venerdì 20 luglio 2012

Abbiamo combustibili fossili a sufficienza per finire tutti fritti


Da Cassandra's Legacy. Traduzione di Massimiliano Rupalti




George Monbiot ha detto in un recente articolo che “ci eravamo sbagliati sul picco del petrolio. Ce n'è abbastanza per friggerci tutti” Egli sbaglia sul picco del petrolio, ma ha ragione nella sua conclusione. Ci sono abbastanza combustibili fossili da farci fritti se saremo così stupidi da bruciarli tutti. 


Il picco del petrolio ci salverà dal riscaldamento globale? Può essere che il declino della produzione di petrolio causato dalla scarsità sarà più efficace dei (deboli) tentativi fatti dai governi per ridurre l'emissione di gas serra?

Questo punto è stato brevemente dibattuto quest'anno alla conferenza dell'Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio (ASPO) a Vienna. E' una controversia tipica delle conferenze di ASPO: alcune persone sembrano così centrate sul petrolio che i modelli climatici dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sono tutti sbagliati perché non tengono conto dei dati ASPO. L'ultima manifestazione di questa particolare distorsione della realtà viene da George Monbiot che ha deciso che il picco del petrolio non arriverà così presto, dopo tutto, ed ha così concluso ”ci eravamo sbagliati sul picco del petrolio. Ce n'è abbastanza per friggerci tutti“.

Ora, possiamo dire che Monbiot sbaglia. Prima di tutto perché da troppo credito ad un recente studio sulla produzione di petrolio (persino interpretandola male – se leggete con attenzione, i dati dello studio non sono così ottimistici. Guardate qui e qui per una valutazione critica).

Ma il vero sbaglio fatto da Monbiot è di aver dato troppa enfasi all'importanza del picco del petrolio per il cambiamento climatico. Finora, i capricci della produzione di petrolio non hanno influenzato troppo la tendenza delle emissioni di gas serra. Oggi, anche se la produzione di petrolio greggio è stata stazionaria per diversi anni, le emissioni di anidride carbonica continuano ad aumentare.

Questo è quanto ci dobbiamo aspettare: il petrolio è solo una delle fonti di CO2 extra in atmosfera e i costi in aumento dell'estrazione stanno spingendo l'industria ad usare combustibili più sporchi. In altre parole, stiamo assistendo ad una tendenza verso combustibili che rilasciano più CO2 in relazione alla stessa quantità di energia generata. In questo senso, sabbie bituminose, petrolio pesante, petrolio da scisti e simili sono più sporchi del petrolio. Il carbone è ancora peggiore ed è anche la fonte di energia che cresce più rapidamente nel mondo. Per non dire nulla delle emissioni di metano da fracking, (il metano è un gas serra molto più potente dell'anidride carbonica).

Quindi perché dovremmo aspettarci che il picco del petrolio faccia la differenza? Paradossalmente, se il picco del petrolio arrivasse domani, potremmo vedere le emissioni di CO2 crescere ancora di più, poiché questo causerebbe un uso più massiccio di carbone, sabbie bituminose e altre fonti sporche. E' vero che, alla fine, il rendimento energetico in declino (EROEI) dei combustibili fossili causerà un declino generalizzato delle emissioni di gas serra, ma non dovremmo aspettarci che questo avvenga molto presto e non sarebbe l'immediata conseguenza del picco del petrolio.

Se continuiamo con le attuali tendenze di produzione di combustibili fossili, rischiamo di rendere irreversibile il cambiamento climatico, specialmente se superiamo il “tipping point”, il punto di non ritorno, che potremmo aver già superato. Se il picco del petrolio doveva avere un effetto sul clima (forse), sarebbe dovuto arrivare almeno 20 anni fa, quando le concentrazioni di CO2 erano ancora intorno alle 350 ppm, limite riconosciuto come massimo per evitare un cambiamento climatico irreversibile. Ora che ci troviamo a 400 ppm, il picco del petrolio non è sufficiente per fermare il riscaldamento globale.

Quindi, alla fine, George Monbiot sbaglia sul picco del petrolio, ma ha ragione nella sua conclusione. Dobbiamo solo modificare il titolo in “Picco del petrolio o non picco del petrolio, ci sono abbastanza combustibili fossili per friggerci tutti”.