giovedì 30 aprile 2020

Ma è bene imbrogliare i gonzi per il loro bene? L'opinione dei miei studenti

Collage di titoli assurdi sulla stampa italiana da "Berlino on Line." Non è vero niente: il contagio NON è riesploso in Germania, La Germania NON torna alla fase 1, NON sta succedendo nulla in Germania che possa "spaventare l'Europa". Tutti i parametri dell'epidemia sono in discesa in Germania, come ovunque in Europa e anche in Italia.


Prima ci hanno raccontato che succedeva chissà quale strage in Svezia perché non avevano fatto il lockdown. Ci hanno detto addirittura che gli Svedesi avevano messo in atto delle misure eugenetiche per sterminare i loro vecchi. Due giorni fa, invece, ci hanno raccontato che in Germania l'epidemia, misurata dal fattore R0, aumenta di nuovo perché sono usciti dal lockdown.

Sono tutte balle. Se vi incuriosice, guardate i dati (cortesia di Alessia Scopece). Vedete che in Germania il fattore R0 oscilla un po' ma non è aumentato. Anzi, diminuisce.


Quello che mi ha scosso di questa storia non è tanto che la nostra stampa ci abbia raccontato delle balle clamorose. E' come tantissimi ci hanno creduto. Questo lo vedete bene dai commenti sui social media, ma vi posso dire che l'altro giorno un mio collega, ricercatore universitario, mi ha scritto in completa serietà qualcosa tipo, "Sono preoccupato: hai visto cosa è successo in Germania?" 

Ora, non mi metto a disquisire con i colleghi, molti dei quali hanno superato da un pezzo la soglia della non-criticabilità. Ma ho deciso di fare una piccola prova con i miei studenti. Ragazzi in gamba che si sono già fatti 4 o 5 anni di studi, anche abbastanza pesanti. Come reagiscono a queste notizie?

Beh, diciamo che i risultati non sono stati incoraggianti. Tutti avevano letto o sentito dire che l'epidemia aveva ripreso in Germania e nessuno veramente ne dubitava. Una volta che gli ho fatto notare che la storia non era vera, gli ci è voluto un po' di tempo per accettare l'idea che una notizia che appariva sulla prima pagina di tutti i quotidiani poteva essere una balla totale.

Ma la parte interessante è venuta dopo. La loro reazione "a pelle" è stata di dire, "si, è vero, è una balla. Ma gli italiani sono troppo stupidi e indisciplinati per comportarsi bene se non li spaventiamo un po'"

In altre parole, è lecito per il governo imbrogliare i gonzi per il loro bene. Il buffo della faccenda è che gli studenti non si sono veramente resi conto che i gonzi erano loro, perché ci erano cascati in pieno.

E mi sa che questa opinione sia diffusa a tutti i livelli. Il governo ci considera degli imbecilli da imbrogliare per il nostro bene e noi stessi accettiamo di essere imbrogliati per il nostro bene (forse) perché tutto sommato la cosa ci tranquillizza e ci evita la fatica di dover verificare che cosa ci raccontano. 

Ma così vanno le cose. Che ci volete fare?






Pensieri sul virus. Il terrore sparso a piene mani è servito soprattutto a coprire i guasti di chi ha gestito l’epidemia.


Come tutti i "guest post" che appaiono su questo blog, anche questo rappresenta le opinioni dell'autore e non necessariamente quelle del gestore del blog, Ugo Bardi. Ma questa lettera che ho ricevuto dal Dr. Moriconi mi è parsa contenere molti spunti di riflessione interessanti, per cui ve la propongo con il suo permesso.



Guest post di Enrico Moriconi

Caro Professor Bardi,

Innanzi tutto le segnalo, da Garante dei diritti degli animali della Regione Piemonte, lo starno caso per cui gli animalisti criticano la scienza e Garattini sulla vivisezione ma poi accettano le parole di Burioni. Perché un atteggiamento discordante, Garattini no e Burioni si? Non lo so. Non sono un complottista però non credo che ci abbiano fornito tutte le notizie correttamente. L’ultimo articolo del Corriere della Sera vuole essere una pietra tombale sul virus di laboratorio però, praticamente dice che l’oste – i ricercatori – garantiscono che non è il virus del laboratorio ma io non ho visto la sequenza del virus di strada confrontata con quello del laboratorio.

