sabato 18 luglio 2015

Come sarebbe il mondo attuale se…?

Era post picco.

Sintesi

Come sarebbe il mondo attuale, se non ci fosse stato lo sfruttamento, da parte dell’occidente (e delle relative multinazionali), dei Paesi arretrati ma ricchi di risorse?

A questa domanda, cercherò di risponderefacendo un’analisi quantitativa delle risorse a disposizione e dell’andamento delle suddette nel tempo. Ipotizzerò che, dal 1950 in poi, tutti i Paesi del mondo avessero iniziato a sfruttare intensamente i combustibili fossili e si fossero sviluppati come i Paesi occidentali.

I risultati saranno alquanto inaspettati!


Introduzione
Siamo arrivati nel III millennio, lo sviluppo tecnologico e scientifico ha fatto dei progressi enormi, però la situazione attuale non è alquanto rosea, in quanto ci sono parecchi problemi che non si è riusciti a risolvere:

· Circa 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame (FAO: 2015);
· Ci sono Paesi sottosviluppati (terzo e quarto mondo) in cui molti sevizi primari non sono garantiti a buona parte della popolazione e in alcuni casi non vengono garantiti neanche nei Paesi sviluppati (USA);
· Le disuguaglianze economiche tra le persone stanno aumentando (USA).

Molti non si riescono a spiegare come mai questi problemi non vengano risolti, in quanto, dicono che anche un bambino saprebbe come fare, cioé: · garantire cibo per tutti; · uno sviluppo uniforme dei Paesi a livello mondiale per fare scomparire la povertà; · servizi sanitari diffusi per garantire la salute dei cittadini; ecc. ma, tali problemi si risolvono veramente così facilmente?

Molti ignorano il fatto che: ogni decisione che si prende, ha sempre dei pro e dei contro; spesso ci si concentra sui risvolti positivi, trascurando quelli negativi. Per decisioni che incidono su tutti i Paesi del mondo, i fattori che interagiscono sono tantissimi e quello che apparentemente porta dei benefici in alcuni settori, potrebbe portare a delle conseguenze molto negative in altri settori.

Se volessimo veramente cercare di capire cosa sarebbe successo, se il mondo fosse stato gestito in modo diverso, dovremmo fare un’analisi quantitativa (dati e calcoli) sulle decisioni che avremmo preso e che riguardi un periodo abbastanza lungo. Chiaramente è impossibile considerare tutte le variabili che entrano in gioco.

La scienza si occupa delle leggi della natura che sono sempre le stesse, e permette di conoscere cosa si verifica in date condizioni conoscendo le condizioni iniziali. Il problema è che molte delle variabili non sono determinate dalle leggi della natura, ma dalla volontà degli uomini, che è imprevedibile (libero arbitrio).

Chiarito il fatto che: una simulazione (modello) non darà mai la certezza su quello che sarebbe potuto succedere in altre condizioni; possiamo comunque prevedere, con buona approssimazione, cosa sarebbe successo, in determinate condizioni, considerando solo alcune delle variabili più importanti.

Lo sviluppo occidentale si è basato sui seguenti fattori:

1. Risorse energetiche;
2. Risorse minerarie;
3. Tecnologia;
4. Scienza;
5. Lavoro umano;
6. Capitali economici;
7. Competenze (know how);

Chiaramente, ogni variazione, di ognuna di queste variabili, porta a delle conseguenze diverse e tutte insieme interagiscono tra loro.

Per semplificare il tutto, ci concentreremo su una sola di queste variabili (Risorse energetiche) e ipotizzeremo che tutte le altre variabili (condizioni necessarie) siano soddisfatte, es:

· Le risorse minerarie (non energetiche) fossero state disponibili per tutti a prezzi “normali”;
· La tecnologia sia utilizzata;
· Le conoscenze scientifiche siano diffuse;
· I capitali economici ci siano;
· Ci siano abbastanza persone competenti da poter utilizzare proficuamente tutte le altre variabili.

Alcuni economisti raccolgono tutte queste variabili in pochi aggregati (capitale, lavoro) ma, io ho preferito specificarle con maggiore dettaglio, anche se poi non verranno usate singolarmente.
Chiaramente un modello del genere risulterà approssimativo, ma i risultati che darà sono sufficienti a farci capire, abbastanza bene, come sarebbe andato il mondo.

La principale risorsa/fonte energetica, che l’uomo ha utilizzato in questi anni, sono i combustibili fossili. All'inizio dell’era industriale, fu usato principalmente il carbone, successivamente il petrolio (per caratteristiche fisiche e di utilizzo migliori), e poi, per far fronte alla crescente domanda di energia degli ultimi decenni, è stato usato anche gas.


Considerazione sulla simulazione

Siccome la curva dell’estrazione dei combustibili fossili, ha un andamento differente in base a:

1) tipo di fonte (gas, carbone, petrolio);
2) modalità di estrazione (fracking, ...)
3) qualità della fonte (sabbie bitumose, …);
4) percentuale di sfruttamento di ognuno dei pozzi (oltre un milione) di gas e petrolio; e di ogni giacimento di carbone; si è dovuto utilizzare un criterio che fosse una media di tutte queste variabili.
5) la tecnologia utilizzata e che verrà utilizzata in futuro (serve la palla di cristallo);

Caratteristiche delle curve

• L’area sottesa dalla curva lorda equivale al totale di tutti i combustibili fossili (consumati + riserve);
• Si ipotizza che il picco avvenga, quando il 50% delle risorse sono state consumate;
• La curva segue una distribuzione a campana (per la precisione un’onda sinusoidale);
• L’incremento percentuale dei consumi in ogni posizione della curva, equivalgono a quelli che si avrebbero nella curva sinusoidale, tali valori sono stati confrontati con quelli realmente avvenuti nel passato e sono simili;
• Per quanto riguarda i costi energetici di estrazione, siccome il petrolio esce spontaneamente dai pozzi fino al 50% di quello estraibile, mentre per estrarre l’altra metà è necessario intervenire pompando all'interno gas e liquidi vari, si è fatta una media con gli altri combustibili fossili e si è ipotizzato che i costi salissero del 10% fino al consumo di metà dei combustibili disponibili, per poi aumentare in modo quadratico (fino alla percentuale massima indicata) nella seconda metà.

Si possono fare varie prove nel seguente sito:
http://www.sviluppoerisorse.eu/dati/primaria/PrevFossiliPassatoAll.aspx
è possibile cambiare la percentuale di costi iniziali e finali, nel caso si ritengano non idonee quelle utilizzate, ma comunque esse cambieranno solo l’andamento delle curve dei costi e dell’energia netta, ma non quella dell’energia lorda.


Metodo utilizzato per tracciare le curve

Curva sinusoidale dei consumi

Mediando tra le diverse risorse, la curva sinusoidale sembra essere quella che più rappresenta le estrazioni di risorse. In realtà, nella mia simulazione la parte iniziale della curva, viene data dalla produzione reale, mentre la parte finale della curva viene interrotta a circa il 3% dalla fine dell'esaurimento delle risorse, in quanto, da tale posizione in poi, la produzione è così bassa, che non ha più senso considerarla come una risorsa energetica.
Se continuassimo a tracciare la curva, essa però non andrebbe a zero come nella curva sinusoidale teorica, in quanto l'asse X (tempo) della curva non è proporzionale all'asse Y (produzione), in quanto sono due unità di misura differenti.
La curva si allungherebbe indefinitamente verso destra, in quanto partendo dai consumi, essi diminuirebbero in percentuale e quindi, solo all'infinito arriverebbero a zero.

Y Curva = (sin(X)+1) / 2

con X che varia da: (-1/2 Pigreco) a (+3/2 pigreco)
L'area di questa curva equivale al totale delle riserve energetiche.



