venerdì 27 dicembre 2013

François Roddier: oltre l'effetto "Regina Rossa"

Da “Oil Man”. Traduzione di MR


Tutti s'inchinano di fronte alla Regina Rossa di “Alice nel paese delle Meraviglie” (Disney, 1951)


Di Matthieu Auzanneau

Un astrofisico francese reinterpreta l'evoluzione dell'universo della vita e delle società umane a partire dalla termodinamica e scopre la mostruosa trappola che ci è stata tesa. Rivoluzionario?

“Qui, vedete, bisogna correre il più velocemente possibile per rimanere nello stesso posto”, dice la Regina Rossa in “Attraverso lo specchio e quel che alice vi trovò” di Lewis Carrol.

Per affrontare l'esaurimento dei giacimenti di petrolio entrati in declino, l'industria dell'oro nero deve incessantemente mettere in produzione delle risorse nuove intatte: l'equivalente di quattro Arabie Saudite supplementari da trovare in soli 10 anni, secondo la compagnia Shell, sono niente di meno che la metà della produzione mondiale attuale. Sfida vertiginosa, forse impossibile, al centro degli argomenti discussi su questo blog.

Ho preso l'abitudine di confrontare questa necessità implacabile ad una corsa sul tapis roulant. Più o meno, la stessa corsa fatidica è quella di impegnarsi per tutte le risorse finite alle quali siamo ricorsi. Dal suo successo o fallimento dipende senza dubbio la sorte dell'economia della crescita.

Quando l'ambiente si evolve più rapidamente di quanto una specie vivente vi si possa adattare, questa specie è destinata ad estinguersi. E' ciò che il biologo americano Leigh Van Valen ha chiamato nel 1973 l'effetto “della regina rossa”.

François Roddier, fisico francese conosciuto per i suoi lavori in astronomia, ha fatto di questo effetto “della Regina Rossa” il fulcro di un notevole saggio sul futuro della specie umana pubblicato nel 2012. Il suo titolo: Termodinamica dell'evoluzione.

Mettete dei cubetti di ghiaccio e dell'acqua calda in un Termos, otterrete dell'acqua che rimarrà tiepida; chiudete una mosca in un piccolo contenitore ermetico e lei morirà molto rapidamente: un sistema chiuso, privato di qualsiasi apporto esterno, tende inevitabilmente all'immobilità. Esso vede crollare le sue strutture organizzate. I fisici lo chiamano “l'equilibrio termodinamico”.

L'evoluzione di un sistema aperto, alimentato da un apporto esterno di energia, è più sorprendente, ma non per questo meno familiare.

Quando un sistema riceve un flusso continuo di energia, questo flusso permette la comparsa di “strutture dissipative di energia” messe in evidenza da Ilya Progogine, premio Nobel per la chimica nel 1977.

Il mondo è pieno di tali strutture.

Le stelle sono delle strutture dissipative d'energia, che trasformano l'energia gravitazionale attraverso delle reazioni nucleari e la dissipano sotto forma di irraggiamento. Un ciclone è un'altra forma di struttura dissipativa, si dispiega grazie alla differenza di calore fra l'equatore e i poli. Gli esseri viventi sono in tutta evidenza delle strutture dissipative di energia, così come le società umane, a maggior ragione.

Tutte queste forme molto diverse si strutturano grazie ad una stessa affascinante proprietà: le strutture dissipative si mantengono  producendo dell'energia interamente gratuita convertibile in lavoro meccanico. Per fare questo, esse utilizzano al massimo il flusso di energia nel quale appaiono.

”Le strutture dissipative si auto organizzano in modo tale da massimizzare il flusso di energia che le attraversa”, scrive François Roddier. Di colpo, esse ”massimizzano la velocità alla quale l'energia si dissipa” attraverso di loro.

Ed è là che cominciano i problemi.

