gli altri.

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    6. Gentile prof , quindi non sarebbe costruttivo rilevare lo shift delle esigenze morali dalla fondazione del club di Roma ad oggi ? Non sarebbe costruttivo indicare come pericolosa, fra le tante altre cose che si potrebbero dire , la pretesa del gentile Pulvirenti che le nazioni meno in overshoot sussidino a tempo indeterminato le altre ? Non sarebbe costruttivo poi rilevare che questa sommatoria dei diritti individuali degli homo continui ad essere difesa oggi e non 30 anni fa magari, quando politiche difensive sul piano sociale ed ecologico avrebbero potuto limitare di parecchio la drammaticità della situazione presente? Non sarebbe indicativo dei tempi passati e presenti che le esigenze morali dei tempi della fondazione originaria del club di Roma possano suonare naif oggi facendo pendant proprio con lo slogan dell'ultimo expo?...

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    7. ..gentile prof, vedo poi che il signor pulvirenti prende ad esempio la densità demografica di india e russia senza minimamente nominare la capacità di carico...la stessa Russia è in overshoot quasi quanto gli USA, nonostante il livello di consumi individuale parecchio diverso...Quindi non sarei costruttivo facendo notare questa clamorosa mancanza nella discussione ? A memoria la Russia è attualmente in overshoot di 1,5 volte, gli USA di 1,9 volte..

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    8. ..Ad esempio l'Australia ha una densità demografica bassissima, ma è giusta giusta in linea con le capacità di carico dei suoi territori dai suoli estremamente poveri...

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    9. Io te lo avevo detto gentilmente. Se ti devi proprio sfogare in questo modo, continua pure, ma secondo me non è il modo giusto.

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    10. @Fra
      Non riesco proprio a vedere come sia possibile e d anche giusto, coniugare una pressione antropica sopportabile con i diritti individuali, ..

      Per come la vedo io la conciliazione la si sarebbe potuta ottenere semplicemente inculcando nelle persone il senso di responsabilità delle proprie azioni nei confronti del prossimo e dell'ambiente.
      Esattamente l'opposto di ciò che hanno fatto coloro che tuonavano contro i catastrofisti ed i profeti di sventura. Per costoro bisogna sempre distinguere l'errore dall'errante, tanto le cose si aggiustano da sole.

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    11. @Fra: "vedo poi che il signor pulvirenti prende ad esempio la densità demografica di india e russia senza minimamente nominare la capacità di carico..."

      Non avevo sotto mano le capacità di carico dei vari Paesi, ed allora ho specificato la densità di popolazione che centra solo in parte con la capacità di carico, perché essa dipende (principalmente) dalla quantità di biomassa che quel territorio ha.

      Volevo mettere un minimo di riferimento a tale proposito, ma visto che l’esempio era solo indicativo, pensavo che fosse eccessivamente prolisso essere più dettagliato.

      Ma visto che “Fra” cerca il pelo nell’uovo, allora gli debbo dire che:
      i valori che lui riporta di Russia (1,5) e USA (1,9) in realtà non indicano il REALE overshoot.

      Per capirlo bisognerebbe che andasse a guardare come esso viene calcolato; oppure che si ricordasse (se li ha letti) i commenti che ho più volte fatto in questo blog, riguardo a tali valori.

      Per farla semplice, per chi non ha voglia di studiarsi come venga calcolato tale valore, dico soltanto che i valori riportati per i vari Paesi, sono il doppio di quelli REALI;
      quindi (prendendo per buoni i valori che riporta Fra): la Russia ha 0,75 e gli USA 0,95, mentre l’Australia ha solo 0,5.

      Ma forse non sono i dati che a “Fra” interessano, ma gli serve solo una scusa per attaccarmi personalmente.
      A me, non me ne può fregar de meno!

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  2. Sono interessato a iscrivermi al "Club di Roma";
    http://www.clubofrome.org/?p=4783

    Il punto 10 indica come diventare membro.
    Spero di avere i requisiti e se mi ritengono all'altezza.

    Se poi non sarà possibile, vuol dire che andrò per la mia strada,
    che avvolte è anche la migliore, visto che non sei condizionato da nessuno.

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    1. Dubito fortemente che tu, mi permetto, possa esserlo.
      Non e' ironia ne altro ma mi sembra off limits.

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    2. Ma no.... il club di Roma ha fatto diverse iniziative rivolte ai giovani, e non c'era bisogno di niente di particolare per partecipare. Il problema era ed è che i fondi sono quello che sono e quindi dipende dal criterio di scelta che utilizzeranno.

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    3. Grazie prof per il "giovani".

      La mia iscrizione non pretendeva di avere nessun finanziamento
      (che comunque non dispiacerebbe, visto il tempo impiegato e i costi che sostengo).

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    5. Errata corrige:

      Con la mia eventuale iscrizione, non pretendevo di avere nessun finanziamento...

      P.S:
      visto che da queste parti gira un certo "Anonimo", che fa l'analisi grammaticale dei commenti, cerco almeno di togliere quelli più grossolani. :-)

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  3. Triste a diversi livellli. Nient'altro da aggiungere a cio che avevo gia detto su Resource Crisis.

