venerdì 5 marzo 2010

L'incubo peggiore: il rilascio del metano artico.

 


Esce oggi su Science l'articolo di un gruppo di scienziati russi che hanno trovato che il metano intrappolato sotto il permafrost del mare Artico si sta liberando e viene rapidamente rilasciato nell'atmosfera. Fino ad ora si riteneva che il permafrost facesse in qualche modo da "tappo" a questo metano, ma i risultati indicano che, purtroppo, non è così. 

Il riscaldamento globale in atto sta causando il parziale discioglimento del permafrost che - di conseguenza - rilascia il metano nell'atmosfera. Le quantità coinvolte sono immense e il metano è un gas serra molto più potente della CO2. Più metano viene rilasciato, più l'atmosfera si scalda. Più l'atmosfera si scalda, più metano viene rilasciato, e così via. I risultati? Un incubo che non riesco immaginare e preferisco non provarci nemmeno.

Questa è solo una nota preliminare messa giù rapidamente dopo una prima lettura dell'articolo su Science. Con calma, vedrò di fare un rapporto più dettagliato. Nel frattempo, qualcuno dirà che sono un catastrofista. Me l'hanno chiesto una volta anche in un intervista TV. Ho risposto che non so se sono un catastrofista. So solo che certe cose mi fanno paura.



giovedì 4 marzo 2010

Michael Mann: siamo alla guerra!

 

Michael Mann, climatologo americano, è noto per i suoi studi sulle temperature del passato basati sull'esame degli anelli di crescita degli alberi. Questi studi hanno portato al grafico noto come "la mazza da hockey": un contributo importante per la scienza del clima, pienamente confermato in studi successivi. Tuttavia, il lavoro di Mann è stato oggetto di una campagna mediatica di demolizione che ha preso come bersaglio anche lo stesso Mann, vituperato, insultato, minacciato e denigrato in tutti i modi possibili. 


Immaginatevi come deve essere la vita di uno come Michael Mann che è continuamente bersaglio di minacce, insulti e offese varie che gli arrivano sia da gente che è pagata apposta per denigrarlo, sia da chi ci si diverte soltanto. Mann è stato messo nella lista dei climatologi che il senatore Inhofe vorrebbe incriminare e mandare in galera. La CNN ha diffuso un video  dove Mann viene mostrato come una grottesca caricatura di se stesso che canta una canzoncina: un operazione propagandistica che ricorda la pubblica demolizione dei dissidenti al tempo dell'Unione Sovietica. Ovunque su internet lo insultano: basta un esempio trovato a caso qui, dove lo definiscono "tricky bastard" (che non credo richieda traduzione). Mann stesso racconta che riceve centinaia di messaggi di insulti e di minacce di morte tutti i giorni non solo per lui ma anche per la sua famiglia.

Deve essere terribilmente duro vivere così per uno che vorrebbe soltanto fare il suo mestiere, quello dello scienziato, e che non ha dietro un partito politico o una lobby potente. E' solo lui, con qualche collega che gli da una mano.

In un intervista di Randy Olson  viene fuori qualcosa della personalità e delle idee di Mann. Qui, Mann dice una cosa fondamentale: c'è una guerra combattuta contro la scienza del clima e gli scienziati. Bisogna che altri diano una mano, altrimenti la guerra si può perdere. Aggiungo io che è una guerra contro la scienza in generale, non solo contro la scienza del clima. Bisogna che ci impegnamo per difendere la scienza, altrimenti rischiamo di perdere tutto quello di buono che abbiamo fatto da Galileo fino ad oggi.

Dell'intervista di Mann, vi traduco un pezzettino. Il resto si trova qui

Robert Olson: Lei pensa che dopo il climategate ci sia una nuova comprensione della serietà della questione dell'attacco agli scienziati, e vede nuovi cambiamenti che si stanno verificando in proposito?
Michael Mann: Sarà sorpreso che posso dargli risposte di una sola parola a entrambe - si e si. Io credo che ci sia, piuttosto in ritardo nella partita, ma meglio tardi che mai , c'è oggi una comprensione che c'è una guerra che si sta combattendo contro la scienza del clima e contro gli scienziati, e se altri non entrano a dar loro una mano, la loro causa potrebbe essere sconfitta.

