lunedì 27 aprile 2020

I numeri dell'epidemia: come buttarsi nudi nel cespuglio dei rovi per raccogliere le more



Nel mondo anglofono, il gesto della figura si chiama "facepalm" e indica quando uno è talmente stupito dall'idiozia incontrata che non può fare di meglio che mettersi le mani nei capelli. Non so se sul sole lo hanno scelto con questa idea, ma si applica molto bene all'articolo che illustra.



Anche le idee buone vanno realizzate con un minimo di criterio per non fare come quello che si era buttato nudo dentro il cespuglio dei rovi. Dopo, raccontò che lo aveva fatto perché gli era sembrata una buona idea per raccogliere le more.

Qualcosa di simile mi sembra sia successo con alcuni articoli che cercano di confrontare l'eccesso di mortalità rispetto agli anni passati per farsi un idea del numero di vittime causate dall'epidemia di coronavirus. E' una buona idea, ma va usata con un minimo di attenzione per verificare che i dati siano quelli giusti.

Mi riferisco all'articolo pubblicato dal "Sole 24 Ore"  a firma di di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, con il titolo: "L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia". Di queste cose ho già parlato: diciamo che Becchi e Zibordi sono cascati nudi nel cespuglio delle more facendo esattamente lo stesso errore che hanno fatto quelli del sito "Disquisendo", che è un sito di sciachimisti e cialtronate varie che neanche vi linko per carità di patria.

Così, Becchi e Zibordi si sono beccati e zibordati una precisazione da ISTAT che dice:
. . .  suggerisco agli autori dell'articolo di utilizzare sempre fonti ufficiali di dati per le loro analisi e non quelli tratti da fonti non accreditate (come il sito italiaora.org), le quali oltretutto oltre ad usare dati errati in merito ai decessi in Italia nel 2020 non corredano le informazioni pubblicate con metadati e riferimenti dettagliati sull'origine e le modalità di aggiornamento delle stesse.  
In aggiunta alla spazzolata ricevuta da ISTAT, l'articolo di Becchi e Zibordi è stato sbufalato in molteplici siti, Per esempio su Left o anche da Gianni Catalfamo.

Ora, a parte i cespugli dei rovi e le more, mi viene da domandarmi come sia possibile che tanto del dibattito si basi su dati presi più o meno a caso qua e la, incompleti e interpretati male. Non sarà che il virus prende anche il cervello della gente? Oppure non sarà che c'è in giro l'idea di screditare tutti quelli che in qualche modo cercano di verificare l'interpretazione ufficiale sulla base dei dati? In ogni caso, il pubblico riceve informazioni frammentarie e confuse e non riesce a rendersi conto di cosa stia veramente succedendo con l'epidemia. E mi sa proprio che neanche i decisori politici al governo se ne rendano conto.

Qui, francamente, l'ISTAT avrebbe potuto e dovuto fare di meglio. Va bene sbufalare le fesserie, ma avrebbe potuto attrezzarsi per tirar fuori dei dati aggiornati che avessero valore rappresentativo di quello che sta succedendo a livello nazionale. Chiaramente, non spetta all'ISTAT fare diagnosi sulle cause di morte, ma se per una ragione qualsiasi la mortalità aumenta in Italia, chi se non l'ISTAT dovrebbe lanciare il cambiamento d'allarme? Si spera che ci stiano pensando per la prossima emergenza.

E a questo punto, speriamo che il governo ci dia il permesso di andare a cogliere le more, questa estate. Nudi, ma con la mascherina.