Non ho neppure sentito da parte degli animalisti la condanna della metodica di studi che creano nuovi virus. Chiediamoci perché e come sono fatti gli studi. Tutti orientati sui wet markets, da eliminare, dimentichiamo la sorte dei pipistrelli e , forse, dei pangolini, che saranno stati sacrificati nelle ricerche. La gestione della vicenda. Hanno imposto il confinamento in casa, chiamato più elegantemente lokdown per dare un tono di importanza giustificandolo con i numeri dei contagiati e terrorizzando con i morti senza neppure considerare i dati di morbilità e mortalità. Rispettando ogni singolo morto dopo quasi due mesi di clausura emergono dati che la sconfessano. Le persone sono state contagiate per il 44 per cento nelle RSA e per il 24 per cento in casa.

Quindi hanno fermato gli italiani per poco o nulla. Anche perché i dati sierologici che stanno emergendo dimostrano che la percentuale di coloro che hanno avuto il virus, perché la sierologia rileva la presenza di anticorpi attivati dal virus, significa che la percentuale di contagio è stata molto più alta rispetto ai casi individuati e di conseguenza che la patologia è meno pericolosa di quello che si è diffuso. Quando si tireranno le somme risulterà poco più nociva delle influenze che colpiscono ogni anno. Le cartine dei giornali con tanti stati con il colore rosso scuro (rosso uguale pericolo) non si basano su dati comparati con le altre cause di morte, ma erano valori assoluti un modo per terrorizzare le persone. I dati veri e realistici devono prendere in considerazione la percentuale delle persone colpite rispetto alla popolazione e quella dei deceduti rispetto alla popolazione e agli infetti.

Quando le persone con sintomi erano 189973, 25549 sono decedute,con una percentuale di mortalità di circa il 13 per cento degli infetti; rispetto alla popolazione italiane i morti sono , con quel numero, una percentuale tra lo 0,04 e lo 0,045 per cento, cioè più o meno 4000 ogni dieci milioni di abitanti. Gli infetti sono lo 0,31 % della popolazione. Di fronte a numeri che rappresentano una sofferenza per i colpiti e le loro famiglie, che però, non sono numeri eclatanti si è sparso il terrore a piene mani con grafici tinti di rosso che esaltavano il senso della gravità ma non rappresentavano la realtà, come dimostrano i dati precedenti. La gestione dei dati è significativa per chi vuole comprendere: quando dovevamo stare in casa si puntava l’attenzione sul numero crescente dei contagi e dei morti, per diminuire la pressione improvvisamente sono calati i morti e si dedica poco spazio al fatto che i contagi rimangono alti. I morti però, purtroppo, non sono conteggiati ovunque con gli stessi criteri: in Italia se c’era il virus e la persona moriva per un’altra patologia, il decesso era attribuito al virus.

Meriterebbe verificare i dati secondo i quali le morti attribuibili unicamente al virus sono estremamente bassi. Come qualcuno diceva dall’inizio il virus provoca una forma che può essere grave ma lo è di più se i servizi sanitari non hanno strumenti e sbagliano le cure. Un esempio di come il terrore viene usato è la responsabilità dell’inquinamento. Che i polmoni delle popolazioni del nord Italia, immersi nei fumi siano più compromessi di chi vive in regioni meno inquinate è una riflessione logica così come i polmoni debilitati siano più facilmente attaccabili da un virus che ha il suo punto principale di azione in quell’organo. Invece di collegare questo semplice dato, la notizia che viene pubblicata è che il particolato delle automobili veicola il virus, peraltro senza verifiche ufficiali. La colpevolizzazione dello smog segnalerebbe un dato epidemiologico, buono anche per decidere politiche ambientalmente corrette, la notizia del particolato stimola la paura e sostiene l’obbligo di stare in casa. Due pesi, due misure: a chi , come il professor Bardi, segnalava la corrispondenza tra zone ad alto inquinamento, come la Lombardia e il Belgio e la gravità della forma virale si rispondeva che non erano articolati accertati scientificamente mentre la notizia del particolato viene proposta come veritiera prima della validazione. Aspettiamo la prima critica del virologo di turno alla pubblicazione sulla rivista Elsevier dello studio che mette in relazione inquinamento e gravità del corona virus.

