Quindi, in base al grafico, c'è stata una diminuzione di temperatura dal 1940 in poi, che ha impiegato 50 anni (1990) per ritornare al valore del 1940.
50 anni di emissioni di CO2 per riportare la temperatura al valore del 1940...
Penso che le cose che conosciamo sul clima siano ancora poche...
Sempre in base al grafico, dal 1910 al 1940 la temperatura fu quasi costantemente in crescita, ben +0,8 °C.
Ma le emissioni di CO2 in quei 30 anni sono solo una piccola frazione di quelli emessi nel 50 anni successivi. Emissioni: 1910 = 900 Mt di Carbonio 1940 = 1200 Mt di Carbonio
Una delle variabili è l' OSCURAMENTO GLOBALE ("Global Dimming"), causato dalla diffusione del particolato (inquinamento ed eruzioni vulcaniche) in atmosfera Si stima che stia mascherando un aumento di temperatura globale di mezzo grado e forse più.
Alessandro, il tuo dubitare mi pare decisamente sterile. Che la percentuale di CO2 sia la forzante principale del cambiamento climatico attualmente in corso è un punto fermo che lo diventa ogni giorno di più. E' un fatto più che sgradevole da accettare, come lo sarebbe se ci diagnosticassero un tumore al polmone e stessimo fumando da vent'anni due pacchetti al giorno. Ancora più sgradevole è dover ammettere che abbiamo perso oltre quarant'anni dietro ad una illusione infantile di crescita che era semplicemente ovvio che fosse solo una illusione. Che la Terra abbia una dimensione ed una forma di una certa entità lo sappiamo da millenni. Oltre che la famosa formula E= mc2 sarebbe bene ricordarsi che il volume della sfera è quattro terzi per pi greco per raggio al cubo. Per gli amanti della terra piatta potrebbe essere interessante sapere che con esattamente quattro terre piatte dalla circonferenza lunga come l'equatore se ne può fare una curva come quella su cui abitiamo. Nonostante ciò siamo stati capaci di credere che questo non avesse molta importanza. Tutto ciò è davvero terrorizzante. Una mazza inerziale di quasi dieci miliardi di persone che dopo millenni di astuzie ingegnosissime si dà ad abitudini di assoluta imbecillità. I terroristi alla parigina o damascena ce lo stanno ricordando, loro malgrado. Che forse a quanto pare, non se ne rendono conto nemmeno loro.
"Sempre in base al grafico, dal 1910 al 1940 la temperatura fu quasi costantemente in crescita, ben +0,8 °C. Ma le emissioni di CO2 in quei 30 anni sono solo una piccola frazione di quelli emessi nel 50 anni successivi." Domanda da ignorante in materia: e gli altri gas serra? Mi riferisco soprattutto al metano.
Caro Marco, penso che tu sia un ottimista rispetto a me, io non nego che le emissioni di CO2 antropiche abbiamo effetti sul clima, invece, quello che voglio dire è: che forse è un'illusione pensare che riducendo le emissioni di CO2, il clima non cambierà.
Il clima sta cambiando sia per le emissioni di CO2, che per la deforestazione, che per la riduzione delle zone umide (Lago Aral quasi scomparso).
Quindi, riduciamo le emissioni di CO2, ma se pensate che questo sia sufficiente, vi sbagliate.
Bisognerebbe fare tutte queste cose: 1) riduzione emissioni di CO2; 2) smettere la deforestazione e rimpiantare ove possibile; 3) ridurre il consumo di carne e quindi anche il numero di animali d'allevare (anche loro hanno un impatto sul pianete. Buona parte delle colture serve per nutrire loro); 4) ridurre la popolazione mondiale (anche noi come i bovini e più di loro abbiamo un impatto sull'ambiente); 5) Aumentare le zone umide del pianeta (laghi e zone verdi); 6) Ridurre l'inquinamento (specialmente industriale).
Se non si agisce su tutti i fronti, poi non si capirà mai, come mai, con emissioni basse di CO2 il clima cambia molto, e con emissioni alte cambia meno. Le variabili in gioco sono tante e si influenzano in modi molto complessi.
