giovedì 17 luglio 2014

L'era dei ritorni tecnologici decrescenti: una recensione di “L'era delle basse tecnologie” di Philippe Bihouix

Da “Resource crisis”. Traduzione di MR


Le automobili nucleari sono un buon esempio di troppa tecnologia (immagine da “secondchancegarage”). Il concetto di ritorni tecnologici decrescenti è il tema del recente libro di Philippe Bihouix “L'era delle basse tecnologie” (In francese “L'Age des Low Tech”)

Recentemente, un mio amico mi ha mostrato una app per il suo nuovo smartphone. Si chiama “catspeak” (o qualcosa del genere) e permette di scegliere un messaggio da mandare al proprio gatto che, quindi, il telefonino tradurrà e vocalizzerà nel linguaggio dei gatti. Incredibilmente, funziona! Perlomeno i miei gatti sono sembrati molti impressionati dal sentire un un telefonino che miagola “vattene via” o “sono arrabbiato con te”.

Questa idea di parlare al proprio gatto usando una app per smartphone sembra essere l'esempio più lampante che possa trovare del concetto di “troppa tecnologia”. Pensate al costo dei moderni smartphone in termini di risorse preziose e non rinnovabili. Per cui, non si può evitare di chiedersi come sia possibile che vengano usate per scopi tanto sciocchi.

Il concetto di “troppa tecnologia” è il tema del recente libro di Philippe Bihouix (uno dei coautori di “Extracted”) intitolato “L'era delle basse tecnologie” (in francese “L'Age des Low Tech”). Bihouix è un tecnologo di prima classe, a suo agio in diversi campi, dall'elettronica alle biotecnologie. E la sua critica all'entusiasmo ingenuo del pubblico per i nuovi aggeggi presentati dai media è semplicemente devastante. Non fa prigionieri nella sua demolizione di alcune delle idee di alcuni guru tecnologici alla moda. Leggete semplicemente la sezione sulle nanotecnologie e, be', vedrete cosa intendo. Il nanotecnologo è nudo, davvero.

Una conseguenza dei ritorni decrescenti è il fenomeno che chiamiamo “picco” in conseguenza ad un superamento (overshoot) quando le persone valutano male i ritorni a lungo termine delle proprie attività. Avviene con l'estrazione petrolifera e avviene anche con le tecnologie: tendono a “raggiungere un picco”. Raggiungono prestazioni estreme e poi rallentano, adattandosi ad un compromesso fra prestazione e costo. Il miglior esempio di questo fenomeno sono, credo, gli aerei moderni. Hanno decisamente rallentato dai tempi del Concorde supersonico, per enfatizzare l'efficienza e il comfort. Il Concorde era semplicemente troppo costoso per essere una tecnologia pratica: era un aereo in overshoot. E' probabile che qualcosa del genere accada con gli attuali smartphone – in questo momento sono dei dispositivi stupendi, ma si trovano in una condizione di overshoot di risorse. In futuro, non saremo in grado di mantenere le loro prestazioni estreme di fronte ai costi in aumento delle risorse di minarli rari. Ciò non significa che gli smartphone scompariranno (anche se non è impossibile) ma significa che un qualche tipo di compromesso fra prestazioni e costo dovrà essere raggiunto.

Il libro di Bihouix è in gran parte basato su questo concetto: cioè come sarà possibile bilanciare prestazioni e costo dopo il “picco della tecnologia". E' una descrizione affascinante di un mondo che si muove un po' più lentamente del nostro, naturalmente, non può pretendere di continuare a crescere per sempre. Ma è anche un mondo ricco di possibilità; non meno interessante del nostro ed anche migliore sotto molti punti di vista. Un libro davvero notevole – raccomandato in ogni caso! C'è solo il piccolo problema con la lingua ma, forza, non mangiate mai una baguette e bevete un café au lait? Per cui, “L'age des low tech” vale la pena di un piccolo sforzo di decifrazione!