.... ma l'era glaciale è già finita.
(immagine: allagamenti causati dal Serchio. 27 Dicembre 2009)
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Da "E lo chiamano surriscaldamento globale"
di Giuseppe De Bellis
da "Il Giornale" del 22 Dicembre 2009
.... Non s’arrendono all’evidenza: tutto il mondo è al gelo. Noi vediamo le nostre città: Milano, Torino, Venezia, Bologna. Bianco e solo bianco. Freddo e solo freddo. Ghiaccio e solo ghiaccio. Poi gli altri. L’America dell’Est sepolta nel peggior inverno degli ultimi anni: il governatore della Virginia ha dichiarato lo stato di emergenza, Washington ha chiuso tutto, compresa la Casa Bianca, che se nessuno la conoscesse, oggi sembrerebbe chiamata così per la neve. Aeroporti chiusi, treni fermi, strade deserte.
Un pianeta ammantato, sofficemente sotto zero: Francia senza aerei e treni, con Sarkozy a fare da capo stazione per cercare di far partire qualche Tgv per miracolo. L’Inghilterra peggio: chiusura degli scali di Luton e Gatwick, disagi nel colossale Heathrow, centinaia di scuole sono rimaste chiuse così come moltissimi uffici pubblici. Pure il tunnel sotto la Manica bloccato. Un casino inenarrabile che vediamo alla tv e fuori dalla finestra. È inverno, sai che scoperta. E in inverno il tempo è brutto: se la temperatura è decente piove, se è indecente nevica. Semplicemente ovvio. E invece no, perché a complicarci la vita c’è il falso mito del riscaldamento globale che s’è meritato persino il Nobel per la pace del 2008. Avrebbero dovuto restituirlo quel premio i signori che l’hanno vinto. Per decenza e per dignità. Perché non c’è certezza che quelle teorie vendute come verità siano affidabili, perché sono professionisti del catastrofismo, perché non accettano il confronto con quelli che producono risultati scientifici diversi dai loro.