domenica 29 dicembre 2019
Se questa è una guerra per la sopravvivenza, le zanzare stanno vincendo
Una foto, fatta ieri a casa mia, di una zanzara tranquillamente appostata sul muro. Non mi era mai capitato in vita mia di vedere zanzare vive (e pungenti) per natale a Firenze. Anni fa, sparivano in ottobre. Ora, tutti gli anni le avevo viste sopravvivere un po' più avanti con la stagione. Mi aspettavo prima o poi di vederle vive a Natale, bene, ci siamo arrivati.
Già in estate, le zanzare hanno reso impossibile stare in giardino o nei parchi: sono troppo numerose e troppo aggressive, ti tormentano sia di notte che di giorno. Devi rifugiarti in casa, dietro una zanzariera e bene equipaggiati con racchette elettriche e insetticidi.
Se questa era una guerra per la sopravvivenza al riscaldamento globale, le zanzare la stanno vincendo alla grande. Mi sa che degli umani si possa dire qualcosa tipo il bollettino di Diaz della prima guerra mondiale: "i resti di quella che fu una delle più potenti specie del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza."
L'unica soddisfazione è che spero che le zanzare di Natale se le ritrovi a casa sua anche Vittorio Feltri che aveva detto "A Bergamo, con due gradi in più si sta meglio." Forse, ma dissanguati dalle zanzare.
Spero anche che vadano a bucare per bene William Nordhaus che ha preso il premio Nobel per raccontarci che ci conviene adattarci al cambiamento climatico piuttosto che cercare di fermarlo. In effetti, zanzariere, racchette, insetticidi, e creme anti-puntura fanno aumentare il PIL e non è questo che tutti vogliamo?