Le strutture dissipative obbediscono tutte alle leggi fisiche che regolano il comportamento dell'energia: le leggi della termodinamica. L'energia si conserva (prima legge della termodinamica), ma finisce sempre per dissiparsi sotto forma di calore (seconda legge). Questa dissipazione è irreversibile. L'energia – elettrica, chimica, ecc. - una volta trasformata in calore, non è più gratuita: essa è più o meno “persa”, nel senso che il calore non non può essere interamente riconvertito in lavoro meccanico. In termodinamica, la misura della dissipazione dell'energia sotto forma di calore, altrimenti detta la misura della disorganizzazione dei sistemi, del disordine irrimediabilmente crescente del mondo, si chiama entropia.

Le strutture dissipative massimizzano la velocità alla quale dissipano l'energia, si può dire che esse massimizzino il tasso di produzione dell'entropia: esiste una legge di produzione massima di entropia (MaxEP, secondo l'acronimo inglese). Questa legge, empirica, non è stata perfettamente dimostrata dai matematici.

“Essa tuttavia si conforma all'esperienza”, insiste François Roddier in uno scambio via email. “Essa ha il merito di collegare la biologia alle leggi della fisica. Essa si applica anche alle scienze umane. Le società umane si auto organizzano per massimizzare il loro tasso di dissipazione di energia”.

Secondo Roddier, la comparsa nel corso della storia dell'universo di forme di strutture dissipative che massimizzano intorno a sé l'entropia in modo sempre più efficacie, costituisce il senso stesso dell'evoluzione, “dal Big Bang alle scienze sociali”.

A 77 anni, l'astrofisico giudica lui stesso la sua teoria “ardita”, ma non per questo non la difende con serenità.

L'idea non è del tutto nuova. Nel 1922, l'americano Alfred Lotka, celebre per i suoi lavori sulla dinamica delle popolazioni, ha affermato che la selezione naturale tende a massimizzare il flusso di energia che attraversa le strutture organiche. Nel corso degli anni sessanta, l'ecologista americano Howard Odum ha suggerito che la proprietà identificata da Lotka sarebbe una legge termodinamica ribattezzata “principio di potenza massima”. In un articolo pubblicato nel 1997, l'americano Rod Swenson ha stimato che una legge di produzione massima d'entropia ”spiega perché, invece di vivere in un mondo altamente improbabile, noi viviamo e siamo il prodotto di un mondo da cui ci si può infatti aspettare che produca tanto ordine quanto è capace di produrne”.

Dopo diversi decenni, dei fisici, dei chimici, dei biologi e dei cibernetici esplorano e mettono in dubbio questa legge empirica, ipotetica, di produzione del massimo dell'entropia.

François Roddier, osa presentare la produzione massima di entropia delle strutture dissipative come l'autentica ”terza legge della termodinamica”. Nella misurazione di questa “legge”, l'astrofisico francese reinterpreta l'evoluzione del cosmo e della vita, fino alla storia dell'economia, della politica e anche della religione! Impossibile riassumere qui tutto il percorso, mi accontento delle sue trame e delle sue conclusioni, terribili, per il mondo di oggi. Diciamo che questo percorso è mozzafiato, a volte sconcertante ma molto più spesso convincente, sempre accattivante e soprattutto... perfettamente coerente con l'ipotesi di partenza.

Alcuni parleranno senza dubbio di un guazzabuglio di analogie. Non è ciò che sento io, ma io non sono che un giornalista: approfondite.

Esplorando un'intuizione condivisa con altri, Roddier non esita a seguire il suo ragionamento fino a molto lontano sul terreno della speculazione e della congettura. E' il privilegio del saggista.

Opportunità senza precedenti (e senza dubbio discutibili) vengono così aperte. Eccone la trama.

Auto organizzandosi, una struttura dissipativa – stella, organismo vivente, ecc. - riesce a diminuire la sua entropia interna, in cambio di un aumento del flusso di entropia che la attraversa. Essa “esporta la propria entropia”, scrive François Roddier. Tutti dicono che la natura aborrisce il vuoto. Sembrerebbe anche che ogni volta che può, la natura fa comparire queste strutture che lottano contro l'aumento inesorabile dei propri livelli di entropia massimizzando l'entropia dei loro ambienti.

