lunedì 6 maggio 2013

Il picco della tecnologia

Da “The Oil Crash di Antonio Turiel. Traduzione di MR


Cari lettori,

Juan Carlos mi ha inviato questo post sul tema che io stesso volevo sviluppare qualche tempo fa, ma lui lo ha fatto con più grazia ed eleganza di quanto non sarei capace di farlo io. Il post che segue smentisce coi fatti il mito del progresso nel quale vive immersa questa società; un articolo imprescindibile, insomma.

Saluti.
AMT

Il picco della Tecnologia

di Juan Carlos

Immagine: invenzioni per migliorare la vita www.cincodias.com


Un tema polemico che ha sempre attirato la mia attenzione è l'esaltazione del progresso tecnologico alla categoria di totem protettore di una gran parte della società moderna post-industriale. Alla scienza si ricorre come via di salvezza da tutte le sfide alle quali l'umanità si sta sottoponendo, non solo per esistere, ma per continuare a svilupparsi in modo esponenziale. E convinzioni tecno ottimiste si confrontano abitualmente con visioni del mondo meno ideali. Le diverse correnti hanno i loro rispettivi difensori e detrattori. Considero del tutto legittimo allinearsi con una qualsiasi delle correnti che ci presentano un determinato futuro. Non ci sono inconvenienti se provengono dal ragionamento individuale e non dalla propaganda e dalla manipolazione di gruppi di interesse mediatico ed economico.

La corrente fondata dallo scienziato Raymond Kurzweil ci invita alla fede cieca nella scienza per superare tutti i limiti dell'essere umano. Secondo questo movimento, le tecnologie informatiche e l'intelligenza artificiale trascenderanno le nostre possibilità biologiche in modi inimmaginabili. Kurzweil ha pubblicato il saggio “La legge dei rendimenti accelerati” per spiegare la spettacolare evoluzione del progresso tecnologico. In questa legge, egli menziona un'altra legge, quella di Moore, che preconizza la crescita esponenziale della complessità dei circuiti integrati. Tuttavia, studi recenti mettono in discussione l'inflazionata legge di Moore a causa di limiti fisici nella geometria interna dei microprocessori e degli alti costi che comporta la costruzione di nuove fabbriche specializzate, fattori che possono neutralizzarla. Len Jelinek, direttore di iSuppli, crede che la regola d'oro dei semiconduttori smetterà di essere valida nel 2014. I tecno ottimisti propongono che l'essere umano sia più predisposto a captare notizie negative che positive a causa di un organo alloggiato all'interno del nostro cervello chiamato amigdala, il quale ci da l'impulso ad essere più attenti nei confronti del pericolo e per questo motivo tendiamo al pessimismo. Secondo loro, percepiamo in modo distorto la realtà, visto che ci aspetta un mondo di abbondanza dove si risolveranno i problemi di energia, scarsità d'acqua, educazione e salute mondiale. Il problema di scarsità di acqua potabile ha come soluzione un impianto di potabilizzazione chiamato slingshot, il problema dell'energia si risolverà con i pannelli fotovoltaici e il problema di salute ed educazione globale si risolverà attraverso una rete di migliaia di milioni di persone connesse permanentemente a internet con degli smartphone.

La corrente di pensiero che si oppone a Raymond Kurzweil ha origine dal fisico Jonathan Huebner. Questo scienziato argomenta che i tassi di innovazione globale considerati importanti per gli esseri umani sono andati diminuendo negli ultimi decenni, dal 1914, per mezzo di un'analisi dei brevetti degli Stati Uniti. Pretende di dimostrare che il ritmo di innovazione umana diminuisce dalla rivoluzione industriale e si dirige verso un limite di innovazione molto basso.


Un altro grafico a forma di campana Gaussiana dello stesso autore mostra l'evoluzione delle innovazioni tecnologiche dal 1453, mostrando il picco delle invenzioni a metà del diciannovesimo secolo.



Huebner trae alcune conclusioni impattanti, per esempio il tasso globale di innovazione che si realizza in sette aree di sviluppo tecnologico importanti coincide col ritmo di innovazione dell'anno 1600. E' più difficile per la popolazione attuale sviluppare nuove tecnologie, nonostante esistano tassi più alti nell'educazione e nel finanziamento massiccio di Informazione e Sviluppo (I + D). Huebner afferma che ci stiamo avvicinando ad ere oscure, visto che il tasso di innovazione è lo stesso del Medio Evo. Il fisico nordamericano prevede una collisione imminente coi limiti della tecnologia, mentre Theodore Modis, un analista d'affari, crede che la discesa sarà lunga e lenta.

Nel libro di Tyler Cowen La grande stagnazione (2011), si sostiene che gli Stati Uniti sono stati un plateau economico dal 1973 e una delle ragioni principali è la decelerazione dell'innovazione tecnologica. Secondo questo prestigioso economista statunitense, la produzione di nuove invenzioni è diminuita. Si può apprezzare solo un perfezionamento tecnologico sulle grandi invenzioni degli anni precedenti. Internet ha portato a tutti un miglioramento nel divertimento e nell'intrattenimento, ma non è chiaro quale sia il suo contributo al reddito complessivo. Di base, c'è uno spostamento degli acquisti da offline a online, ma questa è solo una sostituzione. E non c'è un grande contributo dal punto di vista dell'impiego. Facebook è gestito da 200 programmatori, Twitter ha 300 impiegati, invece la General Motors è arrivata a dar lavoro a 600.000 persone negli Stati Uniti.