Per dirne una: si è calcolato che chi utilizza la macchina elettrica (pochi), addirittura consumano indirettamente più combustibili fossili degli altri.
Della serie, i problemi sono complessi e le soluzioni sono contro-intuitive!
Alessandro, prima di sparare a caso, cerca di documentarti - per quanto riguarda la macchina elettrica, prima di dire "consuma più combustibili fossili" devi andare a vedere la letteratura. Ci sono parecchi studi, la maggior parte dei quali dicono esattamente il contrario.
Il sistema, comunque, non è lineare. l'aumento della concentrazione di CO2 è una forzante; il sistema si adatta in vari modi, uno dei quali è l'aumento delle temperature - ma non è il solo. Per cui, non ci possiamo aspettare una dipendenza diretta e proporzionale fra l'aumento della concentrazione e l'aumento della temperature. E' comunque una tendenza evidente
Per quanto riguarda la macchina elettrica, credo (non sono sicuro) che intendesse che: le persone che hanno la macchina elettrica, siccome pensano di rispettare l'ambiente, alla fine la utilizzano di più.
Quindi non nego che il consumo a km sia inferiore, ma la persona, aumenta il totale dei suoi consumi usandola di più.
E' simile al paradosso di Jevons, siccome costa meno, viene usata di più.
"l'aumento della concentrazione di CO2 è una forzante;"
e nessuno lo nega, quello che volevo evidenziare è che ci sono altri fattori che anch'essi intervengono. Bisogna agire contemporaneamente su più fattori, se no, i risultati saranno mediocri.
"ridurre il consumo di carne e quindi anche il numero di animali d'allevare" "7 miliardi di persone fanno impressione, ma ci sono anche 70 miliardi di animali allevati dall'uomo" "Nel 2009 due consiglieri della Banca Mondiale hanno pubblicato un'analisi dalla quale risulta che la zootecnia e' responsabile del 51% di tutti i gas a effetto serra" Dal documentario "Cowspiracy"
Alessandro "quello che volevo evidenziare è che ci sono altri fattori che anch'essi intervengono." lo documenta da decenni anche l'IPCC e con un grado di incertezza sempre minore, lo sai? http://www.climatechange2013.org/images/figures/WGI_AR5_FigSPM-5.jpg
@steph: Grafico molto interessante, che considera: - Gas emessi dall'attività umana; - I vari aerosol e particolato; - Variazione Albedo (cambiamento del livello di riflessione dei raggi solari); - Cambiamento dell'irradiazione solare;
Domanda da parte mia: 1) Dove sono gli effetti della deforestazione?
2) Un territorio con un lago vicino, ha una temperatura mite (l'acqua stabilizza la temperatura notturna); se manca il lago la temperatura diventa più continentale (caldo di giorno e freddo di notte). Vedi Lago Aral, oppure vedi il deserto del Sahara con escursioni termiche notevoli tra giorno e notte.
3) dove sono gli effetti delle varie dighe che sono state costruite? o che costruiranno?
In Africa centrale sub-Sahariana, c'è un grande fiume (cerco il nome appena ho tempo), che finisce il suo percorso al centro dell'Africa. Con le sue acque crea un'enorme palude che fa crescere la vegetazione e dà da bere agli animali, senza la quale, il deserto si estenderebbe molto più a sud e non ci sarebbero più piante ne Animali. Vogliono costruire una grande Diga che raccolga l'acqua. Pensi che non avrà effetti sul clima locale e sulla fauna e flora?
Io penso che i problemi sono più complessi di come li si crede. Si costruiscono dighe enormi, perché si vogliono le fonti rinnovabili (e migliore dell'idroelettrico non c'è niente), e c'è bisogno di gestire quell'acqua per l'agricoltura e che deve dare da mangiare agli animali che poi noi macelliamo o usiamo come bio-combustibili (assurdo! usare alimenti per creare combustibili da bruciare!!).
