lunedì 14 ottobre 2013

Apocalypse Now: L'inarrestabile cambiamento climatico antropogenico diventerà realtà per la fine del decennio e potrebbe rendere inabitabili New York, Londra e Parigi entro 45 anni, dichiara un nuovo studio

Da “DailyMail”. Traduzione di MR (Peak & Transition Translators Team)


  • Una ricerca dell'Università delle Hawaii dichiara che il cambiamento climatico antropogenico ora è inevitabile
  • La Terra si scalderà pericolosamente nei prossimi 50 anni
  • I tropici sopporteranno il peso maggiore di un disastroso aumento della temperatura di almeno 7°C 
  • Milioni di persone si dovranno spostare, milioni di specie saranno minacciate di estinzione
  • Le grandi città come New York e Londra combatteranno per sopravvivere ad un innalzamento delle temperature dalle dimensioni che gli esseri umani non hanno mai sperimentato prima

Tema caldo della ricerca: Camilo Mora e
la sua squadra prevedono che in circa
un decennio Kingston, in Giamaica, sarà
 caldo fuori scala - permanentemente, Singapore
nel 2028. Città del Messico nel  2031.
Il Cairo nel 2036.  Phoenix e Honolulu
nel 2043, mentre il riscaldamento globale
si fa strada.

La Terra sta correndo verso un futuro apocalittico, nel quale le grandi città come New York e Londra potrebbero diventare inabitabili, a causa del cambiamento climatico antropogenico irreversibile, entro 45 anni, secondo uno sconvolgente nuovo studio pubblicato questa settimana. Si potrebbe scatenare una crisi umanitaria, visto che centinaia di milioni di rifugiati climatici si riverseranno illegalmente attraverso le frontiere,  in fuga dalle conseguenze dell'innalzamento delle temperature che potrebbe lasciare intere regioni del pianeta senza vita. E mentre l'orologio del giorno del giudizio sta ticchettando, coi primi segni di cambiamento attesi per la fine di questo decennio, i ricercatori dello studio dichiarano che è troppo tardi per invertirlo e l'umanità deve prepararsi per un mondo in cui gli anni più freddi saranno più caldi di quelli che ricordiamo come i più caldi. Infatti, lo studio dell'Università delle Hawaii pubblicata in rete mercoledì nel sito della rivista Nature prevede che anche se utilizziamo tutte le risorse per fermare le nostre attuali emissioni di carbonio, i cambiamenti sono irrevocabili e li si può soltanto rimandare. Se tutto rimane com'è, New York City comincerà a sperimentare temperature drammatiche che alterano la vita dal 2047, Los Angeles dal 2048 e Londra dal 2056. Tuttavia, se le pericolose emissioni di gas serra vengono stabilizzate, New York sarà in grado di allontanare gli inevitabili cambiamenti fino al 2072 e Londra fino al 2088. Le prime città statunitensi a sentire i cambiamenti sarebbero Honoluu e Phoenix, seguite da San Diego e Orlando, nel 2046. New York e Washington avranno un nuovo clima intorno al 2047, Los Angeles, Detroit, Houston, Chicago, Seattle, Austin e Dallas, un po' più tardi. 


Deviazione climatica: questa mappa mostra le città che verranno colpite per prime dal cambiamento climatico inevitabile e in quale hanno comincerà se non viene fatto nulla per stabilizzare le emissioni di biossido di carbonio.

Futuro apocalittico? Per il 2047 New York e Washington avranno climi nuovi. Alla fine, gli anni più freddi in una particolare città saranno più caldi degli anni più caldi del passato. 

Trafalgar Square abbandonata a Londra: per il 2043, 147 città, più della metà di quelle studiate, saranno passate ad un regime di temperature più calde che va oltre le registrazioni storiche, secondo lo studio.


Il leader dello studio, Camilo Mora, ha calcolato che l'ultima delle 265 città a passare ai al suo nuovo clima sarà Anchorage, in Alaska, nel 2071. C'è un margine di errore di 5 anni nelle valutazioni. Per il 2043, 147 città – più della metà di quelle studiate – saranno passate ad un regime di temperatura più alta che va oltre le registrazioni storiche – in quella che viene chiamata Deviazione Climatica. 

Le proiezioni attuali della squadra condotta dal biologo Mora prevedono che l'epicentro del riscaldamento globale saranno i tropici che sopporteranno il peso più grande dei cambiamenti iniziali, con aumenti della temperatura che inizieranno a Manokwari o lì intorno dal 2020. Tuttavia, se le attuali emissioni venissero fermate oggi, Manokwari, che è proprio sull'Equatore, vivrebbe comunque cambiamenti della temperatura dal 2025.