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RO - Do you think, post-Climategate, there’s a new realization of the seriousness of this issue of attacking scientists, and do you see any new changes happening to address that.
MM - You’re going to be surprised that I can actually give you one word answers on both — yes and yes. I think there is — perhaps a little late in the game — but better late than never — now there is an awareness that there is a war being fought against the climate science and scientists, and if others don’t step in and assist in that war, their cause could be lost.

mercoledì 3 marzo 2010

La ragione dei fatti



Un bel video fatto da "Greenman" che trovate su youtube qui. Se non masticate tanto bene l'inglese, non apprezzerete la scena iniziale del cane che fuma il sigaro, ma state tranquilli: non è tutto così! E' un inglese molto semplice che include anche molte immagini e filmati.

Sul clima, nessuno ha la verità in tasca e ci sono tante incertezze. Ma ci sono anche tanti fatti che non si possono ignorare. Il film di Greenman è semplice, diretto, e basato sui fatti e sulla scienza. Vi fa vedere la storia della ricerca sul riscaldamento globale e l'evidenza che abbiamo sul fatto che è causato in gran parte dall'uomo. Greenman ha fatto veramente un bel lavoro, mettendo insieme dati pubblicamente disponibili ma che richiederebbero una notevole fatica per essere rintracciati da chi non ha il tempo di approfondire.

Ovviamente questo film non piacerà a quelli che rifiutano in blocco la scienza per ragioni ideologiche e neppure a quelli che sono pagati dalle lobby del carbone e del petrolio per raccontarci balle. Comunque, lo apprezzeranno quelli di voi che riescono ancora a mantenere un po' di sanità mentale nonostante il diluvio di propaganda anti-scienza che ci sta arrivando addosso. E se vi è piaciuto, date anche un'occhiata agli altri film di Greenman.

martedì 2 marzo 2010

ASPO-Italia sul riscaldamento globale

ASPO-Italia è la sezione italiana dell' associazione internazionale ASPO (Association for the Study of Peak Oil) un gruppo di ricercatori che studiano i combustibili fossili e la loro sostituzione con energie rinnovabili.







L'evidenza del riscaldamento globale è ampia e incontrovertibile e i dati disponibili indicano chiaramente che è in gran parte dovuto all'attività umana.


A cura del comitato scientifico di ASPO-Italia -2 Marzo 2010


Abbiamo visto negli ultimi tempi svilupparsi un attacco mediatico contro la ricerca sul cambiamento climatico e contro le persone che se ne occupano. E' un attacco non basato su interpretazioni alternative dei dati, che in se sarebbero legittime, ma su attacchi personali ai ricercatori e alle organizzazioni impegnate nella scienza del clima che sono accusati di aver ordito una cospirazione per lucrare sul concetto di riscaldamento globale causato dall'uomo. Questa accusa non è basata su nessuna evidenza che stia in piedi a un esame condotto con obbiettività.

I membri di ASPO-Italia vedono con grande preoccupazione questi sviluppi. Riteniamo che l'evidenza sperimentale per il riscaldamento globale in atto sia ampia e incontrovertibile. Inoltre, riteniamo che dati e modelli accumulati in decenni di studio indichino chiaramente che il riscaldamento è causato in gran parte dall'attività umana e, in particolare, dall'uso dei combustibili fossili.

I nostri dati e i nostri modelli indicano anche che il progressivo esaurimento dei combustibili fossili sta portando a un uso sempre maggiore di combustibili che emettono quantità maggiori di gas climalteranti a parità di energia prodotta. Ricorrere in modo esteso a questi combustibili, come il carbone e i liquidi estratti dalle sabbie bituminose, potrebbe peggiorare enormemente il problema climatico. 

Invitiamo gli organi scientifici impegnati nella ricerca sul clima a continuare il buon lavoro svolto finora. Invitiamo anche il pubblico e i decisori politici a non farsi disorientare dalla campagna mediatica in corso contro la scienza del clima.

lunedì 1 marzo 2010

I samurai del clima


Toshiro Mifune, indimenticabile protagonista de "I sette samurai," poteva combattere e sconfiggere molteplici avversari, tutto da solo. Qualcosa di simile succede nel dibattito sul riscaldamento globale dove, alle volte ci si trova intrappolati a combattere in condizioni di netta inferiorità numerica. Anche senza essere un samurai, tuttavia, combattere dalla parte della verità da sempre un bel vantaggio e qui vi racconto dell'impresa di Allumiere di Carlo Cacciamani.