Il terrore sparso a piene mani è servito soprattutto a coprire i guasti di chi ha gestito l’epidemia. Ci sono dati che il virus circolava ben prima di quando sono state intraprese le misure, e il tempo intercorso non è stato utilizzato per predisporre strumenti di prevenzione, quali dettare norme igieniche e neppure dotarsi dei famosi respiratori. Con un normale decorso tipico delle forme virali, passando da individuo a individuo, la virulenza può essersi modificata e accresciuta. Certo stupisce non poco lo strano connubio che unisce molti governi mondiali e che induce a prudenza nei giudizi anche da parte di persone che di base non rinunciano al senso critico. Una risposta si può ipotizzare nel senso che a tutti i governi, anche quelli democratici del terzo millennio, che prediligono la cosiddetta democrazia decidente, che suona un poco come dittatura democratica, non dispiace se vi sono motivi per spegnere le critiche e i commenti negativi e se la paura delle propria vita fa passare in secondo piano la mancanza e la precarietà del lavoro, la predominanza delle multinazionali che ormai determinano le vicende delle nazioni, anche perchè, come ha detto da tempo Jacques Attali, per ora governano per mezzo dei politici ma nel prossimo futuro governeranno loro.

mercoledì 29 aprile 2020

La Cassandra Furiosa: chiusi i commenti sul blog

La profetessa in persona mi è apparsa in sogno, arrabbiatissima, direi anzi incavolata nera. Umilmente, eseguo i suoi ordini.  (immagine da "TVtropes")


Gentili lettori/lettrici e commentatori/commentatrici

Scusate, ma ho pensato che sia meglio chiudere i commenti di questo blog. Sfortunatamente, ho visto un evoluzione che ha fatto diventare i commenti una zona piuttosto tossica per sfoghi di vario tipo, dal razzista al complottista.

Capisco bene che molti di noi sono frustrati e stressati e che hanno bisogno di sfogarsi. Ma questo tipo di commenti non aggiunge nulla al blog e non è utile al lettore che per caso si trova a leggerli. Neppure credo che spetti a me, umile avatar della profetessa, il mestiere di censurare questo o quel commento, cosa che finisce sempre per essere arbitraria.

Quindi -- una pausa di lunghezza temporale indeterminata, vedremo come evolvono le cose. Per il momento non stanno evolvendo, semmai "involvendo" ma tutto quello che succede, succede perché doveva succedere. Non sono il solo blogger catastrofista che alla fine non ne ha potuto più -- lo ha fatto anche Antonio Turiel con il suo blog "The Oil Crash", dopo che i commentatori erano passati addirittura alle minacce personali.

Mi preme ringraziare i commentatori che sono stati meno tossici di altri, in particolare "Mago" (*) che si è costruito una sua visione proprio sui commenti. In gran parte non la condivido, ma la trovo interessante. Anche "Madre Terra" e altri hanno fatto del loro meglio per fare dei commenti sensati. Per loro e per altri non-tossici: se volete mandarmi dei commenti in forma di post da pubblicare, potete scrivermi.

E andiamo avanti in questi tempi molto difficili. Speriamo bene.


Saluti a tutti/e

Ugo Bardi
ugo.bardi(coronavirus)unifi.it


(Ah.... se siete fra gli "autori" del blog potete ancora commentare. Mago, se mi scrivi ti ci metto)

lunedì 27 aprile 2020

I numeri dell'epidemia: come buttarsi nudi nel cespuglio dei rovi per raccogliere le more



Nel mondo anglofono, il gesto della figura si chiama "facepalm" e indica quando uno è talmente stupito dall'idiozia incontrata che non può fare di meglio che mettersi le mani nei capelli. Non so se sul sole lo hanno scelto con questa idea, ma si applica molto bene all'articolo che illustra.



Anche le idee buone vanno realizzate con un minimo di criterio per non fare come quello che si era buttato nudo dentro il cespuglio dei rovi. Dopo, raccontò che lo aveva fatto perché gli era sembrata una buona idea per raccogliere le more.