Ma se invece ci fossero meno persone al mondo, si potrebbe anche evitare di cambiare l'ecosistema di buona parte dell'Africa.
Quando eravamo di meno, Alessandro, molti di meno, abbiamo fatto azioni che oggi ci fanno inorridire. Non credo proprio che sia possibile convincere con dei sermoni traboccanti ragionevolezza miliardi di persone a comportarsi fulmineamente come i tempi ora richiedono e sempre più costringeranno. Io scrivo quello che scrivo conscio della quasi perfetta inutilità dei miei marchingegni di parole. Se avessi ora vent'anni non riuscirei a immaginarmene nemmeno altri dieci di futuro. Tale sarebbe l'ira funesta che mi prenderebbe appena sorta l'alba. Ora che può essere che ne abbia ancora venti da passare su questo strano angolo dell'Universo, non che la furia di quest'ira sia diminuita ma ho imparato, con una fatica sovrumana a convertirla in furba ironia.Come quella della volpe della fiaba Esopoa (si può dire cosi?). Quello che dilaga, evidentemente, è un terrificante desiderio di espiazione per tutti i peccati, in senso laico, commessi coscientemente e ripetutamente. Ma parimenti uno spasmodico rifiuto di accettare la pena che potrebbe invece mitigarne la durezza durante l'espiazione. Proprio tutto ciò, che sappiamo, conduce dritto alle più tragiche delle redde rationem. Io non spero niente, che prima di sperare bisogna aver fatto tutto il possibile per evitare l'indesiderabile. E, so che potrei anche fare di più e meglio. Alla fine, chissà che cosa mi verrà da sperare. Sei simpatico, Alessandro. davvero.Già mi viene in mente qualche verso da dedicarti. Ciao! Marco Sclarandis.
Alessandro 1) Sono inclusi nella barra "Albedo Change due to Land Use" . La scala spaziale dei suoi effetti, come anche tu segnali, è local to continental. Importante, ma non ha effetti globali sul bilancio di energia come ad es. la variazione della composizione chimica dell'atmosfera o dell'irradianza solare. 2) Vedi punto 1. Non ho idea del perché pensi che la variazione dell'albedo nel deserto del Sahara sia un fattore importante nel corso dell'ultimo secolo. Trovi che sia cambiato così tanto? 3) Vedi punto 1 4) Vedi punto 1. Stiamo ragionando su una scala globale, no? Se intendi spostare il discorso sulla scala locale, allora l'albedo (ma anche altro, ad es. la variabilità interna) hanno più importanza nel determinare l'andamento termico.
@steph: "2) Vedi punto 1. Non ho idea del perché pensi che la variazione dell'albedo nel deserto del Sahara sia un fattore importante nel corso dell'ultimo secolo."
Non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che: nei posti dove non c'è abbondante acqua nelle vicinanze (mare o laghi), il clima è continentale con escursioni elevate tra giorno e notte, come nel deserto del Sahara.
Penso che la scala globale sia formata dalla sommatoria delle scale locali. Se a livello locale il clima diventa più arido (meno acqua) e se questo succede in molti posti, esso ha influenza a livello globale.
i picchi più accentuati si vedono in corrispondenza delle 2 grandi guerre mondiali: i consumi in questi casi vanno ovviamente alle stelle. In ogni caso il grafico risulta in salita dallo sviluppo del petrolio come principale fonte di energia e del conseguente aumento di co2. Le temperature notturne locali (Firenze e dintorni)sono state 6-8° superiori alla media finora, si spera nella sciabolata artica a breve e dopo? Se si mantenessero su questo livello ho paura che abbiamo già superato il punto di non ritorno. Ormai la corrente del golfo è accertato essere ferma. Provateci voi a farla ripartire. Forse l'unico sistema è l'inverno nucleare o almeno qualche ordigno nei vulcani. Una nuova fascia di asteroidi, come quella tra Marte e Giove è il destino di questo pianeta? Ovviamente non si avranno queste catastrofi, quasi sicuramente.