Il convegno sul clima di Allumiere è stato un bell'esempio di una trappola mediatica: uno contro tre. Carlo Cacciamani, ricercatore dell'ARPA si è trovato da solo a sostenere l'origine principalmente umana del riscaldamento globale contro Adriano Mazzarella (quello dei "Fornelli sottomarini artici"), Nicola Scafetta (bravo statistico ma non altrettanto bravo climatologo) e Guido Guidi, metereologo. Tutti e tre convinti negatori del concetto che il riscaldamento globale è causato dall'uomo.

Non è la prima volta che vedo un convegno organizzato in modo così platealmente squilibrato. Al "Festival dell'Energia" di Lecce del 2009, un climatologo serio come Sergio Castellari si è trovato impegnato in uno scontro contro due pataccari ignoranti di cui taccio persino il nome e con in più il moderatore che li favoriva. In quell'occasione, Castellari è stato molto bravo a ribattere colpo su colpo e alla fine ne è uscito almeno pari - un buon risultato considerando l'inferiorità numerica.

Ad Allumiere la cosa è stata un po' meno scorretta; qui gli avversari di Carlo Cacciamani avevano, perlomeno sulla carta, delle qualifiche scientifiche corrette. Ma la disparità numerica rimaneva e si poteva temere un gioco al massacro. Tuttavia, da quello che ho saputo di come è andato il convegno, Cacciamani si è difeso molto bene e - anzi - ha messo a segno diversi colpi che hanno spiazzato gli avversari. Forse non è stato proprio come Toshiro Mifune che tira fuori la katana e fa fuori cinque o sei avversari in 30 secondi, ma credo che comunque sia stato un bel risultato.

Da notare che, sia a Lecce come ad Allumiere, la disparità delle forze sul palco non si rifletteva affatto in platea. La maggior parte delle persone che vanno a sentire questi convegni sul clima sono convinte della bontà del lavoro degli scienziati e dell'interpretazione che vuole il riscaldamento globale come causato principalmente dall'attività umana. Sembra che il bombardamento mediatico contro la scienza pagato dalle lobby del carbone e del petrolio non abbia ancora rincretinito tutti. Questo è bene e speriamo che la gente continui a ragionare con il proprio cervello senza farsi imbrogliare dalla propaganda.

Comunque sia andata, il comune di Allumiere non ha fatto certamente una bella figura a organizzare un convegno così squilibrato e parziale. Mi dice Cacciamani che gli amministratori, incluso il sindaco, gli sono parsi in buona fede.  Non ho difficoltà a crederci, ciononostante dovrebbero fare più attenzione ai convegni che sponsorizzano.

domenica 28 febbraio 2010

Astrologia del cambiamento climatico

 
Percepisco che qualcuno sta per fregarti
Wow, grazie per l'avvertimento! Quanto le devo?


La settimana scorsa, la camera dei rappresentanti del Sud Dakota ha approvato il decreto HCR 1009 che prevede l' "insegnamento bilanciato del riscaldamento globale" nelle scuole pubbliche del Sud Dakota.

I rappresentanti del Sud Dakota propongono come cause per i cambiamenti osservati: " Una varietà di effetti climatologici, meteorologici, astrologici, termologici e di dinamica ecologica". A parte l'astrologia (ma anche la "termologia" non è niente male), il documento è una bella collezione di leggende climatiche che illustra bene cosa succede quando i legislatori si improvvisano scienziati. Visto che c'erano, potevano anche abrogare la legge di gravità, così miglioravano la sicurezza degli aerei!

Certe volte mi viene quasi da tirare un sospiro di sollievo: ma allora i nostri legislatori non sono proprio i peggiori del mondo......

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Ecco il decreto completo, se vi incuriosisce.  