Curva dei costi percentuali

La curva dei costi nasce da una costatazione, cioé che la prima metà della produzione avviene con un aumento dei costi relativamente modesto (10%), mentre nella seconda metà essa sale esponenzialmente, in quanto anche il metodo di estrazione cambia (iniettare liquidi nei pozzi, scavare giacimenti sotto terra) e si richiede un dispendio di energia via via superiore.
• PercCostiLeft = PercIniziale + ((100 - PercIniziale) * (ConsumiTotali / RiserveTotali) * 20 / 100);
• PercCostiRight = (100 - PercIniziale) * (((ConsumiTotali / RiserveTotali) - 0.5) * 2)^2;
PercCosti = PercCostiLeft + PercCostiRight;




Calcolo curva "Consumi lordi"

1) YSinusoidePrec = YSinusoide(ConsumiTotaliPrec / Riserve));
2) YSinusoideNow = YSinusoide((ConsumiTotaliPrec + (ConsumiPrec * RapportoIncremConsumi)) / Riserve);
3) RapportoIncremConsumi = YSinusoideNow / YSinusoidePrec;
4) YConsumiNow = ConsumiPrec * RapportoIncremConsumi;
5) ConsumiPrec = YConsumiNow;
6) ripetere dal punto 1.


Simulazione situazione attuale e futura
Nella nostra simulazione, considereremo tutti i combustibili fossili nel loro insieme.

Valori in input:
Fonte: Combustibili Fossili
• Totale passato (consumi): 464 768 Mtep
• Totali disponibili (Riserve): 803 880 Mtep
• Totale (Consumi + riserve): 1 268 648 Mtep
Consumi sul totale: 36,6 %
Anno 2014 (Consumi): 11 237 Mtep

Vediamo come è andata realmente dal 1850 ad oggi e con la previsione futura.
(Grafico 1)
• Dati dal 1850 al 1964 (fonte CDIAC - http://cdiac.ornl.gov/ )
Dati dal 1965 al 2014 (fonte: BP - http://www.bp.com/en/global/corporate/about-bp/energy-economics/statistical-review-of-world-energy.html).

Spiegazione:

• L’area sottesa dalla curva Passato lordo e Futuro lordo equivale a tutti i combustibili fossili consumati e disponibili da estrarre, cioè a tutte le riserve di combustibili fossili che l’uomo ha trovato;
• Curva Passato lordo: indica i consumi reali di combustibili fossili che ci sono stati dal 1850 al 2014;
Curva Futuro lordo: indica i consumi previsti dal 2015 in poi;
• Curva Futuro costi: indica l’energia prevista che verrà consumata (costi) per estrarre l’energia lorda;
• Curva Futuro netto: indica l’energia prevista netta ottenuta da quella lorda meno i costi di estrazione;
• Si ritiene che è inutile tracciare le curve, per valori molto bassi di estrazione/consumi rispetto ai bisogni della società.
• L'asse Y indica i consumi in Mtep.

Otteniamo i seguenti risultati sintetici:
Curva: Fossili (Futuro)
Lunghezza (Anni): 90
• Picco consumi Lordi (anno): 2030 (consumi) 11 855 Mtep
• Picco consumi Netti (anno): 2025 (consumi): 10 177 Mtep

Possiamo trarre le seguenti informazioni:

• Il picco di consumo netto di tutti i combustibili fossili, si avrà nel 2025 (tra 10 anni), con una decrescita graduale all'inizio e poi sempre più rapida.
• Il picco lordo del consumo si avrà nel 2030 con 11855 Mtep/anno (tra 15 anni).
• Abbiamo una decina d'anni a disposizione per preparare la transizione a nuove fonti energetiche;


Anomalie riscontrate nel grafico 1

Quando si passa dai consumi Reali a quelli previsti, la curva riduce la sua inclinazione in modo anomalo; questo può voler dire:

1. Le quantità Reali di riserve disponibili devono essere maggiori di quelle comunicati dagli organismi internazionali; difatti i Paesi dell’OPEC, comunicano riserve che non variano da molti anni. L’Arabia Saudita nel 1989 comunicò 260 Gbep di riserve; dopo averne estratte 90 Gbep, essa comunica che le sue riserve non sono variate! Come se il petrolio estratto non riducesse le riserve e quindi le quantità comunicate risultano incoerenti. Se poi aggiungiamo il fatto che stanno pompando petrolio al massimo, anche con prezzi bassi del petrolio, è come se non si preoccupassero dell'esaurimento delle loro riserve. Saranno in realtà molte di più?

2. Siccome, nella quantità totale di petrolio estratta, vengono considerati molti altri liquidi, che petrolio greggio non sono, questo fa supporre che i dati comunicati della produzione mondiale, siano gonfiati sommando due volte le stesse quantità (una volta come petrolio e un'altra volta come biodiesel), che siccome quest'ultimo ha un EROEI di poco più di 1, è come se tale produzione venisse contata due volte).

3. Se guardiamo la curva reale (1850-2014) dei consumi dei combustibili fossili notiamo che: essa inizia a crescere lentamente (si diffonde l’uso a fasce della popolazione sempre maggiore e a nuovi settori dell’economia), diminuisce la sua pendenza media nel periodo delle due guerre mondiali, per poi aumentare nuovamente la pendenza (con la rivoluzione verde lo si utilizza per produrre i concimi). Chiaramente la simulazione che stiamo facendo non considera certe variabili esogene (guerre), ne può sapere se eventuali invenzioni / tecnologie aumentino ulteriormente i consumi o li diminuiscano. L’andamento della curva si rifà a quella ideale.


Simulazione: situazione con sviluppo uniforme di tutti i Paesi del mondo

Per la nostra simulazione di “Come sarebbe il mondo se…”, utilizzeremo i dati del 1950, periodo in cui ci fu una ripresa economica (dopo la seconda guerra mondiale); avremmo potuto far iniziare il periodo in un altro anno, ma il risultato sarebbe stato simile. Potete fare delle prove al seguente indirizzo:
http://www.sviluppoerisorse.eu/dati/primaria/PrevFossiliPassatoAll.aspx

Nel 1950 solo ¼ della popolazione mondiale usava i combustibili fossili intensamente ed era residente in: Europa, USA, Giappone... (OECD).
Ipotizzeremo che, in uno spirito di solidarietà, tutti i Paesi del mondo si fossero aiutati (culturalmente, tecnologicamente, economicamente ecc) in modo tale che, ci fosse stato sviluppo uniforme in tutti i Paesi del mondo. Quindi, prendiamo i consumi totali di combustibili fossili del 1950 (Consumi reali primo anno) e li moltiplichiamo per 4 (Consumi usati primo anno).

Per tracciare il grafico usiamo i seguenti dati:
Fonte: Combustibili Fossili
Anno inizio: 1950
• Totale passato (consumi): 13 671 Mtep (1/5 di quelli reali, per uniformare la curva)
• Consumi reali primo anno: 1 875 Mtep
• Consumi usati primo anno: 7 498 Mtep (4 volte quelli reali)
Totale Comb. Fossili disponibili: 1 254 977 Mtep
Costi iniziali: 1 %
Costi max: 40 %


Otteniamo il seguente grafico
(Grafico 2)

Spiegazione:
• L’area sottesa dalla curva Consumi lordi equivale a tutti i combustibili fossili disponibili, ogni punto indica i consumi lordi previsti in quel dato anno;
• Curva Costi energetici: indica l’energia prevista che verrà consumata (costi) per estrarre l’energia lorda;
• Curva Consumi netti: indica l’energia netta prevista, ottenuta da quella lorda meno i costi di estrazione;
• L'asse Y indica i consumi in Mtep.

I risultati sintetici ottenuti dal modello sono i seguenti:

Lunghezza (anni) : 51
• Picco consumi Lordi: (anno) 1975 (consumi) 35 398 Mtep
• Picco consumi Netti: (anno) 1974 (consumi) 31 800 Mtep
• Totale lordi (consumi): 1 248 673 Mtep
• Totale netti (consumi) : 1 072 245 Mtep


Considerazioni che possiamo trarre dal grafico 2
Le conseguenze sarebbero state le seguenti:

1. Il picco netto del consumo di combustibili fossili sarebbe avvenuto nel lontano 1974; vi ricordo che il primo PC IBM risale al 1981, quindi l’era dell’informatica diffusa non sarebbe nemmeno nata; quindi, niente Internet, cellulari, ecc;

2. Molta energia si sarebbe sprecata con tecnologie meno efficienti (lampadine a incandescenza, automobili a basso rendimento ecc);

3. L'ambiente sarebbe stato fortemente inquinato e difficilmente vivibile, sicuramente non avrebbe retto a un inquinamento così intenso.