Charles Jones, un economista che si è dedicato all'analisi delle statistiche dell'incremento del PIL nelle diverse epoche, ha scoperto che l'80% della crescita dei paesi sviluppati fra il 1950 e il 1983 è dovuto alle nuove applicazioni di vecchie idee. Una cucina del 1970 avrebbe meravigliato una persona del 1900, ma se qualcuno del 1970 viaggiasse nel futuro fino all'attualità, la cucina gli sembrerebbe volgare. Questa analisi riafferma la mia ipotesi per cui la notevole crescita demografica mondiale non porta con se in modo proporzionale una esplosione di invenzioni. Ciò che potrebbe essere un vantaggio emerso dalla crescita inarrestabile ed accelerata della popolazione non si traduce nella stessa misura in quanto ad apparizione di geni, né di nuove innovazioni.

Le grandi invenzioni e scoperte del diciannovesimo e ventesimo secolo continuano ad essere la colonna vertebrale dell'attuale civiltà: la teoria dell'atomo (1803), la locomotiva (1825), il frigorifero (1834), il telefono (1876), la corrente elettrica e le lampadine a incandescenza (1879), l'automobile e i motori a combustione (1886), gli aerei ad elica (1890), il cinematografo (1894), la stufa elettrica (1896), la televisione (1926), la penicillina (1928), il radar (1931), il motore a turbina (1939), il transistor (1947), il microprocessore (1971), eccetera. In tutti questi apparecchi, è stata migliorata solo la tecnologia ad essi associata. Vengono perfezionati ma non c'è un salto qualitativo dell'invenzione umana come è avvenuto nei due secoli precedenti. I tecno ottimisti hanno previsto colonie sulla Luna e viaggi su Marte nel ventunesimo secolo, mentre come novità abbiamo solo reti sociali e giochi 3D al computer. Una banalizzazione dell'avanzamento computazionale, visto che con computer meno potenti l'uomo ha conquistato lo spazio.

Sono d'accordo con la tesi di Tyler Cowell, Internet a parte; le generazioni nate a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo hanno contemplato poche invenzioni che possano essere considerate rivoluzionarie, la maggior parte delle quali sono collegate alle tecnologie informatiche. E' facile immaginare un mondo di forte sviluppo economico con enormi navi da trasporto, camion, aerei da carico, aerei passeggeri, agroindustrie, grandi macchine che estraggono grandi quantità di materie prime, fabbriche di trasformazione, eccetera. Al contrario, è difficile concepire un mondo con una crescita economica esponenziale con i soli Internet, nanotecnologie, nuovi materiali, intelligenza artificiale e biotecnologia. Le nuove tecnologie hanno prosperato grazie alle grandi scoperte ed invenzioni dei secoli diciannovesimo e ventesimo. Pertanto sono dipendenti ed accessorie.

Viviamo in una civiltà che ha un'enorme capacità agricola e industriale assicurata fondamentalmente da petrolio, gas e carbone. E' impossibile che possano evolversi tecnologie superflue per la sopravvivenza umana, come la nanotecnologia, se non c'è un'infrastruttura sufficientemente robusta che le protegga. Si da per scontato che l'infrastruttura vigente che divora sempre più energia non si incrinerà, fornendoci una base di sopravvivenza solida, necessaria e comoda che permette lo sviluppo di nuove tecnologie.

Più crescita non significa più benessere. Lo confermiamo con  la crescita demografica che in assoluto non genera una valanga di geni, piuttosto questa crescita esponenziale ci obbliga a spendere sempre più risorse in un mondo in cui cominciano ad essere già scarse. La tecnologia non è una religione alla quale dobbiamo indirizzare le nostre preghiere ed orazioni. Come nel settore dei combustibili fossili, la tecnologia ha a sua volta superato un picco di produzione. I tecno ottimisti usano gli avanzamenti scientifici come alibi perfetto per continuare a proiettare il futuro della singolarità e, anche se riconoscono i gravi problemi attuali, di solito li sottostimano a causa della forza mistica che la tecnologia suscita in loro, poiché vedono nella scienza e nella tecnologia strumenti invulnerabili contro tutte le sfide affrontante dall'uomo per perpetuare una società complessa. Il tecno ottimismo è una visione utopica del futuro portata al parossismo con l'intento sublime di fondere l'uomo e la macchina come via per raggiungere l'immortalità.

Juan Carlos

Bibliografia

Video di Peter Diamandis
http://www.ted.com/talks/lang/it/peter_diamandis_abundance_is_our_future.html 
Video Tyler Cowen - The Great Stagnation
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=_93CXTt2K7c

http://en.wikipedia.org/wiki/Accelerating_change#Criticisms
http://www.innovadirectivos.es/estrategia/rafael-martnez-estratega/la-actitud-ante-el-futuro-3-las-sectas-del-futuro/
http://www.newscientist.com/article/dn7616-entering-a-dark-age-of-innovation.html
http://accelerating.org/articles/huebnerinnovation.html
http://anthonyburgoyne.com/2011/10/12/jonathan-huebner-john-smart-and-the-rate-of-technological-change/

http://www.ieco.clarin.com/economia/Tyler-Cowen-Termino-crecimiento-rapido_0_523147904.html
http://elrincondelacienciaytecnologia.blogspot.com/2011/10/el-fin-de-la-ley-de-moore.html
http://jesusgonzalezfonseca.blogspot.com/2012_11_01_archive.html
http://www.asifunciona.com/que_quien/fecha/fecha_invento_5.htm