State of South Dakota  
EIGHTY-FIFTH SESSION
LEGISLATIVE ASSEMBLY, 2010  


363R0643   HOUSE CONCURRENT RESOLUTION   NO.  1009  


Introduced by:    Representatives Kopp, Bolin, Brunner, Cronin, Curd, Feickert, Gosch, Greenfield, Hamiel, Hoffman, Hunt, Iron Cloud III, Jensen, Juhnke, Kirkeby, Lange, Lederman, Moser, Novstrup (David), Olson (Betty), Olson (Ryan), Pitts, Putnam, Rausch, Russell, Schlekeway, Sly, Steele, Tidemann, Turbiville, Van Gerpen, Verchio, and Wink and Senators Brown, Abdallah, Bradford, Haverly, Maher, and Schmidt
 


        A CONCURRENT RESOLUTION, Calling for balanced teaching of global warming in the public schools of South Dakota.
    WHEREAS, the earth has been cooling for the last eight years despite small increases in anthropogenic carbon dioxide; and
    WHEREAS, there is no evidence of atmospheric warming in the troposphere where the majority of warming would be taking place; and
    WHEREAS, historical climatological data shows without question the earth has gone through trends where the climate was much warmer than in our present age. The Climatic Optimum and Little Climatic Optimum are two examples. During the Little Climatic Optimum, Erik the Red settled Greenland where they farmed and raised dairy cattle. Today, ninety percent of Greenland is covered by massive ice sheets, in many places more than two miles thick; and
    WHEREAS, the polar ice cap is subject to shifting warm water currents and the break-up of ice by high wind events. Many oceanographers believe this to be the major cause of melting polar ice, not atmospheric warming; and
    WHEREAS, carbon dioxide is not a pollutant but rather a highly beneficial ingredient for all plant life on earth. Many scientists refer to carbon dioxide as "the gas of life"; and
    WHEREAS, more than 31,000 American scientists collectively signed a petition to President Obama stating: "There is no convincing scientific evidence that human release of carbon dioxide, or methane, or other greenhouse gasses is causing or will, in the foreseeable future, cause catastrophic heating of the earth's atmosphere and disruption of the earth's climate. Moreover, there is substantial scientific evidence that increases in atmospheric carbon dioxide will produce many beneficial effects on the natural plant and animal environments of the earth":
    NOW, THEREFORE, BE IT RESOLVED, by the House of Representatives of the Eighty-fifth Legislature of the State of South Dakota, the Senate concurring therein, that the South Dakota Legislature urges that instruction in the public schools relating to global warming include the following:
            (1)    That global warming is a scientific theory rather than a proven fact;
            (2)    That there are a variety of climatological, meteorological, astrological, thermological, cosmological, and ecological dynamics that can effect world weather phenomena and that the significance and interrelativity of these factors is largely speculative; and
            (3)    That the debate on global warming has subsumed political and philosophical viewpoints which have complicated and prejudiced the scientific investigation of global warming phenomena; and
    BE IT FURTHER RESOLVED, that the Legislature urges that all instruction on the theory of global warming be appropriate to the age and academic development of the student and to the prevailing classroom circumstances.

sabato 27 febbraio 2010

Stiamo perdendo la saggezza.

"La scienza del clima è un imbroglio!"
"Stai ignorando la gravità della nostra situazione!"
"La gravità è un imbroglio!"


Un ondata di follia sembra stia travolgendo ogni tentativo di comunicare in termini non basati su slogan e insulti. Abbiamo perso la saggezza, sembrerebbe. Cosa sta succedendo?


Vi passo qui di seguito un post di Jim Lippard che segue una linea abbastanza simile a quella del mio post recente "L'Internet è una foresta incantata" dove ragionavo sulla difficoltà di distinguere fra informazione "buona" e "cattiva" su Internet.

C'è molta discussione sul web su questo argomento. Secondo alcuni, l'abbassamento del costo dell'informazione sul web ci sta portando più danni che vantaggi. Nel post di Lippard trovate una discussione molto interessante quando cita Yaron Ezrahi. Questo pezzetto che vi traduco è forse un po' pesantino, ma se avete cinque minuti potete provare a leggerlo (grassetto mio):

La sintesi post-illuministica della conoscenza scientifica e politica nelle società democratiche è in declino sulla base di una transizione del discorso pubblico in bocconcini facilmente consumabili di informazione presentata in modo vivido che Ezrahi chiama "fuoriformazione" ("outformation"). Mentre, prima dell'illuminismo, l'autorità aveva più che altro una base religiosa e l'ideale per la conoscenza era la "saggezza" -- che Ezrhai vede come una miscela di conoscenza "cognitiva, morale, sociale, filosofica e pratica" che è privilegiata, intoccabile e una questione di fede, l'Illuminismo portò in avanti la conoscenza scientifica sistematizzata. Questa conoscenza era formale, obbiettiva, universale, impersonale e insegnabile - con un certo sforzo. Quando questo sapere scientifico diventa utilizzabile per un pubblico più vasto, viene spogliato dei suoi strati teoretici, formali, logici e matematici e diventa una "conoscenza pensata", ovvero una conoscenza che dipende dal contesto e dal luogo. Infine, quando l'informazione viene ulteriormente allontanata dal suo contesto e progetto di uso per uno scopo particolare, eppure viene incrememntata con rappresentazioni "ricche e frequentemente intense" che includono "esperienze cognitive, estetiche, emozionali e di altre dimensioni. A questo punto diventa "fuoriformazione".