L'astrofisico americano Eric Chaisson ha mostrato nel 2001 che nel corso della storia dell'universo sono apparse delle strutture capaci di dissipare l'energia in modo sempre più efficace, rapportando la loro produzione di energia gratuita alla loro massa:

François Roddier, ”Termodinamica dell'evoluzione”, Edizione Parole 2012, p. 50.

”E' impressionante constatare che un essere umano dissipa per unità di massa diecimila volte più energia del Sole”, nota François Roddier, che afferma:

“La terza legge della termodinamica implica che l'Universo si auto organizzi in modo tale da massimizzare il suo tasso di produzione di entropia. Esso crea delle strutture dissipative capaci di produrre dell'energia gratuita e di dissipare questa energia in modo sempre più efficacie”. (p. 50.)

L'entropia permette di misurare il livello di organizzazione o di disorganizzazione di un sistema. Dai lavori già vecchi dei fisici americani Willard Gibbs poi di Claude Shannon, sembra che un aumento dell'entropia possa essere considerato come una perdita d'informazione. L'entropia che esportano le strutture dissipative “equivale a una importazione di informazione” sul loro ambiente, riassume François Roddier (... che fornisce i dettagli su questo punto decisivo e delicato nel forum riportato qui).

Più una struttura dissipativa sarà in grado d'acquisire dell'informazione sul suo ambiente, più essa massimizzerà la sua produzione di entropia.

Con la comparsa della vita, l'efficacia della dissipazione di energia ha accelerato, afferma Roddier, all'inizio grazie alla trasmissione dell'informazione genetica, poi grazie all'emergere dell'intelligenza, infine grazie all'evoluzione culturale, la quale tende  mettere in comune le intelligenze in modo incessantemente più vasto e più intenso, fino alla comparsa dell'Internet di oggi.

Dove ritroviamo l'effetto della Regina Rossa e del tapis roulant: più una struttura dissipa efficacemente l'energia, più rapidamente essa altera il suo ambiente, più rapidamente questa deve acquisire dell'informazione su quell'ambiente e più evolve di conseguenza al fine di restarvi adattata!

L'umanità sarebbe impegnata in una corsa fra l'accrescimento dell'entropia che essa stessa genera e l'accrescimento dell'informazione che è in grado di aggregare in quanto massimizza la propria produzione di entropia. Là si ritrova precisamente l'idea di “spirale energia-complessità” che propone l'antropologo americano Joseph Tainter, presentata su questo blog nel 2011. In Roddier, l'idea stavolta è radicata nella storia intera dell'evoluzione.

Questa evoluzione tende necessariamente, secondo François Roddier, all'emergere di un “cervello globale che ha cominciato a costituirsi col secolo dei Lumi e dovrebbe portare ad una “simbiosi di tutti gli esseri umani”.

In attesa di realizzare questo antico sogno (quello di Lovelock, Azimov, Deleuze e Guattari, Teilhard de Chardin, Spinoza oppure del profeta Micah), “il cervello globale dell'umanità attraverserà ineluttabilmente un periodo da incubo” , profetizza a sua volta François Roddier :

“Le società umane (…) si auto organizzano formando un “cervello globale” capace di memorizzare sempre più informazioni. Queste informazioni permettono loro di dissipare sempre più energia. E' ciò che chiamiamo progresso scientifico e tecnico”. (p. 36.)

”Nutrita fin qui dalle energie fossili, una specie di latte materno fornito dalla Terra che l'ha generato, l'umanità si è potuta sviluppare. E' quasi la prova di recesso. Divenuta adulta, essa dovrà apprendere a nutrirsi da sola. L'umanità si renderà allora conto che solo l'energia solare può assicurare la sua sopravvivenza a lungo termine. (…) Tutte le altre forme di energia  - specialmente nucleare – sono escluse, perché, aumentando irreversibilmente la loro entropia, esse portano necessariamente l'umanità alla sua condanna”. (p. 164.)

Il petrolio, “latte materno” delle società moderne? (D.R.)

