lunedì 28 dicembre 2015

World Energy Outlook 2015: Prospettive di decrescita imminente

Da “The Oil Crash”. Traduzione di MR


Cari lettori,

il rapporto annuale per eccellenza nel mondo dell'energia, il World Energy Outlook (WEO), pubblicato ogni anno dalla IEA in questo periodo, è stato appena presentato a Parigi lo scorso 10 novembre. Si tratta, come sempre, di un rapporto voluminoso (718 pagine, quest'anno) in cui l'agenzia commissionata dall'OCSE perché consigli i governi degli stati membri in materia di politica energetica ci dà i dettagli di quali sono gli scenari di futuro sull'evoluzione dell'energia e dell'economia nei prossimi decenni. Date le caratteristiche del rapporto (numerosissime statistiche, previsioni non contestualizzate storicamente, poca tracciabilità della veridicità o non veridicità delle edizione passate, testo ampolloso e molto esteso, eccesso di focalizzazione su alcuni dettagli poco importanti e scarso accento su altri più rilevanti, uso deliberato di un linguaggio di basso profilo e molteplicità di scenari per eludere responsabilità in caso di previsioni molto sbagliate) portano al risultato che rimestare fra i dati e le previsioni della IEA per i prossimi anni comporti sempre una certa fatica. Tuttavia, dato che si tratta di un documento centrale nelle discussioni sul cambiamento politico e che i dati inventariati contenuti nel rapporto (le sue previsioni sul futuro sono altra cosa) sono di fatto di buona qualità, si rende necessario prendersi un certo tempo e leggere il rapporto, salvando alcune conclusioni che si annidano nel rapporto stesso che a volte sono importanti e che la IEA comunica in modo aperto ma non pubblicizzato. Come negli anni precedenti, esporrò nelle prossime righe una revisione preliminare degli aspetti più salienti che ho trovato ad una lettura rapida del WEO 2015, lasciando a post successivi lo sviluppo di qualche aspetto che credo valga la pensa di evidenziare.

domenica 27 dicembre 2015

Uccidete gli scienziati! (Il trionfo del negazionismo)

Da “The great change”. Traduzione di MR

"Ci siamo abituati allo spettacolo bizzarro di un mondo intero di 190 paesi tenuto in ostaggio da 60 o 70 milionari repubblicani del Senato degli Stati Uniti”


Di Albert Bates

Ci viene in mente la formulazione classica di Elisabeth Kübler-Ross dei cinque stadi dell'afflizione – negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione – che sono trasferibili su varie gradazioni in modi diversi al cambiamento personale e allo sconvolgimento emotivo risultanti da fattori che non siano la morte o il morire, come l'angoscia da “solastalgia” prodotta dal cambiamento del proprio ambiente casalingo.


sabato 26 dicembre 2015

La grande bufala delle scie chimiche

Da “The Guardian”. Traduzione di MR (via Cristiano Bottone)

Di George Monbiot

Il vero problema – il riscaldamento causato dalle emissioni degli aerei – ci richiede di agire. Ma concentrarsi sulle “scie chimiche” assolve le persone dalla responsabilità di farlo.



Un aereo di linea vola dall'aeroporto di Heathrow a Londra mentre il cielo è solcato da scie di condensazione. Foto: Toby Melville/Reuters 

Passi anni a cercare di portare le persone ad interessarsi alle emissioni degli aerei. Poi alla fine il problema viene colto – ma nel modo più perverso possibile. Gli inquinanti diffusi dagli aerei sono un grande problema. Danno un contributo significativo al riscaldamento globale, eppure sono esclusi dai negoziati internazionali, come la conferenza che si sta svolgendo a Parigi. Di conseguenza, l'espansione dell'aviazione è scevra da preoccupazioni sul cambiamento climatico. Questa esclusione è ridicola, se non altro perché le emissioni degli aerei hanno un ruolo particolare nel riscaldare il pianeta, a causa dell'altitudine alla quale vengono rilasciate e degli impatti moltiplicatori del vapore acqueo ed altri gas prodotti dagli aerei. Gas che a volte formano scie di condensazione nel cielo.

giovedì 24 dicembre 2015

Auguri del Solstizio








Se arrivasse a precipizio
per Natale una cometa
la vedessero da Orte
proveniente dalla nube
ad un Oort intitolata
o da quella fascia intorno
al sistema solare planetario
per cui Kuiper ebbe fama
porterebbe neve ghiaccio mota
a questo mondo sì arsurato
ed insieme uno scompiglio
di grandiosa proporzione
metterebbe tutto in ordine
senza fare favori regalie
tutti pari a pedine allineate
bianche nere degli scacchi
re regine alfieri torri
equi via a iniziare nuovi giochi
se arrivasse e ci sfiorasse
quale chioma lattescente
luminosa berenicea impalpabile
ci direbbe state quieti
rimettete a posto armi
odi debiti contese spese
se volete che il solstizio
vi riporti
api e fiori a primavera.