Ormai la corrente del golfo è accertato essere ferma.
Su questo punto trovo indicazioni contrastanti. Per esempio su Arctic News, in "Global Warming and the Gulf Stream" [1], l'autore dell'articolo riporta che
"The rate of water transport of the Gulf Stream off the industrialized United States, south of New Foundland at 55° (Sverdrup et al. 1942) to 150 Sverdrups by 2013 (Wales, 2013). This is a 95 Sverdrup increase in transport over 71 years".
Per quanto ne posso capire, mi sembra un articolo attendibile.
Quella citata qui sopra è una frase monca; riporto da altro punto dell'articolo la stessa informazione, esposta con maggiore precisione:
"The extremely high current transport rates of the Gulf Stream directly offshore the industrialized United States varied from 55 in 1942 to up to 150 Sverdrups (millions of cubic metres/second) at the present day indicating the effects of extreme global warming enhancement here (Figure 4d, Csanady, 2001; Sverdrup, Johnson and Fleming, 1942; Wales, 2013)".
* * *
Per quanto riguarda il fatto che "Le temperature notturne locali (Firenze e dintorni)sono state 6-8° superiori alla media finora, secondo LAMMA [2] "Dal punto di vista termico il mese di ottobre 2015 è risultato esattamente in media (+0.0 °C) rispetto alla media climatica 1981-2010. Se guardiamo più da vicino temperature minime e massime, notiamo come, mediamente, nelle quattro stazioni monitorate di Firenze, Arezzo, Grosseto e Pisa si sia registrata una anomalia positiva nei valori minimi (+1.1 °C) e una anomalia negativa nei valori massimi (-1.0 °C)".
I dati di LAMMA sono aggiornati ad ottobre, e troppo aggregati per leggere il dettaglio riportato da Mago, al quale chiedo quindi di voler identificare le sue fonti, per permettermi di confrontarle con le mie.
"Ormai la corrente del golfo è accertato essere ferma".
Accertato da chi? Non mi pare che la Terra si sia fermata e neppure che al di sopra del Nordatlantico non soffi più da tempo alcun vento. La corrente del Golfo è un è un fenomeno pilotato dal sistema dei venti che soffiano sul Nordatlantco, oltre che dalla natura del movimento di un fluido (come l'acqua) su un pianeta in rotazione. Per cui un'interruzione significherebbe una violazione della legge di conservazione del momento angolare. Il che mi pare francamente impossibile in questo mondo nel quale le leggi della fisica sono queste. Un rallentamento potrebbe in effetti essere indotto da cambiamenti nella temperatura dell'acqua e nella salinità, ma gli effetti potrebbero essere uno spostamento a latitudini più basse della sua barriera settentrionale. Finora, comunque, non si scorge alcun trend in questo senso, al di là della normale variabilità interannuale (la latitudine del braccio settentrionale della corrente è fortemente influenzata dall'Oscillazione Nordatlantica, NAO).
La famosa mazza da hokey: bisognerebbe capire se tentare di limitare le emissioni di co2 in maniera vagamente democratica, ma davvero molto vagamente, sia più importante di tentare di limitarle a priori escludendo ogni sommatoria dei singoli homo-cavalletta; (prima che la natura arrivi ad un nuovo equilibrio con bassissime emissioni antropiche ,si intende. ) E' interessante poi notare come una discussione del genere sia evitata ad ogni livello...
Quindi, in base al grafico,
RispondiEliminac'è stata una diminuzione di temperatura dal 1940 in poi,
che ha impiegato 50 anni (1990) per ritornare al valore del 1940.
50 anni di emissioni di CO2 per riportare la temperatura al valore del 1940...
Penso che le cose che conosciamo sul clima siano ancora poche...
Sempre in base al grafico,
Eliminadal 1910 al 1940 la temperatura fu quasi costantemente in crescita,
ben +0,8 °C.
Ma le emissioni di CO2 in quei 30 anni sono solo una piccola frazione di quelli emessi nel 50 anni successivi.