Non sorprende che François Roddier unisca gli obbiettori della crescita. Egli offre alla loro battaglia etica contro l'avidità una giustificazione fisica e biologica, vale a dire ecologica:

“La selezione naturale ha favorito la cultura liberale, perché è la specie culturale più adattabile ai cambiamenti. Favorendo la competizione e le disuguaglianze, essa facilita l'adattamento della società ad un progresso tecnico sempre più rapido”. (p. 138.)

“Non possiamo né ridurre le disuguaglianze sociali, né proteggere il nostro ambiente senza rallentare la nostra crescita economica. Ma siamo tutti in competizione per massimizzare la dissipazione d'energia”.  (p. 153.)
“Il PIL (Prodotto Interno Lordo) di una società è una misura del suo tasso di produzione di entropia. (…) Massimizzando il suo profitto, il produttore massimizza il suo tasso di produzione di entropia”. (p. 176 & 177.)

“La produzione di energia gratuita è massima quando tutte le operazioni effettuate sono reversibili. Tutti i fisici dicono che una trasformazione è particolarmente più vicina alla reversibilità di quella che è effettuata lentamente. Quindi dobbiamo rallentare la velocità dei cicli, cioè aumentare la durata di vita di tutti i prodotti che fabbrichiamo”. (p. 165.)

... La sospensione ieri da parte del governo Ayrault della tassa ambientale sui veicoli pesanti non è un'incidenza della legge di massimizzazione dell'entropia, allo stesso tempo un indice della trappola che ci tende la regina Rossa? In un contesto diverso e pertanto di tutte le altre premesse ideologiche, il presidente boliviano Evo Morales stesso ha dovuto rinunciare a sopprimere gli aiuti al trasporto su gomma;  quanto all'esperienza nel vicino stato dell'Ecuador per preservare il parco naturale di Yasuni dalle perforazioni petrolifere.

(pubblicata dal mensile “La Décroissance” - La Decrescita)

L'81,6 % dell'energia prodotta nel mondo è sempre di origine fossile, finita, esauribile (petrolio, carbone e gas naturale). La percentuale è pressoché la stessa che durante lo shock petrolifero del 1973; nel frattempo, la produzione mondiale di energia è più che raddoppiata.  

Continuiamo a dissipare quell'energia sempre più velocemente, mentre il nostro “cervello globale” fa dei nodi e dei cerchi. Non si è vinto, ma bisogna essere giocatori. 

François Roddier, Thermodynamique de l'évolution, Edizioni Parole, Artignosc-sur-Verdon, 2012, €19.


Conferenza nella quale Roddier condensa in modo brillante la sua tesi (2010):






19 commenti:

  1. se il problema è l'entropia azzeriamola o almeno riduciamola il più possibile. Il problema si risolve riducendo verso lo zero l'uso di energia. Si chiama risparmio energetico. Il tao aveva ragione anche da un punto termodinamico: non fare nulla, perchè ogni cosa fai, ti si ritorce contro. Ma guarda un pò icchè stanno combinando i suoi discendenti in Cina. Sarebbe meglio se stessero fermini, quei comunisti alla rovescia.

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  2. ...Magari le nostra entropia umana accumulata nel livello di complessità delle strutture sociali,statali, prima che squisitamente tecniche, alla diminuzione delle risorse è destinata ad implodere molto più rapidamente e e subitamente in maniera molto più probabile che non lo sforzo richiesto per una loro rielaborazione graduale a livelli sostenibili con l'ambiente che richiederebbe paradossalmente altre risorse !....Le fonti citate sono estremamente interessanti, ma l'intento credo sia diverso....Vedi decreto salva Roma...Pensiamo alle microdighe e permacoltura e a non far chiudere chi ancora esporta, non ai servizi alla persona e loro erogatori in primis.

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  3. Dissento con quanto detto da mago, non fare nulla.. tanto vale morire o tagliarsi le vene. Che senso ha il non fare nulla? E' come non esistere. Anche gli animali cibano,cacciano, vivono e muoiono. Fanno qualcosa.
    Ho come l'impressione che la maggiorparte dei lettori legga in modo passivo tutti gli articoli, come quei vecchi seduti alla panchina che abbassano e alzano ritmicamente la testa in segno di assenzo. Azzerare l'entropia non è possibile, l'immobilità del sistema dinamico equivale alla morte. Forse questo vi era sfuggito..

