giovedì 23 aprile 2015

“La terra secca bruciava come erba” . La via siberiana all'inferno di 'Permafuoco'

Darobertscribbler”. Traduzione di MR (via Maurizio Tron)




(I residenti della regione russa di Trans Baikal scappano attraverso un furioso incendio del permafrost il 13 aprile del 2015. Fonte del video: La strada per l'inferno Registrato da: Vladislav Igorevich). 

Il copione è come una scena di film post-apocalittico. La glaciale Siberia inizia uno scongelamento epico – uno scongelamento scatenato da uno scarico inarrestabile di gas che intrappolano calore nell'atmosfera dall'industria umana dei combustibili fossili. Alla fine, dopo anni di riscaldamento, la stessa terra che si scongela diventa combustibile per gli incendi. Uno spesso strato di materiale organico simile alla torba che funge da accensione per gli alberi seccati dal caldo e le erbe che ci sono sopra.



Le immense fiammate si sono accese ad aprile – 100 giorni pieni prima della normale stagione degli incendi alla fine di luglio. Gli incendi esplodono fino a dimensioni enormi, raddoppiando l'area in meno di un giorno, coprendo superfici di centinaia di miglia quadrate. I residenti scappano o si trovano faccia a faccia con muri di fiamme furiose con secchi e manichette dei pompieri. Le unità militari discendono sulle regioni colpite per combattere le fiammate ed evitare i saccheggi. Gli incendi sono inusitati e partono dal nulla nel giro di un attimo. I testimoni oculari della scena di un incendio descrivono la situazione surreale dicendo. “… la terra secca bruciava come erba”.


(Un muro di fuoco aspetta questa settimana i residenti di Chita, in Russia, mentre gli abitanti del posto sono pronti a difendere le loro case e i loro mezzi di sussistenza dall'inferno. Fonte dell'immagine: The Siberian Times).

Ma per due regioni della Russia, è esattamente quello che è successo questa settimana.

A Khakassia, una regione della Siberia meridionale che confina col Kazakistan e la Mongolia, fiammate enormi hanno imperversato attraverso una ampia zona di scongelamento del permafrost, colpendo 39 villaggi, uccidendo 29 persone e lasciando migliaia di senzatetto. Da giovedì, molti di questi enormi incendi sono stati finalmente spenti – lasciando ferite lunghe miglia su una terra fumante e annerita.

Centinaia di miglia lontano, a Trans Baikal, la storia è stata a sua volta infernale. Là gli incendi sono spuntati dalla zona di permafrost che si scongela – fagocitando foreste, bruciando la terra secca, distruggendo centinaia di case in più di 9 villaggi e uccidendo quattro persone. Un incendio da solo è arrivato a circa 400 miglia quadrate in dimensione ed ha minacciato numerosi insediamenti vicino alla città di Chita. Lì, i locali stanno ancora combattendo le fiamme in un tentativo disperato di salvare vita e proprietà.



(Immagine satellitare degli incendi e dei grandi segni da bruciatura a Chita, Russia, il 17 aprile 2015. Come riferimento, il bordo in basso dell'immagine è di 120 miglia. Notate che alcuni dei segni da bruciatura nell'immagine satellitare si allungano per 20 miglia nel loro punto più largo. Fonte dell'immagine: LANCE MODIS).

In totale, ora sono stati colpiti quasi 50 villaggi e città, sono state perse 33 vite, altre quattro sono disperse, quasi 7.000 persone sono senzatetto e più di 6.000 animali domestici sono andati perduti negli incendi. Queste sono le prime vittime in una stagione degli incendi alimentata dal cambiamento climatico che divamperanno e si spegneranno almeno per i prossimi cinque mesi. Una stagione degli incendi che probabilmente vedrà immensi pennacchi di fumo che coprono ampie sezioni dell'Emisfero Settentrionale, comprese le zone di permafrost canadese e dell'Alaska e vedrà incendi bruciare attraverso la Siberia fino alle coste dell'Oceano Artico.