Emissioni:
1910 = 900 Mt di Carbonio
1940 = 1200 Mt di Carbonio
1990 = 6000 Mt di Carbonio
Ci sono troppe variabili che intervengono... :-(
Una delle variabili è
Eliminal' OSCURAMENTO GLOBALE ("Global Dimming"),
causato dalla diffusione del particolato (inquinamento ed eruzioni vulcaniche) in atmosfera
Si stima che stia mascherando un aumento di temperatura globale di mezzo grado e forse più.
Tiziano
per la serie: quando il tale indica la luna, l'altro tale guarda il dito... eh?
EliminaAlessandro, il tuo dubitare mi pare decisamente sterile.
EliminaChe la percentuale di CO2 sia la forzante principale del cambiamento climatico attualmente in corso è un punto fermo che lo diventa ogni giorno di più.
E' un fatto più che sgradevole da accettare, come lo sarebbe se ci diagnosticassero un tumore al polmone e stessimo fumando da vent'anni due pacchetti al giorno.
Ancora più sgradevole è dover ammettere che abbiamo perso oltre quarant'anni dietro ad una illusione infantile di crescita che era semplicemente ovvio che fosse solo una illusione.
Che la Terra abbia una dimensione ed una forma di una certa entità lo sappiamo da millenni.
Oltre che la famosa formula E= mc2 sarebbe bene ricordarsi che il volume della sfera è
quattro terzi per pi greco per raggio al cubo.
Per gli amanti della terra piatta potrebbe essere interessante sapere che con esattamente quattro terre piatte dalla circonferenza lunga come l'equatore se ne può fare una curva come quella su cui abitiamo.
Nonostante ciò siamo stati capaci di credere che questo non avesse molta importanza.
Tutto ciò è davvero terrorizzante.
Una mazza inerziale di quasi dieci miliardi di persone che dopo millenni di astuzie ingegnosissime si dà ad abitudini di assoluta imbecillità.
I terroristi alla parigina o damascena ce lo stanno ricordando, loro malgrado.
Che forse a quanto pare, non se ne rendono conto nemmeno loro.
Marco Sclarandis
"Sempre in base al grafico,
Eliminadal 1910 al 1940 la temperatura fu quasi costantemente in crescita,
ben +0,8 °C.
Ma le emissioni di CO2 in quei 30 anni sono solo una piccola frazione di quelli emessi nel 50 anni successivi."
Domanda da ignorante in materia: e gli altri gas serra? Mi riferisco soprattutto al metano.
Caro Marco,
Eliminapenso che tu sia un ottimista rispetto a me,
io non nego che le emissioni di CO2 antropiche abbiamo effetti sul clima,
invece, quello che voglio dire è:
che forse è un'illusione pensare che riducendo le emissioni di CO2,
il clima non cambierà.
Il clima sta cambiando sia per le emissioni di CO2, che per la deforestazione, che per la riduzione delle zone umide (Lago Aral quasi scomparso).
Quindi, riduciamo le emissioni di CO2, ma se pensate che questo sia sufficiente, vi sbagliate.
Bisognerebbe fare tutte queste cose:
1) riduzione emissioni di CO2;
2) smettere la deforestazione e rimpiantare ove possibile;
3) ridurre il consumo di carne e quindi anche il numero di animali d'allevare (anche loro hanno un impatto sul pianete. Buona parte delle colture serve per nutrire loro);
4) ridurre la popolazione mondiale (anche noi come i bovini e più di loro abbiamo un impatto sull'ambiente);
5) Aumentare le zone umide del pianeta (laghi e zone verdi);
6) Ridurre l'inquinamento (specialmente industriale).
Se non si agisce su tutti i fronti, poi non si capirà mai, come mai, con emissioni basse di CO2 il clima cambia molto, e con emissioni alte cambia meno.
Le variabili in gioco sono tante e si influenzano in modi molto complessi.
Per dirne una:
si è calcolato che chi utilizza la macchina elettrica (pochi),
addirittura consumano indirettamente più combustibili fossili degli altri.