Comunque, anche nel caso in cui fosse stato possibile sfruttare così intensamente i combustibili fossili, oggi (2015) saremmo già oltre la curva dei consumi. Se poi consideriamo il fatto che: una società inizia ad andare in crisi economica/sociale appena la curva inizia a scendere (pendenza negativa), oggi ci ritroveremmo già in un periodo post sviluppo economico, e possibilmente anche post-guerra mondiale, ipoteticamente scoppiata per accaparrarsi le poche risorse energetiche rimaste.
Se fosse andato così, oggi ci ritroveremmo nuovamente nel Medioevo! (per la mancanza di una o più fonti energetiche capaci di supportare la nostra società).


Conclusioni

Dopo l'analisi quantitativa, anche se approssimata dalle medie tra le risorse, possiamo trarre le seguenti conclusioni:

1. Non sempre, fare del bene nel presente, porta a degli esiti positivi nel lungo periodo (detto: si può fare del male anche facendo del bene oppure, la strada che porta all'inferno è lastricata di buone intenzioni);

2. I problemi energetici (così come quelli ambientali e Climatici) sono molto complessi e contro-intuitivi, e chi pensa a delle soluzioni semplici e intuitive, rischia di creare problemi ancora più grandi;

3. Che non tutti possiamo vivere nel lusso con una Ferrari in garage, ma la piccola nicchia di persone ricche che la detengono, permette delle ricadute tecnologiche che miglioreranno i beni prodotti per la stragrande maggioranza delle persone;

Per finire, ci tengo a sottolineare che: io sono il primo a volere un mondo in cui non ci sia: fame, povertà, sofferenza ecc. però alcune soluzioni che sembrano buone nel presente, portano al disastro.

La popolazione mondiale è cresciuta enormemente nell'ultimo secolo. Non si possono avere molti figli o una popolazione di vari miliardi di persone e nello stesso tempo garantire una vita decente per tutti. In un sistema finito di risorse, bisogna fare delle scelte e ognuna comporta delle rinunce.
Chi pensa di poter avere crescita demografica e benessere per l’intera popolazione, con le conoscenze scientifiche che abbiamo oggi, sta sognando.


By Alessandro Pulvirenti

56 commenti:

  1. Ciao Alessandro, una domanda: perchè nel blog deshgold.com affermi che per quanto riguarda la quotazione dell'oro si debba guardare la politica e non i mercati? nel senso vedendo la scarsità di risorse future perchè sostieni che non ci possa essere un aumento di quotazione (e dunque di estrazione) dell'oro?
    grazie
    Massimo

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    1. Per vari motivi:
      1) i mercati sono manipolati dalle banche centrali (mica dai piccoli investitori) e quindi, hanno una potenza di fuoco quasi infinita;

      2) Per evitare il crollo del castello di carte su cui si basa la finanza (derivati, bolle, ...) si deve far credere che l'oro sia una reliquia barbarica e continuare ad avere fiducia nella moneta fiat;

      3) al contrario di quello che si pensa, non sono i banchieri delle banche centrali che decidono dove far andare il mercato, ma sono i politici che li nominano. Infatti l'ex presidente del fondo monetario internazionale, come ha osato contraddire la linea politico/economica da seguire, fu incriminato per violenza sessuale e sbattuto fuori in modo da non nuocere più (anche se poi il tribunale lo assolse, il compito era quello di buttarlo fuori dal FMI). Anche la BCE e la FED sono solo teoricamente indipendenti dalla politica.

      4) Gli USA / NATO (con i vassalli Europei) vogliono mettere in crisi la Russia, e per far questo, debbono tenere basso il prezzo del petrolio; infatti l'accordo con l'Iran è avvenuto solo adesso, perché c'è bisogno, in questo momento di abbondanza di petrolio a prezzi bassi, di un ulteriore produttore di petrolio che allarghi ancor più l'offerta di petrolio, in modo che tale prezzo scenda ulteriormente, creando grossi problemi economici alla Russia. Di contro, i prezzi bassi del petrolio stanno migliorando le economia occidentali (minori costi per sostenere la società dei consumi).
      I costi di estrazione dell'oro, di conseguenza, scendono.
      I consumi energetici aumenteranno accelerando l'esaurimento delle risorse.

      5) In un mercato libero dove le persone fossero informate correttamente (trasparenza) della situazione attuale (e non continuamente ingannati dal main-stream) l'oro dovrebbe salire di molto, ma, per i motivi precedenti, lo si vuole tenere basso.

      Come stiamo vedendo in Cina, quando i mercati (borsa) non vanno dove la politica vuole, si può arrivare anche a bloccare metà mercato e a rendere illegali le vendite di azioni! (più tutta un'altra serie di agevolazioni per investire in borsa e minacce per chi ne vuole uscire).

      Capire dove vuole andare la politica/geopolitica (quella internazionale che conta, non quella italiana), significa, capire come poter guadagnare in borsa con le equity e il resto.

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    2. Grande risposta.
      Grazie Alessandro

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    3. Scrive Pulvirenti:
      "al contrario di quello che si pensa, non sono i banchieri delle banche centrali che decidono dove far andare il mercato, ma sono i politici che li nominano. "

      Questa è una concezione ingenua o quantomeno limitata. I politici sono espressione dei poteri economico-finanziari PRIVATI che li selezionano, li finanaziano, li fanno eleggere e li controllano direttamente quando sono in carica.

      La politica oggi non ha alcuna autonomia decisionale vera, né in Europa né in USA: è la dirigenza delle grandi banche d'affari che gestisce il gioco, da quella della "VampireSquid, Inc." in giù.

      DSK è stato fatto fuori probabilmente per i motivi da te detti, ma i mandanti sono i poteri finanziari: quelli politici sono solo gli esecutori...

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    4. "La politica oggi non ha alcuna autonomia decisionale vera, né in Europa né in USA".

      Se vogliamo essere più precisi, la situazione è un pò più complessa, ogni zona del mondo è diversamente gestita.
      Analizziamo i singoli casi:
      1) Cina: comanda la politica e guai a trasgredire;

      2) Russia: comanda la politica di Putin (prima di lui erano gli oligarchi che sono diventati tutti grandi capitalisti, salvo poi scontrarsi con Putin e molti di loro rimetterci le penne, anche se oligarchi di primissimo piano con aerei privati che s'illudevano di sfuggire a Putin);

      3) Europa: qui la catena è un pò lunga... comanda la BCE (Mario Draghi), che in parte, esegue le direttive dei principali Paesi Europei (Germania, Francia); tali politici in parte fanno gli interessi dei loro Paesi, dell'alleato (comandante) USA, e in parte dei grandi investitori dei loro Paesi.

      4) USA: la FED fa quello che vuole il Presidente Obama; Obama in parte fa quello che vogliono le grandi banche (Goldman Sachs, JP Morgan), i grandi industriali (degli armamenti) e i grandi investitori (Soros, Rothschild, ...). I vari presidenti di banche e politici sono nominati, in ultima analisi, da loro; però se un presidente ha una nuova maggioranza di investitori, riesce ad andare anche contro alcune grandi banche (Vedesi: le multe che ha fatto pagare per il disastro del 2008).

      I grandi investitori privati (i padroni universali) non sono tutti alleati; ogni tanto, quando è possibile farne fallire uno per incamerare la sua parte di mercato, lo fanno tranquillamente. Sono lupi che non guardano in faccia a nessuno e se c'è bisogno mangiano pure gli altri lupi.

      Un elenco delle 13 famiglie più influenti al mondo lo potete trovare qui:
      http://www.informarexresistere.fr/2012/08/08/le-13-famiglie-che-comandano-il-mondo/

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  2. Interessante ed argomentata critica al buonismo a buon mercato. In effetti, negli anni '70 (quando sono emersi prepotentemente i LtG), la risposta adeguata avrebbe dovuto essere frenare lo sviluppo dei paesi avanzati, non spingere lo sviluppo degli altri. Ancora oggi, il poco di utile che si potrebbe fare non è "di più per chi ha di meno", bensì "di meno per chi ha di più". Ma giustamente anche questo è un approccio semplicistico che, se teoricamente applicato, avrebbe sicuramente effetti inattesi e probabilmente gravi. Siamo prigionieri di un livello di complessità oramai ingestibile.

