Da “The Guardian”. Traduzione di MR
Un nuovo modello climatico che considera maggiormente i cambiamenti delle nuvole indica che il riscaldamento sarà più alto rispetto alle aspettative fino ad ora.
Gli aumenti di temperature risultanti dal cambiamento climatico incontrollato saranno più gravi, secondo un nuovo studio scientifico. Lo scienziato che ha condotto la ricerca ha detto che a meno che non si taglino le emissioni di gas serra, il pianeta si scalderà di un minimo di 4°C, il doppio del livello che i governi mondiali ritengono pericoloso. La ricerca indica che si formano meno nuvole allo scaldarsi del pianeta, il che significa che viene riflessa meno luce solare nello spazio, portando le temperature a salire ulteriormente. Il modo in cui le nuvole condizionano il riscaldamento globale è stato il più grande mistero che circonda il cambiamento climatico futuro. Il professor Steven Sherwood, dell'Università del Nuovo Galles del Sud, che ha condotto il lavoro ha detto: “Questo studio apre nuovi orizzonti in due sensi: per prima cosa identificando cosa controlla i cambiamenti delle nuvole e per seconda attualizzando fortemente le stime più basse del futuro riscaldamento globale in favore di quelle più alte e più dannose”. “4°C sarebbero probabilmente catastrofici piuttosto che semplicemente pericolosi”, ha detto Sgerwood al Guardian. “Per esempio, renderebbe la vita difficile, se non impossibile, in gran parte dei tropici e garantirebbe la fusione definitiva della calotta glaciale della Groenlandia e di parte della calotta glaciale dell'Antartico”, con il risultato di un aumento del livello del mare di diversi metri.
La ricerca è un “grande miglioramento” che dimezza l'incertezza su quanto riscaldamento sia causato dall'aumento delle emissioni di carbonio, secondo gli scienziati che commentano lo studio, pubblicato sulla rivista Nature. Hideo Shiogama e Tomoo Ogura, dell'Istituto Nazionale Giapponese per gli Studi Ambientali, hanno detto che la spiegazione del fatto che si formino meno nuvole mentre il mondo si riscalda è stata “convincente” e sono stati d'accordo sul fatto che questo indicasse che il cambiamento climatico futuro sarebbe stato più ampio di quanto previsto. Ma hanno detto che ci sono altre sfide di fronte a noi che restringono ulteriormente le proiezioni delle temperature future. Gli scienziati misurano la sensitività del clima terrestre ai gas serra stimando l'aumento di temperatura che verrebbe causato da un raddoppio di CO2 nell'atmosfera in confronto ai livelli preindustriali – come è probabile che accada entro 50 anni, sulla base delle attuali tendenze. Per due decenni, quelle stime sono passate da 1,5 a 5°C, una gamma ampia; la nuova ricerca ha ristretto quella gamma a 3-5°C, esaminando da vicino la causa di incertezza più grande: le nuvole. La chiave è stata assicurarsi che il modo in cui si formano le nuvole nel mondo reale fosse rappresentato accuratamente nei modelli climatici computerizzati, che sono il solo strumento che i ricercatori hanno per prevedere le temperature future. Quando l'acqua evapora dagli oceani, il vapore può salire di oltre 9 miglia per formare nuvole di pioggia che riflettono la luce del Sole. Oppure potrebbe salire solo di poche miglia e tornare indietro senza formare nuvole. In realtà, avvengono entrambi i processi e i modelli climatici che includono questa complessità hanno previsto temperature future significativamente più alte di quelle dei modelli che includono solo le nuvole delle nove miglia.
