lunedì 26 marzo 2012

Un altra leggenda sfatata: l'influenza dei cicli solari sulle temperature terrestri



Da "Skeptical Science" arriva il definitivo sbufalamento di una leggenda che va per la maggiore su internet. Il fatto che il riscaldamento globale sia correlato ai cicli solari. 


In un post precedente, avevo discusso come la ricerca di una correlazione fra grandezze diverse, senza una base fisica che le giustifichi, è una garanzia di prendere clamorosi abbagli. Avevo anche discusso, come esempio, il caso dell'apparente correlazione fra lunghezza dei cicli solari e temperature terrestri.

Si sapeva già che la correlazione funzionava fino agli anni 1980, ma poi si perdeva. Adesso, arriva lo sbufalamento finale. Su "Skeptical Science" Klaus Flemløse racconta di di un recente studio di Stauning (1) che demolisce definitivamente la leggenda. A partire dagli anni '80, circa, la correlazione sparisce completamente. Da quella data, non c'è più nessuna correlazione fra lunghezza dei cicli solari e temperature terrestri.




L'articolo di Stauning esamina anche altri parametri solari in relazione con la temperatura, per esempio il numero di macchie, come vediamo qui sotto. Anche qui, non è escluso che qualche correlazione ci fosse fino agli anni '80, ma poi è andata completamente persa. Oggi, la forzante delle temperature è correlata quasi completamente con la concentrazione di gas serra.



Alla fine dei conti, si ritorna sempre allo stesso punto: non è il sole a causare i cambiamenti climatici, ma sono i gas serra emessi dall'attività umana. 




1. Stauning,P (2011): Solar activity-climate relations: A different approach. J.Atm.Solar-Terr.Phys. 73, 1999-2012 (se a qualcuno interessa questo articolo, scrivetemi che vi mando una copia: ugo.bardiarzigogolounifi.it)

2 commenti:

  1. Poi però bisogna spiegare per quale motivo le temperature globali medie negli ultimi 15 anni sembra si siano stabilizzate (vedi link http://www.meteoweb.eu/2012/02/met-office-shock-dimentichiamo-il-global-warming-adesso-ci-preoccupa-il-ciclo-25-del-sole/119896/#chiudi_adv ). Inoltre perché la scienza ufficiale ipotizza una serie di cause come i cicli di Milankovic,le eruzioni vulcaniche, gli impatti dei meteoriti e, guarda un po', le variazioni di attività solare, per spiegare le glaciazioni e i periodi di riscaldamento globale nella lunga storia della Terra quando non esistevano ovviamente cause antropiche? E infine, restano sempre quei macigni dei minimi solari di Wolf, Sporer, Maunder, Dalton e altri più brevi, concomitanti alla PEG. Ciò non toglie che alterare la composizione dell'atmosfera scaricando immani quantità di gas serra potrebbe avere effetti imprevedibili sul clima, ma non è ammissibile scartare a priori l'attività del motore principale dei meccanismi climatici, ovvero il Sole, che tra l'altro continua ad essere in uno stato prolungato di bassa attività.
    Nonostante la reale scarsa conoscenza allo stato attuale dei suddetti meccanismi, ogni giorno qualcuno si vanta di aver trovato le cause principali che agiscono su di essi. Ora abbiamo l'occasione, da qui a qualche anno, di verificare dal vivo l'impatto di una bassa attività solare sul clima. Un po' di pazienza e forse avremo qualche certezza in più sul GW o il GC.

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    1. Non direi proprio che le T si siano stabilizzate negli ultimi 15 anni, tenendo comunque conto che se assume un periodo inferiore ai 20-30 anni, la variabilità interannuale è ancora troppo poco stemperata per impedire che l’inizio e la fine del periodo non incidano sui trend, che dunque appaiono poco significativi.
      Cmq ecco un sunto dei 2 principali dataset di terra (HadCRUT3 e GISTEMP/NASA) e satellitari (che monitorano la troposfera: UAH e RSS) con serie fra il 1997 e il 2011 e trend lineari sovra-imposti (vedi
      http://img607.imageshack.us/img607/6455/trend.png)

      Sarebbe poi meglio se, a proposito del link che posta, si ricorresse alla fonte originale. Persino lo stesso ufficio meteorologico britannico *non* sostiene quanto vi si afferma, ovviamente:
      (vedi http://www.metoffice.gov.uk/news/releases/archive/2012/solar-output-research oppure
      http://metofficenews.wordpress.com/2012/01/29/met-office-in-the-media-29-january-2012/)

      PEG: fu innescata da attività vulcanica e feedback ghiacci marini/oceano associati (vedi Miller et al. 2012, Abrupt onset of the Little Ice Age triggered by volcanism and sustained by sea-ice/ocean feedbacks, doi:10.1029/2011GL050168).

      Cmq lo studio e il grafico postato da Ugo mi sembrano chiarissimi. O ha bisogno degli occhiali?

      @Ugo
      occorre anche tener presente come le ricostruzioni solari basate sulla conta delle sunspots (e non solo) attualmente e in questi ultimi anni sono grande motivo di discussione. Presto ci scrivo un post, ma posso anticipare (sono ancora in corso esperimenti e test a doppio cieco che coinvolgono la Specola Solare di Locarno, stazione mondiale di riferimento nel network di 80 osservatori) che, sostanzialmente, se applicassimo il metodo corretto che Rudolf Wolf usava 150 anni fa e che fu poi soggetto ad almeno 2 discontinuità (quella dei successori Wolfer a fine 19esimo secolo e di Waldmeier a metà XX secolo), occorrerebbe aumentare le sunspots di un 50% prima del 1885 rispettivamente di un 20% prima del 1945. Con ciò, sparirebbe il gran massimo moderno, come si evince anche dall'analisi isotopica.

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