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    Risposte
    1. Io metterei in risalto una strategia:
      "Una società che non investe adeguatamente in Ricerca, NON ha futuro".

      Chiaramente i problemi d'affrontare sono molti (sovrappopolazione, agricoltura-erosione terreni, inquinamento ecc.) però il pilastro principale da cui dipendono gli altri è:
      la disponibilità di energia.

      Per evitare il crollo "tragico" della società attuale, abbiamo bisogno di molta energia, molto più di quella che utilizziamo adesso (in quanto sarà sempre più difficile eliminare l'inquinamento e riciclare).

      Non c'è scritto in nessun posto che l'81 % (circa, vado a memoria) dell'energia fornita oggi all'umanità, debba continuare ad essere fornita dai combustibili fossili.
      La ricerca e l'innovazione potrebbe portare a nuove scoperte rivoluzionarie; ma per far questo, c'è bisogno d'investire molto in Ricerca e bisogna farlo adesso, che abbiamo ancora un certo margine (10 anni) di abbondanza di risorse energetiche; perché quando la disponibilità annuale di risorse energetiche diminuirà, la prima a farne le spese sarà la Ricerca (come si può vedere in Italia).
      Direbbero:
      Cosa vorresti dare... precedenza alla Ricerca, quando ci sono persone che soffrono la fame, che non si possono curare, ecc.

      Il mondo attuale, con la globalizzazione, ha migliorato la resilienza generale dei vari Paesi (nel senso che, se la produzione agricola di un Paese viene distrutta dalle intemperie del tempo, si può importare quella degli altri Paesi); però, oltre a globalizzare l'economia si dovrebbe globalizzare la politica (anche sotto forma di federazione di Stati; credo che le semplici organizzazioni Internazionali non bastino a imporre delle scelte ai singoli Paesi).

      Il problema è che, in periodi di crisi (economica o di risorse) i Paesi tendono all'egoismo e quindi le varie federazioni internazionali dei Paesi (Europa, ma anche gli USA) tendono a sgretolarsi.

      Dobbiamo investire molto in Ricerca.
      La soluzione è andare avanti (nuove tecnologie e organizzazioni internazionali) e non tornare indietro.

      Come diceva Agnelli (ex presidente Fiat):
      "Ridurre i costi (i consumi energetici) serve soltanto a morire in una bara più piccola! Bisogna aumentare le entrate! (nuove fonti energetiche)"

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    2. 100% contrario a questo commento. La società globalizzata attuale è quanto di meno 'resiliente' possa essere concepibile, è una struttura resa apparentemente efficiente dallo spropositato apporto energetico che la sostiene, che giustamente causa esternalità enormi. Penso che i post di Simonetta sul Leviatano ne siano un'ottima rappresentazione.
      Tu, di fronte a un mondo ipercomplesso che comincia a mostrare tutti suoi drammatici limiti, chiedi ancora più complessità, come uscire dalla dipendenza da eroina aumentandone le dosi. Siccome oramai è troppo tardi per fermare il collasso e si può cercare solo di attutire i danni, bisogna ridurre il più possibile la complessità e l'interdipendenza. Agire secondo la formula IPAT, meno popolazione, meno consumi e una tecnologia veramente 'resiliente', non basata sulle terre rare o procedimenti energivori. Accettare soprattutto che la civiltà industriale è stata una contingenza dovuta alla sfruttamento delle fonti fossili che non può avere eguali.
      Ok mettere da parte il 'buonismo', ma anche le utopie tecnologiche. E smetterla di pensare che la palla al piede della società globale contemporanea sia la sovrappopolazione del Terzo Mondo (l'idea poi che la loro esistenza ostacoli la ricerca...): è un problema soprattutto per loro, e poi non avresti nazioni 'post-industriali' basate sull'high tech (ma neanche i paradisi della manifattura) se non ci fossero paesi in miseria semplici esportatori di materie prime e basso costo.

      Elimina
    3. "100% contrario a questo commento. La società globalizzata attuale è quanto di meno 'resiliente' possa essere concepibile".

      Mi spieghi come un Paese come l'Egitto (80 Milioni di persone) possa essere più resiliente senza globalizzazione? (possono soddisfare solo una piccola percentuale del loro fabbisogno alimentare, il resto viene importato).

      Oppure, facciamo il caso di un Paese ricco: la Norvegia, mi spieghi come farebbe a coltivarsi gli alimenti che mangia, visto le temperature polari che hanno?

      E si potrebbero fare tanti altri esempi.

      Certo che, se poi la tua soluzione sarebbe quella di farli morire di fame, perché il loro Paese non può soddisfare i loro bisogni alimentari; non ti meravigliare, se poi la popolazione di questi Paesi sarà poco incline ad accettare la tua soluzione!

      Elimina
    4. Non è questione di 'mie soluzioni'. A meno che non cambiamo il Nobel da Prigogine ad Agnelli, la società globalizzata è una struttura dissipativa che ha bisogno di quantità enormi di energia per rimanere in equilibrio scaricando entropia sull'ambiente, e lo fa fino quando non collassa. La dipendenza dall'esterno è l'esatto contrario della resilienza. Non è colpa mia se le fonti fossili hanno caratteristiche che le rendono uniche e irrepetibili. Ricerca e sviluppo? Proviamo a ottenere energia dalla materia oscura? Il CERN di Ginevra da solo ha consumi paragonabili a quelli dell'Estonia. La produzione delle rinnovabili è sostenuta dalle fossili.
      Ma anche se scoprissimo la cornucopia dell'energia per alimentare il sistema, aumenteremmo costantemente l'entropia sull'ambiente.
      Tra l'altro, è stato citato da qualcuno LTG. Vorrei ricordare che in LTG gli scenari che prevedono il controllo delle nascite e sofisticazione tecnologica elevatissima non sfuggono al collasso.
      Ci sono sicuramente situazioni, vedi quelli che hai citato (più che altro l'Egitto) dove sicuramente le ultime risorse fossili andrebbero impiegate per prendere tempo e cercare di sanare situazioni insostenibili. Ma senza riduzione (volontaria) di complessità non si va da nessuna parte

      Elimina
    5. "La dipendenza dall'esterno è l'esatto contrario della resilienza."

      Dipende da cosa consideri esterno.
      Se come sistema consideri il singolo Paese/Stato, allora è come dici tu, se invece consideri il Mondo intero come sistema resiliente allora la globalizzazione è ottima, perché migliora la resilienza delle singole parti del sistema.

      "Ma anche se scoprissimo la cornucopia dell'energia per alimentare il sistema, aumenteremmo costantemente l'entropia sull'ambiente. "

      Vero in parte; perché se l'entropia fosse solo calore termico, esso si dissiperà facilmente nello spazio; se invece consideriamo l'inquinamento (rifiuti), questo si che è un problema.
      Infatti, l'eventuale energia abbondante dovrebbe essere utilizzata massicciamente anche per il riciclo, quindi, alla fine dovrebbe essere solo energia termica che si disperde nell'ambiente (e quindi alla fine nello spazio).

      Comunque è chiaro che la popolazione non deve crescere ancora (anzi si deve ridurre), perché più cresce e più grande è il problema da risolvere.

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    6. Ridurre la popolazione è un grossissimo problema: invecchiamento (si veda Italia, Germania, Finlandia...), riduzione del PIL (es Finlandia), sostenibilità sistemi pensionistici (si veda Germania, ecc.). E "riparare" a questi problemi con l'immigrazione di giovani dai paesi poveri porta, come vediamo, qualche problemuccio. E la democrazia non sembra un buon metodo per gestire questi problemi, visto che la biodiversità, l'ambiente, ecc. non vota.

