domenica 8 dicembre 2013

Ghiaccio e metano: la combinazione mortale



Questi due documentari tradotti da Max Rupalti fanno un po' paura. Lo si vede anche dai commenti aggressivi e fuori dalle righe che hanno ricevuto sul sito dove sono stati pubblicati originariamente, Transition Italia. Sfortunatamente, mettersi a urlare contro i problemi non è un buon modo per risolverli

Clima: due documentari (ora) in italiano

di


Salve a tutt*

Volevo segnalarvi due documentari che ho recentemente sottotitolato e che potrebbero essere utili, a scopo divulgativo, per chi è attiv* in un’iniziativa di Transizione o in un Gruppo Guida.

L’argomento è per entrambi il clima.

Il primo è “Chasing Ice” (2012), del fotografo americano James Balog. Anni di fotografie scattate giorno dopo giorno durante la spedizione “Extreme Ice Survey” ricostruisco il ritiro dei ghiacci in Islanda, Groenlandia, Alaska e Montana. “E’ una cosa magica, miracolosa, orribile e spaventosa”, una frase del film che lo rappresenta piuttosto bene. (Grazie a Paolo e Ilaria per le segnalazioni di errori nel testo).




Di carattere più tecnico e dalle immagini meno godibili (ma non per questo meno importante) è il secondo documentario: “La spirale mortale dell’Artico e la bomba a orologeria del metano” (2013). Il titolo è piuttosto macabro, ma quanto sta accadendo nell’Artico potrebbe rivelarsi esserlo davvero. I ghiacci si sciolgono, l’albedo diminuisce, il mare e la terra nuda assorbono più energia solare, l’acqua si scalda, il permafrost si scioglie, gli idrati di metano in fondo al mare cominciano a sciogliersi a loro volta rilasciando metano, il metano è un gas serra molto potente… Insomma, un problemino di cui proprio non possiamo più fare a meno di occuparci.



Mi spiace che non siano belle notizie. Spero che servano a trasformare i problemi in soluzioni, che è un po’ quello per cui nasce la Transizione.

Buona visione e diffusione (se volete).


P.S. Se volete diffondere i documentari vi consiglio di scaricarli, su youtube oggi ci sono e domani non si sa. I sottotitoli sono scaricabili con appositi programmi freeware, ma se avete difficoltà contattatemi: rupo[chiocciola]cheapnet.it



6 commenti:

  1. Secondo il nuovo rapporto del National Research Council, degli idrati non dovremo preoccuparci tanto a breve:

    The report notes that a shutdown in the Atlantic Ocean circulation patterns or a rapid release of methane from high-latitude permafrost or undersea ice are now known to be unlikely this century, although these potential abrupt changes are still worrisome over longer time horizons.

    http://www8.nationalacademies.org/onpinews/newsitem.aspx?RecordID=18373

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  2. R trasformare i problemi in soluzioni: qualcuno crede che soluzioni anche parziali,come è ovvio che sia, ma sufficientemente incisive, possano esser messe in atto in democrazia con 7 miliardi di astanti mantenendo qualche parvenza welfarista delle società ?..Credere questo credo sia andare contro queste soluzioni anche parziali.

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  3. Francesco, il senso di "trasformare i problemi in soluzioni" è quello che la soluzione (quando c'è, perché potremmo anche trovarci in una situazioni difficile, inevitabile, piuttosto che di fronte a un problema) sta per forza nel problema stesso. Non puoi trovare soluzioni fuori, sono solo palliativi che spostano il problema altrove, in genere ingigantendolo enormemente. Questa cosa è un classico della visione sistemica. La difficoltà, semmai, è proprio quella di identificare il problema. Ma se lo identifichi, la soluzione è lì, basta cercarla. Magari, ecco, potrebbe non piacere... ma se riesci a cambiare punto di vista, visione e paradigma, alla fine ti rendi conto che potrebbe anche essere una vita migliore, di molto migliore.

    Il welfare, lo stato, la democrazia, in quanto espressioni di questo paradigma e di queste dinamiche, è normale che subiranno delle trasformazioni anche radicali, gli stati potrebbero (secondo me in termini termodinamici avverrà di sicuro) scomparire e nascere forme di gestione amministrativa locale, il welfare potrebbe tornare ad essere una prerogativa della comunità e la democrazia trasformarsi in una forma partecipativa, non rappresentativa. Ci sono esperimenti in corso, tanta gente che sta cercando di costruire un paradigma diverso, quotidianamente.

    E' difficile, i fallimenti sono dietro l'angolo, il paradigma attuale tende a fagocitare facilmente chi prova a fare diversamente, ma non abbiamo scelta. Se non ci provi non succede niente. E un po' di atteggiamento positivo, propositivo e celebrativo non guastano nel processo, rendono la vita più gioiosa, danno la forza e la convinzione di poter effettivamente fare qualcosa. Naturalmente lo puoi fare solo in compagnia, da soli non succede nulla.

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    Risposte
    1. Concordo 100 per 100 !!!!
      Gianni Tiziano

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    2. Mi ha colpito il rapporto CENSIS per quanto riguarda il concetto di connettività orizzontale e sviluppo di economia legata ai territori e comunità ... "quale anima segreta ... può fare da nuovo motore dello sviluppo? La risposta è riassumibile in un concetto: la CONNETTIVITA'

      Non si può pensare il futuro dello sviluppo digitale se non lo si vede come progressiva connettività (non banalmente connessione tecnica) fra i soggetti implicati nel processo; non si fa e non si può pensare il futuro del nuovo welfare (comunitario, aziendale, associativo, privato che sia) se non lo si vede come progressiva connettività di comportamenti individuali e collettivi; non si può pensare al futuro dei soggetti “nuovi” della vitalità d’impresa se non lo si constata animato da una connettività crescente di comportamenti e culture individuali e collettive;

      http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2013/12/Sintesi-completa.pdf

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  4. Nuovo link al secondo documentario, quello su ghiaccio e metano:

    https://www.youtube.com/watch?v=fdzZbM9FPOk

    Il precedente aveva i sottotitoli fuori sincrono perché è una versione precedente del documentario con un intro leggermente più breve.

    Ancora, buona visione.

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