E così siamo solo all'inizio di una lunga strada che attraversa un'altra infernale stagione degli incendi nell'Artico, una stagione attivata e resa di gran lunga peggiore dall'attuale tasso molto rapido di riscaldamento indotto dagli esseri umani.

20 commenti:

  1. Sinceramente, queste immagini suscitano genuino terrore e stupore insieme.

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  2. la cosa veramente comica è che allo stato attuale non solo non si sta facendo niente :-) ma il capitalismo sfrenato arriva anche a negare l'evidenza lol

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  3. Non so se lo sapete, ma il calore nel terreno penetra molto, molto lentamente, ed e' per questo che le cantine sono generalmente sono interrate.

    Non so quanto a fondo siano i clatrati nel terreno, ma se sono sotto alcune decine di metri di permafrost, vuol dire che il loro scongelamento e' il risultato differenziale di temperatura di dieci o venti anni fa, che ha finalmente raggiunto quella profondita, mentre il gas nel frattempo esala verso la superficie molto piu' in fretta. Questa e' una considerazione decisamente terribile da contemplare, perche' se anche ci fermassimo adesso, la cosa continuerebbe, peggiorando, per decenni.

    Speriamo di non avver innescato la pistola a clartati, o come specie siamo decisamente perduti.

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  4. e si continua a far ricerca su i soliti monitoraggi senza porre rimedio su tutto questo. Basta. e basta società partecipate della ricerca che han solo scopo di lucro e non di salvare il pianeta. Società che servon soprattutto per dar super-consulenze ormai non autorevoli e poi a spegner tali fuochi in permafrost van giovani ricercatori e dirigenti di ricerca coraggiosi
    Cosa fa la ministra stefania Giannini ? Cosa fa il ministro dell'ambiente ? Ancora mandano ricercatore in Antartide a farsi le foto e guardar foche ? Ridicoli ormai quei ricercatori di fronte allo sfascio totale ! E probe società petrolifere dovrebbero investire nei rimedi anche per captare il metano con appositi pozzi intelligenti (vedi progetti di Fedora Quattrocchi, fedora.quattrocchi@libero.it, http://fedoraquattrocchi.mysupersite.it/). Si spera che i presidenti commissione ambiente di camera e senato - Ermete Realacci e Laura Puppato facciano qualcosa.
    Speriamo che ENI, Gazprom ed altri con denari investano in questo enorme rogo del pianeta.
    e non diamo i soliti soldi a chi fa monitoraggio soltanto: abbiamo capito che il pianeta è malato e ora spazio a lavori ingegneristici di spegnimento fuochi.

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  5. Molti credono che il problema ambientale sia il maggiore dei problemi che dobbiamo affrontare.

    Nel mio sito, invece, io avevo fatto questa scaletta:
    1) Guerre: (< 5 anni)
    2) Crisi economica: (< 5 anni)
    3) Crisi energetica
    4) Crisi demografica
    5) Crisi ambientale: (tra oltre 50 anni)

    Dopo aver visto questo video:
    "Come gli USA preparono la guerra"
    http://www.pandoratv.it/?p=3256

    Capisco di aver centrato in pieno la scaletta!...
    Solo che non ne sono orgoglioso, ma molto frastornato.

    Il buonismo è finito, la realtà è amara... molto amara!!!

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    1. Il falco buontempone magiaro-ebreo George Friedman non è nuovo a sparate di questo tipo è tutta la vita che scrive di guerra e di possibile guerra futura . Speriamo che anche questa volta sbagli come ha già fatto per la tanto strombazzata guerra USA - Giappone nel 1991. Per me sta pubblicizzando il suo ultimo libro 2015 e poi lo pagano per queste conferenze ......LOL

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  6. il problema esiste, ma sarà risolto. Come? Con gli smisurati mezzi tecnici dell'uomo moderno. Infatti stamane i cieli dell'alta Toscana sono solcati da scie chimiche. Ovviamente il GW è ben conosciuto dai decisori, ma per governare tranquilli, lo negano o pagano per negarlo, poi sguinzagliano gli aerei a giro per il mondo a stendere il velo pietoso delle nubi chimiche per fermare o almeno cercare di fermare i raggi solari e il conseguente riscaldamento. Comunque hanno già pronta l'arma letale per distruggere questa società inutile di cicale: il default dell'immenso debito globale, circa 120.000 mld di $, e se vi ricordate di quello dei miseri 30 mld argentini, potete capire bene le conseguenze. E' solo questione di quando farla esplodere. La miccia potrebbe essere la Grecia, ma sarà usata solo da ultimo e per forza, quindi troppo tardi.