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    1. Chi parla di azzerare l'entropia? Investire sulla sopravvivenza della nostra specie attraverso l'energia solare non significa "non fare nulla". Ma è necessario decrescere, ridurre l'entropia quindi, se vogliamo ancora avere un futuro più o meno lungo su questo pianeta.
      Ma non ne faremo nulla! Come ogni forma di vita, nonostante la presunzione di essere intelligenti, stiamo consumando forsennatamente le risorse dell'ambiente che ci sostiene, e infine sarà questo a imporci una drastica e rapida decrescita in tutti gli aspetti della società, con tutta la tragica drammaticità che ne deriverà.
      In questo senso la passività con cui la maggior parte di noi (che resta una minoranza nell'oceano di ignoranza umana che circonda "i limiti delle risorse del pianeta") si identifica con l'impossibilità di modificare le sorti della nostra specie come singoli. Cambiare le abitudini di vita singolarmente nel senso della sostenibilità ha effetti nulli sul degrado ambientale globale, se non sono le elite dirigenti ad imporlo alle masse. E le suddette elite sono tutt'altro che intenzionate ad abbandonare il paradigma economico della crescita continua.

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    2. Caro amico Paolo, forse tu hai letto l'articolo come me che suggerisce che l'entropia generata dal lavoro umano sia la causa. Se leggi quanto scrive mago: "se il problema è l'entropia azzeriamola o almeno riduciamola il più possibile" capisci quanto le persone siano afflitte dal famoso BIAS di comprensione (documentati su wikipedia).
      In realta lo scopo non è azzerare l'entropia (o ridurla al minimo) ma di efficienza.
      E te lo spiego brevemente (e anche a Mago se ha l'apertura mentale per capire).

      Se usi l'energia fossile sprechi tanta "energia" perchè questa energia viene man mano convertita in passaggi che ne degradano la sua "qualita". Il motore a scoppio ad esempio non è un esempio efficiente dell'uso dell'energia fossile perche parecchia viene sprecata attraverso l'energia "termica" (non a caso noi tendiamo a RAFFREDDARE le nostre macchine attraverso radiatore etc).

      Questo avviene perche siamo rimasti ancorati a delle tecnologie OBSOLETE causato dall'AVIDITA dell'uomo nell'ottenere stupidi PEZZI DI CARTA (chiamata moneta).

      E' lo stesso discorso potremmo applicarlo in qualsiasi campo (parlo di efficienza). Se la gente avesse davvero la mente "aperte" capirebbe che venerare una istituzione obsoleta come la chiesa cattolica romana è inefficiente. Perchè un sacco di energia (vedi soldi) viene perso strada facendo per rimpinzare gli intermediari (vedi 8x1000).

      E ancora, il sistema attuale della "proprietà intellettuale" è inefficiente. Mantenere carrozzoni come la SIAE è uno spreco ENORME di energia quando sarebbe piu efficiente pagare direttamente l'autore (oggi nell'era di internet è una cosa possibile!) Eppure il sistema della proprietà intellettuale non è cambiato granchè (parliamo mainstream). Solo qualcuno (come me) considerato disadattato usa Creative Commons e pubblica secondo questo criterio.

      Potrei citarti infiniti casi, ma non sono certo che ti convincerei. State qua a fare gli Yes men a qualsiasi articolo pubblicato e vi scoccia cosi tanto quando qualcuno dice, no, questo scritto è una emerita cavolata.
      Ecco quanto scritto sopra in questo articolo e quanto proposto dall'autore è una emerita cavolata. Non è la termodinamica, non è l'entropia a causare danni.
      Vi riempite la bocca di argomenti che nemmeno conoscente, l'entropia, la teoria del caos non sono nemiche della vita .. semmai la facilitano. Il problema è l'efficienza (che è un'altra cosa).

