Esistono ancora uomini onesti su questo pianeta: uno e Rajendra Pachauri, direttore dell'IPCC.
Come direttore dell'IPCC, il pannello per la scienza del clima, Rajendra Pachauri si poteva certamente aspettare di essere bersaglio dei poteri forti che reggono questo pianeta. Forse non si aspettava, però, che l'offensiva contro di lui fosse così violenta e aggressiva. L'attacco a Pachauri ha, in effetti, preso esattamente l'aspetto delle demolizioni dei "nemici del popolo" che usavano una volta in Unione Sovietica.
A Dicembre dell'anno scorso, Il Daily Telegraph ha pubblicato un attacco violentissimo contro Pachauri a firma di Christopher Booker and Richard North. L'articolo è stato successivamente rimosso dal loro sito, ma si trova facilmente su internet, per esempio qui. Merita di essere letto, perché è veramente una cosa infame. Senza uno straccio di prova, Booker e North qui accusano tranquillamente Pachauri di avere interessi privati nella questione del cambiamento climatico e di avere incassato di conseguenza "milioni di dollari" fra consulenze e tangenti varie ("One subject the talkative Dr Pachauri remains silent on, however, is how much money he is paid for all these important posts, which must run into millions of dollars.")
Pachauri ha prima chiesto una rettifica al Daily Telegraph, che gli è stata negata. Dopodiché si è rivolto a degli avvocati e a un istituto di "auditors" (una ditta chiamata KPMG). Questi ultimi sono andati a fare le pulci, come si suol dire, ai suoi conti in banca.
E' venuto fuori che Pachauri campa quasi soltanto dello stipendio che gli da l'istituto non profit TERI (Tata Energy and Resource Institute). Mi duole dire che lo stipendio annuale di Pachauri (45.000 sterline l'anno) è più basso di quello di un professore universitario italiano di una certa anzianità.
In aggiunta, Pachauri ha incassato alcuni compensi per certe conferenze, royalties sui suoi libri e altre cosette, per un totale di poche migliaia di euro. Di un premio che ha ricevuto di 200.000 rupie e che si sarebbe potuto legittimamente tenere in tasca, non si è tenuto niente e ha devoluto tutto a TERI. E quanto prende di stipendio per essere direttore dell'IPCC? Zero tondo; esattamente "0".
Insomma, ne è venuto fuori che Pachauri è una persona di specchiata onestà che vive di uno stipendio abbastanza modesto. Altro che i "milioni di dollari" dell'accusa che gli avevano fatto. E il Telegraph è stato costretto, a denti stretti, a togliere dal suo sito le accuse infamanti fatte contro Pachauri e pubblicare una nota di scuse e di ritrattazione.
Purtroppo, come si sa, le bugie fanno il giro del mondo nel tempo che la verità ci mette ad allacciarsi le scarpe. Gli attacchi contro Pachauri non si placano e Richard North ha scritto un altro violento articolo contro di lui dove ribadisce le sue (infondate) accuse e considera una colpa il fatto che Pachauri si è rivolto a degli avvocati per ottenere la ritrattazione dal Daily Telegraph. E' un'inversione dei ruoli fra aggredito e aggressore che ricorda moltissimo, a questo punto, la "polizia del pensiero" di Orwell.
In Italia, tantissimi hanno maltrattato Pachauri sull'onda del primo articolo del Telegraph, ma non mi risulta che per ora nessuno abbia tradotto la ritrattazione o abbia chiesto scusa per le infami accuse contro di lui ripetute in Italiano. Anzi, anche dopo la ritrattazione, c'è chi si è messo all'anima di tradurre le ulteriori accuse del Telegraph; felici come bambini allo spettacolo di veder continuare il linciaggio mediatico di una brava persona.
Pachauri non è uno specialista di clima, ma è piuttosto un economista di formazione che si è costruito una carriera come esperto in sostenibilità ambientale. Docente a varie università in India e negli Stati Uniti, membro di comitati di enti governativi e privati, presidente di istituti di ricerca e compagnie private. Ha ricevuto molteplici premi internazionali per la sua attività, incluso il premio Nobel come direttore dell'IPCC. E' autore di un gran numero di articoli e di 21 libri, incluso anche un romanzo che ha pubblicato recentemente. E' un vero uomo del rinascimento. La sua biografia la trovate, per esempio, qui.
Ulteriori informazioni sul caso Telegraph le trovate in questo articolo del Guardian.