Qualcosa di simile mi sembra sia successo con alcuni articoli che cercano di confrontare l'eccesso di mortalità rispetto agli anni passati per farsi un idea del numero di vittime causate dall'epidemia di coronavirus. E' una buona idea, ma va usata con un minimo di attenzione per verificare che i dati siano quelli giusti.

Mi riferisco all'articolo pubblicato dal "Sole 24 Ore"  a firma di di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, con il titolo: "L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia". Di queste cose ho già parlato: diciamo che Becchi e Zibordi sono cascati nudi nel cespuglio delle more facendo esattamente lo stesso errore che hanno fatto quelli del sito "Disquisendo", che è un sito di sciachimisti e cialtronate varie che neanche vi linko per carità di patria.

Così, Becchi e Zibordi si sono beccati e zibordati una precisazione da ISTAT che dice:
. . .  suggerisco agli autori dell'articolo di utilizzare sempre fonti ufficiali di dati per le loro analisi e non quelli tratti da fonti non accreditate (come il sito italiaora.org), le quali oltretutto oltre ad usare dati errati in merito ai decessi in Italia nel 2020 non corredano le informazioni pubblicate con metadati e riferimenti dettagliati sull'origine e le modalità di aggiornamento delle stesse.  
In aggiunta alla spazzolata ricevuta da ISTAT, l'articolo di Becchi e Zibordi è stato sbufalato in molteplici siti, Per esempio su Left o anche da Gianni Catalfamo.

Ora, a parte i cespugli dei rovi e le more, mi viene da domandarmi come sia possibile che tanto del dibattito si basi su dati presi più o meno a caso qua e la, incompleti e interpretati male. Non sarà che il virus prende anche il cervello della gente? Oppure non sarà che c'è in giro l'idea di screditare tutti quelli che in qualche modo cercano di verificare l'interpretazione ufficiale sulla base dei dati? In ogni caso, il pubblico riceve informazioni frammentarie e confuse e non riesce a rendersi conto di cosa stia veramente succedendo con l'epidemia. E mi sa proprio che neanche i decisori politici al governo se ne rendano conto.

Qui, francamente, l'ISTAT avrebbe potuto e dovuto fare di meglio. Va bene sbufalare le fesserie, ma avrebbe potuto attrezzarsi per tirar fuori dei dati aggiornati che avessero valore rappresentativo di quello che sta succedendo a livello nazionale. Chiaramente, non spetta all'ISTAT fare diagnosi sulle cause di morte, ma se per una ragione qualsiasi la mortalità aumenta in Italia, chi se non l'ISTAT dovrebbe lanciare il cambiamento d'allarme? Si spera che ci stiano pensando per la prossima emergenza.

E a questo punto, speriamo che il governo ci dia il permesso di andare a cogliere le more, questa estate. Nudi, ma con la mascherina.




