Dal blog "The Oil Crash" di Antonio Turiel. Traduzione mia (sono benvenute correzioni da parte di chi sa lo spagnolo meglio di me)
- Madre Gaia, Sono qui a nome di tutti gli esseri umani per chiedere perdono per aver distrutto la Natura. Ti prego di perdonarci.
- Oh, miei cari e egocentrici umani.
- Siamo spiacenti per essere così egoisti, non volevamo distruggere la Natura.
- Non è quello che intendevo dire con "egocentrici". La Natura è adattabile, non importa quello che gli fate; semplicemente cambierà e prenderà nuove forme. E' sopravvissuta a cose molto peggiori di voi.
Tuttavia, la state cambiando così tanto che non potete sopravvivere in Lei. Non state uccidendo la Natura, state uccidendo voi stessi
E' questo che volevo dire con "egocentrici." Credete che dato che voi non potete sopravvivere, nessun altro potrà.
- Che cosa?
- Avete rotto le palle per troppo tempo, ora state a vedere cosa vi capita.
(Link all'originale di Homon. Per un commento approfondito, vedi la versione in inglese su "Cassandra's Legacy")
Discutevo di questo con i miei figli qualche giorno fa.
RispondiEliminaCredo ci sia sotto un problema di percezione. Se dici che occorre essere buoni e non violentarle la Natura, fai leva sui sentimenti di altruismo, fai sentire le persone virtuose (o almeno potenzialmente virtuose), perché anche se consumano ed inquinano magari possono far qualcosa. Oppure no, loro sono quelli che hanno il diritto di violentare la Natura. Ma comunque ti stanno a sentire.
Se parli di Olduvai (credo che tutto sommato sopravviveremo come specie ancora un bel po') metti davanti agli occhi uno scenario troppo terrificante per poter essere contemplato. E scattano tutti i possibili meccanismi di rimozione. Non è possibile, ci stiamo sbagliando, siamo dei folli che dicono cretinate. E quindi il primo messaggio passa e si diffonde, il secondo no.
Lo diceva anche George Carlin:
RispondiEliminaThe Planet is Fine, The People are Fucked
Ma è un pezzo che può essere facilmente frainteso, e ha fatto anche comodo
già! non è la vita che è in discussione sul pianeta ma la vita come la conosciamo noi o per noi umani. Lasciatemi dire da biologo che per la natura la vita della specie umana vale quanto e forse meno di quella dei ratti
RispondiEliminaIo tifo per i batteri.
RispondiEliminaPenso che effettivamente ci sarà o una ampia presa di coscienza oppure tonfo..
RispondiEliminaPurtroppo ci sono troppi che credono di aver già capito tutto, altro problema. E nutrono la spirale di autoannientamento insieme a quelli che accusano di ignoranza.
Siamo tutti e tutte invitati a metterci in discussione ed ascolto, ognuno ha da scendere dal suo trono, più o meno elevato.
Molta voglia di capire ci vorrebbe... e umiltà,non considerare il non sapere un difetto ma un pregio , occasione di apprendere......e molto ...
Maria H.
troppa melodrammatico! tenete presente una cosa: abbiamo resistito a Toba; abbiamo pagato un prezzo, l'effetto bottleneck, ma siamo qua all'epoca sopravvisse un uomo ogni cento o ogni mille; siamo una razza dura; non temete troppo per la specie; per i singoli individui; ma ce ne sono di quelli duri veramente, non noi; casomai meno cervello ma più altre qualità
RispondiEliminaEh, beh, caro anonimo. Toba era uno zuccherino in confronto a quello che sta succedendo adesso!
RispondiEliminaMa sì che poi mandiamo john whaine e alla fine vinciamo noi!
RispondiEliminama quanti devono morire per soddisfare l'avidità consumistica dell'uomo? 1 milione, 1 miliardo o tanti miliardi?
RispondiEliminaSarò cinico, ma a me sembra che l'umanità debba rispettare la natura non per buonismo per per puro e semplice egoismo.
RispondiEliminaLa terra se ne frega di noi, esisteva da prima ed esisterà anche dopo la nostra estinzione. E così la vita in una qualsiasi delle sue tante forme.