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  3. Hmm. esercizio interessante ma nell'ambito di ingegneria esistono tecniche complesse ma ampiamente utilizzate per svolgere questo tipo di analisi. se ho capito bene qui viene fatta una interpolazione con una curva sinusoidale introducendo però artificialmente un elemento di ciclicità nel sistema.
    In ingegneria questo tipo di analisi si chiama analisi di risposta impulsiva e viene normalmente fatto lavorando con Trasformatè.. si Riescono quindi a modellare sistemi che rispondono ad un evento singolo. usando trasformate in oltre è possibile fare un'analisi di identificazione del sistema tramite deconvoluzione di ingressi e le uscite

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    1. Caro Dorda,
      il tuo commento è molto interessante, ma dobbiamo anche capire quando certi metodi è possibile applicarli e quando no.

      Se stessimo parlando di un fenomeno fisico che rispetta una legge della natura, con un'analisi accurata, potremmo capire in modo preciso qual'è la funzione che la rappresenta e proiettarla nel futuro con una certa sicurezza dei risultati.

      Il problema qui è invece molto più complesso.
      Come ho già descritto nell'articolo/post:
      1) parliamo di 3 fonti energetiche che hanno caratteristiche diverse (l'andamento dell'estrazione di ognuno di essi, è diverso)
      2) parliamo di momenti diversi in cui tali fonti sono state sfruttate (prima carbone, poi petrolio e infine anche il gas) e si ha intenzione di sfruttarle (si tende a utilizzare più gas per evitare l'inquinamento delle città, e a usare più carbone perché è più economico del petrolio, ove si necessita di una grande quantità di energia sotto forma di calore (energia termica)).

      A questo dobbiamo anche aggiungere le incognite del futuro sulle scelte che l'uomo farà (si vorrà rispettare di più l'ambiente? Le tecnologi e permetteranno di sfruttare meglio anche i pozzi esauriti?...).

      Quindi, il tuo commento è molto interessante, ma penso che fare un'analisi più accurata e complessa, con tutte queste variabili di cui non si conoscono i valori reali presenti e futuri, sia poco utile; almeno per me.

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  4. la politica di blocco coatto delle nascite + abbassamento generale del tenore di vita (lussi,carne,etc) è la via per prendere tempo

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    1. Vero!
      Ridurre i consumi serve solo a prendere tempo (vedi il detto di Agnelli nel commento precedente).
      Se poi aggiungiamo che, ridurre i consumi equivale anche ad aumentare la disoccupazione, questo ci fa capire che servirebbe soltanto ad anticipare i problemi.

      Chiaramente la società del futuro non si baserà principalmente sulla produzione di beni (la quale, si sta automatizzando con le industrie di 4a generazione, senza operai), ma di servizi e chi lo sà di cos'altro...?
      Forse di esploratori...

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  5. Mi pare però che il modello escluda del tutto l'agricoltura ed il fattore popolazione: pochi dicono che in Africa l'agricoltura è scarsamente praticabile per l'erosione dei suoli prima con foreste equatoriali, discorso vero anche in amazzonia con famosa pratica taglio, brucio, coltivo per 4-5 anni, mi sposto come una cavalletta; in africa l'alimento principale è il riso importato grazie anche ai nostri aiuti dal su est asiatico; gli aiuti alimentari andrebbero messi al bando almeno quando comportano trasporti non di poche centinaia di kilometri ma addirittura transcontinentali.

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    1. Neanche in Europa/Italia l'agricoltura era praticabile; però si sono bonificate le paludi, si sono create le infrastrutture (dighe, canali d'irrigazione) ecc. ed è diventata praticabile.

      In realtà la pratica itinerante di: taglio/brucio la foresta, coltivazione per alcuni anni e poi spostarsi altrove; sarebbe normale, ed è stata utilizzata per millenni; il problema oggi è la grande quantità di foresta che deve essere tagliata e che non ha il tempo di ricrescere.

      Per quanto riguarda gli aiuti intercontinentali, se avvengono per nave, non è alto il consumo di risorse (ci sono navi enormi). Il problema è l'impatto totale della popolazione.

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    2. ...Il riso importato viene cotto nel sahel con la legna dal disboscamento della rada savana subsahariana, contribuendo all'avanzamento del sahra verso sud:fatto note da lameno 3 decenni; quindi quello che dici è totalmente sbagliato relativamente al basso impatto del trasporto del riso dal sud est asiatico; totalmente sbagliato anche quello che dici sul taglio e brucio: ha poco impatto alle nostre latitudini con poca popolazione, vedi anche indiani del nord america del lato est; alle basse altitudini in genere l'erosione dei suoli in pochissimi anni non permette la ricrescita della foresta anche dopo parecchi decenni; in africa ed ex amazzonia la presenza dell'uomo deve essere sporadica; tornerà comunque ad esserlo dopo aver irreparabilmente perso le foreste e le stesse savane; quindi mi raccomando diamo aiuti alimentari a quelle popolazioni...

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    3. "Il riso importato viene cotto nel sahel con la legna dal disboscamento della rada savana subsahariana..."

      E se invece di riso fosse stato qualche altro alimento da cuocere, non sarebbe stato lo stesso?

      " totalmente sbagliato anche quello che dici sul taglio e brucio: ha poco impatto alle nostre latitudini con poca popolazione"

      scusa ma mi sembra che ti abbia già risposto con un'idea uguale alla tua:
      " il problema oggi è la grande quantità di foresta che deve essere tagliata"
      Quindi, su questo abbiamo la stessa opinione.
      Il problema è la quantità e la frequenza, non tanto il metodo.

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  6. i principi termodinamici non sono opinabili e nemmeno quelli spirituali, ma nell'una e nell'altra dimensione viene generata una immensa mistificazione, tanto che con la scusa di fare del bene, si aumenta il male esponenzialmente, come dice sopra Alessandro. Le raccomandazioni di LTG, in accordo coi principi termodinamici, sono state disattese e abbiamo visto il risultato. Le raccomandazioni dei santi, pure e abbiamo visto trasformarsi la Chiesa in una immensa pizzeria e parco giochi nei tempi recenti. Prima è successo anche di peggio, tanto che solo chi ha una grande fede, può continuare a credere in Dio, nel mio caso il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe e Gesù. Daltronde il Creatore ha lasciato alle sue creature il libero arbitrio di scegliere la strada da percorrere e quella più facile è di vivere come bruti e non di seguire virtute e canoscenza, come già Dante ammoni.

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    1. Io direi:
      "la necessità aguzza l'ingegno"

      Il problema è che non è detto che si faccia in tempo (per non far soffrire nessuno).
      Male che vada, varrà la legge del più forte.
      (Ecco perché i soldi per gli armamenti non mancano mai!)

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    2. Dante mette la famosa frase in bocca ad un dannato e certamente non per sbaglio!

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    3. Simonetta scrive;
      "Dante mette la famosa frase in bocca ad un dannato e certamente non per sbaglio!"

      Dante, nella DC, mette la maggior parte delle frasi più intellettualmente "interessanti" in bocca a dannati. La DC, letta ai giorni nostri, mi sembra più finalizzata a sottolineare la limitatezza mentale e morale del dio cristiano inteso come bambino capriccioso stile VT: lanciatore di regole spesso arbitrarie che "DEVONO essere seguite perché IO SONO (D)IO, e voi umani non siete un 'azzo"... :-D

      Seriamente, il fatto di essere dannati nella DC vuol dire solo che si è disubbidito alle regole arbitrarie del "papino divino", non necessariemente che si sia fatto cose stupide o sbagliate dal punto di vista dell'umanità. Altrimenti che ci farebbero all'inferno Ulisse (peccato: volere esplorare il mondo) o Brunetto Latini (peccato: avere gusti sessuali contrari a quelli accettabili per la morale, ovviamente solo pubblica, del clero).

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  7. Temo che quando ci sara' l'evidenza di dover cambiar rotta sara' gia' troppo tardi per evitare un disastro. Aspetto di vedere cosa si decidera' a Parigi con molto scetticismo. Chi riuscira' a convincere il mondo intero che bisogna uscire di corsa dall'attuale paradigma per adottarne un'altro radicalmente diverso? Quale sarebbe poi esattamente l'alternativa? Spero che qualcuno che conta abbia le idee chiare!

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    1. In base alle premesse che ho visto e sentito, penso che la conferenza di Parigi sarà un totale fallimento.
      Il problema attuale è che: non abbiamo soluzioni (fonti energetiche) tali da poter scegliere un'altra strada.