      Diminuire l'entropia (considerato che siamo 6mld di esseri umani) è impossibile, nemmeno le stelle lo fanno. Dobbiamo diventare MOLTO piu efficienti e MENO AVIDI.. ma questo passa per diventare MENO stupidi.. e riguardo all'uomo ho i miei seri dubbi.

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  4. Scusa, Mago, ma la tua risposta al commento di CD non te la passo. Se possibile, gradirei mantere un tono un pochino più cortese in questi commenti. Grazie.

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    1. a vedere quello che ha scritto di me e della chiesa cattolica forse se lo meritava

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    2. anche per quello che dici dei lettori e dell'articolo stesso.

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    3. Forse se lo meritava, ma perlomeno non scendeva nel turpiloquio

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    4. la parola c.., specie se inserita in un proverbio, anche se ammetto era meglio dire sedere o in quel posto, è sempre meglio della presunzione. E lo so anch'io, nella mia immensa limitatezza che l'entropia si annulla allo zero assoluto e che non è possibile. Però se stessimo più fermini, la maggior parte dell'entropia sarebbe quella generata dall'energia basale del corpo umano, quindi quasi nulla, ma codesto CD non capisce che si parla la stessa lingua perchè si sente superiore. La superbia spesso è come l'alcool o la droga. Fa perdere la testa. E anche l'anima.

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    5. Pace e bene..... inutile arrabbiarsi. Buon anno a tutti e speriamo bene per l'anno prossimo

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    6. Inutile arrabbiarsi? ma perche doveva arrabbiarsi? forse perche dico il vero?
      Che tristezza infinita. Quando io non capisco qualcosa mi documento (prima) e poi parlo (dopo). Poi fate come vi piace eh.. chiaramente questa piccola caduta potrebbe nuocere all'enorme mole di (ottimo) lavoro fatto sul cambiamento climatico. Spero di no.
      Tuttavia vagliate bene gli articoli da pubblicare, non vi arrabiate se poi i negazionisti trovano facili leve su cui attaccarvi se voi stessi siete i primi a mostrare il fianco.

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    7. ai negazionisti non interessa nulla dell'entropia, perchè sconosciuta alla massa sterminata. Magari si parlasse solo di essa: non ci sarebbero negazionisti. CD ha qui perfettamente ragione. Eppure rifiutarne il concetto equivale a sicura condanna. Qui sta la tristezza infinita. Per l'anno veniente non ci sono grossi problemi, verranno nel 2017.

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    8. A prescindere di quando saranno (qua non stiamo mica a prevedere i numeri come un qualsiasi cartomante da strapazzo) ci saranno senza dubbio. Ma non dobbiamo uscire dal focus e restare In Topic. Il problema dell'entropia è una emerita sciocchezza. E non lo dico perchè sono presuntuoso ma perchè ho oggettivamente ragione.
      Come le altre robe in merito all'efficienza (chiesa inclusa) Possiamo credere che la terra sia piatta o che il sole giri attorno ad essa, ma questo non cambia la sostanza, non cambia il fatto oggettivo. Ognuno poi è libero di pensare a quello che vuole e si sacrificare agnelli alla divinità che gradisce.

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  5. L'articolo contiene un'inesattezza, la fonte di energia delle stelle sono le reazioni di fusione nucleare, non la dissipazione di energia gravitazionale (la sostanza del discorso non cambia, ma resta l'errore).

    @ CD
    Il motore a scoppio non è efficiente, ma comunque un buon 20/25% lo restituisce. E' spostare una tonnellata di veicolo per trasportare 60/80kg di passeggero che fa precipitare l'efficienza di questa modalità di trasporto intorno al 2%. E non è un problema che si risolva cambiando la modalità di alimentazione dai combustibili fossili all'elettricità. L'automobile come concetto è già un fossile vivente (in attesa che i più se ne accorgano)

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  6. Mi chiedo quale modello entropico ci sia per la parte sociale dello stato keynesiano o per quello comunista. Forse è per questo che li abbiamo dismessi per tornare a Bismark? Ma allora che ne pensate entropicamente del modello assistenzialista?

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    1. Per amor di cronaca lo stato sociale è stato dismesso non molto tempo fa: 2012 non nel '45...