Della serie, i problemi sono complessi e le soluzioni sono contro-intuitive!
Alessandro, prima di sparare a caso, cerca di documentarti - per quanto riguarda la macchina elettrica, prima di dire "consuma più combustibili fossili" devi andare a vedere la letteratura. Ci sono parecchi studi, la maggior parte dei quali dicono esattamente il contrario.
EliminaIl sistema, comunque, non è lineare. l'aumento della concentrazione di CO2 è una forzante; il sistema si adatta in vari modi, uno dei quali è l'aumento delle temperature - ma non è il solo. Per cui, non ci possiamo aspettare una dipendenza diretta e proporzionale fra l'aumento della concentrazione e l'aumento della temperature. E' comunque una tendenza evidente
EliminaPer quanto riguarda la macchina elettrica, credo (non sono sicuro) che intendesse che:
Eliminale persone che hanno la macchina elettrica, siccome pensano di rispettare l'ambiente,
alla fine la utilizzano di più.
Quindi non nego che il consumo a km sia inferiore,
ma la persona, aumenta il totale dei suoi consumi usandola di più.
E' simile al paradosso di Jevons,
siccome costa meno, viene usata di più.
"l'aumento della concentrazione di CO2 è una forzante;"
Eliminae nessuno lo nega,
quello che volevo evidenziare è che ci sono altri fattori che anch'essi intervengono.
Bisogna agire contemporaneamente su più fattori,
se no, i risultati saranno mediocri.
"ridurre il consumo di carne e quindi anche il numero di animali d'allevare"
Elimina"7 miliardi di persone fanno impressione, ma ci sono anche 70 miliardi di animali allevati dall'uomo"
"Nel 2009 due consiglieri della Banca Mondiale hanno pubblicato un'analisi dalla quale risulta che la zootecnia e' responsabile del 51% di tutti i gas a effetto serra"
Dal documentario "Cowspiracy"
Alessandro
Elimina"quello che volevo evidenziare è che ci sono altri fattori che anch'essi intervengono."
lo documenta da decenni anche l'IPCC e con un grado di incertezza sempre minore, lo sai?
http://www.climatechange2013.org/images/figures/WGI_AR5_FigSPM-5.jpg
@steph:
EliminaGrafico molto interessante, che considera:
- Gas emessi dall'attività umana;
- I vari aerosol e particolato;
- Variazione Albedo (cambiamento del livello di riflessione dei raggi solari);
- Cambiamento dell'irradiazione solare;
Domanda da parte mia:
1) Dove sono gli effetti della deforestazione?
2) Un territorio con un lago vicino, ha una temperatura mite (l'acqua stabilizza la temperatura notturna); se manca il lago la temperatura diventa più continentale (caldo di giorno e freddo di notte). Vedi Lago Aral, oppure vedi il deserto del Sahara con escursioni termiche notevoli tra giorno e notte.
3) dove sono gli effetti delle varie dighe che sono state costruite? o che costruiranno?
In Africa centrale sub-Sahariana, c'è un grande fiume (cerco il nome appena ho tempo), che finisce il suo percorso al centro dell'Africa.
Con le sue acque crea un'enorme palude che fa crescere la vegetazione e dà da bere agli animali, senza la quale, il deserto si estenderebbe molto più a sud e non ci sarebbero più piante ne Animali.
Vogliono costruire una grande Diga che raccolga l'acqua.
Pensi che non avrà effetti sul clima locale e sulla fauna e flora?
Io penso che i problemi sono più complessi di come li si crede.
Si costruiscono dighe enormi, perché si vogliono le fonti rinnovabili (e migliore dell'idroelettrico non c'è niente), e c'è bisogno di gestire quell'acqua per l'agricoltura e che deve dare da mangiare agli animali che poi noi macelliamo o usiamo come bio-combustibili (assurdo! usare alimenti per creare combustibili da bruciare!!).
Ma se invece ci fossero meno persone al mondo, si potrebbe anche evitare di cambiare l'ecosistema di buona parte dell'Africa.
