martedì 30 marzo 2010

La rivoluzione galileiana al contrario



Il "Galileo" di Bertolt Brecht è un finissimo ritratto psicologico del rapporto fra scienziati e politici; valido per ogni epoca. La scena in cui il matematico e lo psicologo si rifiutano di mettere l'occhio al telescopio di Galileo per vedere le lune di Giove è veramente un capolavoro. Ve la ripropongo qui in fondo.

Notate come Brecht vedeva il dibattito dell'epoca come tutto sommato raffinato ed elegante. Il Matematico e il Filosofo, per quanto siano rappresentati come personaggi odiosi, non prenderebbero mai Galileo a male parole o lo minaccerebbero di ammazzarlo o mandarlo in galera. Invece, al giorno d'oggi, mentre ripercorriamo la rivoluzione Galileiana al contrario, lo facciamo con l'accompagnamento di insulti e minacce contro gli scienziati.

Ciononostante, il dibattito fra Galileo e i due spocchiosi intellettuali di corte somiglia enormemente a quei dialoghi odierni quando qualche scienziato cerca di usare i suoi termometri per convincere il negazionista di turno che il mondo si sta veramente scaldando.

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Da "Galileo" di Bertolt Brecht

(testo cortesia di Mario Ferrandi)



filosofo Grazie, figliuolo. Ma ho paura che non sia una faccenda tanto semplice. Prima di far uso del vostro ce­lebre occhiale, signor Galilei, gradiremmo la cortesia di una disputa sul tema se questi pianeti possano realmente esistere.
matematico Una disputa secondo le regole.
galileo Permettetemi un consiglio: cominciate col dare un'occhiata. Vi convincerete subito.
andrea Qui, prego.
matematico Certo, certo... Naturalmente voi sapete che, secondo le teorie degli antichi, è impossibile che esistano stelle ruotanti intorno a un punto centrale diverso dalla terra, nonché stelle mancanti di un sostegno fisso nel cielo?
galileo Sì.
filosofo E, a prescindere dalla possibilità che tali stelle esistano, possibilità che il matematico (s'inchina al ma­tematico) sembra porre in dubbio, potrei io, nella mia modesta qualità di filosofo, rivolgervi un'altra doman­da, e cioè: sono queste stelle necessarie? Aristotelis di­vini universum...
galileo Non potremmo parlare la lingua di tutti i gior­ni? Il mio collega Federzoni non conosce il latino.
filosofo È importante che egli ci capisca?
galileo Sì.
filosofo Perdonate. Credevo che fosse il vostro meccanico.
andrea Il signor Federzoni, oltre che meccanico, è anche uno scienziato.
filosofo Grazie, figliuolo. Se proprio il signor Federzoni insiste...
galileo Sono io che insisto.
filosofo La citazione perderà il suo profumo, ma, dato che siamo in casa vostra... « L'universo del divino Aristotele, con le sue sfere misticamente canore e il moto circolare dei suoi corpi celesti e l'obliquo angolo del corso del sole e i misteri delle tavole dei satelliti e le innumerevoli stelle del catalogo dell'emisfero australe e l'illuminata architettura del corpo celeste, forma una costruzione di sì grande ordine e bellezza, che dovrem­mo sentirci esitanti al pensiero di turbare tanta armonia ».
galileo E che avverrebbe se Vostra Altezza potesse ora osservare quelle stelle impossibili e non necessarie per mezzo di questo occhiale?
matematico Si potrebbe essere tentati di rispondere che un occhiale che ci mostra cose poco probabili, non può essere che un occhiale poco attendibile, nevvero?
galileo Che intendete dire?
matematico Che sarebbe molto più utile alla discussio­ne, signor Galilei, se voi ci esponeste gli argomenti da cui siete indotto a supporre che, nella suprema sfera dell'immutabile cielo, possano darsi stelle ruotanti libe­ramente.
filosofo Argomenti, signor Galilei: argomenti!
galileo Ma che argomenti? Se per accertarsi del feno­meno basta dare un'occhiata a quelle stelle e ai miei ri­lievi! Signor mio, questa disputa sta perdendo ogni senso.
matematico Se fossi sicuro di non irritarvi ancor più, mi permetterei di affacciare la possibilità che ciò che si vede attraverso l'occhiale sia ben diverso da ciò che è nel cielo.
filosofo Non ci si potrebbe esprimere con maggior delicatezza.
federzoni Credono che abbiamo dipinto le stelle medicee sulla lente!