      La Cina sarebbe ben felice di abbandonare il carbone che sta avvelenando le sue città, ma l'alternativa per sostituire tale fonte di energia (termica, quella elettrica è sostituibile) non c'è.

      In 10 anni (il tempo che ci separa dal picco netto di disponibilità dell'energia) si costruisce una società completamente basata sull'uso dell'energia elettrica?
      Nelle condizioni attuali, penso di no!
      Con qualche scoperta scientifica importante, penso che si potrebbe aprire una nuova strada da percorrere.

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  8. In Brianza si dice : " Se....se...se ...l'è il parlaa dei ciula !

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    1. Visto che ho parlato di decisioni che NON sono state prese (sviluppare tutto il mondo uniformante),
      è chiaro che ho dovuto dire "Se..." (fossero state fatte tali scelte).

      Se si vuole immaginare e progettare un futuro diverso,
      è chiaro che si deve dire "Se..." venissero fatte certe scelte.

      A parlare di cose già fatte non serve a niente.
      A parlare di cose che si è già deciso di fare a tutti i costi (a cosa serve).

      Quindi... è necessario dire "Se..."

      Tipo: "Se non ci fossero dei - codardi - che mettono dei commenti Anonimi, forse il mondo sarebbe più responsabile!"

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    2. Se non ci fossero magistrati idioti , in un paese che si dichiara democratico , che perseguono reati di opinione invece dei delinquenti , ogni cittadino sarebbe più libero di manifestare le proprie opinioni e firmare i propri commenti.

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    3. Come dice un vecchio detto:
      "Il pesce inizia a puzzare dalla testa"
      voglio dire che, bisogna prima cambiare le persone al vertice (i politici) e poi a scendere.

      E' chiaro ed assurdo che venga data la precedenza ai processi di certi reati secondari, quando conviene al potente di turno, per togliersi un avversario.

      La prossima volta che andate a votare, evitate di votare chi promette 100 cose e non ne mantiene quasi niente; che appoggia/candida dei condannati ai vertici di regioni, province e comuni ecc.

      Se non si inizia a fare un pò di pulizia in quegli ambiti... come possiamo illuderci di trovare le soluzioni ai problemi mondiali, che sono gestiti nei vari Paesi, da personaggi che si fanno pochi scrupoli della loro popolazione...

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  9. Articolo sicuramente interessante e ineccepibile nei numeri, però quando si parla di 'fare bene fare male', 'aiuti allo sviluppo' è bene non farsi venire idee confuse. In concreto non sono mai esistiti piani per far consumare il Terzo Mondo come gli occidentali. Ci sono dei piani di aiuti alimentari che servono per contenere la piaga della denutrizione entro limiti politicamente accettabili, e trasferimenti di tecnologia (oggi soprattutto cinesi) per realizzare uno sviluppo i cui frutti vengano esportati all'estero (ad esempio costruisco una ferrovia tra miniera e aeroporto dei cargo). E' bene anzi che questi paesi periferici esportatori di materie prime grezze restino a questo livello, si tratta di 'un'integrazione per esclusione' nel mercato mondiale. Quindi quello di Alessandro Pulvirenti è un ragionamento per assurdo, perché senza Terzo Mondo non ci sarebbe il Primo Mondo.
    Quanto al contenimento delle nascite, ovviamente in moltissimi paesi del sud del mondo è auspicabilissimo, attenti però che non si può proporre la questione come si farebbe con un esponente della middle class occidentale, per il quale senza figli tra le balle sono possibili tantissime soddisfazioni edonistiche. Parliamo di persone che, se fanno solo due figli con altissime probabilità di morire entro i 10 anni, poi rischiano di restare soli e appena i genitori sono anziani non c'è nessuno che li può mantenere sono spacciati, non è che manca la sicurezza sociale ma qualsiasi minimo sostegno pubblico. Certo una sterilizzazione forzata di europei e nord-americani darebbe molto più beneficio di qualsiasi tentativo di contenere le nascite nel Terzo Mondo!

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    1. "Certo una sterilizzazione forzata di europei e nord-americani darebbe molto più beneficio di qualsiasi tentativo di contenere le nascite nel Terzo Mondo!"

      Ho fatto un'analisi anche su questa ipotesi, che risulta valida solo alla prima generazione, mentre dalla seconda generazione in poi, non è più valida.

      Faccio un esempio:
      - Impostiamo ad 1 i consumi di un abitante di un Paese in via di sviluppo (non consideriamo il quarto mondo);
      - i consumi cinesi valgono 2,
      - i consumi Europei valgono 4,
      - i consumi USA valgono 8.

      Se una coppia di americani fa 2 figli, essi consumeranno 16 in totale (8x2);
      Se una coppia di persone di un Paesi in via di sviluppo fa 6 figli, essi consumeranno 6 (1x6).

      I 16 consumi dei figli USA sono molto maggiori dei 6 consumi dei figli della famiglia dei Paesi in via di sviluppo;
      Quindi, sembra che si avrebbero molti più benefici se si riducessero i figli degli americani; ma andiamo alla seconda generazione.

      I due figli della coppia USA sono i componenti di due coppie, quindi sono due mezze coppie, quindi consideriamo una coppia come totale.
      Nella seconda generazione, essi faranno ancora 2 figli e i consumi saranno ancora 16.

      Nei Paesi in via di sviluppo, i 6 figli saranno 6 mezze coppie (cioè, 3 coppie), che se facessero 6 figli a testa, farebbero in totale 18 bambini. I consumi di 18 persone sarebbero uguali a 18 e quindi, supererebbero i consumi di quelli degli USA.

      Chiaramente questo è valido se il Paese in via di sviluppo riesce ad aumentare i consumi totali dopo una generazione, perché se tale Paese invece resta stabile (non aumentano i consumi totali) i figli diventeranno sempre più poveri, in quanto dovranno dividersi la stessa torta di risorse, su una popolazione più numerosa.

      Se poi i figli delle famiglie dei Paesi in via di sviluppo emigrano negli USA o in Europa, i consumi aumentano notevolmente; quindi che senso ha: sterilizzare gli abitanti dei Paesi ricchi, se poi accogli gli immigrati che, quando sono nel tuo Paese, consumano come un abitante nativo?

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    2. Era una battuta rispetto a qualche commento che avevo letto sopra, ma ti ringrazio di averci ricamato sopra una disamina scientifica. Visto che siamo seri sulle battute però, ti faccio notare che dei sei figli solo pochi avrebbero la possibilitò di sopravvivere prima di arrivare alla maturità sessuale. Quanto all'immigrato, se davvero arriva a consumare come un nativo, non fa più 6 figli. Ovviamente non ha senso sterilizzare nessuno.

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    3. Ovviamente non ha senso sterilizzare nessuno....Uhm..Certamente è sconveniente farlo contro la sua volontà...Oppure mitizziamo i preservativi come metodo sostenibile ed efficace per il controllo delle nascite nei paesi a più alto squilibrio di carico e basso consumo procapite..Chissà perchè non ho mai sentito di un programma food for just 1 child...Poi co sta storia del consumo procapite senza considerare il territorio su cui insiste una popolazione avete lastricato ogni strada...Oppure pensate che ogni merce , anche la più basilare e d essenziale come il cibo, debba girare da una capo all'altro del pianeta all'infinito e di manaiera sostenibile ? Attualmente l'alimento principale dell'africa è il riso del sud est asiatico; nell'africa sotto i 35esimi paralleli (quindi quasi tutta) l'agricoltura è sostenibile in piccolissime aree ( ad esempio alcune zone del sudafrica o valli interne dell'atlante); ergo la presenza dell'uomo in africa deve tornare ad essere sporadica prima che taglino quel che resta delle savane per accendere fuochi per cucinare il riso asiatico.

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    4. Fra: "Attualmente l'alimento principale dell'africa è il riso del sud est asiatico; nell'africa sotto i 35esimi paralleli (quindi quasi tutta) l'agricoltura è sostenibile in piccolissime aree"

      Non ho dati specifici, ma ti faccio una domanda:
      allora perché la Cina sta comprando mezza Africa e la sta coltivando per aumentare la sua produzione alimentare?
      Per non parlare del Madagascar, che anch'esso è oltre il 35esimo parallelo.