venerdì 24 aprile 2020

Antivaccinismo e dintorni


Demetrio Cosola, La vaccinazione nelle campagne, 1894

Guest Post di Bruno Sebastiani

Parlare di natalismo / antinatalismo o di diete vegane / onnivore è come entrare in una cristalleria in sella a un elefante. Comunque ti muovi fai danni.
Eppure io ci ho provato, con due specifici articoli (“È meglio essere nati o sarebbe stato meglio non essere mai nati” e “Carne o non carne? Siamo animali vegetariani o onnivori?”) e, tutto sommato, credo di essermela cavata abbastanza bene, limitando al minimo i danni (solo qualche bicchiere rotto, e di scarso valore).
Incoraggiato da queste esperienze positive ho deciso di inoltrarmi in un altro campo minato, quello dei vaccini.
L’argomento è quanto mai di attualità, tenuto conto dell’emergenza sanitaria in corso e della speranza che tanta parte della popolazione ripone in un vaccino prossimo venturo, in contrasto con la chiassosa minoranza no-vax.
L’argomento è oltremodo spinoso, perché implica l’estrinsecazione di giudizi di valore non solo sui vaccini in se stessi, ma anche su tutte le grandi scoperte che in campo medico hanno consentito di aumentare la speranza di vita di miliardi di persone.
Una questione veramente scottante, ancor più delicata se si tiene conto che il tema della salute è uno dei pochi intorno al quale vi è consenso unanime da parte di tutti, forze politiche, componenti culturali, movimenti religiosi ecc.
Persino i no-vax si oppongono ai vaccini in quanto li ritengono inutili o, peggio, pericolosi per la salute, non già perché salvando vite umane contribuiscono alla sovrappopolazione del pianeta.
Eccoci dunque subito giunti al nocciolo della questione: i no-vax perseguono lo stesso fine dei “vaccinisti”, ovvero la maggior salute possibile per il maggior numero possibile di esseri umani. Solo che lo perseguono in modo diverso, mettendo in risalto i rischi, veri o presunti, connessi alla somministrazione dei vaccini.
In quegli aggettivi, veri o presunti, si cela la sostanza dell’argomento, che quindi è di natura esclusivamente e squisitamente scientifica.
Se fosse acclarato che i vaccini contribuiscono alla difesa dello stato di salute della popolazione senza eccezione alcuna e che, a contrariis, in assenza dei medesimi tale stato di salute decadrebbe fatalmente, la querelle sarebbe risolta, nessuno più si dichiarerebbe no-vax.
Ma le eccezioni esistono, non potrebbe essere diversamente.
Cionondimeno l’efficacia dei vaccini è dimostrata statisticamente in modo più che ampio. Malattie come il vaiolo, la poliomielite, la difterite, il tetano sono state debellate pressoché totalmente grazie alla vaccinoprofilassi. Altre affezioni sono tenute validamente sotto controllo con la vaccinoterapia.
Dopodiché tra i milioni, miliardi di vaccinazioni eseguite, qualche “incidente di percorso” si è verificato in passato e certamente si verificherà in futuro.
I nostri organismi non sono tutti uguali e i singoli preparati vaccinali non sono sempre perfetti al 100%. Come in tutte le cose umane vi è sempre un margine di errore e di imprevedibilità.
Così pure sappiamo che gli interessi economici dettano legge anche nel campo della salute e le industrie farmaceutiche non sono certamente degli istituti filantropici.
Ma attaccarsi a queste “microfessure” del sistema per mettere in discussione la solidità dell’intero edificio rappresenta, da parte dei no-vax, una posizione estrema, sinceramente indifendibile.
Un conto è la critica contingente di singoli aspetti, un altro la negazione della efficacia dei vaccini tout court.
Il discorso potrebbe dunque chiudersi qui.
Ma sarebbe un’occasione sprecata.
Credo infatti che il variegato e combattivo mondo antinatalista, vegano, animalista, antispecista, no vax ecc. meriti una considerazione tutta particolare per l’impegno e la passione con cui affronta le sue battaglie.
Ne parlo come di un unico schieramento perché ritengo che le idee e le azioni di tutti questi “attivisti – estremisti” siano collegate da un sottile filo rosso, anche al di là degli intendimenti dei diretti interessati.
Un loro denominatore comune è certamente la critica alla società industriale e consumista. Un altro è l’avversione per la dittatura dell’economia. Un altro ancora è la forte repulsione per l’opera di devastazione della natura compiuta da Homo sapiens.
Ce ne è abbastanza per tentare di fare un discorso onnicomprensivo.
Quali sono i punti di forza e quelli di debolezza di questo mondo, così variegato e combattivo?
Il punto di forza è sostanzialmente uno: la crisi di valori che sta attraversando il modello di vita occidentale, oramai divenuto il modello di riferimento per tutta la popolazione mondiale.
I punti di debolezza sono diversi.