“Agli scettici del clima piace criticare i modelli climatici perché interpretano male le cose e noi siamo i primi ad ammettere che non sono perfetti”, ha detto Sherwood. “Ma ciò che stiamo scoprendo è che gli errori vengono fatti dai modelli che prevedono meno riscaldamento, non da quelli che ne prevedono di più”. Ed ha aggiunto: “Gli scettici potrebbero anche indicare lo 'iato' delle temperature dalla fine del 20° secolo, ma ci sono prove sempre più forti che questo impropriamente chiamato iato non è riscontrabile in altre misure del sistema climatico ed è quasi certamente temporaneo”. Le temperature media globale dell'aria sono aumentate in modo relativamente lento da un punto elevato nel 1998 causato dal fenomeno oceanico de El Niño, ma le osservazioni mostrano che il calore continua ad essere intrappolato in quantità sempre maggiori dai gas serra ed oltre il 90% di questo calore scompare negli oceani. Inoltre, uno studio a novembre suggeriva che la "pausa" potrebbe essere in gran parte un'illusione, risultato della mancanza di letture di temperatura nelle regioni polari, dove il riscaldamento è maggiore. Sherwood accetta che il lavoro della sua squadra sul ruolo delle nuvole non può escludere che i futuri aumenti di temperatura si troveranno nella parte bassa delle proiezioni. “Ma”, ha detto, perché sia così, “si dovrebbe invocare una qualche nuova dimensione del problema che coinvolgerebbe un qualche ingrediente mancante di cui attualmente non abbiamo prove. Una cosa simile non è inammissibile ma richiede un bel po' di fede”. E ha aggiunto: “Aumenti delle temperature medie globali di [almeno 4°C per il 2100] avranno profondi impatti sul mondo e le economie di molti paesi se non cominciamo urgentemente a frenare le nostre emissioni”.
Un nuovo modello climatico che considera maggiormente i cambiamenti delle nuvole indica che il riscaldamento sarà più alto rispetto alle aspettative fino ad ora.

Il ruolo giocato dalle nuvole nel cambiamento climatico è stato in qualche modo un mistero – fino adesso. Foto: Frank Rumpenhorst/ Frank Rumpenhorst/dpa/Corbis
La ricerca è un “grande miglioramento” che dimezza l'incertezza su quanto riscaldamento sia causato dall'aumento delle emissioni di carbonio, secondo gli scienziati che commentano lo studio, pubblicato sulla rivista Nature. Hideo Shiogama e Tomoo Ogura, dell'Istituto Nazionale Giapponese per gli Studi Ambientali, hanno detto che la spiegazione del fatto che si formino meno nuvole mentre il mondo si riscalda è stata “convincente” e sono stati d'accordo sul fatto che questo indicasse che il cambiamento climatico futuro sarebbe stato più ampio di quanto previsto. Ma hanno detto che ci sono altre sfide di fronte a noi che restringono ulteriormente le proiezioni delle temperature future. Gli scienziati misurano la sensitività del clima terrestre ai gas serra stimando l'aumento di temperatura che verrebbe causato da un raddoppio di CO2 nell'atmosfera in confronto ai livelli preindustriali – come è probabile che accada entro 50 anni, sulla base delle attuali tendenze. Per due decenni, quelle stime sono passate da 1,5 a 5°C, una gamma ampia; la nuova ricerca ha ristretto quella gamma a 3-5°C, esaminando da vicino la causa di incertezza più grande: le nuvole. La chiave è stata assicurarsi che il modo in cui si formano le nuvole nel mondo reale fosse rappresentato accuratamente nei modelli climatici computerizzati, che sono il solo strumento che i ricercatori hanno per prevedere le temperature future. Quando l'acqua evapora dagli oceani, il vapore può salire di oltre 9 miglia per formare nuvole di pioggia che riflettono la luce del Sole. Oppure potrebbe salire solo di poche miglia e tornare indietro senza formare nuvole. In realtà, avvengono entrambi i processi e i modelli climatici che includono questa complessità hanno previsto temperature future significativamente più alte di quelle dei modelli che includono solo le nuvole delle nove miglia.
“Agli scettici del clima piace criticare i modelli climatici perché interpretano male le cose e noi siamo i primi ad ammettere che non sono perfetti”, ha detto Sherwood. “Ma ciò che stiamo scoprendo è che gli errori vengono fatti dai modelli che prevedono meno riscaldamento, non da quelli che ne prevedono di più”. Ed ha aggiunto: “Gli scettici potrebbero anche indicare lo 'iato' delle temperature dalla fine del 20° secolo, ma ci sono prove sempre più forti che questo impropriamente chiamato iato non è riscontrabile in altre misure del sistema climatico ed è quasi certamente temporaneo”. Le temperature media globale dell'aria sono aumentate in modo relativamente lento da un punto elevato nel 1998 causato dal fenomeno oceanico de El Niño, ma le osservazioni mostrano che il calore continua ad essere intrappolato in quantità sempre maggiori dai gas serra ed oltre il 90% di questo calore scompare negli oceani. Inoltre, uno studio a novembre suggeriva che la "pausa" potrebbe essere in gran parte un'illusione, risultato della mancanza di letture di temperatura nelle regioni polari, dove il riscaldamento è maggiore. Sherwood accetta che il lavoro della sua squadra sul ruolo delle nuvole non può escludere che i futuri aumenti di temperatura si troveranno nella parte bassa delle proiezioni. “Ma”, ha detto, perché sia così, “si dovrebbe invocare una qualche nuova dimensione del problema che coinvolgerebbe un qualche ingrediente mancante di cui attualmente non abbiamo prove. Una cosa simile non è inammissibile ma richiede un bel po' di fede”. E ha aggiunto: “Aumenti delle temperature medie globali di [almeno 4°C per il 2100] avranno profondi impatti sul mondo e le economie di molti paesi se non cominciamo urgentemente a frenare le nostre emissioni”.