Epicentro: Mora prevede che il caldo senza precedenti cominci nel 2020 a Manokwari, Indonesia

“Siamo abituati al clima in cui viviamo. Con questo cambiamento climatico, ciò che accadrà è che ci sposteremo fuori dalla zona di comfort”, ha detto Camillo Mora, il principale autore dello studio alla NBC News. “Sarà scomodo per noi come esseri umani e sarà molto scomodo anche per le altre specie”. Lo studio afferma che per il 2050 fra 1 e 5 miliardi di persone vivranno in aree con un clima senza precedenti, ha detto il coautore dello studio Ryan Longman, un dottorando dell'Università delle Hawaii. “I paesi che verranno colpiti per primi dal cambiamento climatico senza precedenti sono quelli con la minore capacità economica di reagire. Ironicamente, questi sono i paesi che sono meno responsabili del cambiamento climatico”, ha detto. “Allargando la nostra comprensione del cambiamento climatico, il nostro saggio rivela nuove conseguenze per la biodiversità ed evidenzia l'urgenza di agire ora”.


Proiezioni spaventose: Mora precede che il caldo senza precedenti inizi nel 2020 a Manokwari, in Indonesia. Poi Kingston, in Giamaica. Entro i prossimi due decenni, 59 città vivranno in quello che essenzialmente è un nuovo clima, comprese Singapore, L'Avana, Kuala Lumpur e Città del Messico. 


Il pianeta futuro: queste proiezioni del cambiamento delle temperature globale, basato su due diversi scenari, mostrano il mondo dal 1986 al 2005 e quello che si potrebbe scatenare alla fine di questo secolo con un aumento della temperatura media da 32 a 39°C.

Lo studio di Mora e dell'Università delle Hawaii, a Manoa, sposta il modo in cui i climatologi hanno esaminato finora le implicazioni delle emissioni di gas serra. Mentre molti si sono concentrati sul clima che si riscalda rapidamente nell'Artico e gli effetti sulla vita selvatica, come gli orsi polari, e anche sui livelli del mare, la squadra di Mora si è preoccupata degli effetti sulle persone – specialmente ai tropici – dove vive la maggioranza della popolazione mondiale e i cui cittadini hanno contribuito per la parte minore al riscaldamento globale.  

E' nei tropico già caldi che un aumento di solo un paio di gradi può alterare l'equilibrio della vita, menomare le colture, diffondere malattie e portare alla migrazione di massa verso climi più freschi. “Il riscaldamento nei tropici non è poi molto, ma stiamo per superare piuttosto rapidamente le recenti esperienze di temperatura. Questo sarà devastante per le specie e lo sarà probabilmente anche per le persone”, ha detto Stuart Pimm, un biologo della conservazione all'Università di Duke alla NBC News. Mora e i suoi colleghi hanno raccolto i modelli climatici globali e costruito un indice delle stime su quando un determinato punto del globo andrà oltre le temperature sperimentate della Terra durante gli ultimi 150 anni fra il 1860 e il 2005.


Perso per sempre: un nuovo studio sui tempi del cambiamento climatico calcola i le probabili date per quando le città e gli ecosistemi nel mondo avranno regolarmente ambienti caldi mai visti prima sulla base di 150 di registrazioni.

Per giungere alle loro proiezioni, i ricercatori hanno usato osservazioni, modelli computerizzati ed altri dati per calcolare il punto in cui da quel momento in poi ogni anno sarà più caldo dell'anno più caldo mai registrato durante gli ultimi 150 anni. 

Per esempio, il mondo complessivamente ha registrato il suo anno più caldo nel 2005. Il nuovo studio, pubblicato mercoledì sulla rivista Nature, dice che per l'anno 2047, ogni anno che seguirà sarà probabilmente più caldo di quell'anno torrido da record. Alla fine, l'anno più freddo in una particolare città o area sarà più caldo dell'anno più caldo nel proprio passato. “In media, i tropici vedranno un cambiamento climatico senza precedenti 16 anni prima del resto del mondo, a cominciare dal 2020 a Manokwari in Indonesia”, ha detto Mora in un a conferenza stampa coi giornalisti giovedì. Ha aggiunto che se l'umanità continua a bruciare combustibili fossili, la soglia media per quanto riguarda il pianeta è il 2047 – con temperature che aumentano di 7°C. 

Se l'emissione di gas serra vengono stabilizzate, questa data viene posticipata di soli 20 anni, come media. Ma, quei 20 anni in più acquisiti attraverso il taglio delle emissioni potrebbero rivelarsi cruciali per la sopravvivenza di molte specie, ha detto Mora. “Immaginate di essere in un'autostrada e scorgete un ostacolo sulla strada poco più avanti”, ha detto Mora. “Premete sull'acceleratore o frenate?”