In primo luogo la negatività del punto di forza, ovvero il fatto che le varie frange dello schieramento si riconoscono nella critica al modello industriale-consumista ma non hanno alle spalle una comune ideologia né un metodo di analisi storica condiviso.
Vi è così un ecologismo marxista, un altro cristiano, un altro anarco-primitivista e così via.
Inoltre, alla frammentazione ideologica se ne aggiunge un’altra di tipo contenutistico.
Vi è chi difende i diritti degli animali, chi si oppone ai vaccini, chi è contro la sovrappopolazione, chi lotta contro l’alta velocità, chi protegge determinate specie animali in pericolo di estinzione, chi si oppone alla deforestazione, chi si batte per i diritti dei più deboli, chi è contro la vivisezione ecc. ecc.
Non che le singole posizioni siano in contrasto le une con le altre, ma di fatto l’impegno dei singoli si esplica su una pluralità di fronti e, come ben sa chi si occupa di strategia militare, per vincere le battaglie occorre concentrare l’attacco in un determinato punto dello schieramento avversario, evitando di disperdere le forze in mille direzioni.
Infine un altro punto di debolezza, forse il più rilevante, di questo mondo è la contiguità con movimenti e personaggi di dubbia credibilità, professionalmente dediti al sensazionalismo, alla ricerca delle cause occulte e della dietrologia ad ogni costo, i complottisti a oltranza, quelli delle scie chimiche, dei cerchi nel grano, dell’uomo che non è mai sceso sulla luna, dei servizi segreti che hanno abbattuto le torri gemelle ecc. ecc. (per carità di patria ometto di parlare di terrapiattismo!)
Signori: non c’è bisogno di cercare spiegazioni strambe a una realtà che sta di fronte ai nostri occhi e che è ben visibile sia da chi contesta questo sistema sia da chi lo sostiene.
Per fornire un canone interpretativo basato unicamente sul buon senso e quindi alla portata di ogni intelletto ho sviluppato il Cancrismo, la teoria secondo cui il nostro comportamento su questa terra è analogo a quello delle cellule tumorali nel corpo dell’ammalato di cancro.
L’immagine non deve spaventare. L’analogia ha unicamente lo scopo di far aprire gli occhi ai candidi speranzosi in un futuro migliore.
Assumendo come punto di partenza la nocività di Homo sapiens quale diretta conseguenza dello sviluppo del suo cervello che gli ha consentito di contravvenire alle leggi di natura, tutta la storia del genere umano può essere riletta in ottica regressista.
Ogni progresso dell’indagine filosofica, delle scienze, della tecnica anziché rappresentare un successo di cui vantarsi è da intendere come un avanzamento nell’edificazione di un mondo artificiale sempre più avulso dall’armonia naturale della biosfera.
Questi progressi hanno consentito proprio quella crescita numerica indifferenziata della popolazione che è all’origine della malattia del pianeta.
In tale ottica tutto trova la sua logica spiegazione.
Non è il mangiar carne il delitto, ma il mangiarla in quantità industriale, costringendo miliardi di poveri animali a una vita del tutto innaturale.
Del mangiar vegetali nessuno ha mai detto che sia un delitto, ma io soggiungo che invece lo è aver iniziato a coltivare i campi per procurarseli artificialmente e in gran quantità.
Non è l’aver tanti figli il delitto, ma l’aver alterato il rapporto nascite / morti innescando l’aumento iperbolico della popolazione.
La rivoluzione agricola è la prima responsabile di questo stato di cose, dopodiché qui si inserisce nuovamente il discorso dei vaccini, insieme a quello degli antibiotici e dei tanti farmaci salvavita di cui ci gloriamo. Sono i secondi responsabili del grande balzo della sovrappopolazione, unitamente alle nuove condizioni igienico sanitarie e organizzative della società contemporanea.
Da notare che la necessità di particolari presìdi sanitari, tra cui i vaccini, deriva dal fatto che la diffusione di molte malattie avviene per contagio, ed è quindi favorita dal concentramento di molti esseri in spazi ristretti, situazione tipica delle città.
Prova ne sia che per arginare la diffusione della recente pandemia si è fatto ricorso al distanziamento sociale e all’isolamento, situazione in cui vivevano abitualmente gli uomini primitivi e anche gran parte dell’umanità in epoca pre-urbana.
Dobbiamo dunque predicare l’abolizione dell’agricoltura, dei vaccini e di ogni altra cura medica?
Ovviamente no. Ci siamo incamminati su una via che non può essere percorsa a ritroso e non è in nostro potere di esseri intelligenti il comportarci come se non avessimo l’intelligenza, che è la causa di ogni male.
L’unica cosa che possiamo fare è di cercare di tirare un po’ i freni, di modo che la nostra folle corsa verso il collasso rallenti e consenta a qualche generazione in più di esseri viventi di godere del poco che resta di quello che un tempo era chiamato paradiso terrestre.
Per ogni approfondimento sul Cancrismo vi rinvio al sito de “Il cancro del pianeta”.