Marco Sclarandis



Buon Natale 2015





Si dice che il viaggio più lungo comincia sempre con un passo. La COP21 di Parigi potrebbe essere stata proprio quel passo. 

Il cammino è lungo e difficile, ma c'è una speranza. Questo del 2015 è un Natale di speranza.

Buon Natale a tutti!




mercoledì 23 dicembre 2015

Italia 2015: l'impennata nel tasso di mortalità mostra che la crescita economica non è la soluzione a tutti i problemi.



Ha destato un certo interesse sulla stampa un articolo di Giancarlo Blangiardo apparso su "Neodemos" il 22 Dicembre 2015. intitolato, "68 mila morti in più nel 2015." Molti hanno trovato la cosa sorprendente e lo stesso Blangiardo specula che possa essere dovuto al degrado delle strutture sanitarie dovuto alla carenza di risorse.

L'articolo di Blangiardo è basato sui dati riportati nella figura qui sopra (presa dall'articolo stesso). Come si vede, i dati sono ancora incerti ma, nel complesso, la tendenza è abbastanza chiara.

In particolare, il picco delle morti a Luglio, potrebbe essere correlato all'ondata di calore di questa estate, molto più calda di quella dell'anno precedente. Che le ondate di calore abbiano un effetto negativo sulla salute, specialmente degli anziani, è ben noto, e su questo non ci sarebbe niente di sorprendente. Lo stesso Blangiardo nota come l'aumentata mortalità sia associata alla fascia più anziana della popolazione

Ma come si inserisce questo risultato nelle tendenze un po' più a lungo termine? Ho trovato questi dati da "Index Mundi," a loro volta basati sul "factbook" della CIA.
 

La prima cosa che si nota in questo grafico è il crollo del tasso di mortalità nel 2011. Non c'è stato nessun evento particolare che lo possa giustificare, per cui credo che sia soltanto un artifatto dovuto al censimento del 2011 che ha causato un aggiustamento dei dati. In pratica, il tasso di mortalità è stato in continuo aumento dal 2000 al 2012, di circa l' 1% -2% all'anno.  Questo è in gran parte un risultato naturale dell'invecchiamento della popolazione.

Ne consegue che l'aumento di circa l'11% nella mortalità nel 2015, riportato da Blangiardo, è effettivamente un'impennata sorprendente; messo sul grafico, il dato va quasi fuori scala. E' un risultato che va preso con cautela, essendo i dati ancora provvisori. Ma certamente è una cosa preoccupante che va ben oltre a un semplice effetto del graduale invecchiamento della popolazione.

Ci sono vari fattori che potrebbero essere in gioco ma, sicuramente, l'impoverimento della popolazione italiana e uno di essi, con il correlato degrado delle strutture sanitarie. Poi, la calura estiva, e forse anche l'inquinamento in crescita, hanno messo qualcosa in più. E, come ultimo fattore, anche l'invecchiamento generale della popolazione. Il risultato è quello che vediamo. E probabile che non sarà l'ultimo di questi picchi di mortalità.

Insomma, situazione difficile in Italia e, a questo punto, la retorica del governo sul "meglio che sta arrivando" rischia di fare ulteriori danni. Questo per non parlare dello slogan di qualche anno fa "viva l'Italia viva" che, visto in luce degli ultimi dati sulla mortalità, suona decisamente male.

Tutto il cosiddetto "meglio" che arriva dovrebbe essere il risultato della crescita economica; cercata a tutti i costi senza troppo preoccuparsi dell'effetto sul clima e sull'inquinamento. Quest'anno, qualche risultato in termini di crescita (forse) si è visto, ma se è stato ottenuto a spese della salute dei cittadini, non ne valeva certamente la pena



E nel frattempo, il clima.......




Dal sito Images of Change.