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  4. Densità di popolazione e capacità di carico sono concetti legati non linearmente: la Russia è già in overshoot...

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    1. Concordo che la densità di carico non è direttamente proporzionale all'overshoot / footprint.

      E' chiaro che c'è molta differenza tra una densità di popolazione di 50 p/kmq in un deserto e la stessa densità in una foresta.

      La prossima volta cercherò di non essere superficiale.

      Per maggiori dettagli, vedere l'altro mio commento sopra.

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  5. demonizzare gli altri per continuare a fare il proprio interesse fa parte delle astuzie dell'uomo. So di persone calunniate apposta per fare da parafulmine, in modo da incanalare su di esse i sospetti, così i veri colpevoli potevano continuare tranquilli di non essere perseguiti. Il Papa stesso si è scagliato contro la vergogna del lavoro nero, ma le centinaia di migliaia di persone che lavorano e per giunta gratis nelle parrocchie non sono a nero? Pure si scaglia contro l'evasione, ma mi pare che la Chiesa non pare paghi grandi tasse. Quindi non mi meraviglia affatto che il lavoro del Club di Roma non sia stato apprezzato. L'ipocrisia regna sovrana e non saranno certo le parole di Peccei, del club di Roma o di quei pochi bastian contrari a cambiare la situazione, ma come non c'è pace senza giustizia, non c'è nemmeno senza onestà intellettuale. Certo è che non abbiamo tutti la solita coscienza, ma talvolta viene da chiedersi se a qualcuno manchi del tutto.

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  6. Credo che se non ci consideriamo alla pari di animali e piante, siamo fregati.
    Io sono completamente contrario a qualunque governo mondiale, ed anzi abolirei stati, confini ed organizzazioni economiche.
    L'economia deve essere locale e non globale.
    Locale entro pochi chilometri.

    Gianni Tiziano

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    1. "L'economia deve essere locale e non globale."

      Con l'economia locale molti Paesi al mondo sarebbero insostenibili (vedi: Egitto).
      Ciò che non fa crollare subito la società moderna è la globalizzazione.

      Dobbiamo cercare di trovare delle cure che siano meglio della malattia.
      Non possiamo dare una soluzione che mandi subito al collasso la società moderna e tutti i servizi connessi.

      Noi siamo parte della natura come piante e animali,
      ma a differenza di loro, possiamo modificare l'ambiente per renderlo più adatto alla vita umana,
      in modo che la vita non sia soltanto una sofferenza per malattie e intemperie.

      Dove sbaglia l'uomo è nell'eccessiva impronta ecologica che deriva: in parte dalla sovrappopolazione, e specialmente dal tenore di vita energivoro.

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  7. Dopo una lunga Storia, dalla quale pochi imparano qualcosa che sia utile, ora abbiamo ripetute ed incontrovertibili conferme che la nostra natura è davvero riluttante ad accettare limiti di qualunque genere.

    Stranamente, ma forse poi non così tanto, il dominio sul pianeta da parte nostra ha avuto un'accelerazione esponenziale proprio con l'applicazione della matematica che comprende anche lo studio dei limiti, al limitato mondo fisico.

    Contemporaneamente, tutta l'immaginazione e la fantasia adoperate per figurarsi Paradisi, Eden, Wahlalle, Empirei, abbiamo cominciato a riversarle su scienze e fantascienze.

    Ovvio che sia ostico abituarsi alle conseguenze di certe scoperte.
    Già nel sedicesimo secolo si sarebbero assassinati a vicenda quelli che parteggiavano per gli infinitesimi e quelli che ne erano contro.Per roba che nemmeno potevano vedere con un microscopio.

    Basti solo pensare che se allungassimo per chiunque la durata della vita a cent'anni abbondanti, per rimediare ad un limite creeremmo le condizione per altri ancora più stringenti.
    Comunque, quel che dovremmo fare per non peggiorare la nostra attuale condizione di rissosi mortali su questa fragile Terra lo sappiamo.Ora anche più che in passato.
    Mi piacerebbe resuscitare anche solo per un anno fra cent'anni, per vedere come sono andate a finire le cose.
    Non credo che ci sia niente della fisica conosciuta che impedisca un simile evento, sebbene possa essere inimmaginabilmente improbabile che avvenga.Ed ancor più, come potrebbe avvenire.
    Anzi, pensieri come questo, sono ormai i soli a distrarmi dallo squallore e laidezza con i quali vedo condurre la società umana, quotidianamente.
    Il prossimo convegno a Parigi sul clima?
    Vorrei che fosse l'ultimo.
    Dopo, vorrei partecipare a feste annuali per celebrare ripetuti rimedi ai molti guai prodotti generazioni dopo generazioni.

    Marco Sclarandis

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  8. Da semplice "uomo della strada", esprimo l'auspicio che Organizzazioni meritorie come il Club di Roma, di cui con piacere apprendo dal post la rinnovata/mai sopita vitalità, possano avere 'voce in capitolo' nell'ormai imminente Conferenza (COP 21) sui cambiamenti climatici di Parigi e ivi possano introdurre nel dibattito temi generalmente censurati/sottovalutati quali (in particolare) la sovrappopolazione...

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