mercoledì 22 aprile 2020

Trollino, trolletto, trollaccio.....






Sul mio blog in inglese ogni tanto invento un commento pieno di insulti scritto da un troll di fantasia che ho chiamato "Mr Kunning-Druger" ispirandomi all'effetto "Dunning-Kruger" che è ben noto, sono le persone che credono di sapere molto di più di quanto non sanno realmente.

Bene, alle volte la realtà supera la fantasia. Questo sono due commenti ricevuti da un signore che si firma "Francesco Caselli" o a un mio post sul "Fatto Quotidiano"


..... qui abbiamo un professore di fisica tecnica dal curriculum mediocre che ha avuto un breve momento di gloria passandosi per scienziato che pretende di saperne di più di una miriade di specialisti in pandemie, virologi, medici etc... Uno di quei comuni esempi di mediocri che non solo pretende di essere meglio ma li fa passare per cretini. Il professore (SIC !) dovrebbe ripassare l'ABC, la natura del metodo scientifico, come lo enunciava Richard Feynman. Ma non lo farò e se mai risponderà a questa lo farà in modo stizzito come sempre fa quando lo trovano come un bimbo con le ditte nella marmellata. Mica ci arriva con le sue mirabolanti analisi a capire che una minuscola percentuale di casi in relazione alla totalità della popolazione è stata abbastanza a collassare i sistemi sanitari di un marea di paese. Lo so che erano stati ampiamente e colpevolmente vittime dell'ideologia liberista ma so anche che il professore (SIC !) non ha evidentemente la più vaga idea di cosa siano i reparti di terapia intensiva, di come si sente un malato di Covid-19 grave, ritiene evidentemente che fosse comuni a New York sia "isteria di massa". Soprattutto ritiene che la vita umana valga poco, soprattutto se non è la sua, essendo sempre stato un neo malthusiano in maschera. Shame on you professor (SIC !) Bardi.


Non c'è nulla da ponderare quando davanti hai un saccente che non sa cosa accade in un reparto di rianimazione dove decine di migliaia hanno terminato la loro vita intubati. Si tenga la sua pelosa gentilezza, e non c'è nulla di bello in questo o altri dibattiti. Sono inutili perdite di tempo di gente come e lei (e ahimè pure io) chiuse in casa che non hanno una comprensione di quanto avviene ma ritengono di poter tranquillamente scavalcare specialisti che a queste materie hanno dedicato al vita. Lei insegna fisica e cosa direbbe a un suo studente se viene in aula alza la mano e afferma "professore, il secondo principio della termodinamica è un cavolata, io ho le statistiche". Si mostrerà ponderato ed intelligente ? Ci sono decine di papers apparsi su The Lancet, The New England Journal of Medicine, Imperial College London, Centre for the Mathematical Modelling of Infectious Diseases etc... lei ne ha letti ZERO.


venerdì 17 aprile 2020

La pagliuzza che ha spezzato la schiena del cammello: Il virus causerà un collasso globale?





Questa è una versione dell'articolo che ho pubblicato sul "Al Arabiya" il 26 marzo 2020. Non è lo stesso testo che ho pubblicato lì-ma ho mantenuto la meravigliosa illustrazione di Steven Castelluccia. Trasmette perfettamente il concetto di " Seneca Cliff" . Tradotto da Cassandra's Legacy usando Yandex.ru.


Vi ricordate la storia della pagliuzza che ha spezzato la schiena del cammello? È un'illustrazione di come i sistemi in sovraccarico sono sensibili alle piccole perturbazioni. Quindi, l'epidemia di COVID-19 potrebbe essere la pagliuzza che spacca la schiena dell'economia mondiale?

Come un cammello sovraccarico, l'economia mondiale è sovraccaricata da almeno due oneri giganteschi: uno è l'aumento dei costi di produzione delle risorse minerarie (non fatevi ingannare dagli attuali prezzi bassi del petrolio: i prezzi sono una cosa, i costi sono un'altra). Poi, c'è l'inquinamento, compreso il cambiamento climatico, che pesa anche quello sull'economia. Questi due fattori definiscono la condizione chiamata "overshoot", che si verifica quando un sistema economico sta consumando più risorse di quanto la natura possa sostituire. Prima o poi, un'economia in overshoot deve venire a patti con la realtà. Significa che non può continuare a crescere: deve declinare.