Quando eravamo di meno, Alessandro, molti di meno, abbiamo fatto azioni che oggi ci fanno inorridire.
EliminaNon credo proprio che sia possibile convincere con dei sermoni traboccanti ragionevolezza miliardi di persone a comportarsi fulmineamente come i tempi ora richiedono e sempre più costringeranno.
Io scrivo quello che scrivo conscio della quasi perfetta inutilità dei miei marchingegni di parole.
Se avessi ora vent'anni non riuscirei a immaginarmene nemmeno altri dieci di futuro.
Tale sarebbe l'ira funesta che mi prenderebbe appena sorta l'alba.
Ora che può essere che ne abbia ancora venti da passare su questo strano angolo dell'Universo,
non che la furia di quest'ira sia diminuita ma ho imparato, con una fatica sovrumana a convertirla
in furba ironia.Come quella della volpe della fiaba Esopoa (si può dire cosi?).
Quello che dilaga, evidentemente, è un terrificante desiderio di espiazione per tutti i peccati, in senso laico, commessi coscientemente e ripetutamente.
Ma parimenti uno spasmodico rifiuto di accettare la pena che potrebbe invece mitigarne la durezza durante l'espiazione.
Proprio tutto ciò, che sappiamo, conduce dritto alle più tragiche delle redde rationem.
Io non spero niente, che prima di sperare bisogna aver fatto tutto il possibile per evitare l'indesiderabile.
E, so che potrei anche fare di più e meglio.
Alla fine, chissà che cosa mi verrà da sperare.
Sei simpatico, Alessandro. davvero.Già mi viene in mente qualche verso da dedicarti.
Ciao!
Marco Sclarandis.
Alessandro
Elimina1) Sono inclusi nella barra "Albedo Change due to Land Use" . La scala spaziale dei suoi effetti, come anche tu segnali, è local to continental. Importante, ma non ha effetti globali sul bilancio di energia come ad es. la variazione della composizione chimica dell'atmosfera o dell'irradianza solare.
2) Vedi punto 1. Non ho idea del perché pensi che la variazione dell'albedo nel deserto del Sahara sia un fattore importante nel corso dell'ultimo secolo. Trovi che sia cambiato così tanto?
3) Vedi punto 1
4) Vedi punto 1.
Stiamo ragionando su una scala globale, no?
Se intendi spostare il discorso sulla scala locale, allora l'albedo (ma anche altro, ad es. la variabilità interna) hanno più importanza nel determinare l'andamento termico.
@steph:
Elimina"2) Vedi punto 1. Non ho idea del perché pensi che la variazione dell'albedo nel deserto del Sahara sia un fattore importante nel corso dell'ultimo secolo."
Non mi sono spiegato bene.
Intendevo dire che: nei posti dove non c'è abbondante acqua nelle vicinanze (mare o laghi), il clima è continentale con escursioni elevate tra giorno e notte, come nel deserto del Sahara.
Penso che la scala globale sia formata dalla sommatoria delle scale locali.
Se a livello locale il clima diventa più arido (meno acqua) e se questo succede in molti posti,
esso ha influenza a livello globale.
@marco:
Elimina"Quando eravamo di meno, Alessandro, molti di meno, abbiamo fatto azioni che oggi ci fanno inorridire."
Sfortunatamente, incomincio a convincermi che una soluzione pacifica non ci sarà.
Andrà a finire come è sempre stato nel passato... guerre!
i picchi più accentuati si vedono in corrispondenza delle 2 grandi guerre mondiali: i consumi in questi casi vanno ovviamente alle stelle. In ogni caso il grafico risulta in salita dallo sviluppo del petrolio come principale fonte di energia e del conseguente aumento di co2. Le temperature notturne locali (Firenze e dintorni)sono state 6-8° superiori alla media finora, si spera nella sciabolata artica a breve e dopo? Se si mantenessero su questo livello ho paura che abbiamo già superato il punto di non ritorno. Ormai la corrente del golfo è accertato essere ferma. Provateci voi a farla ripartire. Forse l'unico sistema è l'inverno nucleare o almeno qualche ordigno nei vulcani. Una nuova fascia di asteroidi, come quella tra Marte e Giove è il destino di questo pianeta? Ovviamente non si avranno queste catastrofi, quasi sicuramente.