      Quali sono i problemi che la rendono poco sostenibile?
      Io so di tantissima terra presa in affitto per 99 anni dagli africani (per pochi dollari all'ettaro), in cui ci stanno facendo enormi piantagioni.

      Certo che se poi, parli di agricoltura che non debba usare concimi o mezzi industriali, la discussione cambia.

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    5. Oddio...L'africa si estende sia sopra che sotto l'equatore, e se non erro il madagascar è attraversato dal tropico del capricorno: ma proprio il madagascar dovevi andare a pigliare ? le stesse immagini satllitari mostrano una cesura netta, proprio come l'esempio classico al confine fra fra Haiti e santo domingo,(paese sovrappopolato vs paese che ha tutelato le proprie foreste) al confine delle aree deforestate coltivate pochissimi anni che si stanno trasformando in steppe aride...Un po di geografia...

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    6. Quindi la risposta alla domanda che ti ho fatto:
      "Quali sono i problemi che la rendono poco sostenibile?"

      Quale sarebbe, perché non l'ho capita!

      Forse coltivano la terra finché ha i nutrienti e quando questi finiscono, invece di usare i concimi, preferiscono andare a tagliare altrove?...

      Quando commenti, cerca di essere più chiaro ed evita d'infarcire il commento di sclamazioni, perché alla fine dici poco e niente.

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    7. Sei un insieme di castronerie: ho parlato di 35 paralleli al plurale: la terra è sferica non piatta;poi vai a prendermi proprio il madagascar come esempio ,dove la biocapacità è massimamente a rischio per la pressione antropica...Un po di geografia no ?

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    8. Mi dispiace capire che c'è un problema di comunicazione, perché non riusciamo a comunicare.

      Io l'ho capito benissimo che dal 35esimo parallelo nord e al 35esimo parallelo sud, dici che l'agricoltura è insostenibile.

      Io ti ho semplicemente chiesto perché?

      E' così difficile da capire?

      In quest'ultimo post dici che è a rischio per la pressione antropica; che comunque è sempre una mezza risposta. Se fai tanto il saputello, avresti dovuto essere molto più dettagliato.

      Comunque, meglio se la chiudiamo qui, perché hai un tono nel commentare che è difficile da sopportare.

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  10. Mi chiedo se in questa interessante simulazione sia stato considerato l'aumento delle riserve dovuto alle scoperte degli ultimi 15 anni in pozzi nom convenzionali (pozzi ad alta profondità, pozzi per gas e oil shale, tar sands ) e in "nuove nazioni"(piattaforma africana oltre a Nigeria e Angola, piattaforma sudamericana etc etc. Interessante la questione delle risorse non dichiarate.

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    1. Sono state considerate tutte le riserve che sono incluse nei dati ufficiali pubblicati.

      Le sabbie bitumose del Canada sono incluse, come anche i giacimenti di petrolio pesante del Venezuela.

      Se ci sono delle scoperte che ancora non sono state stimate o che non è detto che siano realmente sfruttabili, essi penso che non siano presenti.
      Non ho verificato se il dato totale aggregato cosa contenesse nei minimi dettagli.

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    2. È un errore grave fatto negli ultimi 30 anni dagli ambientalisti quello di considerare le riserve accertate di idrocarburi uguali alle risorse potenziali di idtocatburi. In questo modo il picco è stato sistematicamente predetto prima di quando avverrà, gridando al lupo al lupo e purtroppo perdendo credibilità presso i non esperti (la maggioranza!). Le riserve accertate utilizzate per fare i calcoli sul picco del petrolio non sono costanti. Questa è probabilmente la vera causa delle anomalie nei dati che rilevavi.

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    3. Ma Colin J. Campbell, Jean Laherrere, autori del noto "The End of Cheap Oil" non li considererei proprio degli ambientalisti.

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    4. Anomalie riscontrate nel grafico 1

      Ho scoperto a cosa è dovuta.
      Riesaminando i vari andamenti dell'estrazione del petrolio, ho scoperto che l'andamento della curva è un pò più appuntito.

      Cosa cambia?
      Invece del vecchio:
      • Picco consumi Lordi (anno): 2030 (consumi) 11 855 Mtep
      avremo:
      • Picco consumi Lordi (anno): 2028 (consumi) 12 362 Mtep
      Quindi il picco lordo, viene anticipato di 2 anni, ma si trova un pò più in sù.

      Invece del vecchio:
      • Picco consumi Netti (anno): 2025 (consumi): 10 177 Mtep
      avremo:
      • Picco consumi Netti (anno): 2026 (consumi): 10 614 Mtep
      Quindi il picco netto, è posticipato di un anno, ma si trova un pò più in sù.

      Nel nuovo grafico non si trovano più anomalie.
      Vedrò se modificarlo aggiungendo delle note...

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    5. Per quanto riguarda il grafico 2:

      • Picco consumi Lordi:
      invece di :
      (anno) 1975 (consumi) 35 398 Mtep
      avremo:
      (anno) 1974 (consumi) 41 058 Mtep


      • Picco consumi Netti:
      invece di:
      (anno) 1974 (consumi) 31 800 Mtep
      avremo:
      (anno) 1973 (consumi) 36 922 Mtep

      cioé, i veri picchi si trovano un pò più in alto, ma anticipati di un anno.

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    6. Scusa Alessandro, mi intendo poco, ma visti gli andamenti del prezzo del petrolio (oggi siamo a 40$/barile), cioè stagnazione, cioè bassi consumi, non è che tutti questi calcoli rischiano di lasciare il tempo che trovano ?
      Nel senso che se cambia il trend dei consumi, tutti i ragionamenti rischiano di essere errati.

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  11. A sterilizzare la gente ci provò Sanjai Gandhi e lo hanno ammazzato. Non vorrei che nella foga della discussione si perdesse di vista il fatto che popolazione e consumi sono solo due variabili di un sistema di complessità inusitata, in cui tutto è contemporaneamente causa ed effetto di altro. Per me. l'aspetto importante dell'articolo di Alessandro è che il discorso facile "bisogna condividere equamente le risorse fra tutti i popoli della Terra" non potrebbe funzionare, neppure se fosse politicamente praticabile.
    I fattori limitanti sono quella cosa che ammazzando gli individui assicurano la sopravvivenza delle popolazioni. Un concetto un po' acido, indubbiamente, ma è così che funziona.
    Quanto al resto, un paio di anni fa incappai in uno studio che mi pareva serio sul'impatto ambientale dei diversi paesi, tenendo conto sostanzialmente di tre fattori: popolazione, crescita demografica, consumi pro-capite. Con tutti i limiti intrinseci si questo genere di valutazioni, mostrava che chi sta distruggendo il pianeta sono USA Cina ed India. Non sorprende il fatto che siano quelli che fanno più danno (anche per un mero fatto dimensionale). Quello che sorprendeva era che ognuno di questi tre da solo aveva impatti globali molto maggiori di tutti gli altri messi insieme (esclusi ovviamente gli altri due del terzetto fatale).

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    1. Ogni volta che vado in un grande Mensa, un ristorante, un centro commerciale settore alimentari; mi rendo conto di quanto è enorme il consumo di alimenti che c'è.

      Tornando alla eventuale soluzione dei vari problemi, penso che: se ognuno dei Paesi non sarà disposto a cedere qualcosa (crescita demografica, consumi, ...) sarà difficile trovare una soluzione duratura.

      Chiaramente, ogni Paese, con una scusa, cercherà d'incolpare gli altri e vorrà che siano gli altri a fare i sacrifici maggiori.

      Una volta la Cina diceva al mondo sviluppato che la colpa dell'effetto serra e dell'inquinamento era la loro, in quanto era da molti anni che lo facevano ed erano stati loro a farli accumulare.
      Adesso non può dirlo più, in quanto, anche se è partita molto dopo degli altri, ha già recuperato lo svantaggio che aveva nelle emissioni di CO2 e nell'inquinamento.

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  12. Molto interessante, anche se è un posto molto corposo, me lo devo digerire con calma.

    A proposito, ma siamo sicuri di quella proiezione nel futuro per l'energia? Sarebbe anche ottimistica. Avevo visto delle stime molto peggiori.

