sabato 21 marzo 2020

Ignote quantità: La conservazione senza evoluzione è morte. L’evoluzione senza conservazione è follia







Un libro da rileggere di questi tempi, e una fessura ad x in un vetro da finestra, veramente improbabile.Fragilissima ed i mpossibile da riprodurre identica. Foto dell'autore:

Post di Marco Sclarandis

Mi viene da pensare al fatto stupefacente di essere tuttora così numerosi, nonostante il dis-ordine (dis-ordine) che abbiamo introdotto nella biosfera.

Sebbene sappiamo che qualsiasi ordine precedente al cosidetto antropocene è sempre stato transitorio,
e la nostra conoscenza dell'equilibrio esistente fra tutte le specie viventi sia necessariamente molto limitata questa pandemia mi porta a immaginare l'esistenza di una mente cosmica.

Aiutato dall' aforisma :

«La conservazione senza evoluzione è morte. L’evoluzione senza conservazione è follia»:

Così Gregory Bateson descrive lo strano equilibrio che è in ultima analisi alla base del mistero della vita, (citato da Enzo Tiezzi in" Verso una Fisica evolutiva").

Questa mente cosmica, anzi Mente Cosmica, comincia a diventare per me più di un'ipotesi o l'oggetto di una fede atea, ma la percezione di una realtà fisica tanto concreta quanto incommensurabile.

Un esempio tratto dall'aritmetica può essere d'aiuto. La radice quadrata del numero due non può essere ottenuta dal rapporto fra due numeri interi. lo sappiamo ormai da millenni, e anche se possiamo calcolare questa radice con numerosissime cifre decimali, non possiamo condensarle in un rapporto così semplice come quello di una frazione. Ma noi Homo Sapiens sapiens siamo particolarmente curiosi e ostinati  nella nostra curiosità.

Tanto da essere riusciti, in tempi relativamente recenti, a trovare un modo di inscatolare, diciamo così, questo numero, poi chiamato irrazionale, qual è la radice di due (e infiniti altri come le radici di qualsiasi numero primo) in un tipo di frazione, cosidetta "frazione continua". Che è una sorta di frazione di frazione di frazione di frazione..... che si prolunga all'infinito, ma della quale basta ricordare il principio ed inizio del calcolo, altrimenti detto algoritmo.

Questa stessa specifica curiosità matematica, sorta sicuramente nell'antica Grecia, ma forse ancora più antica ma comune a tutti noi umani, è la stessa che ci ha portato a voler fotografare l'irritrattabile,
come il buco nero chiamato M87, e a ritrarre questi meccanismi biochimici quali sono i virus e quindi questo ormai famigeratissimo COV19, che sono visibili solo con un microscopio ad altissima risoluzione come quello elettronico.

Tuttora una altro enigma incontrato dalla nostra mente curiosa rimane irrisolto:
L'esistenza intera si fonda su una materia infinitamente indivisibile, o, se il contrario, perchè il confine è proprio quello che attualmente conosciamo? (il tempo , la lunghezza, l'energia di Planck sono formulati  in numeri trattabili, in fondo,  ma potrebbero essere molto diversi e così estesi nelle cifre che potremmo non averli nemmeno mai scoperti).

Ripasso nuovamente al COV 19: sappiamo molte cose dei virus, da quando li abbiamo scoperti e poi
anche fotografati nella loro inquietante bellezza, tanto che un artista li ha riprodotti lavorando il vetro. 

Ecco qua, allora, che vedo la Mente Cosmica in azione.

In fondo, che tutto sia collegato con tutto è un fatto reale, sebbene non come avviene con le reti informatiche, quelle di trasporto e tante altre.Lo sappiamo dagli esperimenti dell"entanglement quantistico, uno dei fenomeni più sconcertanti ed enigmatici del mondo fisico.

Un altra mente, umana ma splendidamente visionaria , Georg Cantor ci ha fornito una dimostrazione 
matematica di come un'infinità di cose, numeri, ovvio, ma i numeri sono nomi  e i nomi cose, potrebbero essere collegati con una rete consistente di numeri trascendenti come il pi greco o il numero "e".Ma al prezzo di non poter elencare questo genere di numeri essendo essi "infinitamente infiniti" da cui l'aggettivo datogli dai matematici.

Aggiungo un solo altro esempio tratto da un'altra mente sublime:Srinivasa Aiyangar Ramanujan
Anche solo ripartire i numeri interi nei vari modi possibili genera un insieme inelencabile ("troppo infinito"....).

In altri termini,non possiamo controllare tutto, nemmeno in linea di principio, perchè anche solo adoperando i semplici numeri naturali (1,2,3,4,....) immediatamente saltano fuori innumerevoli cose , come da un vaso di Pandora, e i numeri lo ripeto, sono nomi  e i nomi cose, fatto mai così vero come dal momento che è iniziata l'era informatica.Allora.

Davvero questa entità ci sta dicendo che dobbiamo evolverci pur conservando?

Questa è una domanda che a qualcuno potrebbe sembrare "neanche sbagliata" ( dall'ironia perfida del grande fisico Wolgang Pauli) o quantomeno oziosa, ma riprendendo il tema della ricerca della radice di due, anche quella ricerca potrebbe essere considerata derivante da una domanda oziosa.
Anche per la misura dell'universo conosciuto fino alla precisione di un quark, non occorrono che qualche decina di cifre decimali, e per un tavolo da tinello , nemmeno un paio. 

Non ho udito questa mente trascendente parlarmi a tu per tu, sia chiaro. Non odo voci o bisbiglii che m'inducano a seguire ordini o dichiarazioni da esclamare dai tetti. Eppure l'idea che questo virus ci abbia avvicinato ad un "orizzonte degli eventi" come quello che gli astronomi denominano il confine oltre il quale c'è la singolare e misteriosa presenza di quel gorgo  buio e mostruoso, il buco nero, mi rinfocola ancor più la mia già attizzata curiosità.

Vincere vincer.... mhmmmm...meglio lasciare in soffitta questo slogan. No, Arrivare arriveremo. In un mondo nuovo, anche se una parte di tutti noi dovrà andare all'altro mondo.
 
Qualcuno ci dica dove siamo
perchè qui siamo stretti ed arrabbiati
da una furia il divino rasentante
se è da questa carne ossea che deriva
o da una super animale mente
o ancora da un desiderio trascendente
un abisso d'inimmaginabile potenza
un vertice di fantasia spasmodica
fessurati da crepe di delicata compassione
ce lo dica presto che non portiamo più pazienza
siamo andati con lo sguardo oltre
a vedere stelle di notti inaccessibili
stiamo cercando di accendere perpetui Soli
in involucri terrestri spinti da illusione
dubbiosi ma ostinati nel proposito
vogliamo darci una risolutrice morte
che tutti ci porti in una vita senza limiti
mai come adesso siamo sporti
sulla falesia dritta incerti sul da farsi
il mare si fa sirena per ghermirci
fragile il ciglio è pronto a cedere
andar per Marte per Giove o Venere
o pianeti roteanti in Andromeda
solo lenisce appena immensa angoscia
chi sa parli
se per questa creatura ha residuo amore
una parola basterebbe
una sola universale.

Marco Sclarandis