Siamo noi umani che abbiamo bisogno di un ecosistema con un ben preciso equilibrio per sopravvivere.
O decidiamo di fare qualcosa volontariamente o ci sbatteremo brutalmente il naso.
Temo per la seconda, ahimè.
Errata corrige:
RispondiElimina"non per buonismo MA per puro e semplice egoismo"
sorry.
Fonte originale della vignetta (se possibile, inseritela nell'articolo, giusto per dare i crediti).
RispondiEliminaIl link all'originale è sul post in inglese.
RispondiEliminaCerto; solo, riporterei anche qui il collegamento diretto all'opera, perché non è detto che tutti quelli che leggono questo articolo vadano anche a vedere l'originale.
RispondiEliminaSi.... mi accorgo ora che c'era inizialmente, ma quando ho segnalato il post in inglese l'avevo cancellato. Ora lo rimetto. Grazie
RispondiEliminaGli americani usano infatti l'acronimo TEOTWAWKI, ovvero "la fine del mondo come lo conosciamo", a sottolineare che non saranno la Terra o la Natura a fare una brutta fine, ma soltanto il nostro allegro andazzo.
RispondiElimina;-)
deb
Mi sono permesso di prenderla e ripubblicarla sul mio profilo facebook, utilizzando la sua traduzione. Grazie!
RispondiEliminaHo cancellato per errore un commento di Francesco Ganzetti, quindi lo riposto qui di seguito:
RispondiEliminaFrancesco ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Gaia: avete rotto a sufficienza":
...Credo però che noi abbiamo la responsabilità di tutelare almeno le specie animali superiori, come delfini, orche, orsi e lupi, che possiedono un intelligenza sicuramente specifica ma probabilmente superiore a quella di uno scimpanzè o ad un bambino di 2 anni, secondo gli ultimi studi di etologia etica, una nupva branca dell'etologia che mutua conoscenze e paradigmi dall'antropologia e dalle neuroscienze : il nostro peccato più grande potrebbe esser questo, non di annientare i 4/5 dell'attuale popolazione mondiale, (che probabilmente nemmeno avrebbe dovuto nascere), ma portare nel baratro le creature più preziose che Gaia ha distillato in età matura, al limiter della menopausa, visto che è nota che la produttività della biosfera era maggiore 500 ilioni di anni fà : nel caso , sareste pronti a sacrificare qulche centinaio di milioni di persone, vedi bangladesh od africa subsariana, per salvare gli utlimi orsi polari e le ultime orche ?
Francesco ganz etti.
Bah, anche noi uomini siamo natura, e succedera' quello che deve succedere.
RispondiEliminaDopotutto, la piu grossa catastrofe della storia terrestre e' la catastrofe dell'ossigeno. Si proprio l'ossigeno, dovuta a quegli stupidi batteri che un paio di miliardi di anni fa hanno inquinato di ossigeno il pianeta e si sono fregati da soli, condannandosi alla quasi estinzione.
Come dite? Senza ossigeno siamo morti? Che dire, allora siamo figli della catastrofe. Noi e tutte le beneamate specie superiori.
Forse nelle leggi della complessita' che governano la vita, c'e' scritto che dobbiamo preparare con la nostra propria catastrofe il letto per le nuove specie che verranno.
Forse sarebbe meglio non avere tutta questa fretta a prepararla, ma che volete, a volte vedo l'intelligenza com una specie di effetto tunnel naturale per permettere ed accelerare eventi che altrimenti prenderebbero troppo tempo.
Salve Prof. Bardi, volevo un suo commento riguardo all'ultimo rapporto dell'IPSO (International programm on the state of the ocean) http://www.stateoftheocean.org/ipso-2011-workshop-summary.cfm ; la situzione descritta è veramente preoccupante, riguardo al salute degli oceani. Ma forse (spero) mi sbaglio, il mio inglese non è poi così efferato.
RispondiEliminaTanti saluti a presto, Pierpaolo
C'è un solo errore di traduzione, l'ultima frase "No os vamos a echar de menos" significa " Non ci mancherete" e non "vedrete che vi succede".
RispondiEliminaVero. La frase in spagnolo è diversa. Quello che ho scritto è piuttosto un'interpretazione della versione inglese.
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