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    1. L'area della curva corrisponde al totale delle risorse di combustibili fossili già sfruttati e da sfruttare, quindi l'area della curva è sicuramente corretta (se le risorse dichiarate corrispondono a quelle reali).

      Ci tengo a sottolineare che la curva rappresenta TUTTI i combustibili fossili (gas + petrolio + carbone) e non solo il petrolio (in genere si fanno le curve per il picco del petrolio).

      La certezza di quello che avverrà in futuro, nessuno può dirla, perché così come è avvenuto in passato che alcuni eventi (guerre, crisi petrolifera, ...) ne modificassero l'andamento, ciò potrebbe avvenire anche in futuro.

      Chiaramente, se il picco della curva fosse ancora più in alto, la curva sarebbe più stretta alla base e quindi finirebbe qualche decennio prima di quello illustrato nel grafico; ma questo dipende da scelte arbitrarie che non è possibile prevedere.

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  13. Non so spiegare perche’ con molta precisione, ne’ come una tale societa’ dovrebbe o potrebbe organizzarsi…(con quali istituzioni, o regole del gioco politiche, economiche, sociali e culturali, e con che tipo di governance globale e per le diverse aree geografiche (le nazioni sarebbero obsolete) ed ancor meno come si potrebbe andare -ed eventualmente arrivare- da “dove siamo adesso” (7.3 miliardi organizzati secondo il neoliberismo globalizzato e suddivisi in nazioni, religioni, e tutta una serie di altri elmenti di “identita’ che non mi piacciono troppo, …ad una tale (mia) “societa’ ideale e sostenibile” (sostenibile per qualche altro milione di anni) ma credo che mi piacerebbe un Pianeta Terra con circa 500 milioni di abitanti…(la meta’ del 1800) che continuasse a fare cose (credo rimarrebbe possibile) come costruire e fare scoperte con il Large Hadron Collider od andare a fotografare Pluto e magari anche avere l”Internet ed uno smart phone per tutti….e continuare a mappare il genome ed ecc. ecc. … ed a scrivere letteratura di buona qualita' e fare dei bei film, ’ ed ecc. ma con tutto il resto del mondo delle enormi foreste e degli oceani e dei mari e fiumi puliti pieni di pesci…Eliminerei le religioni, Dolce Gabbana, e tutta una serie di cose che considero ignoranti e pericolose o delle fesserie. E poi dato che mi piace andare in bicicletta vorrei un sacco di percorsi per le biciclette vicino ai perimetri delle foreste. Inoltre dato che ritengo piu sano essere per lo piu’ vegetariano o vegan, eliminerei il 95% delle vacche, dei porci e delle pecore. Potrebbe funzionare un tale mondo? Non so. E sarebbe un mondo giusto ed equo per tutti e davvero “sostenibile”….Boh ! Comunque non ci penso troppo perche dubito seriamente che ci si arrivera mai. E quindi mi accontento del mondo che esiste adesso anche se spesso mi sembra pazzesco, criminale e schifoso….ma almeno per adesso continuo a riuscire a viverci dentro abbastanza bene. E quindi non mi lagno troppo ma continuo a pensare a “mondi ideali”….ieri sono andato per tutta la giornata nel parco nazionale piu grande qui in Thailandia con mia moglie e ci siamo fatti delle fotografie accanto a delle scimmiette che stavano sedute sul bordo della strada che attraversava il parco. Lei poi ne ha mandata una di se stessa accanto a una scimmietta ad un gruppo dei suoi amici su Facebook con il suo i-phone 6. Risposta quasi immediata da una delle sue amiche: “E tu quale sei”? Buona battuta la quale mi ha subito fatto pensare:…chissa quante scimmie esistono oggi sulla terra? E sarebbe un mondo piu' sostenibile se ci fossero 7.3 miliardi di scimmie che si limitano a salire su’ e giu’ per gli alberi, ed umani solo quanto il numero di scimmie? E poi la sera una volta tornato a casa mi sono riletto l’articolo nell’edizione di Agosto di Scientific American (Le Scienze)…dal titolo “How we Conquered the Planet: Our species wielded the ultimate weapon: Cooperation”…un’articolo abbastanza interessane che fra l’altro include anche un bel diagramma di “H. Sapiens the Ultimate Invader” che fa’ vedere quando Modern Humans (not archaic humans) (i Neandertal in Europa e i Denisovan nel Sud Est Asiatico -che erano arrivati prima- li abbiamo fatto fuori noi)…sono partiti dall' Africa (70,000 anni fa’)…e quando sono arrivati nei diversi continenti e facendo e seguendo quali percorsi…ultimo arrivo…in Sud America, 13,500 anni fa’ …e subito seguito da “Megafauna Extinction” anche in Sud America…e adesso stiamo passando all’estinzione anche del resto della fauna un po meno mega, ed anche della flora…finche poi la faremo finita anche con la flora e la fauna micro ed iper-micro ...e rimaneremmo SOLO NOI (per circa due micro secondi)…Ma quanto siamo intelligenti ! E senz'altro molto di piu delle scimmie che sono solo dei poveri animali imbecilli che non fanno altro che arrampicarsi sugli alberi dalla mattina alla sera….

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  14. The (surprisingly) world of unintended consequences -- reality baffles us every time and always beats our wildest fantasies

    http://www.theguardian.com/books/2015/jul/17/postcapitalism-end-of-capitalism-begun?CMP=share_btn_link

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    1. Non penso che un'economia differente dal capitalismo abbia più possibilità di riuscita, almeno per tutta la popolazione mondiale.

      Se vogliamo salvare il pianeta (fauna e flora) e noi, forse dovremmo incominciare a mettere dei paletti / regole.

      Non può essere utilizzata più di X kmq di terreno per l'agricoltura, Y per l'allevamento ecc.
      Si vedono le risorse che ci sono a disposizione, si vede l'andamento che esse hanno e si capiscono quali sono i consumi annuali che non possono essere superati.

      Una bella analisi... chi è disposto a farla?

      Se riesco ad avere i dati, la potrei fare io, ma non penso di avere tutti i dati necessari.

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    2. Carissimo Alessandro,
      grazie per il tuo post e per le pazienti risposte (non ho potuto leggerle tutte!).
      Mi sono sempre chiesto, ad esempio, se la campagna italiana ha una superficie sufficente a soddisfare l'alimentazione degli italiani, ma non sono riuscito a trovare risposta, nonostante la rete oggi dia moltissime risposte.
      Ma io sono solo un tecnico elettronico, e "forse" non ho le basi per queste analisi.

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    3. Dicono che il footprint Italiano sia di 4,5 (cioé servirebbero 4,5 Italie per poter mantenere la popolazione); in realtà l'impatto è intorno a 2,4 (perché non ce ne interesserà niente della CO2 in una società senza combustibili fossili).

      In questo 2,4 però sono comprese tutte le attività umane; se invece pensiamo solo all'alimentazione questo valore sarà più basso.

      Non ho i dati per poterlo calcolare con certezza (sinceramente non li ho mai cercati).
      Magari in futuro includerò pure questi dati nelle elaborazioni che si possono fare nei miei siti.

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  15. Ho analizzato quale sarebbe la situazione mondiale, se tutti i Paesi del mondo avessero consumato allo stesso modo fin dal 1950.

    Adesso facciamo una ipotesi molto più realistica.

    Se lasciassimo la situazione mondiale uguale a quella di adesso e volessimo garantire un "minimo" di consumi anche per le popolazioni più povere del mondo; di quanto dovrebbero aumentare i consumi?

    Chiaramente dipende da quanto è questo minimo.
    Ho preparato una pagina in cui si suddividono i paesi del mondo in 10 fasce, in base al loro consumo medio pro-capite; basterà poi impostare il consumo minimo e vedere di quanto si incrementeranno i consumi mondiali.

    Premetto che: se per minimo si vuole garantire l'alimentazione e poco più, i consumi aumenterebbero di poco; questo potrebbe aprirci una speranza per il futuro, in quanto, con piccoli aumenti dei consumi, si può garantire un tenore di vita alle popolazioni più povere e così metterle nelle condizioni di fare meno figli.

    Potete vedere qui:
    http://www.sviluppoerisorse.eu/dati/primaria/ProCapiteFasce.aspx

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