“Colpire un ostacolo a minor velocità minimizzerà il danno alla macchina ed ai suoi occupanti, più o meno allo stesso modo in cui giungere ad una soglia climatica a minor velocità ridurrebbe le conseguenze per i sistemi biologici. La velocità alla quale colpiamo un ostacolo farà un'enorme differenza”. 

Deviazione climatica: il punto di non ritorno del riscaldamento globale

La deviazione climatica è il modo in cui gli scienziati monitorizzano le misure del riscaldamento globale quando l'ambiente è davvero cambiato per sempre. 
Una città o una nazione giunge ad una deviazione climatica quando la temperatura media del suo anno più freddo da quel punto in poi si prevede che sarà più alta della temperatura media del suo anno più caldo misurato nei 150 anni precedenti. 
Secondo il nuovo studio per esempio, la data della deviazione climatica di New York City è il 2047.
Questo significa che ogni anno dopo il 2047 sarà più caldo della data più calda registrata a New York dal 1860 al 2005. 
Lo studio dell'Università delle Hawaii prevede che la data della deviazione climatica del Pianeta Terra sia il 2047. Ciò indica quanto rapidamente il globo e l'umanità sono destinati a sentire gli effetti del cambiamento climatico antropogenico – almeno secondo il nuovo studio.


Rifugiati climatici: le temperature che cambiano possono rendere alcune nazioni inabitabili e portare ad una migrazione incontrollabile lungo i confini

Mora ammette che il suo studio è soggetto a variabili geografiche, dicendo che i cambiamenti che egli prevede non avverranno allo stesso tempo in tutto il mondo. Tuttavia, egli ha ridotto il margine di errore delle sue proiezioni a 5 anni in entrambi i sensi, cose che definisce 'notevole', dato che lo studio ha usato 39 diversi modelli di 21 squadre in 12 paesi.  Scettici come Eric Post, un biologo dell'Università di Stato della Pennsylvania, ha detto che mentre non è d'accordo con la precisione dello studio di Mora, come su tutto il lavoro sul cambiamento climatico, la gente e i politici dovrebbero tenerne conto. “Se la valutazione di Mora e colleghi si dimostra precisa, badate professionisti della conservazione – la corsa del cambiamento climatico non è solo iniziata, è fissata, con il traguardo dell'estinzione che incombe più vicino ai tropici”, ha scritto sulla rivista Nature. 

La ricerca di Mora lo ha portato alla conclusione che tutte le specie in ognuna delle regioni colpite da avversi aumenti di temperatura hanno tre opzioni nette. O si muovono verso un clima più fresco, o si adattano al clima più caldo o si estinguono. Tuttavia, è qui che possono sorgere conflitti fra nazioni quando la gente disperata e affamata cercherà di emigrare in massa verso nord o verso sud per sfuggire alle terre aride in cui sono giunti a vivere. “”Abbiamo questi confini politici che non possiamo attraversare facilmente. Come la gente in Messico – se il clima dovesse impazzire lì, non è che si possano spostare negli Stati Uniti”, ha detto Mora alla BBC News. 


Troppo tardi per fermarlo: la data del 2047 per quanto riguarda il mondo intero è basata sul continuo aumento delle emissioni di gas serra dalla combustione di carbone, petrolio e gas. Se il mondo riesce a ridurre le emissioni di biossido di carbonio ed altri gas, questa sarebbe rimandata al 2069, secondo Mora. 

La squadra di Mora ha scoperto che per una misura – l'acidità dell'oceano – la Terra ha già superato la soglia entrando in un regime completamente nuovo. Ciò è avvenuto circa nel 2008. Ogni anno da allora, l'acidità dell'oceano è stata più alta del precedente record, secondo il coautore dello studio Abby Frazier. Delle specie studiate, la barriera corallina sarà la prima a ritrovarsi in un nuovo clima – intorno al 2030 – ed è molto vulnerabile al cambiamento climatico, ha detto Mora. Judith Curry, una climatologa dell'Istituto di Tecnologia della Georgia, ha detto di aver trovato che l'approccio di Mora abbia più senso del massicio rapporto uscito dall'IPCC dell'ONU lo scorso mese. 

Il climatologo Michael Mann dell'Università di Stato della Pennsylvania ha detto che la ricerca “possa in realtà presentare uno scenario all'acqua di rose quando si tratta di quanto siamo vicini al superamento della soglia di diversi impatti climatici pericolosi”. “Per alcune misure, ci siamo già arrivati”, ha detto