sabato 6 luglio 2019
Se sei un pesce rosso, non blastare uno squalo. Burioni cade nella trappola.
Leggetevi bene lo scambio qui sopra (h/t Aldo Piombino) dove un tizio propone al prof. Roberto Burioni un confronto alla pari sulla validità dei vaccini. Questo da a Burioni l'occasione di una bella "blastata" -- come va di moda dire oggi.
Mi sembra chiaro che era una provocazione. Era un troll quello che ha sfidato Burioni a un confronto sapendo benissimo quello che faceva, voleva che Burioni rispondesse in quel modo. E Burioni è cascato in pieno nella trappola che voleva farlo apparire come un borioso, antipatico, supponente, e presuntuoso parruccone. Già parlando di clima, Burioni non aveva fatto una bella figura. Qui, ha fatto anche peggio.
Il problema è che i prof. vivono in un loro mondo ovattato ove vige il principio del "cane non mangia cane." Si parlano più che altro fra di loro e le loro valutazioni di merito sono quasi esclusivamente interne. Per cui, un prof. può essere estremamente competente nel suo campo (come lo è Burioni nel suo) ma non essere in grado di comunicare con i comuni mortali.
I prof. sono un po' come quei pesci rossi che sono decorativi e vivono benissimo nel loro acquario con le bollicine e le alghe di plastica colorate. Ma se per caso uno li buttasse in mare, sarebbero subito mangiati dal primo squalo che passa. E su internet c'è pieno di squali della comunicazione pronti a mangiarti se dici qualcosa che non dovevi dire.
La morale della storia: se sei un pesce rosso, non blastare uno squalo.