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  7. La miseria, non la povertà, è la sostanza più tossica fra quelle inquinanti.
    Cito a memoria questa frase di cui non ricordo l'autore.
    Quindi, se ciò è vero, l'assistenza è una cosa buona, ma non l'assistenzialismo.
    Per ciò che riguarda l'entropia, essa è complementare all'inflazione cosmologica.
    Noi esistiamo in questo universo, in parte conosciuto, solo perchè le due si bilanciano in modo perfetto.
    Perfetto quel tanto che basta che ci ha permesso di arrivare ad accorgerci dell'entropia e dell'inflazione cosmologica stesse.
    In piccolo non solo in scala ma in varietà, sulla Terra abbiamo dato vita ad un universo:l'Antropocene.
    Non siamo dei ma almeno siamo demiurghi.

    Una piccola nota per Mammifero Bipede: Comunque, l'energia che crea gli elementi chimici transiderei, oltre il ferro quindi, viene dall'implosione e successiva esplosione delle supernove.
    E quindi da un ciclopico collasso gravitazionale.
    Non so se noi mammiferi bipedi irrazional-cinanti esisteremmo senza gli elementi transiderei quali il cobalto, il rame e il selenio.

    Buon anno

    Marco Sclarandis.

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  8. "Con la comparsa della vita, l'efficacia della dissipazione di energia ha accelerato, afferma Roddier";
    a me questa affermazione non convince;
    Infatti in assenza di Vita, l'energia in ingresso sulla Terra tornerebbe nello spazio in tempi più brevi di quello che ha fatto o sta facendo in presenza di Vita; basti pensare alla massa organica prodotta dalle piante, quindi all'energia chimica immagazzinata (anziché riflessa o irraggiata nello spazio); anche tutta l'energia chimica presente nelle riserve di petrolio, gas naturale, ecc. (bassa entropia, quindi energia concentrata e non dissipata) sarebbe tornata nello spazio in tempi più o meno brevi;
    questo riguardo alla Terra vista come sistema;

    se si considera il singolo organismo vivente, nelle sue funzioni base (es. un batterio eterotrofo che si nutre di un tronco di albero, o un uomo che mangia patate), è vero che si comporta come una struttura dissipativa di energia, ma l'entropia che va a creare nel sistema Terra con la sua digestione aerobica (per esempio molecole sparse di CO2 e H2o anziché una struttura legnosa organizzata), risulta utile per altri organismi (autotrofi, come piante e alghe), che utilizzeranno la sola energia solare (quindi non aumentando l'entropia del sistema Terra) per ricomporre quelle molecole formando un corpo ordinato;
    quindi, in sostanza, sebbene ogni essere vivente si comporti di fatto come una struttura dissipativa di energia, credo che considerando le relazioni fra i vari organismi viventi sia possibile un equilibrio energetico, e che la complessità (leggasi biodiversità) in questo caso non comporti un relativo aumento di entropia complessiva, ma un suo decremento;

    il problema che la specie umana sta causando, a mio modo di vedere, è la rottura di queste relazioni di scambio di materia ed energia fra i vari organismi e le varie specie; questo perché, sempre secondo me, il cervello ha permesso all'uomo di chiamarsi fuori da questo ciclo di relazioni equilibranti (es. medicine contro malattie, armi contro predatori, vestiario e tecnologie contro limiti climatici e territoriali, allevamento e agricoltura anziché caccia e raccolta di specie selvatiche, stanzialità e infrastrutture anziché spostamenti verso territori meno sfruttati, ecc.); le energie fossili hanno reso la nostra specie in grado di seguire questa linea con molta potenza, oltre a dissipare energia direttamente con la loro combustione;

    in ogni caso, credo che se l'uomo non esistesse più, la Terra tramite l'energia del Sole tornerebbe alla sua efficienza, complessità naturale e biodiversità, mantenute con l'energia del Sole; la Vita organizzata trattiene l'energia del Sole sulla Terra, come fa una diga con l'acqua; l'uomo ha aperto di botto le chiuse, ma la diga si riempirà di nuovo, fino al suo livello massimo;

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