Queste considerazioni possono essere quantificate. E' stato fatto per la prima volta nel 1972 con il famoso rapporto I Limiti dello Sviluppo, sponsorizzato dal Club di Roma. Fortemente criticato e demonizzato quando fu pubblicato, oggi ci rendiamo conto che il modello utilizzato per lo studio aveva correttamente identificato le tendenze dell'economia mondiale. I risultati dello studio hanno dimostrato che il doppio onere dell'esaurimento delle risorse e dell'inquinamento avrebbe portato prima alla cessazione della crescita economica e quindi alla sua caduta, probabilmente a un certo punto durante i primi decenni del XXI secolo. Anche con ipotesi molto ottimistiche sulla disponibilità di risorse naturali e di nuove tecnologie, i calcoli mostravano che il crollo potrebbe al meglio essere posticipato, ma non evitato. Molti studi successivi hanno confermato questi risultati: il collasso risulta essere una caratteristica tipica dei sistemi in overshoot, un fenomeno che ho chiamato il "dirupo di Seneca" da una frase dell'antico filosofo romano Lucio Anneo Seneca.



Lo scenario di base calcolato nella versione del 1972 di " i limiti alla crescita"


Il coronavirus, di per sé, è una piccola perturbazione, ma il sistema è pronto per il collasso e l'epidemia potrebbe innescarlo. Abbiamo già visto nel passato recente come l'economia mondiale è fragile: è quasi crollata nel 2008 sotto la relativamente piccola perturbazione del crollo del mercato dei mutui subprime. A quel tempo, era possibile contenere il danno ma, oggi, la fragilità del sistema non è migliorata e il coronavirus potrebbe essere una perturbazione più forte. Il crollo di interi settori dell'economia, come l'industria del turismo (oltre il 10% del prodotto lordo mondiale), è già in corso e potrebbe essere impossibile impedirne la diffusione in altri settori.

Allora, cosa ci succedera' esattamente? Siccome abbiamo comicnciato menzionando un cammello, possiamo anche citare una famosa dichiarazione dello Shaykh Rāshid che possiamo riassumere come: "mio padre cavalcava un cammello, Guido una Mercedes, Mio figlio cavalcherà un cammello." Quella frase potrebbe essere stata davvero profetica?

In effetti, la prossima crisi potrebbe rivelarsi così pesante da riportarci al Medioevo. Ma è anche vero che tutte le principali epidemie della storia hanno visto un robusto rimbalzo dopo il crollo. Consideriamo che, a metà del XIV secolo, la ”Peste Nera" aveva ucciso forse il 40% della popolazione europea, ma, un secolo dopo, gli europei scoprivano l'America e iniziavano il loro tentativo di conquistare il mondo. Può darsi che la peste nera sia stata determinante in questo rimbalzo: la riduzione temporanea della popolazione europea aveva liberato le risorse necessarie per un nuovo balzo in avanti.

Potremmo vedere un rimbalzo simile della nostra società in futuro? Perche ' no? Dopotutto, il coronavirus potrebbe farci un favore costringendoci ad abbandonare i combustibili fossili obsoleti e inquinanti che usiamo oggi. Gli attuali bassi prezzi di mercato sono il risultato della contrazione della domanda e saranno probabilmente la pagliuzza che spezza la schiena dell'industria petrolifera. Questo lascerà spazio a nuove e più efficienti tecnologie. Oggi l'energia solare è diventata così economica che è possibile pensare a una società completamente basata sull'energia rinnovabile. Non sarà facile, si può fare.

Tutto questo non significa che il collasso a breve termine potrà essere evitato. La transizione verso una nuova infrastruttura energetica richiederà enormi investimenti, impossibili da trovare in un momento di contrazione economica come quello che ci aspettiamo per il prossimo futuro. Ma, nel lungo periodo, la transizione è inevitabile e c'è speranza per un "rimbalzo di Seneca" verso una nuova società basata su energia pulita e rinnovabile, non più  sotto la minaccia dell'esaurimento delle risorse e del cambiamento climatico. Ci vorrà del tempo, ma possiamo guarire la schiena di questo povero cammello.