RispondiEliminaOrmai la corrente del golfo è accertato essere ferma.
EliminaSu questo punto trovo indicazioni contrastanti. Per esempio su Arctic News, in "Global Warming and the Gulf Stream" [1], l'autore dell'articolo riporta che
"The rate of water transport of the Gulf Stream off the industrialized United States, south of New Foundland at 55° (Sverdrup et al. 1942) to 150 Sverdrups by 2013 (Wales, 2013). This is a 95 Sverdrup increase in transport over 71 years".
Per quanto ne posso capire, mi sembra un articolo attendibile.
R
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1: http://arctic-news.blogspot.it/2014/01/global-warming-and-the-gulf-stream.html
Quella citata qui sopra è una frase monca; riporto da altro punto dell'articolo la stessa informazione, esposta con maggiore precisione:
Elimina"The extremely high current transport rates of the Gulf Stream directly offshore the industrialized United States varied from 55 in 1942 to up to 150 Sverdrups (millions of cubic metres/second) at the present day indicating the effects of extreme global warming enhancement here (Figure 4d, Csanady, 2001; Sverdrup, Johnson and Fleming, 1942; Wales, 2013)".
* * *
Per quanto riguarda il fatto che "Le temperature notturne locali (Firenze e dintorni)sono state 6-8° superiori alla media finora, secondo LAMMA [2]
"Dal punto di vista termico il mese di ottobre 2015 è risultato esattamente in media (+0.0 °C) rispetto alla media climatica 1981-2010.
Se guardiamo più da vicino temperature minime e massime, notiamo come, mediamente, nelle quattro stazioni monitorate di Firenze, Arezzo, Grosseto e Pisa si sia registrata una anomalia positiva nei valori minimi (+1.1 °C) e una anomalia negativa nei valori massimi (-1.0 °C)".
I dati di LAMMA sono aggiornati ad ottobre, e troppo aggregati per leggere il dettaglio riportato da Mago, al quale chiedo quindi di voler identificare le sue fonti, per permettermi di confrontarle con le mie.
Saluti.
R
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1: http://arctic-news.blogspot.it/2014/01/global-warming-and-the-gulf-stream.html;
2: http://www.lamma.rete.toscana.it/news/ottobre-2015-mese-piovoso.
"Ormai la corrente del golfo è accertato essere ferma".
EliminaAccertato da chi? Non mi pare che la Terra si sia fermata e neppure che al di sopra del Nordatlantico non soffi più da tempo alcun vento.
La corrente del Golfo è un è un fenomeno pilotato dal sistema dei venti che soffiano sul Nordatlantco, oltre che dalla natura del movimento di un fluido (come l'acqua) su un pianeta in rotazione. Per cui un'interruzione significherebbe una violazione della legge di conservazione del momento angolare. Il che mi pare francamente impossibile in questo mondo nel quale le leggi della fisica sono queste.
Un rallentamento potrebbe in effetti essere indotto da cambiamenti nella temperatura dell'acqua e nella salinità, ma gli effetti potrebbero essere uno spostamento a latitudini più basse della sua barriera settentrionale.
Finora, comunque, non si scorge alcun trend in questo senso, al di là della normale variabilità interannuale (la latitudine del braccio settentrionale della corrente è fortemente influenzata dall'Oscillazione Nordatlantica, NAO).
La famosa mazza da hokey: bisognerebbe capire se tentare di limitare le emissioni di co2 in maniera vagamente democratica, ma davvero molto vagamente, sia più importante di tentare di limitarle a priori escludendo ogni sommatoria dei singoli homo-cavalletta; (prima che la natura arrivi ad un nuovo equilibrio con bassissime emissioni antropiche ,si intende. ) E' interessante poi notare come una discussione del genere sia evitata ad ogni livello...
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