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    1. Mago, ti passo questo commento sulla base del concetto che ogni opinione è legittima. Ma, per favore, tieni conto che in questa discussione cerchiamo di mantenere un minimo di serietà, ovvero evitando il complottismo più estremo. Non che i complotti non esistano, ma non è il caso di esagerare

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    2. ma siamo sicuri che ha esagerato? :-)
      Monica

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    3. Mi pare invece che agli alti comandi, che siano militari, finanziari od economici fa lo stesso, non sappiano nemmeno loro che cosa fare.

      Una minoranza di loro sa che cosa varrebbe la pena di tentare, ma apparirebbe come una imposizione dittatoriale.E non credo proprio che si tratti d'irrorazioni di sostanze chimiche nell'atmosfera.
      Una maggioranza di noi lo saprebbe se solo smettesse di credere alle favole della crescita illimitata ed indiscriminata, dei complotti possibili ma improbabili, del potere taumaturgico del denaro in quanto tale, e si accorgesse quando il di più porta alla miseria.

      Dovremmo ridurre rapidissimamente e drasticamente il flusso di materia solida liquida gassosa e plasmatica che scaviamo, trattiamo, e in mille modi sparpagliamo dovunque.

      Ed oltretutto senza la certezza che il risultato di questa operazione sia infine un vantaggio collettivo.Una situazione da poema epico greco.E persiano pure.

      Forse, una soluzione costosissima ma imparziale, verrà dalla caldera gigante dello Yellowstone.
      Una Pompei planetaria che ponga fine ad una civiltà incapace di rispettare limiti che ha pure faticosamente imparato a conoscere.

      Marco Sclarandis

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  7. Professore, mi scuso di aver usato la parola "decisori", ma non penso che in questo blog ci siano lettori, che poi vanno a cercare Renzi o Draghi con la pistola in tasca. D'altra parte, chiunque, anch'io, se fossi al loro posto, farei lo stesso. Churcill lasciò che Mussolini finisse nelle grinfie di Hitler, perchè ben sapeva che chi si fosse alleato con noi, avrebbe sicuramente perso la guerra. Come ho detto prima, se hai delle cicale avide e viziate, non puoi agire come se fossero formiche laboriose e virtuose.

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    1. Ogni opinione è lecita e non credo che "Effetto Risorse" sia da considerare come uno stimolo al terrorismo! Comunque, suggerisco di limitare la discussione a cose che possiamo confermare - se non altro in linea di principio.

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  8. Mi chiedo: cosa ha innescato gli incendi? Autocombustione? Sono partiti lungo le strade?
    S. Molfese

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    1. Sembra che non sia l'autocombustione, bensì ....
      "La causa degli incendi è da addebitare all'usanza diffusa di bruciare le sterpaglie nei campi prima della stagione della semina - pratica illegale se non autorizzata - e all'avvento contestuale di forti venti secchi che hanno propagato gli incendi dai campi ai villaggi."
      (fonte Meteogiornale)

      Gianni Tiziano

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Grazie per la segnalazione. S. Molfese

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  9. Basta che un po' di vento faccia sfregare due rami secchi, basta che il sole batta su un coccio di vetro, basta che qualcuno accenda la luce del patio, basta che uno esca fuori la sera a fumarsi una paglia. Se c'è metano in atmosfera a soglia critica di concentrazione, basta anche che due cervi si incornino per quanto mi consta. Le modalità esistenti per creare una scintilla o una concentrazione di calore locale sufficiente a far partire la fiamma sono innumerevoli.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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