Vorrei dire qui una cosa che riguarda il blog in generale: noto che i temi trattati ed i toni sono diventati piu' forti ed attuali, e che la frequenza di pubblicazione ha subito una accelerazione netta. Per la prima cosa, sono molto contento. Per la seconda, suggerirei, proprio per permettere di digerire tutte queste informazioni, di allentare un attimo la cadenza, tipo due post ogni tre giorni, altrimenti diversi articoli interessantissimi tramonteranno prima di poter essere letti in maniera adeguata. So che in tempo di crisi le notizie si accavallano drammaticamente, ma cerchiamo di non contribuire ;D
RispondiEliminainvece io dico proprio il contrario, più info ci sono meglio si può fare consapevolezza, cosa vuol dire che alcuni articoli "tramonteranno"? se io non leggo il prof bardi per una settimana mi vado a leggere tutti gli articoli rimasti indietro, mica mi limito a leggere le figure dell'ultimo....
RispondiEliminaBe', non per essere zen a tutti i costi, ma avete ragione entrambi!
EliminaE' vero che più informazioni ci sono e meglio è, ma è anche vero che ci sono tempi di sedimentazione necessari per comprendere bene e convivere con concetti così diversi da quelli presentati normalmente dai media. Non tutti coloro che leggono questo blog sono così 'avvezzi' a questi temi, credo.
Il fatto è che si sono accumulati un po' di articoli e, giustamente, il prof. Bardi cerca di gestire la cosa pubblicando in modo più frequente. Inoltre, alcuni articoli sono in qualche modo legati a temi di attualità (vedi Orlov) e non è proprio possibile attendere i tempi tecnici che sarebbero ideali per un blog (circa un articolo ogni 2/3 giorni).
Abbiate pazienza, cercate di prendere quello che arriva, noi cercheremo di fare sempre del nostro meglio.
Infatti, abbiamo un buon numero di post in coda e non vale la pena di lasciarli lì troppo a lungo, altrimenti perdono interesse. Ancora per una settimana o due, pubblicheremo due post al giorno. Comunque notate che i post più lunghi sono "tagliati" in modo tale da non ingorgare la pagina principale. Chi è interessato, clicca su "Continua a leggere"
Eliminaassolutamente d'accordo su 2 post al giorno. Nel più c'è anche il meno
Eliminaallora ben vengano le scie chimiche, che se non ci avvelenano subito, almeno ritarderanno la catastrofe climatica, se ovviamente ci sarà abbastanza jet fuel da buttare.
RispondiEliminaNon vedo proprio le potenzialità della "geoingegneria", sotto qualunque forma:
Eliminahttp://www.nature.com/ncomms/2014/140225/ncomms4304/full/ncomms4304.html
Ci resta solo da ridurre le emissioni di CO2...
fosse per me non ci sarebbero problemi. Vallo a dire alle cicale di ridurre i consumi inutili e superflui. La mentalità del risparmio non si acquisisce con la bacchetta magica. E nemmeno fantasticando. Ma intorno a me vedo persone abbruttite da 40 anni di sprechi avidi e vanagloriosi. Quindi volontariamente, niente.
EliminaSarebbe interessante capire come l'Italia sarà colpita dal GW; siccità estreme che durano mesi senza manco una gocci adi acqua? Ondate di calore estremo in estate?? O potrebbero arrivare anche da noi cicloni o tornado tropicali in stile USA?
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