Questa "fuoriformazione" secondo Ezrahi, ti porta a dare peso a realtà soggettive che vengono però trattate come legittime e autorevoli. Il risultato finale sono "azioni politiche a basso costo" basate su queste realtà soggettive.

Se siete arrivati fino a qui, credo che avete colto come il ragionamento di Ezrahi descrive esattamente cosa sta succedendo nel dibattito sul riscaldamento globale. Lo spezzettamento dell'informazione ci sta facendo perdere di vista la realtà vera, sommersa dalle "realtà soggettive" che ne stanno prendendo il posto della realtà vera.

Per esempio, guardate quanta gente si è convinta che il fatto che sia nevicato o abbia fatto freddo questo inverno vuol dire che il concetto di riscaldamento globale è una bufala. Per loro, questa realtà locale e limitata nel tempo è diventata la realtà universale. Tutto questo sta abbassando il livello del dibattito che ormai non contempla più che azioni a basso costo a livello politico, invece di quelle ben più importanti che sarebbero necessarie.

Ma, forse, l'Internet non c'entra niente. Alla fine dei conti, il problema potrebbe essere soltanto uno: stiamo perdendo la saggezza.



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Is knowledge drowning in a flood of information?


There have long been worries that the mass media are producing a “dumbing down” of American political culture, reducing political understanding to sound bites and spin. The Internet has been blamed for information overload, and, like MTV in prior decades, for a reduction in attention span as the text-based web became the multimedia web, and cell phones have become a more common tool for its use. Similar worries have been expressed about public understanding of science. Nicholas Carr has asked the question, “Is Google Making Us Stupid?”


Yaron Ezrahi’s “Science and the political imagination in contemporary democracies” (a chapter in Sheila Jasanoff's States of Knowledge: The Co-Production of Science and Social Order) argues that the post-Enlightenment synthesis of scientific knowledge and politics in democratic societies is in decline, on the basis of a transition of public discourse into easily consumed, bite-sized chunks of vividly depicted information that he calls “outformation.” Where, prior to the Enlightenment, authority had more of a religious basis and the ideal for knowledge was “wisdom”--which Ezrahi sees as a mix of the “cognitive, moral, social, philosophical, and practical” which is privileged, unteachable, and a matter of faith, the Enlightenment brought systematized, scientific knowledge to the fore. Such knowledge was formalized, objective, universal, impersonal, and teachable--with effort. When that scientific knowledge is made more widely usable, “stripped of its theoretical, formal, logical and mathematical layers” into a “think knowledge” that is context-dependent and localized, it becomes “information.” And finally, when information is further stripped of its context and design for use for a particular purpose, yet augmented with “rich and frequently intense” representations that include “cognitive, emotional, aesthetic, and other dimensions of experience,” it becomes “outformation.”


According to Ezrahi, such “outformations” mix references to objective and subjective reality, and they become “shared references in the context of public discourse and action.” They are taken to be legitimated and authoritative despite lacking any necessary grounding in “observations, experiments, and logic.” He describes this shift as a shift from a high-cost political reality to a low-cost political reality, where “cost” is a measure of the recipient’s ability to consume it rather than the consequences to the polity of its consumption and use as the basis for political participation. This shift, he says, “reflects the diminished propensity of contemporary publics to invest personal or group resources in understanding and shaping politics and the management of public affairs.”


But, I wonder, is this another case of reflecting on “good old days” that never existed? While new media have made new forms of communication possible, was there really a time when the general public was fully invested in “understanding and shaping politics” and not responding to simplifications and slogans? And is it really the case, as Ezrahi argues, that while information can be processed and reconstructed into knowledge, the same is not possible for outformations? Some of us do still read books, and for us, Google may not be “making us stupid,” but rather providing a supplement that allows us to quickly search a vast web of interconnected bits of information that can be assembled into knowledge, inspired by a piece of “outformation.”